Il punto sull'inceneritore di Cavaglià
Si riparlerà il 15 marzo del progetto del termovalorizzatore (o inceneritore, fuor da eufemismi tecnici) che A2A, il colosso delle partecipate di energia e trattamento rifiuti, vorrebbe realizzare a Cavaglià nell’area dell’ex fabbrica Zincocelere. L’azienda ha chiesto un periodo di tempo supplementare per rispondere a obiezioni, domande e richieste di integrazione sul progetto che ha presentato perché venga approvato. Sono in tutto 61, dieci delle quali firmate dalla Provincia che, per bocca del suo presidente Emanuele Ramella Pralungo (Partito Democratico), spiega perché le decisioni non possono che avere una base tecnica e non politiche e quindi devono essere figlie del parere motivato e consolidato di esperti: «Il presidente non può avere un giudizio tecnico rispetto all’ipotesi di realizzazione di un nuovo termovalorizzatore, così come non dovrebbe averlo per qualsiasi attività produttiva che si insedia nel territorio che la rappresenta» ha detto, come riporta Eco di Biella, in risposta a un’interrogazione del consigliere provinciale Federico Maio (Lista civica biellese). «Ciò detto voglio rimarcare un concetto non di carattere tecnico ma politico: dal mio punto di vista il basso Biellese ha già fornito il proprio contributo accettando sul territorio impianti che sono generalmente poco graditi alla popolazione come le discariche. Senza contare che nella zona sono concentrate quasi tutte le cave e una delle due aziende a rischio di incidente rilevante della provincia». Dire no sulla base di concetti politici, però, porterebbe a ricorsi destinati a essere persi mentre finora il braccio di ferro sul filo del diritto amministrativo sta quantomeno rendendo più complicato l’iter di approvazione del progetto: già ritirato e ripresentato, ora è sotto l’esame degli enti locali, ambientali e sanitari coinvolti nel procedimento, gli stessi che hanno richiesto i 61 chiarimenti che avranno risposta entro sei mesi. Due casi simili di battaglie sul filo delle norme riguardarono i progetti dei pirogassificatori di Andorno e Biella e videro il successo di chi non voleva i nuovi impianti. Ma, più che per la pressione delle proteste che comunque impedirono un eventuale sì silenzioso, l’esito fu determinato da pareri tecnici che suffragarono la decisione delle amministrazioni di negare l’autorizzazione.
Ipse dixit
“Preso atto dell’evento sportivo per il quale si esprime soddisfazione per la promozione del territorio e del santuario stesso, nonostante il rammarico per il mancato tempestivo coinvolgimento e nella volontà di mantenere la tradizione risalente al 1600 e cara alla popolazione di Biella, si è deciso di far effettuare la processione e la Santa Messa vespertina di fronte alla Vergine Maria alle ore 18 di sabato 4 maggio 2024, rientrante già nell’ambito delle celebrazioni domenicali”
(Dalla nota del Santuario di Oropa con la decisione di anticipare di un giorno la processione della città di Biella per evitare la concomitanza con la tappa del Giro d’Italia)
Più voci che candidature
Forse toccherebbe un’altra volta dare retta a Francesco Costa, vicedirettore de Il Post e autore del podcast mattutino di rassegna stampa “Morning”: chiamateci quando avete finito, dice lui quando una questione è in divenire e le voci si rincorrono ben prima che si consolidino in qualcosa di reale. Dovrebbe valere – ma oggi cediamo alla tentazione – anche per la corsa alla poltrona di sindaco, anzi alle poltrone perché l’ultimo sussurro riguarda un incrocio con Cossato. Lo ha scritto La Stampa parlando della possibilità di un ritorno nella sua città di origine di Claudio Corradino (Lega), là dove aveva già portato a termine due mandati prima di trasferirsi a Biella. Il pettegolezzo lo vorrebbe alla guida di una coalizione (ovviamente) ispirata al centrodestra ma alternativa all’attuale primo cittadino Enrico Moggio che sembra voler preparare uno schieramento più civico e meno legato ai partiti. Il tutto con un possibile “campo largo” che raccoglierebbe tutte le forze che fanno opposizione da dieci anni a questa parte, dal Pd ai “civici” Revello e Tomat che, con i loro esposti, hanno costretto Corradino a difendersi nelle aule del tribunale. A Cossato non c’è ballottaggio: vince chi prende almeno un voto in più del candidato secondo classificato. A Biella, invece, poco o nulla è cambiato se non che un eventuale ritorno di Corradino a Cossato aprirebbe la successione nel centrodestra con Barbara Greggio, assessora vicina alla Lega (ma – lei dice – senza tessera) a Turismo e Unesco, che molti mettono in prima fila, fatte salve eventuali rivendicazioni di Fratelli d’Italia forte del risultato delle elezioni dell’anno scorso. Sul fronte opposto si registra un penultimatum (espressioni che solo la politica italiana può coniare, rendendosi incomprensibile a qualsiasi osservatore esterno) di Rinaldo Chiola, segretario provinciale del Pd: «Dobbiamo superare la rassegnazione al fatto di non poter tornare a governare Biella» ha dichiarato a Il Biellese. «Bisogna però fare ragionamenti su un programma condiviso. La chiamata è penultima perché dobbiamo riunirci per decidere il programma». Tra tentennamenti e penultimatum, da una parte e dall’altra, davvero non sembra che alle elezioni manchino poco più di sei mesi e che gli schieramenti stiano trovando idee per convincere gli elettori del vero partito di maggioranza relativa, quello degli astenuti che il giorno del voto restano a casa, sereni, distratti o disillusi.
