La città dei single
In provincia di Biella il 10,2 per cento delle persone che hanno meno di 45 anni vive da solo. Tanti? Pochi? Secondo una statistica pubblicata lunedì da Il Sole 24 Ore sono decisamente numerosi: siamo la settima provincia in Italia per incidenza sul totale, seconda del Piemonte dietro ad Alessandria (10,3%) e non così distante dal 12,6% della capolista Savona. Sorprendentemente, è anche l’unica fascia di età in cui siamo presenti nelle prime dieci posizioni della classifica, il che sembra cozzare con l’altro dato consolidato, quello dell’età media alta, ma decisamente è un puntello che spiega la scarsa natalità. Il principale quotidiano economico italiano si è concentrato sulle persone che vivono sole per sviscerare meglio le loro esigenze e i loro problemi. Sul totale della popolazione, Biella è al 25° posto in Italia, con il 39,2% dei residenti che si vive solo. La media nazionale è del 33,4%, una famiglia su tre.
Definirli single è impreciso, se è vero che questo termine identifica persone relativamente giovani non ancora sposate o conviventi. Fanno parte di questa categoria, per esempio, anche vedove e vedovi di qualsiasi età, se non hanno figli o non vivono più con i figli. A questo proposito, Il Sole 24 Ore evidenzia, senza però mostrare i dati, la rilevanza di un altro fenomeno: chi, dopo un divorzio o una separazione, è l’unico genitore che risiede con la prole. Secondo l’Istat, nel Nord-Ovest, sono in quattro casi su cinque donne. Per questi nuclei familiari le spese aumentano (va mantenuta una casa per genitore non più convivente, banalmente) e il welfare statale predilige il sostegno alle famiglie numerose rispetto a quelle, se non formalmente, quasi sostanzialmente monoreddito. In provincia di Biella il numero medio di componenti di una famiglia è 2,1.
Ipse dixit
“Questa mattina il nostro centro di Biella è stato colpito da un incendio devastante che ha praticamente raso al suolo la struttura. Vogliamo rassicurare tutti/e che all’interno della struttura vi erano soltanto due persone, non essendo ancora in orario di apertura al pubblico. Stanno bene e sono riusciti a mettersi in salvo e chiamare i soccorsi. Con profondo dispiacere abbiamo letto i commenti apparsi sotto i titoli delle nostre testate locali. In un momento così tragico per noi, i nostri dipendenti, i nostri clienti, ci siamo ritrovati smarriti e ancora più abbattuti. Per tutti quelli che si sono preoccupati dei nostri animali in esposizione (e dei quali abbiamo le autorizzazioni necessarie per venderli), vi informiamo che, grazie all’aiuto dei colleghi di Zoomark, stiamo cercando di fare il possibile per portarli fuori in salvo. Ci dispiace constatare quanta cattiveria regna sovrana sui social e forse anche a questo non eravamo pronti. Spero possiate capire la situazione e moderare davvero i toni. Ci siamo svegliati con la consapevolezza di dover ripartire da zero, noi come famiglia e i nostri dipendenti con le loro. Ringraziamo tutte le forze dell’ordine e i Vigili del Fuoco che da molte ore stanno svolgendo il loro lavoro per portare la situazione alla normalità. Vi aggiorneremo prima possibile”
(Messaggio social dello staff di Gardenville, il grande negozio di fiori, piante e articoli per gli animali raso al suolo ieri mattina da un incendio)
Un anno senza quel basket
Era il 29 giugno del 2022, un anno fa, quando Biella, in un torrido pomeriggio d’estate, scoprì di non avere più, dopo oltre un quarto di secolo, una squadra di pallacanestro nei campionati nazionali maschili. Il consiglio di amministrazione di Pallacanestro Biella prese atto dell’impossibilità di andare avanti per mancanza di risorse economiche e accettò l’offerta della Stella Azzurra Roma per la cessione del titolo sportivo di serie A2. Fu una giornata in cui si chiuse una vicenda che era virata in peggio nel giro di pochi giorni: ottenuta la salvezza sul campo, la squadra veniva già coccolata con gli occhi da un investitore esterno, il gruppo Centroedile e il suo portavoce Eros De March, commercialista ma anche ex giocatore. L’intesa era doppia: