La chiusura lunga della funicolare
Oggi chiude a tempo indeterminato la funicolare del Piazzo. No, non l’ex funicolare né l’ascensore inclinato: chi legge “6aBiella” sa perché da queste parti si consideri un autogol per il turismo chiamarla in un altro modo. La ragione sta nella verifica periodica di sicurezza effettuata nei giorni scorsi: l’ingegnere incaricato ha ravvisato problemi «legati alle saldature di collegamento dei bracci a cui sono legate le ruote di scorrimento» come dice La Stampa. Serve un intervento, quindi, non solo per risolvere i problemi di rumore e quelli tecnici, come annunciato nei giorni scorsi dall’assessore ai Lavori pubblici Davide Zappalà (Fratelli d’Italia), ma proprio per consentire all’impianto di rimettersi in moto. Il Comune conta di scaricare i costi alla Maspero Costruzioni di Appiano Gentile, l’impresa specializzata che vinse l’appalto nel 2017 (una gara a cui parteciparono solo due consorzi di aziende) e che ha realizzato senza contraccolpi tra gli altri anche l’impianto che consente di raggiungere il forte di Bard. La causa intentata da palazzo Oropa ha lo scopo di imputare ai tecnici lombardi i danni provocati dai frequenti stop, un problema che si è presentato sporadicamente ma che adesso è diventato qualcosa di più serio. Ieri, in una delle ultime corse prima del fermo, una salita a strattoni di una delle cabine ha provocato il ferimento di un passeggero, per il quale è stato necessario chiamare un’ambulanza. Oggi alle 11,30 il sindaco Claudio Corradino (Lega) ha convocato una conferenza stampa per fare il punto e, probabilmente, per indicare i responsabili del disservizio. Quello che già si sa è l’istituzione, almeno per la fine del mese quando Biella ospiterà il raduno mondiale dell’alta sartoria, di un bus sostitutivo per raggiungere il Piazzo. Ma la quotidianità dei residenti del quartiere ha bisogno di un mezzo di trasporto giorno per giorno. E non sarà semplice.
Ipse dixit
“Approfitteremo della chiusura per una revisione totale dell’impianto che noi, voglio, precisarlo, abbiamo ereditato con tutti i problemi. I costi delle riparazioni e dei miglioramenti li chiederemo alla ditta costruttrice, la Maspero”
(Claudio Corradino, sindaco di Biella, sui guai della funicolare, a La Stampa)
Il contratto firmato all’Atap
Da meno di un euro al giorno in buoni pasto a un massimo di 81 euro mensili da modulare in base ai giorni di presenza: si è risolta anche così la vertenza tra Atap, l’azienda municipalizzata che cura i trasporti pubblici a Biella e Vercelli, e i lavoratori. Cgil, Cisl e Uil, dopo lo stato di agitazione e lo sciopero, hanno siglato un accordo ponte della durata di un anno, fino al giugno 2024, che consente di riportare la pace nei depositi dei bus delle due province. Insieme al ricalcolo dei buoni pasto, è prevista un’indennità giornaliera di 7 euro lordi per i cosiddetti turni di disponibilità, che si verificano quando a un autista viene chiesto un servizio all’ultimo momento, del quale non conosce i dettagli in anticipo. A ottobre, e anche questo dettaglio è parte dell’intesa, azienda e sindacati si rivedranno per provare a ridiscutere di un contratto integrativo soddisfacente per l’anno che verrà.
Cosa succede in città
Oggi alle 10 a Cossato nella biblioteca comunale si terrà il laboratorio “La valigia è pronta, si parte”, per bambine e bambini tra i 3 e i 6 anni. Informazioni e prenotazioni allo 015.9893520
Oggi alle 18 a Biella la rassegna Librarsi, ideata da Fondo Edo Tempia e associazione Far Pensare-Emanuele Lomonaco propone l’incontro con il sociologo Giuseppe Tipaldo, docente all’Università di Torino e autore del libro “La società della pseudoscienza”. Dalogherà, nei giardini del Fondo di via Malta 3 (o, in caso di maltempo, nella sala convegni dell’associazione, con il direttore di oncologia dell’Asl di Biella Francesco Leone
Numb3rs: l’8xmille alla chiesa biellese
Un milione e 334mila euro è la quota di 8xmille ricevuto e reinvestito nel 2022 dalla Diocesi di Biella. Il dato è apparso venerdì su Il Biellese in uno specchietto circondato dall’appello del vicario generale don Paolo Boffa Sandalina a firmare per chiedere allo Stato di devolvere la propria fetta di Irpef alla Chiesa cattolica. Nel dettaglio 708mila euro risultano spesi alla voce “esigenze di culto e pastorale” e 626mila euro per interventi caritativi. Se i secondi non hanno bisogno di grandi spiegazioni (si pensi al superlavoro della Caritas con gli empori solidali, la mensa di via Novara e in generale il sostegno a chi ha bisogno di aiuto), nella prima voce rientrano, come spiegato dalla Chiesa stessa nel suo bilancio generale dell’8xmille, «diversi settori di impegno che sono propri della missione evangelizzatrice della Chiesa, ma hanno anche ricadute allargate nei territori e nelle comunità». Si va dal mantenimento di chiese e oratori al lavoro dei patronati fino al sostegno delle scuole cattoliche e di teologia per religiosi e laici. Il rendiconto della Diocesi biellese non scende molto di più nel dettaglio: la fetta più grande della somma va a «curia diocesana e attività pastorali diocesane e parrocchiali» (503mila euro) e a «formazione teologico-pastorale del popolo di Dio» (90mila euro).