La differenza tra Zegna e Fila
Si è aperta un’interessante discussione tra esperti dopo la pubblicazione del nuovo video promozionale realizzato da Fila, il marchio di abbigliamento nato a Biella ma che da anni ha vertici e proprietà altrove, prima in fondi di investimento stranieri e poi, come tuttora, in Corea. Ricordare ai potenziali clienti il legame con l’Italia è però una cifra distintiva di chi gestisce l’azienda: qualche anno fa una linea di abbigliamento prevedeva, per esempio, che il nome di Biella fosse scritto su felpe e magliette. Il nuovo video, intitolato “Bellissimo”, racchiude con una produzione ricca e verosimilmente costosa un sacco di richiami al Bel Paese. Ma sembrano fatti apposta per chi non c’è mai stato e lo conosce per luoghi comuni: il fattorino che porta le pizze al lussuoso centro sportivo scenario del filmato guida una Vespa, quello che serve i gelati lo fa da un’Ape (e usa lo strumento per le palline e non la paletta per preparare i coni, pratica inesistente nelle gelaterie italiane), la tavola imbandita per gli ospiti ha enormi piatti di spaghetti. «Fila» ha osservato Matteo Lusiani, biellese ed esperto di marchi e della loro promozione «è un'azienda coreana che si affida a un'agenzia creativa canadese con sedi in sei Paesi, ma non in Italia, ad attori dall'accento spagnolo e a frasi come “everyone is invited to indulge in la vita bella via a meravigliosa mix of sport and play” per celebrare l'italianità. E il risultato è una campagna sull'italianità creata da stranieri per gli stranieri. Un pigro trionfo di luoghi comuni fatti di atmosfere felliniane, design, cibo, bevande e gestualità che raccontano non l'Italia, ma l'idea di Italia che gli stranieri vogliono avere. Qualunque azienda con un passato italiano avrebbe potuto realizzare questo spot: del patrimonio e dell'identità di Fila non c'è assolutamente nulla. E credo sia davvero un peccato. Ci sono brand che darebbero il sangue in cambio di un briciolo della storia di Fila e mi rattrista che chi detiene quella storia scelga piuttosto il luogo comune». Il dibattito si è dipanato parlando dei veri obiettivi di quel video e di quella campagna, osservando che dal punto di vista del marketing stretto sono raggiunti: parlare a non italiani celebrando qualcosa di italiano, spostare la collocazione di Fila dal campo dell’abbigliamento sportivo a quello della moda. Ma è un’esigenza, per esempio, anche di Zegna, azienda altrettanto globale a partire dalla quotazione alla borsa di New York, che invece nella sua operazione di “rebranding”, di riorganizzazione del marchio e dei suoi messaggi, ha messo assolutamente al centro le sue radici a Trivero, a partire dal nome “oasi”, sinonimo di Oasi Zegna, spesso presente nelle collezioni ma anche dalle scelte. Nell’estate del 2022 la settimana della moda si chiuse a Valdilana quando la casa di abbigliamento organizzò la sfilata di presentazione della sua collezione sul tetto della fabbrica, vista montagne, trasportando non senza fatica decine di invitati vip e giornalisti da Milano. Nel video di Fila non c’è traccia di Biella: si vede un lago, o forse è il mare della costiera amalfitana o della riviera di Levante. Ma se si vuole sembrare italiani a colpo d’occhio a sguardi inesperti, meglio andare sul sicuro, no?