Centroedile era pronto all’acquisto di Edilnol, l’azienda di commercio di materiali edili e arredamento del presidente del club Antonio Trada, e con essa del pacchetto di maggioranza relativa delle azioni di Pallacanestro Biella, dichiarandosi pronta a metterci soldi per rilanciare il progetto sportivo. Poi la compravendita fallì quando Carmen Trada, la sorella di Antonio, fece valere l’opzione per rilevare la fetta d’impresa del fratello. Centroedile venne messa fuori gioco e la nuova proprietaria disse di non avere interessi a proseguire nel basket. Il consiglio di amministrazione si riunì senza presidente (Antonio Trada lo è ancora formalmente ma non possiede nessuna azione) e con l’avvocato di Carmen Trada a rappresentarla. Fu inevitabile decidere di chiudere lì, tenendo la società in vita con la speranza di poter tornare presto e, nel frattempo, saldare i debiti pregressi, oltre due milioni di euro che complicavano la gestione del club.
La fetta di città reagì tutta con dispiacere, a cui si unì la rassegnazione di qualcuno e la rabbia di altri, che vedevano come un tradimento il passo indietro. Ma la pallacanestro italiana, specie quella della seconda serie nazionale in cui militava Biella, è un’attività in perdita, se non si trovano mecenati disposti a finanziarla. Dal passo indietro di Pallacanestro Biella di un anno fa, il campionato ha perso a metà stagione una squadra (Ferrara, ritiratasi perché aveva finito i soldi), ne ha persa una ora (Mantova che ha ceduto, come Biella un anno fa, il titolo sportivo a Rieti) e vede situazioni complicate alla Stella Azzurra Roma (proprio lei), a Trapani, sembra anche alla neopromossa in serie A Pistoia che si era autoretrocessa nel 2021 per non finire a gambe all’aria. Non è facile, insomma, tornare tra i grandi e nemmeno restarci per chi ci è ancora.
Cosa succede in città
Oggi a Brusnengo e Castelletto Cervo parte il laboratorio di cinema dell’associazione Storie di Piazza e legato al progetto “Contiamo su di noi”. Ragazze e ragazzi tra i 12 e i 25 anni lavoreranno con il direttore della fotografia Daniele Trani per realizzare un video di promozione del territorio
Oggi alle 17 a Biella la Biblioteca dei ragazzi ospita il laboratorio di lettura “Avvistamenti estivi”, rivolto a bambine e bambini dai tre anni in su. La partecipazione è gratuita. Ci si prenota allo 015.3507651
Oggi alle 19,30 a Biella l’associazione Vocididonne propone un aperitivo letterario con discussione sul libro “Quello che affidiamo al vento” di Laura Imai Messina, scrittrice italiana che vive in Giappone. Al “Caffé della Vale”, la caffetteria del chiostro di San Sebastiano, interverranno Erika Morita, Sabrina Ravinetto (infermiera di cure palliative) e Teresita Bracci, presidente dell’associazione Albero della vita
Una Bella Ciao del 2017
Questa newsletter vorrebbe provare a seguire una regola: evitare di raccontare le polemiche basate sul nulla (esempio recente: le croci sulle vette delle montagne) e le prese di posizione radicali che ne seguono e che servono solo a guadagnarsi dieci minuti di attenzione. Vale una mini-eccezione la curiosissima vicenda del siparietto vissuto sabato al Reload Sound Festival, la principale manifestazione biellese di musica dal vivo. Gli ospiti principali della serata, i torinesi Bandakadabra, sono usciti dal retropalco e hanno improvvisato fuori programma un’esibizione in onore di Michelangelo Pistoletto, accompagnando la sua visita al parco Kennedy per un laboratorio di aquiloni legato a un’iniziativa di Cittadellarte, con le note della loro possente sezione fiati. Hanno anche eseguito “tanti auguri a te” per il suo novantesimo compleanno. Poi, continuando a suonare e a camminare attorno al parco, hanno improvvisato qualche nota di “Bella ciao” davanti al chiosco dei panini di Tony Filoni, che quando spegne la piastra delle salamelle è un politico reduce dalla candidatura alla Camera per Alleanza Verdi-Sinistra. Risate, scherzi, un brindisi pre-concerto per suggellare il momento divertente e tutto è finito lì, con la massima innocenza di un momento leggero.
