La campagna abbandonata
C’è un numerino in alto a sinistra che compare quando viene avviata su Facebook una trasmissione in diretta: indica le persone che sono collegate in quel momento. Martedì sera, quando ReteBiella ha mandato in onda anche via social il secondo faccia a faccia tra i candidati sindaci di Biella, non è forse mai arrivato a quota 10: a volte 6, oppure 5, o anche quattro. Meglio non ricavare la percentuale delle persone che hanno seguito il dibattito tra gli aventi diritto al voto in città, e non solo perché sarebbe un calcolo fallace, non conoscendo quante persone seguissero la trasmissione dal sito internet del canale televisivo. Ma immaginarla bassissima non sarebbe una sorpresa, a guardare l’andamento di questa campagna elettorale finora. Al primo confronto pubblico organizzato da La Stampa al Museo del Territorio la sala era piena solo grazie al gran numero di candidati delle varie liste, lesti ad accaparrarsi le poltrone per non avvantaggiare le tifoserie avversarie. Ma i votanti non militanti non erano esattamente una folla fuori dalla porta delusa per non essere riusciti a entrare. Semplicemente, erano rimasti a casa a guardare un telefilm. Anche gli appuntamenti pubblici dei vari candidati sembrano ricalcare uno schema ormai consolidato: arriva un leader di partito, un nome di grido noto a livello nazionale, un sottosegretario o un ministro e gli eventi sembrano sempre per una cerchia ristretta di militanti che comunque avevano già ben chiaro per chi votare. C’è chi narra di febbrili messaggi via whatsapp per richiamarne qualcuno ed evitare l’effetto-sala vuota nelle fotografie. La stessa scuderia in pole position, quella di Fratelli d’Italia, bilancia le numerose visite istituzional-elettorali di ministri e sottosegretari (ma con pochi bagni di folla, salvo considerare tale quella nella sala convegni dell’hotel Agorà per il ministro della Giustizia Carlo Nordio) con un mix tra gli aperitivi nei piccoli e medi Comuni di Andrea Delmastro e dei candidati per la Regione con la pacatezza di Marzio Olivero che non sente evidentemente il bisogno di fare incontri e porta a porta continui. Quanta differenza con il doppio comizio di Matteo Salvini che lanciò Claudio Corradino nel 2019. E forse, con gli occhi di oggi, la delusione del centrosinistra che cinque anni fa chiuse la campagna in una piazza della Trinità che non sembrava abbastanza piena, oggi con lo stesso numero di persone potrebbe trasformarsi in gioia e sollievo. Nel frattempo i manifesti sugli spazi riservati alle affissioni elettorali tardano a comparire e non solo perché non ci sono ancora le assegnazioni complete in attesa di sapere se Forza Italia avrà o no una lista per le regionali, per ora esclusa ma in attesa di esito dell’ultimo ricorso. E la sensazione è che i vari sforzi di ciascuno non spostino una singola preferenza. Manca un incontro pubblico per smentire questa impressione, quello di sabato organizzato da BiYoung nell’ambiziosa sede di Città Studi. A patto, ovviamente, che non si riempia solo di candidati e di tifoserie.
Ipse dixit
“Cari vicini della via San Filippo, è terminata una fantastica e particolare esperienza in questo spazio, resa possibile dalla gentilezza e dalla grande visione di Roberto. Comprendiamo che non sia stato un bel vedere tutta la rumenta lasciata qua fino a oggi e ci scusiamo per il disordine e il poco decoro. Gli ultimi mesi sono stati incerti e scombussolati e a nostre spese abbiamo imparato molto: faremo di meglio. Se avete domande, dubbi o critiche costruttive saremo felici di leggervi a nientedafarebiella@gmail.com. Grazie a tutti per il grande supporto e amore che ci avete regalato. La città è più bella grazie a voi”
(Messaggio appeso sulla vetrina del negozio di via San Filippo diventato per qualche mese sede provvisoria del gruppo giovanile di Nientedafare a Biella)
A casa sua
C’è una possibile obiezione di pancia sovranista a cui Marta Bruschi ha messo un freno ancora prima che qualcuno la potesse sollevare: è accaduto martedì sera al secondo confronto pubblico tra i candidati sindaci di Biella, reso monco dalle assenze. Oltre al comunista Daniele Dellamontà che già non era nella sua postazione al primo dibattito della settimana scorsa a Città Studi, questa volta mancava anche Marzio Olivero, voce del centrodestra. Sono rimasti in tre, il civico di Nova Bugella Riccardo Ramella, il centrista Andrea Foglio Bonda e l’aspirante sindaca del centrosinistra a rispondere alle domande delle associazioni e delle realtà della rete Luminosa. Vertevano su diritti e memoria e su temi sociali, dal sostegno ai deboli e fragili all’accoglienza e all’integrazione dei nuovi biellesi. Il sovranismo, gli “aiutiamoli a casa loro” e termini come “taxi del mare” e “clandestini” sono rimasti fuori dalla porta e dal dibattito, con i sottili distinguo del solo Ramella che, emigrante all’estero per vent’anni, ha spiegato che non si può aprire la porta a tutti ma a coloro di cui il sistema-Biella ha bisogno certo che sì. «Ricordiamoci che le persone» ha detto un deciso Foglio Bonda «non sono problemi ma sempre, prima di tutto, persone». È stato più o meno il momento in cui Bruschi ha raccontato un episodio che la riguarda, più come corollario al tema di trovare spazi per i richiedenti asilo che escono dai percorsi di accoglienza, che con la volontà di sbandierarlo: «Per esempio ho un piccolo alloggio» ha detto «che avevo acquistato a un prezzo molto basso e ho pensato che potevo affittarlo a un prezzo politico, cento euro che coprono la rata del mutuo a canone fisso. È un modello che ho provato da qualche anno a mettere in piedi e mi sembra una cosa replicabile». La speranza è che nessuno, ragionando sotto elezioni di questi temi, se ne esca con il luogo comune: «E tu quanti ne ospiti a casa tua?». La risposta, nel caso, sarebbe pronta.
