Il punto sui lavori che non partono
In fondo, in un mondo di ritardi, avere una data per l’avvio di lavori pubblici attesi da tempo è una buona notizia. Pare che ci sia qualche certezza in più per almeno tre di questi. Lunedì verrà presentata la stagione teatrale per il 2023-2024 che sarà ospitata per intero all’Odeon data l’indisponibilità del teatro Sociale che aspetta un intervento di restauro da 1,6 milioni di euro, un progetto condiviso con la Regione che ha comportato un lungo scambio di documenti che ha allungato i tempi. Dice a Newsbiella l’assessore Davide Zappalà (Fratelli d’Italia) che è questione di un paio di settimane: «Abbiamo deciso di modificare il progetto originario e questo ha comportato un allungamento dei tempi». Sui ritardi e le scarse informazioni tra ufficio e ufficio va registrato, solo pochi giorni fa, lo sfogo dell’altro assessore (alla Cultura) Massimiliano Gaggino (Forza Italia), irritato per non avere avuto informazioni sui tempi del cantiere. Da La Stampa ecco una data anche per il rifacimento di piazza Vittorio Veneto, un progetto che piace pochissimo ai negozianti dei portici ex Standa e di viale Matteotti ma su cui il Comune tira diritto. Nei pensieri della giunta, la piazza diventerà «un’agorà nel centro cittadino» (parole di Zappalà), dalla quale spariranno il transito e le fermate dei bus. S’inizia a lavorare da febbraio, secondo le parole del sindaco Corradino. Il cantiere avrebbe dovuto essere aperto in estate, ma lungaggini e revisioni dei costi hanno allungato i tempi. Il nuovo costo è di 850mila euro. L’ultima data riguarda la funicolare. La scadenza di fine ottobre, indicata in un primo momento per la riapertura, ormai è passata. Per risolvere tutti i problemi, compreso quello del rumore che non è mai stato risolto dai primissimi giorni di funzionamento del nuovo impianto, occorrono altri 115mila euro. «Entro novembre» garantisce Zappalà «contiamo di rimettere in funzione la funicolare. Dal momento in cui i pezzi di ricambio saranno arrivati e se le condizioni meteo ci assisteranno, potremo concludere i lavori in una quindicina di giorni».
Ipse dixit
“Spesso si fa prima a contestare che a imparare a utilizzare le soluzioni proposte, è più facile dire che qualcosa non funziona. Può anche darsi che servisse più tempo perché la gente lo utilizzasse, un periodo di rodaggio che non coincidesse con il mese di agosto che è sempre anomalo rispetto alla normale programmazione, e in cui forse le esigenze erano perlopiù serali. Dopo si sarebbe potuto calibrare il servizio sulle esigenze degli utenti”
(Vincenzo Ferraris, presidente di Atap a La Stampa, parlando del servizio sostitutivo della funicolare istituito e poi soppresso)
Scuole, edifici e cortocircuiti
Se c’è un ciclo di studi in provincia che ha avuto problemi di spazio, è quello delle scuole superiori. Tra imprevisti (l’amianto nelle piastrelle del pavimento del liceo classico), cantieri programmati e necessari (la messa in sicurezza del liceo scientifico) e, più semplicemente, il moltiplicarsi degli indirizzi rivolti a chi studia, non c’è pressoché nessun istituto che non abbia bisogno del sostegno di una succursale. In almeno tre casi negli ultimi anni, poi, gli spazi extra sono stati messi a disposizione dal Comune. Un po’ è accaduto per fronteggiare l’emergenza, come la ludoteca che da due anni è prestata al liceo Sella ed è diventata la casa del classico mentre in via Addis Abeba sono rimasti linguistico e artistico. E un po’ è stata la conseguenza di bisogni che c’erano e non ci sono più: la succursale delle medie del Villaggio La Marmora e quella di Pavignano sono state riassorbite da Marconi e Chiavazza e sono diventate sede rispettivamente del liceo delle scienze umane dell’Avogadro e dell’indirizzo sociosanitario del Bona. Con l’anno che verrà la situazione rischia di peggiorare perché i cantieri proseguiranno e si incroceranno con quelli finanziati dal Pnrr negli stabili che ospitano (od ospiteranno) elementari e medie in città e con Città Studi (o, come è già accaduto, con SellaLab) pronte a fare da valvola di sfogo per rimediare alle emergenze. In tutto questo fa specie che gli interventi di cui sopra non abbiano pensato a spazi nuovi, adeguati e soprattutto stabili proprio per le superiori. Già, anche stabili