La scuola Cerruti e il concetto di urgenza
Forse bisognerebbe chiedere all’Accademia della Crusca di redigere un vocabolario speciale per la pubblica amministrazione, dove sembra che il significato delle parole si modifichi e si adatti, come il mastice su una fessura. Anzi, su una “fessurazione” per usare il linguaggio tecnico di Leonardo Rossi, l’ingegnere che ha redatto le due perizie sulla scuola Cerruti, quella del 15 gennaio e quella del 31 luglio. Le “fessurazioni”, ossia le crepe sui muri, venivano definite come «marcate» nel primo documento che, come ha scritto Il Biellese, descrive anche la «notevole umidità» o i «davanzali esterni in lamiera senza protezione», oltre a una scala priva di parapetto che ricompare anche nel rapporto dell’estate. «Sono certamente da considerare come urgenti» è la conclusione dell’esperto «gli interventi di risoluzione totale o per successivi gradi delle criticità che presentano un indice di rischio elevato». Per rischio s’intende (sempre secondo la relazione) quello di “danno serio con potenziali conseguenze per l’incolumità”, in base a una scala graduale che misura la possibilità che si verifichino i problemi segnalati e le conseguenze nel caso accadesse. Se il significato della parola “rischio” è chiaro, che cosa s’intende in una pubblica amministrazione per “urgente”? I tempi di un ente pubblico, si sa, sono da lumachina in una terra di leprotti. Ma quella era una scuola, con più di 150 bambine e bambini tra i tre e i sei anni a cui si sommano il corpo insegnante e il resto del personale. E il concetto di “urgente” ha fatto sì che il primo rapporto restasse lì sulle scrivanie degli uffici in attesa di dare, ad anno scolastico finito, il tempo e lo spazio all’ingegnere di fare un sopralluogo più approfondito. È dopo quel secondo controllo che Leonardo Rossi ha scritto che l’unica via era la demolizione: «Non appare allo scrivente come possano essere intrapresi interventi che siano economicamente o temporalmente vantaggiosi, atti a portare l’edificio esistente in accettabili condizioni di sicurezza e salubrità di livello proporzionale allo sforzo necessario». Escludendo che la situazione sia peggiorata nei sette mesi abbondanti tra il 15 gennaio e il 31 luglio, per metà dell’anno scolastico scorso i bambini sono rimasti sotto un tetto non così stabile, in una struttura che aveva bisogno di un intervento “urgente”. Ed è qui che servirebbe il vocabolario parallelo, lo stesso che spieghi (vedi 6aBiella di qualche giorno fa) perché in un carcere esistano e convivano la capienza massima e la capienza tollerabile, con differenze considerevoli: la prima è di 395 persone, la seconda di 638.
Ipse dixit
“Praticamente noi è come se stessimo a Biella e le bombe cadessero su Chiavazza. Oltre alle centinaia di persone morte, adesso stanno arrivando i profughi dal sud del Libano. Molti di loro sono stati collocati in alberghi appartenenti a stranieri che si sono rifugiati all’estero ma tantissima gente dorme per strada, sui marciapiedi”
(Ivo Bonato, cameraman andornese in servizio a Beirut per la Rai, a La Stampa)
Lo sport gratis
Domenica il Biella Rugby esordisce nel campionato di serie A1 che, nella riorganizzazione dei tornei di vertice, è la seconda divisione nazionale. Per questa data storica il club concederà ingresso libero sulle tribune di via Salvo d’Acquisto. E, dopo la partita con Avezzano, ci sarà la festa con musica, cibo e qualcosa da bere sponsorizzata dal Caffè Galileo e chiamata, ovviamente, terzo tempo come si conviene nello sport della palla ovale dove è tradizione ferrea il celebrare assieme tra avversari a match finito. Gli eventi sportivi senza biglietto sono ormai una tendenza consolidata per le squadre nostrane. Accade perché, se la scelta è di tenere bassi i prezzi, spesso le spese accessorie eroderebbero la gran parte dei ricavi. E forse accade perché è una via di mezzo tra un regalo agli appassionati e una scelta per averne di più di quanti ne arriverebbero se fosse necessario mettere mano al portafoglio. Non si paga, per esempio, per la pallacanestro di serie B femminile al palazzetto dei Salesiani con il Bonprix Bfb o per la serie C di Albatros e Zeta Esse Ti nello scatolone di via Paietta. Per un’intera stagione è rimasto gratuito il biglietto per le partite della Juventus femminile che pure ha portato la serie A del pallone allo stadio La Marmora-Pozzo. Da quest’anno invece si paga, anche se a prezzi popolari (non più di 10 euro che scendono a 1 per chi ha meno di 14 anni) ma il numero di spettatori delle prime partite del campionato passato, quando c’era anche l’effetto-novità, non si è più raggiunto. Le stesse tariffe sono applicate anche per la Juventus Next Gen, la squadra di serie C. Entrambe, quando si pensa al numero di tifosi, fanno i conti anche con il calendario strutturato a uso e consumo dei diritti televisivi che spesso fissa le partite in giorni e orari, come i pomeriggi feriali, non esattamente comodi per chi vuole godersi il calcio dalle gradinate. La sensazione è che, però, il problema sia anche nel livello dei campionati. Anche negli anni meno scintillanti Pallacanestro Biella riusciva a portare quasi duemila spettatori al Forum anche in un turno infrasettimanale di sera, con la necessità di pagare per garantirsi un posto. Diventa più difficile, per ora, chiedere soldi ai tifosi per campionati di categoria inferiore. E quando lo spettacolo è ai massimi livelli, come la Supercoppa di pallavolo maschile dell’anno passato, le tribune si sono riempite eccome, anche con le tariffe d’ingresso alte.
