La pace apparente attorno alla tariffa rifiuti
C’erano state le file delle persone davanti alla sede di Seab, la municipalizzata che gestisce il servizio di raccolta rifiuti, subito dopo l’arrivo delle bollette, alla ricerca di chiarimenti. Poi c’era stata la presa di posizione di Confesercenti contro i rincari. Infine è arrivata una lettera aspra che mette a confronto il servizio offerto e il pagamento richiesto, firmata da un gruppo di negozianti della zona di via Vescovado e via Losana. Attorno alla Tari, la tariffa che cittadini e aziende devono per lo smaltimento della spazzatura, c’è stato un po’ di rumore. Chi tace quasi del tutto è la politica, intesa come le forze di opposizione al centrodestra che guida la città di Biella e che, tramite il presidente Gabriele Bodo, vicino a Fratelli d’Italia, anche Seab. A parti invertite sarebbe facile immaginarsi comunicati, post social, ironie assortite e attacchi frontali. Qui il centrosinistra per ora tace, così come la balenottera bianca che sta al centro e va da Gentile a Buongiorno Biella passando per i fedeli a Susta e Barazzotto.
Per provare a cercare una spiegazione, forse bisogna pensare alla storia recente di Seab: era il gennaio 2020 quando un’assemblea dei sindaci affrontò il tema del salvataggio dell’azienda, messa in crisi da un buco di 8 milioni di euro (sui 20 di fatturato annuo), fatto di bollette non pagate nei Comuni passati alla tariffa puntuale, ovvero Biella, Cossato, Vigliano e Gaglianico. Con il nuovo sistema “paghi per quel che butti e risparmi se differenzi” a emettere le bollette era Seab e non più il Comune, scaricando i mancati versamenti sulle sue casse senza compensazione da parte dei municipi stessi. In più c’erano 7 milioni di mancati pagamenti ai fornitori. In due anni di lavoro partito con la presidenza di Claudio Marampon (centrosinistra) e proseguita con il “tecnico” Luca Rossetto, il salvataggio è stato cosa fatta con qualche prezzo da pagare, come il ritorno alla vecchia tariffazione a Biella che oggi fa i conti con le superbollette. Ma ogni mossa per il salvataggio è stata bipartisan: centrodestra e centrosinistra, anche se con equilibri dipendenti dagli esiti elettorali, hanno guidato a braccetto la municipalizzata nei ruoli del consiglio di amministrazione. E sindaci di centrodestra come Corradino e di centrosinistra come Vazzoler (Vigliano) hanno sottoscritto i passi indietro per mettere in sicurezza i conti di Seab. Ecco perché oggi è difficile per chiunque puntare il dito contro qualcun altro, con la piccola eccezione dello stesso Corradino: «Questa tariffa l’abbiano ereditata» ha dichiarato ieri a Eco di Biella «e abbiamo dovuto procedere al salvataggio della società che le precedenti amministrazioni hanno rischiato di affossare». Un’autodifesa tutto sommato comprensibile per chi, nel virgolettato successivo, spiega che gli aumenti per i negozianti ci sono: «Non è più presente il ristoro Covid e quest’anno l’ammontare dovuto come acconto non è più il 55% ma il 75%». Forse non basterà a calmare chi protesta che, nel frattempo, forse si sentirà smarrito nel non vedere comunque nessuno al suo fianco.
Ipse dixit
“I nostri politici non hanno capito. Devono svegliarsi. Non ci sono solo le parole di La Russa. Penso a quelle del ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin che dice che ci sono ambientalisti che vivono nei loft o a quelle della premier Giorgia Meloni che parla di forte maltempo mentre quello che sta accadendo si chiama crisi climatica”.
(Agnese Casadei, portavoce del movimento Fridays for Future Italia di Forlì, intervistata da La Stampa)
Quello scomodo cittadino onorario
L’assemblea di Biella del Club alpino italiano è stata l’occasione per un gesto simbolico: è stato depennato dall’elenco dei soci onorari Benito Mussolini, presente nella lista dal Ventennio. «Io non so perché nel 2023 il suo nome sia ancora su quell’elenco» ha detto il presidente nazionale Antonio Montani, «da domani non ci sarà più».
Se il Cai ha fatto la sua mossa, ci sono altri elenchi in cui quel nome lì ancora compare. Una su tutti: la lista dei cittadini onorari di Biella. «È un dovere rendere omaggio al capo dei ministri d'Italia» scrisse La Tribuna Biellese, uno dei giornali locali in edicola in città nella primavera del 1924, citando le parole del sindaco Riccardo Sormano. «Tutti i consiglieri, in piedi, applaudono» aggiunse l’articolo. Mai è stata avviata una procedura, come è avvenuto in altre città, per la revoca. La Stampa, ai tempi delle polemiche per la mancata concessione della cittadinanza onoraria a Liliana Segre, la senatrice a vita reduce da Auschwitz, ricordò qualche nome di altri biellesi ad honorem: lo stilista Nino Cerruti, l’artista Michelangelo Pistoletto, la dottoressa che morì missionaria in Africa Maria Bonino. E poi Mussolini. Ma non Liliana Segre. E nemmeno, a proposito di polemiche di quell’epoca, il comico Ezio Greggio.
Cosa succede in città
Oggi alle 11 a Biella Città Studi ospita il Textile innovation day, giornata dedicata alle novità nel campo tessile che segue all’assemblea di Pointex, il polo di innovazione tessile che nel complesso di corso Pella ha la sua sede. Si parlerà tra le altre cose di tinture naturali, economia circolare, intelligenza artificiale.
Oggi alle 16 a Biella l’università popolare Upb Educa invita l’esperto di Oriente Alberto Zola a parlare di Cina per il suo ciclo di incontri del pomeriggio. L’appuntamento è nella sala convegni della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, con ingresso in via Gramsci.
Oggi alle 21,30 al Piazzo il Biella Jazz Club propone il concerto dei Looking Up Project con Guido Bombardieri al sax, Stefano Bertoli alla batteria, Sandro Massazza al contrabbasso e Jean-Baptiste Bolazzi al pianoforte. L’appuntamento è nella sede del club a palazzo Ferrero.
Fact checking: Corradino e il parcheggio dell’ospedale
“La scelta dei parcheggi del nuovo ospedale a pagamento non mi piace e non mi è mai piaciuta” (La Nuova Provincia, 4 luglio 2020)
“Nessuno vorrebbe far pagare ma bisogna anche garantire i servizi. Se si arriverà ai posti blu penso sia però fondamentale attivare una tariffa puntuale, con un tempo di sosta gratuito all’inizio e un pagamento solo per il tempo in cui si sosta successivamente” (Eco di Biella, 15 settembre 2015)
“Con una spesa ridotta, come quella che vorrebbero sostenere Cavicchioli e Ramella Pralungo si possono fare poche cose. Il servizio di videosorveglianza a mio avviso è necessario: altrimenti rischiamo che gli utenti vengano taglieggiati e siano costretti a pagare un prezzo per il timore di trovarsi l’auto danneggiata”. (Il Biellese, 26 gennaio 2016)