Cosa succede in città
Oggi alle 10,30 a Biella gli Alpini celebrano il centesimo anniversario dalla collocazione del monumento con il soldato e il mulo ai giardini Zumaglini. Dopo l’alzabandiera e gli onori ai caduti, interverranno le autorità. Sarà presente la fanfara dell’Ana di Biella e il coro “Cento voci per cento anni”
Oggi alle 14 a Biella si apre la due giorni del convegno “Pensieri circolari”, organizzato dall’Asl di Biella per offrire una prospettiva sul linguaggio poetico, creativo e artistico nei percorsi di cura. I lavori si svolgeranno a Città Studi anche domani con interventi di esperti e laboratori
Oggi alle 18 a Biella il caffè Ferrua di via San Filippo ospita il primo aperitivo a tema veèrmut, appuntamento d’esordio dell’iniziativa “La strada del vèrmut” che vuole celebrare questa bevanda creata dal biogliese Antonio Benedetto Carpano
Oggi alle 20 a Pray torna la visita teatralizzata alla mostra “Biellettrico” che racconta la storia dell’energia elettrica dal suo arrivo a oggi in provincia di Biella. L’appuntamento con attrici e attori di Teatrando è alla Fabbrica della Ruota. Biglietti a 10 euro, partenze ogni 25 minuti. Ci si può prenotare seguendo questo link
Oggi alle 20 a Netro si apre l’Utuberfest Netreis, organizzata dalla Pro Loco in stile bavarese. Alla postazione gastronomica si potrà accompagnare la birra con alette di pollo, stinchi, hamburger e hot dog. Alle 22 suoneranno i “The original fleimstaler Oktoberfest live band”
Oggi alle 21 a Biella un concerto d’organo in Duomo celebrerà i cinque anni di episcopato di monsignor Roberto Farinella. Il programma musicale, eseguito da Luca Antoniotti, sarà dedicato al Barocco con composizioni di Händel, Bach e Buxtehude, L’ingresso è libero
Quel “no” per il Festivalbar a Oropa
Altro che Giro d’Italia che, alla fine, piace a tutti almeno un pochino: ci fu un momento, nella storia dei rapporti tra Oropa e la sua città, tra il sacro e il profano, in cui il no fu categorico. Accadde nel 1996 e a ricordare per primo l’episodio è stato colui che quel diniego se lo vide sventolato in faccia, Vittorio Barazzotto. Autore di una presa di posizione decisissima contro la corsa che chiede di farsi più in là alla storica processione della città di Biella nel 2024, ha ricordato quella volta in cui non solo il santuario ma tre quarti di città bollarono come inattuabile l’ipotesi di portare sotto il cupolone il Festivalbar. Nota per i più giovani: si sta parlando della manifestazione musicale che teneva davanti alla tv nelle sere pigre d’estate la gente che imparava a memoria i tormentoni da spiaggia italiani e stranieri, con tanto di competizione e vincitore finale. Era itinerante e averla in casa garantiva un piccolo bagno di folla, un po’ come il Giro d’Italia. Il suo organizzatore si chiamava Vittorio Salvetti e, come raccontarono i giornali dell’epoca, venne in visita a Biella per valutare la possibilità di portare sotto il Mucrone il palcoscenico con le stelle della musica. La città non lo entusiasmò ma quando Barazzotto, che allora era assessore alla Cultura di una giunta di centrosinistra, lo portò a Oropa fu colpo di fulmine. Che cosa serviva per avere la serata musicale sotto casa? Duecento milioni di lire da versare all’organizzazione e il sì del territorio e di Oropa. Questi ultimi non arrivarono, anzi. Ecco i virgolettati dall’edizione de Il Biellese del 20 dicembre 1996. Gianluca Susta, sindaco centrista: «Credo che per ragioni logistiche e per il fatto che si tratta di un santuario, Oropa creerebbe troppi problemi e reazioni anche comprensibili». Sandro Delmastro, consigliere comunale di destra: «E se di Oropa si fosse innamorata Cicciolina avremmo allestito un porno-show?». Silvio Belletti, già esponente di Rifondazione Comunista ed ex componente di parte laica dell’amministrazione di Oropa: «Sono esterrefatto. Se c’è bisogno di qualche iniziativa per rilanciare Oropa quella non è certo il Festivalbar». Che cosa si perse Biella? L’edizione 1997 vinta da Pino Daniele con, tra gli ospiti in gara, gli 883, Samuele Bersani, Laura Pausini, Jovanotti e il tormentone da manuale “Maria” di Ricky Martin. (Che adesso qualcuna e qualcuno di voi probabilmente canticchierà).