Cosa succede in città
Oggi alle 17,30 a Biella debutta il circo Busnelli che ha piazzato il suo tendone in piazza Cerruti in zona Città Studi. Il suo spettacolo è definito “comico e acrobatico” e non sono coinvolti animali. Il secondo spettacolo del giorno è alle 21. Per oggi (e il lunedì) il biglietto unico costa 9 euro
Oggi alle 18 a Biella riprende la rassegna “Dialoghi con la modernità” alla sala conferenze della Cgil di via La Marmora. Il primo ospite è il docente universitario Stefano Ruzza che parlerà di geopolitica, di fine del bipolarismo e di instabilità globale. L’ingresso è libero
Oggi alle 18 a Biella s’inaugura la mostra “Io no”, personale di Cristina Pas. L’appuntamento è alla galleria Montmartre di via Tripoli 28. La mostra sarà visitabile fino al 2 novembre negli orari di apertura della galleria, dal martedì al sabato dalle 9 alle 12 e dalle 15,30 alle 19
Oggi alle 19,50 a Soprana riprendono le repliche di “Turno di notte”, lo spettacolo itinerante che Teatrando dedica agli operai tessili ripercorrendo i sentieri che li portavano alle fabbriche. Si parte dal rifugio La Sella e si arriva alla Fabbrica della ruota di Pray. Il costo è di 10 euro, le partenze ogni 20 minuti fino alle 21,30. Ci si prenota a questo link
Oggi alle 21 a Biella il cinema Mazzini ospita nella sala 2 l’anteprima del film “Francesca Cabrini”, dedicato alla vita della santa lodigiana che aprì orfanotrofi nei quartieri più poveri della New York di fine Ottocento. Sarà presente Federica Picchi, co-produttrice del film con la sua azienda Dominus ma anche sottosegretaria allo Sport alla Regione Lombardia per Fratelli d’Italia. Era già stata a Biella a marzo per presentare, sempre al Mazzini, un altro suo film, il thriller “The sound of freedom”, diventato simbolo del complottismo della destra americana legata a QAnon per aver strizzato l’occhio alla teoria sul sovrastato fatto da potenti che nell’oscurità si nutrono del sangue di bambini
Oggi alle 21 a Ponderano si apre la rassegna “Tisane letterarie” ospitando Giulio Pavignano che parlerà del suo libro “Dieci giorni alla fine” dedicato a Boccaccio. L’appuntamento è nella sala conferenze di via Mazzini 35
Oggi alle 21 a Varallo si celebrano al teatro Civico i cinquant’anni di fondazione dell’Istituto per la storia della Resistenza nel Biellese, Vercellese e in Valsesia con un documentario realizzato da Vanni Vallino e Paolo Migliavacca sulla storia dell’istituto e, a seguire, con lo spettacolo “Partigiani sempre”, scritto da Massimo Carlotto, diretto da Velia Mantegazza e con la colonna sonora degli Yo Yo Mundi
La foto del giorno
Il corner bar L’Operetta è nel quartiere finanziario di Singapore, un luogo «casual» (come dice il suo sito web) in mezzo a uffici che maneggiano milioni. Da qualche giorno sulle sue tende c’è un marchio molto biellese, quello di Menabrea. A mostrare con orgoglio il nuovo allestimento degli esterni su LinkedIn, la rete sociale per professionisti, è stato l’amministratore delegato dell’azienda Franco Thedy. «Dal 1846 a Biella, ora siamo presenti in quaranta Paesi» è il suo messaggio. «La nostra espansione avanza con grande slancio, portando l’eccellenza italiana oltre i confini». Entusiasti i commenti da mezzo mondo: c’è chi ringrazia per aver portato Menabrea in Scozia (e uno scozzese che magnifica una birra italiana è qualcosa in più di un attestato di qualità), chi dice dal Canada che la Menabrea è «dannatamente deliziosa», chi si chiede se è prevista un’esportazione anche in Svizzera. A L’Operetta la birra biellese è servita alla spina: una pinta (ovvero 0,56 litri) costa l’equivalente di 9,79 euro. È certamente più economica di una bottiglia di Barbera d’Alba Doc, sul menu a 82 euro. Per la combinazione Menabrea più pizza margherita bastano 26 euro circa.