Il turismo riparta da una telecabina
Venti milioni di euro di costo, una quarantina di minuti al volante risparmiati, tra gli otto e i dieci passeggeri per ogni veicolo appeso alla fune: sono le cifre in estrema sintesi della cabinovia Romanina-Bielmonte, un progetto che sembrerebbe impossibile e che invece, ad ascoltare il vicepresidente della Regione (Lega) con delega allo sviluppo della montagna Fabio Carosso, sembra la via maestra per una spinta in avanti al comparto turistico della valle di Mosso. Carosso ne ha parlato in una visita nei giorni scorsi sul territorio, accompagnato dal compagno di partito e consigliere regionale Michele Mosca, di cui ha dato conto La Stampa nel giorno di Ferragosto. Qualche soldo è già arrivato: 300mila euro del Pnrr sono andati ai comuni di Piatto e Veglio che si occuperanno del progetto. Poi serviranno molte risorse in più per passare dalla carta alla realtà. Insieme alla cabinovia servirà anche un parcheggio ampio attorno alla stazione di valle per riprodurre in piccolo quello che accade tra Aosta e Pila, collegate non solo da una strada ma anche da un impianto a fune. «È un’opera condivisa con il territorio in cui crede anche la Regione» ha detto Michele Mosca che poi ha ribadito la necessità di non considerare le singole località turistiche della provincia come isolette a sé stanti: «Non possiamo pensare di andare avanti ognuno con il suo pezzettino di terra di competenza. Il rilancio deve partire da Oropa e arrivare fino a Bielmonte in un discorso omogeneo». Biella non è in un momento propizio con i suoi impianti a fune, per il funzionamento dei quali è necessario rispettare parametri di sicurezza stringenti e tempi di revisione periodica imposti dalla legge. È ferma la funivia di Oropa, in attesa dei soldi per compiere proprio la revisione generale periodica. Di conseguenza è ferma la cestovia del Camino che, solo pochi anni fa, aveva passato l’esame grazie anche a una raccolta di fondi tra i cittadini. Senza dimenticare lo stop alla funicolare del Piazzo. Proprio di Oropa si è parlato con il vicepresidente Carosso: «La Regione» ha confermato Mosca «ha dato la propria disponibilità a contribuire al rilancio».
Ipse dixit
“Gli inglesi amano l’Italia. La scommessa che oggi si presenta per il Paese e per me nell’assolvimento del compito a cui sono stato chiamato dal Governo è far sì che essi conoscano e apprezzino non solo le grandi città d’arte ma anche quei tantissimi gioielli come i piccoli borghi d’Italia che, come la piccola ma bellissima Rosazza e l’autentico ricetto di Candelo, la impreziosiscono con il loro patrimonio di arte, cultura, valori e tradizioni. Elementi fondanti questi, di quell’italian way of living che rappresenta la carta vincente per far innamorare del nostro Paese tutti”
(Francesco Bongarrà, direttore dell’Istituto italiano di cultura di Londra, ospite nei giorni scorsi di Candelo e Rosazza)
Le visite in carcere
Favignana e Trapani il 20 luglio, Bologna il 31 luglio, Trento e Bolzano il 12 agosto, più i giuramenti al corso allievi della Polizia Penitenziaria a Sulmona, Cairo Montenotte, Verbania, Roma, Castiglione delle Stiviere e Parma, senza contare la grigliata della discordia a Biella: sono le visite nelle carceri italiane che Andrea Delmastro, il sottosegretario biellese alla Giustizia, ha fatto solo nell’ultimo mese e mezzo. La loro caratteristica comune sembra essere stata un passaggio oltre i cancelli per incontrare soprattutto chi si occupa dell’amministrazione e della sicurezza delle case circondariali, i dirigenti e gli agenti della Polizia Penitenziaria, appunto. È a loro che sembra rivolgersi anche ogni messaggio ai media dopo gli incontri, con promesse di rimpolpare l’organico e di investire su nuove strutture. In un’intervista al quotidiano Il Tempo degli ultimi giorni quantifica in 84 milioni di euro per assumere 1.479 agenti appena usciti dai corsi e cominciare a costruire otto nuovi padiglioni di edilizia carceraria. «Non nascondo che sto parlando con il mondo delle comunità terapeutiche» ha detto Delmastro al giornale «per immaginare una misura ad hoc per i detenuti tossicodipendenti». Quando però una doppia tragedia ha colpito negli ultimi giorni il mondo delle carceri, il sottosegretario che pure ha la delega ministeriale a questo argomento si è tenuto in disparte: dopo il suicidio di due detenute alle Vallette di Torino, la visita in carcere è stata del ministro Carlo Nordio. È stato lui a guardare dall’altra parte delle sbarre, dove il sovraffollamento è al 121% e dove 47 persone si sono tolte la vita da gennaio a oggi. «Ogni suicidio» ha detto Nordio «è una sconfitta per lo Stato, per la giustizia, mia personale» prendendosi . In un videomessaggio a tutte le carceri italiane l’ex magistrato ha parlato dell’aspetto rieducativo e del reinserimento di chi ha scontato la pena, temi che Delmastro, almeno nelle sue comunicazioni dopo le visite nei vari istituti, ha lasciato ai margini. Così come è rimasto ai margini delle polemiche che il titolare del dicastero si è preso dritte in faccia dopo le sue prime dichiarazioni seguite alla tragedia torinese. Nel frattempo, a luglio, la Polizia Penitenziaria aveva contraccambiato le cure e le attenzioni del sottosegretario con un messaggio di solidarietà seguito alla sua imputazione coatta per le rivelazioni di informazioni segrete legate al caso-Cospito: «Delmastro andrebbe ringraziato per aver acceso un faro sull’uso strumentale e forse criminale che si stava facendo, nelle carceri e fuori, della disinformazione connessa allo sciopero della fame dell’anarchico stragista Cospito» si legge nella nota dell’associazione dirigenti della Polizia Penitenziaria, rilanciata (ovviamente) da Delmastro. Nella nota Alfredo Cospito è definito «stragista» perché c’è il termine “strage politica” nel reato per cui è condannato a 23 anni e al carcere duro, ma le due bombe collocate davanti alla scuola allievi carabinieri di Fossano per il quale è stato processato non hanno causato vittime né feriti.
Cosa succede in città
Oggi alle 19,30 a Cavaglià la Festa dei Giovani apre con un menu spagnolo a base di paella e sangria (solo per chi ha prenotato ieri sera) ma anche con la classica selezione di piatti dall’antipasto al dolce per tutti. Seguirà il concerto degli Explosion per poi chiudere con dj Seven alla console
Oggi alle 20,45 a Campiglia Cervo riprendono le serate di Bürsch in festival nei vecchi edifici che ospitavano le scuole della valle. Stasera sarà la volta di quella di Valmosca dove, preceduta da un’introduzione storica di Anna Bosazza, sarà messa in scena la pièce “Falò d’aprile”, scritta dalla stessa Bosazza e recitata da Margherita Cravello e Giovanni Iannone di Teatrando. Seguirà un’esibizione di danza lindy hop con Francesco e Patrizia
La foto del giorno
Più che una foto, è un fotogramma tratto dal video che il profilo Instagram di Biella Turismo, il canale dell’azienda turistica locale, ha pubblicato nel giorno di Ferragosto. L’idea era di fare una sintesi delle bellezze del territorio ma, per la montagna, è stata scelta un’inquadratura dall’alto in cui in primo piano c’è la stazione di monte dell’ex funivia dell’Anticima, nella conca di Oropa. La funivia è dismessa da decenni, la struttura è visibilmente ridotta a un rudere.