La fabbrica calda
Duecentocinquanta posti di lavoro persi in quattro anni, il primato di fabbrica più grande del Biellese perso a scapito delle più muscolose tra le aziende del tessile, le prospettive incerte da qui al 2035, la data in cui l’Unione Europea dirà basta alla produzione e vendita di auto con motore a benzina e diesel, quelle per cui lo stabilimento produce i cambi: l’ex Lancia di Verrone era un modello a cui guardare nell’operoso Biellese. Oggi che si chiama Stellantis, come il grande gruppo multinazionale di cui fa parte il gruppo Fiat, è una fabbrica in cui si discute perfino sull’accensione dei ventilatori nei reparti nei giorni più caldi d’estate. È accaduto l’estate scorsa, quando l’afa e le temperature sopra la media andavano di pari passo con il caro energia e i dipendenti sospettarono che gli impianti restassero spenti per risparmiare sulla bolletta. È successo di nuovo questa settimana e, dopo aver incrociato le braccia davanti ai macchinari con uno sciopero-flash, l’aerazione è stata accesa ben prima delle 16, quando era stato comunicato ai lavoratori.
La vita quotidiana è difficile da mesi. Le trattative sindacali più recenti sono state fatte sugli esuberi e l’ultimo accordo della primavera 2022 si è chiuso con le firme di Cisl e Uil ma non della Cgil. Prevedeva di tagliare settanta posti in pochi mesi: missione compiuta dato che oggi i dipendenti sono 417, meno dei 425 che era la soglia richiesta dall’azienda e immensamente meno dei 650 del 2019. Per far capire quanto fosse grande e capiente la fabbrica, nel 1980 dava lavoro a 1885 persone. Ancora nel 2015 l’azienda lanciò un appello per 170 assunzioni. Oggi, tra impianto di aerazione spento d’estate e temperature rigide d’inverno (si scioperò pochi mesi fa dopo essere arrivati a 13 gradi in officine e reparti), i dipendenti fanno i conti con le conseguenze dei tagli. All’assemblea della Cgil di un anno fa ne raccontò qualcuna il delegato Paolo Costa, 38 anni di servizio: «Avrei bisogno di scarpe anti-infortunistiche speciali. Non era mai stato un problema, ma adesso non me le acquistano più. Preferiscono tenermi seduto invece che al lavoro con le scarpe adatte». E lo stipendio, con quella anzianità, è basso, 1.500 euro: «Un neo-assunto di oggi» disse Costa «non potrebbe fare come me ai miei tempi: con il mio stipendio mantenevo la famiglia, mia moglie che studiava ancora, la mia prima figlia. Oggi un giovane non potrebbe farlo».
Sullo sfondo, lontane ma non troppo, ci sono le prospettive e quel 2035 entro il quale l’ex Lancia dovrà cambiare volto per sopravvivere sul mercato. «Verrone è sulla strada giusta per competitività e contenimento dei costi» disse Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, quando visitò la fabbrica, rassicurando gli operai sul fatto che sarebbe stato il centro di produzione dei cambi per tutti i veicoli commerciali Euro 7 del gruppo. Ma quando si dovranno produrre solo motori elettrici? «Abbiamo dodici anni per capire come ridare dignità a un insediamento industriale prestigioso» scrissero i metalmeccanici della Cgil all’epoca «e ci aspettiamo che le istituzioni smettano di litigare per incontrarci insieme all’azienda e ridefinire il futuro industriale di questo territorio». Il tutto mentre il Governo (con il ministro biellese Gilberto Pichetto) sogna proroghe legate ai biocarburanti. Ma si può fermare il progresso a mani nude?