Cosa succede in città
Oggi alle 16 a Biella la sala convegni della Cgil di via La Marmora accoglie il sindacalista e saggista Edi Lazzi, autore del libro “Tanta fatica per nulla”, raccolta di tredici testimonianze di giovani alle prese con il precariato nel loro ingresso nel mondo del lavoro. L’ingresso è libero
Oggi alle 21 a Candelo il cinema Verdi ospita la proiezione di un film scelto da Hope Club, l’associazione giovanile diocesana: si tratta di “Corpus Christi”, girato nel 2019 dal regista polacco Jan Komasa, la storia di un giovane che scopre la vocazione al sacerdozio mentre sta scontando una condanna in carcere. Biglietti a 6 euro
Oggi alle 21 al Piazzo è in programma il concerto della cantante e pianista Frida Bollani Magoni, organizzato dal Lions club Biella Host in collaborazione con la rassegna Microsolchi e il Fai biellese. I posti a palazzo Gromo Losa sono esauriti da una settimana. L’incasso finanzierà le attività benefiche del Lions club
Oggi alle 21 a Biella la “Staffetta della generosità” degli Amici dell’ospedale fa tappa all’auditorium di Città Studi con la Big Band St.James diretta dal trombettista biellese Fabio Buonarota e accompagnata da Max Tempia e dal Biella Jazz Club. L’ingresso è a offerta libera: il ricavato alimenterà la raccolta fondi per la realizzazione della sala ibrida ad alta tecnologia nel reparto di chirurgia dell’ospedale di Biella
Concomitanze
Stessa ora, stessa città, un fine benefico per entrambi gli eventi: questa sera a Biella si verifica uno di quei casi che fanno sentire tanto la necessità di una regia unica, o almeno di un canale di comunicazione, per evitare concomitanze che rischiano di far male a tutti, in primo luogo agli organizzatori. A due anni dalla sovrapposizione estiva tra il festival musicale di Lessona e Reload a Biella, caso piuttosto vistoso di mancanza di coordinamento, oggi c’è un concerto prezioso a Città Studi e uno altrettanto prezioso a palazzo Gromo Losa. Ai piedi della collina, nell’auditorium di corso Pella che fa da supplente ai teatri cittadini, c’è una fetta del meglio del jazz nostrano con Fabio Buonarota e Max Tempia alla regia di uno spettacolo che servirà a raccogliere fondi per una delle innovazioni tecnologiche destinate a rendere più attraente per i medici e funzionale per i pazienti l’ospedale cittadino, quella sala ibrida che andrà di pari passo al robot chirurgico già entrato in funzione nei reparti di chirurgia. Al Piazzo invece ci saranno le mani e la voce di Frida Bollani Magoni: è due volte figlia d’arte, con la madre Petra Magoni che è cantante e il padre Stefano Bollani che è pianista e compositore. Lei ha entrambe le doti: canta e suona, come ha fatto spesso anche in preziose apparizioni televisive, come quella al fianco del ballerino Roberto Bolle o quella, che la rese un personaggio, quando duettò con il padre in “Hallelujah” di Leonard Cohen nella trasmissione “Via dei Matti numero 0”. Anche il suo concerto ha un fine benefico: raccogliere risorse per i “service”, ovvero le opere di bene, del Lions club Biella Host. Agli amanti della musica, però, è toccata una scelta.