Almeno fino a ieri l’altro quando l’assessore alla Cultura Massimiliano Gaggino (Forza Italia) ha mandato una nota a La Provincia di Biella, che aveva ripubblicato il video del concertino, carica di astio: «Da ormai nove anni mi dedico al coordinamento delle iniziative del comune di Biella e non ricordo che in altri ambiti un sindaco di destra o di sinistra si sia esibito con una band tra l’altro pagata in parte con soldi pubblici. E per pubblici mi riferisco ai soldi dell’intera popolazione biellese». Ad aggiungere il carico, via social, ecco Giorgio Pezzana, già cronista de Il Biellese, oggi in pensione e corsivista di La Provincia di Biella, uno che ha esperienza di organizzazione di eventi culturali sostenuti dal pubblico con il suo Biella Festival delle etichette musicali indipendenti, nato nel 1999 e durato 22 anni: «Caro Massimiliano Gaggino, non comprendo il tuo stupore» scrive, rivolgendosi direttamente a colui che siede sulla poltrona a cui si era candidato, assessore alla cultura in pectore se alle amministrative del 2019 avesse vinto il Movimento 5 Stelle. «Un'amministrazione comunale di centrodestra come quella di Biella della quale sei parte, che dà sostegno economico e non e collaborazione alla versione rivisitata e rinominata della festa de l'Unità, non può e non deve sorprendersi se ad un certo punto si leva il canto di "Bella ciao". Spero che lo stesso stupore non si sia levato anche nei piani alti della Fondazione Crb che a quella stessa manifestazione ha elargito anche quest'anno una cifra importante».
Un bell’attacco a tenaglia a Reload e ai suoi organizzatori, insomma, rei probabilmente di non aver messo la sordina a trombe e bassi tuba quando la Bandakadabra ha scherzato con il buon Filoni. O forse rei di altri presunti sgarbi: nei corsivi di Pezzana Reload è stato spesso definito con un certo disprezzo come il festival dove si va a mangiare e la musica è solo di sottofondo (in malcelata contrapposizione con il suo) mentre è di poche settimane fa la nota polemica di Gaggino che, presentando il programma di Biella Estate, inveì contro quegli organizzatori di eventi che avevano fatto annunci in anticipo senza aspettare il Comune. E Reload, appeso alla pubblicazione delle date dei tour dei suoi ospiti, era stato forzatamente tra quelli. Curiosamente Gaggino e Pezzana non ebbero nulla da ridire, almeno pubblicamente, nel non così lontano 2017: la manifestazione era Bolledimalto, ancora ospitata da piazza Cisterna al Piazzo, e la band che suonava erano i Modena City Ramblers. Una piazza pienissima cantò insieme a loro il pezzo che tutti i fans aspettavano, la rivisitazione a ritmo folk irlandese di “Bella ciao”. Era perfino in scaletta, non in versione estemporanea del tardo pomeriggio. Dettaglio bonus: tra chi a suo tempo ha creato Bolledimalto facendo da sempre parte dell’organizzazione c’era Marta Florio, oggi consigliera comunale (e allora simpatizzante-militante) di Forza Italia, lo stesso partito di Gaggino.