Il sito dei bus che consiglia di andare a piedi
Siamo in tempi di blocco delle auto Euro 5, benché (forse) ormai scongiurato e, soprattutto, nell’era del cambiamento climatico che mette in discussione non solo i nostri stili di vita ma la vita del pianeta come la conosciamo. Il tema del trasporto pubblico che, se efficiente, convince i cittadini a lasciare la macchina a casa dovrebbe essere centrale. Chi vive a Biella e dintorni sa che da queste parti quella delle auto è concorrenza senza rivali, rispetto ai bus delle linee Atap. Una prova? La fornisce, ahilui, il sito internet della stessa azienda municipalizzata dei trasporti delle province di Biella e Vercelli. C’è una pagina con una funzione assai pratica per gli aspiranti viaggiatori: si chiama “pianifica percorso”. La raccolta di dati che la alimenta non è costruita in modo molto pratico, e questo è un primo problema. Il secondo sono tragitti e orari: le linee Atap possono essere funzionali per i giri scuole che torneranno da lunedì con il loro carico di studentesse e studenti che dalla provincia raggiungono le sedi delle superiori nel capoluogo. Ma per chi si deve spostare da un luogo all’altro della provincia, specie se uno dei due non è Biella, le cose diventano più complicate soprattutto quando il viaggio da programmare non è esattamente nelle ore di punta. Il primo difetto? Il sito accetta solo l’indirizzo esatto di una fermata: scrivere “Biella” è troppo generico, bisogna dire alla pagina web dove si vorrebbe arrivare. E non è detto che un biellese o un cossatese sappiano a memoria la toponomastica di Vigliano o Candelo, per fare due esempi a caso. A proposito di Candelo, giocare a fare i turisti per raggiungere il Ricetto dalla stazione San Paolo e viceversa alle 10 del mattino riserva una curiosa sorpresa: il sito suggerisce (anche) di farsela a piedi. Una ricerca sugli orari domenicali offre come primo risultato la mappa per 48 minuti di passeggiata. Il secondo è il treno, un Biella-Santhià che ferma anche a Candelo, ma alle 11,46, quasi due ore dopo l’ora indicata. Il terzo, finalmente, è un bus: parte alle 12,32, ferma solo a Vigliano e poi da lì Candelo va raggiunta di nuovo a piedi. E il viaggio di ritorno, per esempio, alle 18? Si comincia con la scarpinata, si prosegue con il treno Santhià-Biella delle 18,55, il primo bus va preso a Vigliano alle 19,42 previa altra passeggiata e il secondo, finalmente un diretto, parte alle 6,42 del mattino.
Ipse dixit
“La sua scelta di vivere per strada è stata una scelta sua, di libertà. Quante volte gli ho ripetuto davanti alla ex Standa di mettere fine a quella scelta, di tornare indietro che tutto si sarebbe sistemato. Ma niente da fare. Quando è venuto a mancare nel modo tragico che tutti conosciamo, ho pensato tante volte a lui, a come sarebbe potuta andare se solo ci avesse ripensato. A tutti quelli che lo hanno giudicato sommariamente, dico che a volte la vita presenta conti troppo salati, a volte ingiusti. Augusto era una persona sensibile e avrebbe meritato una vita diversa, fatta di rispetto perché la cattiveria non era nelle sue corde. Ma a volte basta un attimo, un soffio, per scombussolare tutto”
(Luigi Apicella, storico titolare della pizzeria La Lucciola di piazza San Paolo a Biella, dal suo intervento su La Provincia di Biella in memoria di Augusto Festa Bianchet, l’uomo senza fissa dimora picchiato e ucciso in piazza Vittorio Veneto nel 2002)
La borsa della spesa che parla
Il Duc è una delle solite abbreviazioni all’italiana che da qualche mese fa parlare di sé tra Biella e Cossato: significa “distretto urbano del commercio” e indica una linea di finanziamento della Regione verso le città che avessero presentato progetti per invogliare la gente a frequentare le vie dei negozi di prossimità, provando a superare la concorrenza dei centri commerciali. Qualche mese fa se ne era parlato con toni polemici perché, a differenza di quello di Cossato, il progetto di Biella era stato approvato ma non finanziato perché troppo indietro nella graduatoria. Poi la Regione ha aperto i cordoni della borsa e anche il capoluogo ha incassato un contributo di poco più di 50mila euro. Sono serviti, per ora, a realizzare la grande scritta “Biella” in piazza San Paolo, una delle porte della città, e