Ipse dixit
“E nessuno che parla dell’alcol, sempre…”
“Ma l’alcol non è una droga, Marco. L’alcol è cultura, l’alcol crea un sacco di posti di lavoro”
“Al Serd”(Dialogo tra Marco Cassisa e Luca Decio Nobili, circa al minuto 2 della puntata uscita ieri del podcast “L’ultimo treno”, con argomento l’ultimo spot ministeriale contro la droga con il commissario tecnico della Nazionale di calcio maschile Roberto Mancini)
I numeri e i conti dell’ospedale
Si è chiuso con un passivo di oltre 6 milioni di euro l’ultimo bilancio dell’Azienda sanitaria locale di Biella. Eco di Biella ha messo in fila ieri le cifre che fotografano i conti di ospedale e dintorni, appesantiti dallo sforzo anche economico che nel 2022 è stato messo in campo per recuperare i ritardi nelle prestazioni accumulati durante la pandemia, comprese le assunzioni di personale in più, e per le ultime spese legate proprio all’emergenza-Covid. Dalla Regione, ente da cui dipende la sanità, è arrivato un trasferimento di risorse da appena 142mila euro, mentre le uscite dell’Asl di Biella sono arrivate a 8 milioni. Se Torino pareggiasse le spese con contributi di pari valore, il 2022 avrebbe portato un segno positivo, risultato già raggiunto nel 2021 con un utile di circa 15mila euro. Il tutto mentre la vita quotidiana di chi ha bisogno dell’ospedale non è sempre semplice, date le numerose e periodiche testimonianze di attese lunghe per svolgere esami o terapie. Le prestazioni ambulatoriali nel primo trimestre 2023 sono state 530.951, il 14% circa in meno rispetto al periodo gennaio-marzo 2019, prima del coronavirus, ma anche il 17,6% in più rispetto all’anno scorso. Aumentano anche le persone che scelgono Biella per le cure arrivando da altre province: nel primo trimestre 2023 sono state 719, contro le 451 dello stesso periodo 2022 con il reparto di ostetricia (di recente lodato dall’ex ministra e neomamma Lucia Azzolina) a fare da traino con 104 pazienti.
Cosa succede in città
Oggi alle 17,30 a Biella s’inaugura la mostra “Design alabastro 22” allo spazio cultura della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella in via Gramsci angolo via Garibaldi. Saranno esposti gli undici oggetti di alabastro frutto del laboratorio svoltosi a Volterra e guidato dalla designer biellese Luisa Bocchietto. La mostra resterà aperta fino al 6 agosto con apertura dal lunedì al venerdì dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 16 alle 17,30 e il sabato e la domenica dalle 16 alle 19. L’ingresso è libero
Oggi alle 18,30 a Biella si apre la tre giorni dello Street Art Festival del rione Riva. Nel programma quotidiano spettacoli tra magia, musica, marionette, clown, acrobazia e giocoleria tra piazza Santa Marta e piazza del Monte. Dalle 19 è aperta anche l’area ristoro con il cibo da strada. Si chiude a mezzanotte circa
Oggi alle 19 a Lessona si apre il Summer Festival che caratterizzerà quasi tutto il mese di luglio. Si potrà cenare agli stand gastronomici e dalle 21 ballare con la musica dei dj di No Gravity events e a seguire di Cristian Marchi
Oggi alle 20,45 al Piazzo l’ottetto d’archi dell’accademia Perosi suonerà nella terrazza di palazzo Gromo Losa. Il concerto ha in programma musiche di Felix Mendelssohn e inizierà alle 20,45. Biglietti a 15 euro, ridotti a 10 per chi ha meno di 27 anni e a 1 euro per gli Under 13
Oggi alle 21 a Sordevolo l’anfiteatro Giovanni Paolo II ospiterà l’opera lirica: l’orchestra, il coro e i solisti del teatro Coccia di Novara metteranno in scena il Nabucco di Giuseppe Verdi. La regia è di Alberto Jona, il direttore d’orchestra è Francesco Rosa, tra i figuranti ci saranno le attrici e gli attori della Passione. Biglietti da 25 euro per lo spettacolo di stasera e per le repliche di domani e domenica alla stessa ora a questo link
Obbligo di cravatta nera
Sul sito della Wfmt, la federazione mondiale dei maestri di sartoria, è già stato diffuso il programma dettagliato del congresso internazionale che Biella ospiterà dal 31 luglio al 5 agosto. Ci sono anche i prezzi per la partecipazione, 850 euro viaggi esclusi per gli associati, 550 per i sarti nati dopo il 1992 e per i familiari degli iscritti. Nel denso cartellone di attività della settimana biellese, spiccano le indicazioni di bon ton per ogni appuntamento. Delle cinque cene ufficiali, offerte rispettivamente da Reda, lanificio Drago, Vitale Barberis Canonico, Ideabiella e Cerruti, tre sono contrassegnate con “formal”, ovvero con obbligo di abito elegante. Ma sarà ammessa, per esempio, la nuova linea di Zegna sfoggiata fin dal debutto a Wall Street nel giorno della quotazione alla borsa di New York, in cui la cosiddetta “overshirt” è una giacca ampia che non prevede l’uso di cravatta? La quarta, giovedì 3, seguirà la sfilata di moda che si terrà al Piazzo e avrà palazzo La Marmora come cornice. La quinta, quella griffata Cerruti, è “black tie”, ovvero non solo formale ma con cravatta nera. Il “casual” è ammesso solo nelle visite in azienda, in programma da Reda, Vitale Barberis Canonico, Drago e Piacenza.