Il sottopasso dove non si passa
«Nato sotto una cattiva stella» dice La Provincia di Biella, parlando del sottopasso della rotonda di corso Europa che fa (o meglio farebbe) da punto di accesso alla strada statale per Mongrando. È chiuso dalla metà di luglio, sbarrato con un paio di transenne in attesa di un intervento annunciato da un’ordinanza dell’Anas. La strada infatti è gestita dall’ente nazionale e non più, da un paio d’anni, dalla Provincia. Le chiusure si verificavano anche prima, causate normalmente da forti temporali che mandavano in crisi il sistema di deflusso dell’acqua creando pericolosi allagamenti in fondo alla discesa. Ma quando se ne occupava l’amministrazione locale, in una manciata di ore la strada veniva regolarmente riaperta al traffico. Oggi Anas, proprio come era accaduto per la risistemazione del vicino ponte della tangenziale, sta facendo attendere i biellesi. L’ordinanza di chiusura non cita date per la riapertura, riportando la formula generica «per il tempo strettamente necessario all’ultimazione dei lavori di adeguamento». Si tratterebbe di potenziare il sistema che fa scorrere via l’acqua piovana, un passo che richiede progetti e appalti e quindi, probabilmente, tempi lunghi. La Biella-Mongrando è stata a lungo, come la Cossato-Vallemosso, una delle opere di viabilità interna più desiderate del territorio. Costò oltre 40 milioni di euro, spesi in diciassette anni di cantiere fino all’inaugurazione nel 2007. Il progetto completo prevederebbe la prosecuzione, in sotterranea, fino al ponte della tangenziale, con svincoli di entrata e uscita oltre la chiesetta di San Maurizio. Ma quel segmento di strada sembra essersi perso nei cassetti.
Ipse dixit
“Non sappiamo perché non siano in corso lavori. Purtroppo con Anas non è facilissimo parlare ma chiederemo spiegazioni”
(Claudio Corradino, sindaco di Biella, a La Provincia di Biella parlando del sottopasso della Biella-Mongrando)
Funicolare, sparisce il bus
Sarà sospeso a partire da domani il bus sostitutivo della funicolare, ferma dalla fine di luglio dopo non aver superato il collaudo tecnico. Lo ha annunciato il Comune adducendo come motivazione la scarsità di passeggeri: tra i quattro e i cinque in media nelle corse del mattino, quattro in quelle del pomeriggio e due in quelle serali, istituite il venerdì e il sabato. «I costi elevati e il ridotto numero di utenti rendono questo servizio davvero antieconomico» ha detto il sindaco Claudio Corradino (Lega). «Spiace per i pochi cittadini che usavano il pullman, ma non ha più ragione di proseguire. Era giusto provare, ma ora è necessario cambiare rotta, perché in un momento delicato come quello che stiamo attraversando, di risanamento dei conti pubblici, non potevamo operare in maniera diversa». La decisione ha visto reazioni poco positive sui social, dove c'è chi si è lamentato per l'inaccessibilità dei bus per i disabili o per le famiglie con bimbi nel passeggino (mentre la funicolare è senza barriere) e chi ha sottolineato che domenica, giorno del mercato agricolo Natural Bi Life in piazza Cisterna, il bus non viaggiava, come previsto peraltro dall'intesa tra Comune e Atap che non ha previsto corse festive. Corradino ha anche parlato dei tempi per la riapertura della funicolare, possibile per la fine di ottobre: «I nostri dirigenti e i tecnici della ditta preposta sono al lavoro per superare anche il problema acustico in modo da risolvere in maniera definitiva la questione del rumore».
Cosa succede in città
Oggi alle 17 a Vigliano si apre il programma di Fuoriluogokids, la sezione del festival letterario biellese dedicata a ragazze e ragazzi. Il primo appuntamento, nella biblioteca di via Largo Stazione, è con Serena D’Angelo e la lettura-laboratorio attorno al suo libro “People power”, dedicato alle persone che, battendosi per i diritti di uomo e pianeta, hanno cambiato il mondo
Oggi alle 21 a Miagliano il lanificio Botto ospita un’iniziativa a favore della Domus Laetitiae. A cura dell’associazione Piccolo Fiore, è in programma la presentazione del libro “Costruiamo la speranza”, raccolta di testimonianza di impegno sociale. Interverranno, moderati da Sara Bortolozzo, Lucia Bellaspiga, Federica Panocchia e Mamadou Sissoko. Il ricavato delle vendite del libro sarà devoluto all’associazione
La salute di Enzo Bianchi
Era stata inaugurata da pochi giorni Casa della Madia, la nuova comunità di Enzo Bianchi ad Albiano, nel Canavese a un passo dal confine con il Biellese, quando il fondatore del monastero di Bose ha annunciato in un messaggio su X (l'ex Twitter) di essere stato ricoverato: «Carissimi faccio silenzio perché sono in ospedale e sono stanco, impedito di comunicare con voi ma vi penso e dialogo con voi in una comunione che non viene meno». Da quel giorno, era il 16 settembre, il teologo che da anni è di casa nel Biellese ha inviato pochi sporadici messaggi, con le fotografie che i confratelli della comunità gli hanno mandato e uno, la settimana scorsa, con un messaggio sulla vita in un reparto di degenza: «L’ospedale è luogo della rivelazione della fragilità umana, luogo di sofferenza e di desolazione, ma è anche lezione sui nostri limiti, è invito a sentirci solidali, viandanti, compagni di viaggio, bisognosi l’un dell’altro, spinti alla compassione,necessaria per vivere nell’amore». Nulla svela sulle sue condizioni né i media, se si esclude qualche sporadico articolo dopo il suo primissimo messaggio, hanno cercato approfondimenti. Enzo Bianchi, ottant'anni compiuti a marzo, è stato priore del monastero di Bose fino al 2017. Il suo addio alla comunità di Magnano avvenne nel 2021 su disposizione del Vaticano che decise di allontanarlo dal luogo che aveva creato. Dopo qualche mese, era stato lui stesso ad annunciare la trasformazione di una vecchia cascina di Albiano in una nuova comunità, la Casa della Madia. Nel programma degli eventi già fissato per i prossimi mesi, Enzo Bianchi è protagonista: un incontro il 5 novembre, un ritiro spirituale dal 6 al 10 e poi, domenica 13 novembre, una conferenza del filosofo Massimo Cacciari sulla dèbacle culturale dell'Europa di fronte alla guerra.