a installare l’impianto di filodiffusione per far ascoltare musica a chi passeggia in via Italia. A Cossato la dotazione è stata più ricca: 183mila euro. Qui sono arrivati nelle ultime settimane un’altra scritta gigante che fa bella mostra di sé nella rotonda tra via Mazzini, via Paietta e via Matteotti dove c’è anche uno schermo che, nelle intenzioni dell’amministrazione, sarà alimentato con notizie utili per i cittadini e di annunci sugli eventi del territorio. È di qualche tempo fa la nascita di un sito web che però risulta desolatamente vuoto di contenuti, fatto salvo un breve post dell’aprile 2022 dove si spiega più o meno che cosa s’intende per distretto urbano del commercio. La sezione “eventi” non ne contiene nemmeno uno. La corrispondente pagina Facebook ha 183 “mi piace” (per dare un termine di paragone, la pagina satirica La Biella che piaceva, riaperta da poche settimane, è a 2.049). Pochi giorni fa è stata presentata anche la borsa della spesa che parla, che sarà consegnata alla clientela dei negozi della città. In che senso parla? Attraverso un Qr-Code, quel quadrato che somiglia a un codice a barre e che, se inquadrato con la fotocamera di un telefonino connesso a internet, porta a un contenuto web. In questo caso è un podcast, ideato dalla manager del progetto Paola Fini e dalla musicista Valentina Botto Fiora (in arte Valentina Mey) e scritto da Anna Arietti con storie di Cossato raccontate in prima persona da luoghi e oggetti caratteristici della città. La prima puntata è dedicata al primo semaforo della città. Ne seguiranno altre nove. L’idea, come ha detto l’amministrazione comunale nella presentazione, è piaciuta fuori provincia al punto da voler essere copiata altrove. La domanda, a cui le prossime settimane sapranno dare una risposta, è però un’altra: riusciranno davvero a far bene al commercio al dettaglio una scritta gigante in una rotonda, la filodiffusione nell’isola pedonale e una borsa della spesa che rimanda a un podcast, strumento non così diffuso tra i non nativi digitali?
Cosa succede in città
Oggi alle 17 a Biella comincia l’ultima sera di BollediMalto, la rassegna delle birre artigianali di piazza Martiri della Libertà. Il programma musicale prevede dalle 18 i Torpedo Blu, dalle 20 la cantautrice Mille e dalle 22 l’appuntamento principale dell’intera festa con Alex Britti. L’ingresso è libero
Oggi alle 19 a Cossato si chiude la grigliata alpina alla sede Ana di via Cesare Battisti: polenta e tapulun e tagliata alla griglia sono i piatti speciali della serata
Fact checking: erbacce e passate amministrazioni
Se le critiche dei cittadini si concentrano sulle cose apparente piccole come incuria ed erbacce, a nessuna componente della giunta di Biella sono fischiate le orecchie come a Gigliola Topazzo (Lega), dall’ultimo rimpasto dell’esecutivo responsabile di parchi, giardini e cimiteri. Ieri su La Stampa ha risposto alle critiche dirottandole altrove: «Si tratta comunque di una situazione disastrosa che abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione e che stiamo cercando di mitigare» ha detto parlando (s’immagina) soprattutto delle piante d’alto fusto perché l’erba, i cespugli e le siepi crescono ogni stagione e risulta difficile imputare alla giunta di centrosinistra in carica fino al 2019 la crescita selvaggia dell’estate 2023. Si può provare a misurare però l’impegno delle varie amministrazioni quanto a soldi dedicati alla manutenzione. Un calcolo puntuale è difficile ma, con lo storico dei bilanci comunali messo in archivio da Openpolis, è possibile almeno calcolare quanto, anno dopo anno, è stato accantonato al capitolo “Tutela, valorizzazione e sviluppo ambientale” che comprende anche la gestione di parchi e giardini alla voce “spesa corrente” che comprende la gestione di ciò che già esiste e non la progettazione di qualcosa di nuovo. Si scopre che solo nell’ultimo bilancio, quello approvato nel 2022, la cifra messa a disposizione è stata più alta di quella del 2018, ultimo bilancio votato dal centrosinistra: 1,1 milioni contro 851mila euro. Era più bassa nel 2021 (837mila), nel 2020 (752mila) e nel 2019 (621mila). Il 2021 supera il 2017 e il 2016 che però hanno cifre più alte di quella stanziata dalla giunta-Corradino nei suoi primi due anni.