La banca offline
È stato definito il più grande problema mai verificatosi in Italia da quando le banche hanno aperto la possibilità di fare operazioni in autonomia su internet. Quello che ha colpito duro i sistemi di Sella e Banca Patrimoni, le due principali società del settore dello storico gruppo biellese, è diventato per questo un caso osservato con attenzione a livello almeno nazionale. Che cosa sia successo, è stato descritto in messaggi e comunicati ai media della banca: domenica il colosso informatico Oracle, fornitore di Sella per (siano perdonati i termini non informatici) il motore che consente il funzionamento dell’intero sistema bancario digitale, ha rilasciato un aggiornamento. Al momento di metterlo in opera, l’intera architettura internet della banca biellese si è bloccata pressoché all’improvviso: i clienti non hanno avuto accesso ai loro conti né da computer né attraverso la app del cellulare, gli sportelli bancomat non hanno erogato contante, Hype, il sistema di micropagamenti via telefono, era a sua volta inutilizzabile, i pagamenti con carta nei negozi affiliati al gruppo non erano possibili e, quando sono riusciti a farli funzionare, i commercianti non hanno visto i loro incassi accreditati. L’allarme è stato generale soprattutto nella piccola provincia di Biella dove probabilmente la maggioranza relativa di chi ha un conto in banca ha scelto proprio il gruppo Sella. Ma c’è un ristoratore torinese che, su X, ha mostrato il cartello scritto a mano che ha appeso accanto alla cassa, dicendo che non poteva accettare pagamenti se non in contanti. Nella spiegazione all’immagine, ha aggiunto di aver perso il 70 per cento dei clienti rispetto a un giorno medio. La banca ha provato a prendere contromisure: orario continuato allo sportello fino alle 18 in tutte le filiali, servizio clienti a disposizione pressoché 24 ore su tutti i canali (e un abbraccio a Simona dello staff social, in prima linea a dare risposte agli utenti e anche a farsi prendere a male parole), mentre si può immaginare la squadra di tecnici chiusa dentro per ore interminabili con il viso dentro lo schermo dei computer a cercare una soluzione. Il gruppo Sella ha rassicurato tutti dicendo che c’è tutto, anche quello che non si vede: accrediti di stipendi, estratti conto, liste movimenti e saldi sono aggiornati e nessuna operazione è stata “mangiata” dal problema informatico. Pietro Sella ha fatto lo stesso con un videomessaggio inviato a tutti i dipendenti mercoledì sera, terzo giorno della grande crisi. Ieri dal tardo pomeriggio qualcosa si era mosso, con la banca online nuovamente raggiungibile dai correntisti anche se con funzionalità limitate, per poi dare l’impressione di essere tornata alla normalità intorno alle 21,30. Nel frattempo un comunicato annunciava la disponibilità a rimborsare «i clienti che hanno subito eventuali danni direttamente causati dai problemi tecnici di questi giorni». Quale sia invece il danno per la banca pioniera del mondo digitale ancora non è dato saperlo. Serviranno settimane perché negli uffici che si affacciano su via La Marmora si possano quantificare quante persone, per la fiducia persa, abbiano deciso di spostare i loro soldi altrove. Serviranno analisi più profonde invece per valutare l’impatto di un problema informatico, in questo mondo sempre più interconnesso su piattaforme digitali, anche per quanto riguarda economia e finanza. Da domenica sera, la sensazione è che questo mondo sia stato colto di sorpresa. Forse il calo di fiducia più difficile da sanare è quello di colossi come Sella verso la grande rete.
