Da Chiavazza alla valle di Mosso e di lì in Valsessera, senza mai smettere di pedalare e senza doverlo fare, nei limiti del possibile, coabitando con le auto o i camion: è uscito dai cassetti, in concomitanza con l’entusiasmo per il ritorno del Giro d’Italia, lo studio di fattibilità che l’Unione montana del Biellese orientale commissionò nel 2019 per una grande pista ciclabile che attraversasse mezzo Biellese. È uscito, però, solo per poterne parlare ancora e ribadire che, escluso un tratto in Valsessera, non se ne è fatto nulla. A dichiararlo ai media è stato Massimo Biasetti, già sindaco di Trivero e titolare dello studio Territorium che si occupò di studiare il progetto. Il tratto tra Chiavazza e Cossato unirebbe tracciati già esistenti, con la sola necessità di collegarli per poi percorrere, una volta raggiunta Lessona, il sedime della vecchia ferrovia ai tempi in cui il Biellese era una ragnatela di binari e tramvie. «Occorre crederci e investire» suggerisce Biasetti in un dialogo con La Stampa e lanciando un messaggio anche su Biella, immaginando un primissimo tratto di percorso ciclopedonale lungo via Milano: «Ci vorrebbe un po' di coraggio riducendo la sezione della strada e togliendo i parcheggi che ingombrano. La pista sarebbe funzionale soprattutto ai residenti, che potrebbero raggiungere il posto di lavoro e la scuola senza usare l'auto. Mi sembra assurdo che una città come la nostra non abbia una viabilità adeguata alle biciclette». Il pensiero che ha ispirato l’azione della giunta-Corradino però si basa sul fatto che manchi la domanda: «La cultura della bici non è ancora attecchita a Biella» aveva dichiarato a Newsbiella l’assessore ai Lavori pubblici Davide Zappalà (Fratelli d’Italia) nel 2019, poco dopo il gesto eclatante di essersi fatto fotografare insieme al collega Moscarola (Lega) con il badile in mano il giorno dello smantellamento di un tratto di pista ciclabile tra via Delleani e via Rosselli. «La realizzazione delle piste ciclabili risulta utile quando la domanda è alta, ma non si può pensare di creare un servizio senza avere i consumatori dello stesso». Parole a cui sono seguiti i fatti, o i non fatti: l’unico tratto riservato alle biciclette immaginato dall’amministrazione in anni recenti è il ripensamento di quello di via Cernaia, su una sezione più stretta di carreggiata e con le biciclette che useranno lo stesso tratto protetto dei pedoni. Intanto sul sito del Comune è ancora a disposizione dei cittadini il progetto articolato approvato nel marzo 2019, quando era ancora al governo la maggioranza di centrosinistra. Anche quello è, per ora, soprattutto carta. Nel frattempo, a proposito di domanda, ciclovie e – perché no? - idee per il turismo, domenica scorsa un gruppo di una trentina di appassionate e appassionati di gravel (le bici con il telaio simile a quelle da strada ma con pneumatici e rinforzi adatti allo sterrato) ha percorso per tutto il giorno il Biellese, dalla Burcina a Oropa, dalla Serra alla Bessa e alla Baraggia fino al Ricetto, su sentieri e stradine, con ristoro nei bar di paese e un paio di visite alle Giornate Fai di autunno. Il tutto dopo aver creato le tracce satellitari da mettere a disposizione dei partecipanti con sopralluoghi nei giorni precedenti. Il tutto con il passaparola, ma mostrando che si può fare. In sintesi, stimolando la domanda con l’offerta. Chissà, potrebbe funzionare anche con le piste ciclabili.