Ipse dixit
“L’avventura di Aida si è conclusa! Ogni volta sembra impossibile e poi il miracolo avviene e si sogna ad occhi aperti, come mi ha detto una amica amatissima ritrovata giusto ieri. Grazie a tutti. È stato un viaggio umano musicale e personale indimenticabile. […] E infine un grazie speciale agli amici di Sordevolo che fanno del teatro vita”
(Alberto Jona, regista di origini biellesi dell’Aida andata in scena all’anfiteatro della Passione di Sordevolo, in un messaggio Facebook)
L’uso del corpo nella comunicazione politica
Marta Bruschi ha partecipato domenica alla Festa dell’abbondanza, manifestazione nata per celebrare una tenace fetta di mondo contadino che resiste in ambiente urbano, sulla sponda chiavazzese del Cervo, ma anche per ricordare la bellezza da tutelare di quel particolare angolo di città tra natura e archeologia industriale. Lo ha fatto per convinzione di lunga data: prima di candidarsi a sindaca del centrosinistra aveva partecipato alle campagne di Est urbano, l’associazione nata a difesa dell’angolo di Biella tra il ponte di Chiavazza e quello della tangenziale dalle mire urbanistiche dei piani, per esempio, su ex Pettinature ed ex Rivetti. E ne ha approfittato per lanciare via social un messaggio alla giunta in carica: «La giunta Corradino in quest'area ha visto sempre solo supermercati. La giunta Olivero vorrà continuare nel solco tracciato o riaprire la discussione?». Qui è il momento di soffermarsi su una delle foto scelte per accompagnare le sue parole, pubblicata sul profilo Facebook istituzionale, quello che aveva usato da candidata e che oggi utilizza come portavoce dell’opposizione di centrosinistra. Marta Bruschi è in costume da bagno, seduta a pelo d’acqua sulle sponde del Cervo, a rinfrescarsi come una qualsiasi biellese che conosce il potere dei torrenti nelle giornate estive più calde, con la testolina della figlia che si intravede appena sopra il suo braccio, nascosta alla curiosità dell’utente social. È una immagine ben costruita e assolutamente in tema. Ma chi fa politica, normalmente, appare in costume da bagno solo se paparazzato. Ed è a modo suo un segno dei tempi che periodicamente su quegli stessi social compaiano parole nostalgiche (e un po’ vuote) di un Aldo Moro in bianco e nero che sta in spiaggia in giacca e cravatta rivendicando la decisione di essere impeccabile anche in un contesto informale. Giusto o sbagliato? O meglio, vantaggioso o penalizzante se lo si vuole guardare dal punto di vista limitato della comunicazione politica? Difficile dirlo, anche se mostrare la quotidianità in tutte le sue sfaccettature avvicina chi fa politica alle persone depositarie del consenso. In un’altra immagine Bruschi è seduta su una pietra, occhiali da sole e abiti estivi, sempre con la figlia in braccio seminascosta dal volantino di Est Urbano che sta leggendo. A spanne il segreto del successo è la spontaneità dell’immagine, quando il corpo fa parte del messaggio: quella in riva al Cervo sembra una foto di famiglia e, se mai fosse stata costruita, lo si è fatto con una certa cura. Altrettanto spontanei, per fare un esempio, sono sembrati i video di Elly Schlein al Roma Pride, quando è salita sul carro dove si esibivano i musicisti ed è stata ripresa mentre ballava la coreografia delle canzoni di Annalisa “come una cubista” ha scherzato qualcuno. Ben più costruito, ma funzionale al messaggio, è stato invece il tuffo nella Senna che ieri ha fatto, dopo aver indossato una muta, Anne Hidalgo, sindaca di Parigi, per testimoniare la pulizia del fiume in cui sono previste le gare di nuoto in acque libere alle Olimpiadi prossime venture. Il tutto è avvenuto a favore di telecamera e dopo oceani di proteste per i costi della bonifica, giudicati esorbitanti da un comitato di cittadini che si era riproposto di mettere in atto un gesto quasi surreale: darsi appuntamento per defecare all’unisono nel fiume quando fosse arrivato il turno del bagno nella Senna del presidente Macron. Per cercare un esempio biellese di uso del corpo per un messaggio politico, forse bisogna tornare indietro al 2014 quando l’ancora sindaco di Cossato Claudio Corradino fu fotografato a torso nudo e con la fronte cinta da bandana mentre falciava il prato del liceo cittadino, immagine che venne diffusa da Eco di Biella (e non dallo stesso Corradino). Il suo gesto era stato anche una denuncia per le scarse risorse agli enti locali che si trovavano nei guai a provvedere alle piccole manutenzioni.
