Il salario minimo e il minimo dei tessili
È necessaria una premessa prima di approfondire l’analisi della Fondazione studi consulenti del lavoro, riportata da Eco di Biella, secondo la quale la paga lorda minima oraria per gli operai tessili è più bassa di 30 centesimi rispetto alla soglia che una proposta di legge vorrebbe come salario minimo, 8,7 contro 9 euro l’ora. Quello è, appunto, il minimo previsto dal contratto collettivo nazionale: vale quindi per i neoassunti a basso livello di professionalità perché lo stesso contratto poi prevede stipendi in crescita, per anzianità o per crescita di professionalità. Lo stesso studio che ha calcolato la paga minima oraria per ogni tipologia professionale ha stimato in circa l’1% la quota di lavoratrici e lavoratori che in questo momento in Italia sono sottoposti al minimo salariale della loro tipologia di contratto. Nulla lascia intendere che nel settore tessile (pari al 2,4% del totale dei dipendenti in aziende private in Italia) la situazione sia differente. Ma la tabella che mette in fila dalla più alla meno ricca le paghe nel nostro Paese aiuta comunque a capire a che livello si colloca il comparto che, nella nostra provincia, offre più lavoro. Il metodo usato dal centro studi ha messo insieme la paga oraria con eventuali stipendi extra come la tredicesima e la quota di trattamento di fine rapporto, considerato salario dilazionato, dividendo poi la somma per il numero di ore richieste dal contratto. Gli 8,7 euro di minimo del tessile sono parte del 18,2% di contratti che offrono meno di 9 euro, meno di uno su cinque. Per dare qualche termine di paragone con altre tipologie di industria, le imprese metalmeccaniche e di installazione di impianti garantiscono 10,8 euro, quelle alimentari 10,7, le chimiche 10,3, bar, ristoranti e comparto turistico 9,4, perfino le cooperative dei settori sociosanitario, di inserimento professionale ed educativo, benché sotto il minimo, garantiscono 10 centesimi più dei tessili. Non è un caso se nelle aziende di casa nostra i sindacati considerano un successo i contratti integrativi ottenuti fabbrica per fabbrica, per arrotondare un reddito che parte più basso rispetto ad altri comparti. E forse non è sbagliato il pensiero, all’apparenza un po’ semplice, di chi dice, di fronte alle difficoltà delle imprese nel trovare dipendenti, che uno dei problemi, semplicemente, è la paga.
Ipse dixit
“Questa imposizione liberticida imposta dall’Europa imporrebbe un danno incalcolabile per i cittadini e per il tessuto produttivo della nostra città, andando a colpire quei tantissimi cittadini, compreso il sottoscritto, che non possono permettersi di comprarsi un’auto nuova ogni anno. Sono stato votato per difendere la mia città e soprattutto per difendere i miei concittadini. Per questo motivo la mia penna non firmerà mai una simile ordinanza. L’inquinamento dell’atmosfera è un problema reale, ma non si combatte con queste posizioni ideologiche senza basi scientifiche. Nel 2021 avevo firmato un’ordinanza per il divieto degli Euro 4 in una zona ristretta della città, ma questa ulteriore limitazione non può che trovarmi totalmente in disaccordo. Pertanto i miei cittadini non si vedranno costretti a cambiare auto per circolare in città. Mi assumo i rischi di questa scelta ma il mio preminente obiettivo è quello di stare dalla parte dei miei cittadini”
(Claudio Corradino, sindaco di Biella, nel suo annuncio a Eco di Biella di non voler firmare l’ordinanza con il divieto di transito alle auto diesel Euro 4 dal 15 settembre all’interno del quadrilatero del centro storico)
Quanto pesa la Cina per Biella
C’è stato un +57,5% di vendite di prodotti tessili biellesi verso la Cina nel primo trimestre del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022. La cifra è una ragione più che sufficiente per partecipare a Milano Unica Shanghai, sezione staccata della fiera più importante per i lanifici di casa nostra che due volte l’anno presenta nei padiglioni di Rho le nuove collezioni ai potenziali clienti. La rassegna in terra cinese ha aperto i battenti lunedì e accoglierà i compratori fino a domani, in un altro passo verso il ritorno alla normalità dopo che l’appuntamento, nato nel 2012, era stato messo in pausa a causa della pandemia che in Oriente ha fatto sentire i suoi effetti più a lungo che in Europa. Un terzo dei 44 stand sono di aziende biellesi che hanno investito nel viaggio per avvicinarsi di più a un mercato che per loro promette di essere importante. «Questo appuntamento» ha dichiarato il presidente di Milano Unica Alessandro Barberis Canonico «rappresenta l’estensione delle nostre attività rivolte a intercettare e soddisfare la domanda del mercato cinese». Secondo i dati di Confindustria Moda, Pechino è il terzo mercato di sbocco del tessile italiano, con una quota del 7,3% dell’export. Le vendite all’estero non hanno mai smesso di crescere dalla fine della pandemia.
Cosa succede in città
Oggi alle 18 a Biella alla galleria d’arte Bi-Box di via Italia 38 sarà presentato il libro “I Paesi della birra: Belgio”, alla presenza di Luca Giaccone, uno dei due autori insieme a Eugenio Signoroni. Seguirà una degustazione guidata dall’esperto Fulvio Giublena. L’appuntamento fa parte degli eventi collaterali a BollediMalto. L’ingresso è libero ma a posti limitati: prenotazioni su info@bolledimalto.it
Oggi alle 18,30 a Pollone villa Piacenza ospita il secondo concerto della rassegna Oropa music festival: le violiniste Aubree Oliverson e Lora Markova, la violista Cassia Drake e la violoncellista Lena Angelina van Arlen eseguiranno un programma di musiche di Mendelssohn e Mozart. Seguiranno una degustazione di olii Marfuga e di vini delle nostrane tenute Sella. Biglietti a 20 euro (ridotti a 15) da Cigna Dischi in via Italia
L’acqua buona
Ci sono graduatorie di merito per i vini e per le birre, si recensiscono i tè e i caffè, poteva restare immune l’acqua minerale, un mercato che nella sola Italia vale 16,5 miliardi di litri imbottigliati ogni anno? No, che non poteva. La classifica stilata da Gambero Rosso, quindi da palati buongustai, dice bene alla gloria locale, la Lauretana che da Graglia disseta storicamente i biellesi, ma anche i corridori del Giro d’Italia (di cui è fornitrice ufficiale) e i clienti di ristoranti gourmet in giro per il mondo. La bottiglia con la silhouette disegnata da Pininfarina sulla tavola a cui erano seduti i divi di Hollywood Kirk e Michael Douglas era arrivata fino in California. Quella foto risale al 2014 mentre oggi Gambero Rosso classifica l’acqua biellese al secondo posto tra le “lisce”, ovvero gustata in purezza senza l’aggiunta delle bollicine. È una graduatoria molto piemontese perché, con 91 punti su 100, uno solo in più della Lauretana, svetta la San Bernardo di Garessio, sulle montagne cuneesi. L’acqua di Graglia ha ottenuto cinque stelle in quattro dei cinque parametri considerati da chi ha assaggiato: piacevolezza, pulizia, armonia e leggerezza, quest’ultimo quasi scontato visto che il livello basso di residuo fisso consente all’azienda di Graglia di fregiarsi del titolo “acqua più leggera d’Europa”. Sono 2 su 5 invece i punti ottenuti per la complessità, unico dettaglio in cui la San Bernardo risulta superiore.