Ipse dixit
“Scriviamo a voi, gente che vivrete nel 2173, perché 150 anni possono essere un orizzonte temporale sufficientemente lungo affinché l’umano ingegno possa aver trovato soluzioni a problemi quali il cambiamento climatico. Ci auguriamo possiate vivere anche voi la bellezza dei ghiacciai alpini, perdervi nel rumore scrosciante delle cascate. Oggi il caldo anomalo di questo ottobre 2023 ci angoscia non poco”
(Dalla lettera di Andrea Formagnana, presidente del Cai di Biella, inserita nella capsula del tempo collocata domenica in vetta al Mucrone che sarà aperta fra 150 anni dal futuro presidente del club alpino)
Allora siamo bravi a rigenerare
Nella città degli scatoloni vuoti, dalle fabbriche di via Carso al vecchio ospedale, è un piacere ricevere una nomination per un premio dedicato alle idee per le città di domani, vivibili e sostenibili. Il progetto candidato è Floating forest, gli alberi e le aiuole su isole che si muovono e che trasformeranno la piazzetta davanti allo spazio Hydro di via Cernaia, a una spanna dal Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto. Il premio invece si chiama Future 4 cities ed è un’iniziativa “analogica” di Will Italia, una compagnia editoriale che ha costruito sul mondo digitale le sue fortune. I suoi notiziari viaggiano su Instagram e TikTok, i contenuti extra su Youtube e via podcast, di recente è stata acquisita da Chora Media, la società nata da un’idea dell’ex direttore di La Stampa e La Repubblica Mario Calabresi. Floating Forest è una delle iniziative di rigenerazione urbana spinte dal bando Armonia+ della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, che lo cofinanzia con un impegno di 20mila euro. Le isole di vegetazione ospiteranno piante di diverse specie, anche da frutto, che saranno circondate da postazioni in cui sedersi, alberi più alti per fare ombra, strutture modulabili per poter ospitare eventi o concerti all’aperto, il tutto dove c’era solo una piastra di asfalto al servizio di una vecchia fabbrica. Il progetto è uno dei sei piemontesi candidati al premio finale, che sarà assegnato la settimana prossima in un evento a Milano, nelle otto categorie. Rigenerazione urbana con risvolti culturali è quella in cui è stata inserita l’iniziativa biellese, unica in regione che non proviene da Torino o dalla sua provincia.
Cosa succede in città
Oggi alle 16 a Biella andrà in scena la prima rappresentazione della commedia “Casa mia moglie tua” portata al teatro Odeon dalla compagnia La Crocetta di Gallarate. L’incasso sarà destinato alla sezione di Biella dell’Aism, l’associazione a fianco dei malati di sclerosi multipla. Lo spettacolo si replica alle 21. I biglietti costano 20 euro per il pomeriggio e 27 per la sera
Oggi alle 18 a Biella si parla di tumore al seno nel Bra Day, organizzato da Fondo Edo Tempia e Asl di Biella. Nella sala convegni della sede del Fondo in via Malta 3 interverranno il medico senologo Massimiliano Bortolini e la paziente Serena Enrico Bena che racconteranno la malattia dai loro punti di vista in dialogo con la psicologa Patrizia Tempia. L’ingresso è libero
Oggi alle 18 al Piazzo la sala convegni di palazzo Ferrero ospiterà la presentazione del più recente rapporto dell’associazione Antigone sulla condizione delle carceri italiane. Interverranno, a nome dell’associazione, Perla Allegri e il presidente della Camera penale di Biella Domenico Duso, moderati da Domenico Cugnolio e introdotti dalla garante per i diritti delle persone ristrette della libertà Sonia Caronni
Oggi alle 18,15 a Biella lo scrittore Matteo Bussola presenta il suo ultimo romanzo “Un buon posto in cui fermarsi” alla libreria Giovannacci, dialogando con Marco Perino. Divenuto famoso per il suo diario quotidiano familiare su Facebook, Bussola è anche disegnatore di fumetti e conduttore su Radio24
La foto del giorno
Alex Maniscalco vive a Muggiò, in Brianza, ha 49 anni, un fisico curato e un lavoro – diciamo così – normale. Poi ha una passione che fa bene al cuore, certamente il suo e, insieme, anche quello delle bambine e dei bambini ricoverati negli ospedali di mezza Italia. Li visita, indossando il costume da Uomo Ragno e passando stanza per stanza nei reparti di pediatria. Sabato è toccato a quello dell’ospedale di Biella. Li ha abbracciati, ha preso in braccio i più piccoli, si è messo in posa per le fotografie, si è fermato a giocare con qualcuno di loro, ha scherzato con il personale in camice bianco. Poi, nell’atrio, ha incontrato anche una donna, Letizia, con la mascherina sul viso: «Combatte da circa sette anni con una malattia che le rende la vita abbastanza difficile» ha scritto sui social. «Queste sono le occasioni, tristi occasioni, che fanno capire che se hai la salute, hai già tutto». Forse scontato, eppure verissimo.