Ipse dixit
“A differenza della generazione di mio padre che aveva solo garanzie, noi oggi navighiamo a vista. Tra lauree triennali, magistrali, dottorati, master e corsi che non bastano mai per ottenere una stabilità lavorativa ed economica, non abbiamo un punto di confronto con chi ci ha preceduto. Viviamo perennemente instabili”
(Filippo Caccamo, autore e cabarettista ieri al teatro Odeon, intervistato da La Provincia di Biella)
La strana statistica del Soccorso alpino a Oropa
I 43 interventi del 2023 del Soccorso alpino sulle montagne biellesi sono il 25 per cento in meno rispetto a quelli dell’anno precedente, mentre in Piemonte il numero di uscite per recuperare persone in difficoltà ha raggiunto il massimo storico. La controtendenza è spiegata nelle parole, rilasciate a Il Biellese, dal responsabile provinciale Claudio Negro: «Il numero è da leggersi in maniera direttamente proporzionale a quello del numero di frequentatori della montagna. I dati biellesi non vogliono dire che il numero di appassionati diminuisca. Anzi, dopo il Covid anniamo assisitito a un aumento di interesse. I biellesi probabilmente vanno altrove, fuori provincia o nella vicina Valle d’Aosta. Quel dato fotografa l’anomalia della conca di Oropa. Il fermo prolungato della funivia del Mucrone ha determinato il progressivo abbandono da parte degli escursionisti di quella che era una delle aree biellesi più frequentate». L’impianto dal santuario al lago è fermo dal dicembre del 2021, quando la fine della vita tecnica dell’impianto non è coincisa con la presenza di un progetto già operativo per i lavori necessari per riaprirla, un investimento da oltre cinque milioni di euro. La situazione è ferma a qualche settimana fa quando è stato assegnato alla società specializzata Altevie lo studio di fattibilità tecnica ed economica che riguarderà non solo la funivia ma anche la conca. Nel frattempo martedì si presenta, nella nuova veste di associazione registrata, Mucrone Local, realtà che come gruppo di volontari è stata di recente protagonista degli interventi, finanziati da privati, per mettere in sicurezza il tetto e ripulire gli interni del rifugio Savoia, abbandonato dalla chiusura della funivia. L’appuntamento è a Città Studi, l’ispiratore principale del gruppo è Marco Bardelle, imprenditore con Finissaggio 2000, presidente di Pointex, portabandiera dell’innovazione del tessile, ma anche animatore del vecchio “Muc fun trail”, la gara goliardica legata nelle ultime edizioni ai Mucrone Days, in cui si saliva al lago lungo il sentiero ma con costumi e travestimenti.
Cosa succede in città
Oggi alle 9 a Biella nella sala convegni del Museo del Territorio si apre una giornata di studio dedicata alla presenza di Caravaggio in Piemonte e alla scoperta nell’Archivio di Stato cittadino di un’opera caravaggesca di un pittore fiammingo dell 1600. L’organizzazione è del dipartimento di studi storici dell’Università di Torino
Oggi alle 18 a Biella la sede dell’Itis di via Rosselli ospita una giornata dedicata alla sacralità del corpo delle donne per la chiusura della mostra “Maternità” allo spazio cultura della Fondazione Cassa di Risparmio. L’invito è rivolto soprattutto alle scuole: con la moderazione di Enrico Martinelli, interverranno la consigliera di parità della Provincia Ilaria Sala, la portavoce dell’associazione Underground Paola Matera, il geologo Brunello Maffeo e il presidente dell’Unione ciechi Adriano Gilberti oltre all’artista Cecilia Martin Birsa, le cui opere sono protagoniste della mostra. Seguirà lo spettacolo “Ferite a morte”, scritto da Serena Dandini e Deborah Albini. L’ingresso è libero
Oggi alle 20,45 al Piazzo la stagione dell’Accademia Perosi propone il “Viola’s concert” della musicista Anna Serova con musiche di Hindemith e Walton. L’appuntamento è a palazzo Gromo Losa nella sala concerti al primo piano. Biglietti a 15 euro, ridotti a 10 per chi ha meno di 27 anni e a 5 per gli under 13
Oggi alle 20,45 a Pollone il giardino di Villa Ametis ospita, insieme alla veglia di preghiera della Diocesi, due scene dello spettacolo “Up, verso l’alt(r)o” dedicato alla vita del beato Pier Giorgio Frassati. Le interpreti sono Noemi Garbo, Maurizia Mosca e Luisa Trompetto, l’accompagnamento musicale di Simona Colonna, la regia è di Manuela Tamietti per Storie di Piazza. L’ingresso è libero – Oggi alle 21 a Valdilana la rassegna “CineFood” al teatro Giletti prosegue con la proiezione di “La bella estate” (Italia, 2023) di Laura Luchetti
Numb3rs
Costava 100 euro, tariffa da veri sostenitori, un posto a tavola alla cena pre-elettorale di Fratelli d’Italia di giovedì scorso al Mebo, il salone delle feste del museo congiunto della birreria Menabrea e del caseificio Botalla. In quello spazio dove forse si è svolta una lite scherzosa o forse no, c’era comunque il tutto esaurito, stando al commento social del futuro candidato a consigliere regionale Davide Zappalà: «Il piacere dell’overbooking» ha scritto, usando la parola inglese che si utilizza negli aeroporti quando le prenotazioni per un volo sono più dei posti a disposizione. Costerà 35 euro come contributo base e 50 euro come “contributo oro” invece il posto a tavola alla cena di autofinanziamento della candidata sindaca di centrosinistra Marta Bruschi. È differente anche il luogo prescelto, la più ruspante Cooperativa del Favaro. Non basta: ci si potrà arrivare anche a piedi. Il raduno è alle 17,30 da via Italia 34/d, nuova sede del comitato elettorale di Bruschi. Il consiglio sull’invito è di indossare scarpe comode e di portarsi dietro una torcia per il viaggio di ritorno. Niente cravatte, abiti da sera o tacchi alti, insomma.