perché, per fare l’esempio più estremo, allieve e allievi del quinto anno 2023/2024 del liceo classico hanno conosciuto, dal primo giorno del settembre 2019 a oggi, nell’ordine, le aule della sede centrale, la didattica a distanza, Città Studi, SellaLab o una fettina della media San Francesco di via Cavour, e oggi la ludoteca del Villaggio La Marmora. Su La Stampa di ieri c’è il botta e risposta tra assessora all’Istruzione (Gabriella Bessone, Lega) e consigliera di opposizione (Valeria Varnero, Partito Democratico) sull’opportunità di concentrare sforzi e risorse sulle sedi delle elementari. «Le scuole su cui si interviene» ha detto Varnero «potranno diventare dei bei contenitori, ma rimarranno sprovviste di alunni». Ha risposto Bessone: «Non importa se i ragazzi saranno pochi o tanti, la priorità è la loro sicurezza». I dati sugli iscritti a scuola in provincia, raccolti dal rapporto annuale di Osservabiella, parlano di quasi 1500 studentesse e studenti in meno in tre anni, dal 2019/2020 al 2021/2022, fino a raggiungere quota 19.157. Nel 2023, secondo il dato diffuso a settembre dalla Provincia, erano già diventati 18.100, sintomo chiaro del calo demografico che farà sentire le sue conseguenze anche negli anni a venire. E le prime a pagare dazio saranno proprio le elementari dove oggi studiano in 5.336, mille in meno rispetto al 2019.
Cosa succede in città
Oggi alle 11 a Napoli Michelangelo Pistoletto presenterà la nuova versione della Venere degli Stracci, che era stata installata nella città campana mesi fa prima di essere distrutta da un incendio doloso. L’opera tornerà in piazza del Municipio là dove era già stata collocata. La persona senza fissa dimora, accusata per l’incendio, è agli arresti domiciliari da un mese in una struttura di accoglienza di Salerno. Per chiedere una misura alternativa al carcere, dati anche i suoi problemi mentali, era stata lanciata una petizione firmata dallo stesso Pistoletto
Oggi alle 18,15 a Biella la libreria Giovannacci di via Italia ospita la presentazione del libro “Il brand, raccontato”, opera prima del biellese Matteo Lusiani, consulente aziendale e già autore del podcast “Brandroad” sempre dedicato all’importanza e al peso di un marchio nella vita e nel destino di un’azienda. L’ingresso è libero
Oggi alle 20,45 al Piazzo si apre la stagione concertistica dell’Accademia Perosi con il duo formato da Sara Costa e Fabiano Casanova, entrambi pianisti. L’appuntamento è all’auditorium di palazzo Gromo Losa. Il programma prevede musiche di Schubert, Schumann e Rachmaninov. I biglietti costano 15 euro, ridotti a 10 per gli Under 27 e a 5 per gli Under 13
Oggi alle 20,45 a Cossato il palcoscenico del teatro comunale ospiterà il cast dell’Opificiodellarte per lo spettacolo “Schegge di vita”, tratto dal libro di Rossella Menegato che ripercorre otto storie di violenza su donne. L’adattamento e la regia sono di Franca Bonato e Claudia Squintone. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti
Oggi in varie sedi si terrà anche nel Biellese l’evento “Fabbriche aperte” voluto dalla Regione per mostrare da vicino a visitatrici e visitatori gli stabilimenti dove nasce il “made in Biella”. Le prenotazioni per le visite sono ormai chiuse. Le quattordici aziende che hanno aderito sono Vella Graniti, Stamperia Alicese, Lam meccanica, maglificio Maggia, Pella Sportswear, Tialpi, Marchi e Fildi, Minerali Industriali, Menabrea, Lauretana, Botalla, Botto Giuseppe, Zegna e Reda
La foto del giorno
Un velo di mondoflex a coprire il parquet nuovo appena posato e a disegnare una bandiera tricolore che delimita il campo di gioco: si presenta così il Forum in vista di semifinali e finale della Supercoppa di pallavolo maschile, in calendario martedì 31 e mercoledì 1. L’immagine scattata e pubblicata sui social dal custode dell’impianto Marco Lino mostra anche le tribune telescopiche nella parte più bassa delle gradinate, quelle che il pubblico della pallacanestro ha sempre visto ripiegate per ragioni di spazio e che invece, dato il minor ingombro di un campo da volley, possono alzare la capienza alle soglie dei cinquemila posti a sedere. Ci sono ancora posti disponibili sia per le semifinali del 31 Itas Trentino-Perugia e Piacenza-Civitanova sia per la finale in programma alle 17 del 1 novembre.