Cosa succede in città
Oggi alle 11 a Biella l’ultimo laboratorio della settimana alla biblioteca ragazzi Rosalia Aglietta Anderi ha per titolo “Un tuffo tra le storie”. Le letture ad alta voce alla palazzina Piacenza di piazza La Marmora sono a ingresso libero. Info allo 015.3507651
Oggi alle 20 a Candelo continua il ciclo di concerti del giovedì a cura del Biella Jazz Club nello spazio esterno del ristorante Il Torchio al Ricetto. Suonerà la Torchio’s Family. L’appuntamento è riservato ai commensali del locale: ci si prenota allo 015.2499028
Oggi alle 21 a Graglia prosegue la rassegna “Vita d’artista” al Casolare dei Campra: si parlerà di mare, ricerche ed esplorazioni con l’oceanografa biellese Inès Borrione. L’ingresso è libero ma è necessaria la prenotazione allo 015.2593649 o al 339.5405600
Oggi alle 21 a Lessona appuntamento con la grande musica italiana al Lessona Summer Festival con i Musici di Francesco Guccini: il quartetto è composto da Vince Tempera alle tastiere, Antonio Marangolo a sax e percussioni, Flaco Biondini alla chitarra ed Ellade Bandini alla batteria, ovvero i musicisti che hanno accompagnato il “maestrone” modenese nei suoi concerti e nei suoi dischi per anni. L’ingresso è libero. Dalle 19 sarà aperta l’area ristoro
Oggi alle 21 a Biella torna “Biella palco aperto”, l’iniziativa nata per dare spazio a chi canta o fa teatro o scrive che ha a disposizione dieci minuti per esibirsi. L’appuntamento è nella sede di Opificiodellarte in piazza De Agostini. L’ingresso è a offerta libera
I politici biellesi in panchina
Ieri hanno quasi monopolizzato internet e i social le immagini della “Partita del cuore” disputatasi a L’Aquila con la Nazionale cantanti da una parte e quella dei politici dall’altra. A differenza dei precedenti, quando vince lo spettacolo e le stelle sono coloro che calcano i palcoscenici, stavolta gli occhi e le telecamere hanno preso di mira parlamentari e leader di partito, e non sempre con tutta questa benevolenza. Si è visto e stravisto il rigore che il presidente del Senato Ignazio La Russa (Fratelli d’Italia) ha calciato goffamente e rischiando quasi di cadere verso il portiere Angelo Bonelli (Alleanza Verdi-Sinistra) così come il momento in cui La Russa, allenatore insieme a Pierferdinando Casini, ha annunciato la formazione titolare. E la foto-emblema di una serata italianissima, all’insegna di sorrisi, abbracci e volemose bene anche tra rivali acerrimi, è diventata l’abbraccio tra Elly Schlein e Matteo Renzi. Si è visto parecchio anche il video di quello che è accaduto prima dell’abbraccio: il fondatore di Italia Viva, a spanne quello più a suo agio con il pallone tra i piedi, che serve un passaggio smarcante alla segretaria del Pd che segna un gol. In tutta questa festa, mancavano i biellesi. Il ricco contingente parlamentare nostrano è rimasto in tribuna o davanti alla tv: se Gilberto Pichetto, probabilmente, non era convocabile per raggiunti limiti di età e al limite avrebbe potuto fare l’assistente di La Russa e Casini, non sono stati chiamati né Andrea Delmastro né Roberto Pella e per quest’ultimo, conoscendo la smodata passione per lo sport, è quasi una sorpresa. Quanto a tifo calcistico, salvo errori o cambiamenti di bandiera (più frequenti, a dire il vero, nella politica che nel pallone), Pichetto e Pella sono di fede juventina, mentre Delmastro tifa Lazio.