La storia del terzo mandato
La chiamano legge sul terzo mandato ma per province fatte di Comuni piccoli come Biella il punto della possibile nuova norma è un altro: il decreto che fluttua in questi giorni tra cassetti e tavolo del Governo prevede sì un intervento per alzare da due a tre le possibili nomine consecutive dei sindaci dei centri tra i 5mila e i 15mila abitanti (che nel Biellese sono solo quattro: Vigliano, Candelo, Valdilana e Cossato) ma anche per abolire del tutto qualsiasi limite, oggi fissato a tre mandati, per i Comuni sotto i 5mila abitanti. Qui il tema è più impattante in vista della prossima tornata di elezioni amministrative: se nulla cambiasse, dovrebbero rinunciare a ricandidarsi (al netto delle decisioni personali se farlo o no) in quindici più una: a Bioglio Stefano Ceffa, a Callabiana Lorenzo Vercellotti, a Camandona Gian Paolo Botto Steglia, a Casapinta Mauro Fangazio, a Cerrione Anna Maria Zerbola, a Curino Adriano Buzio, a Graglia Elena Rocchi, a Mottalciata Roberto Vanzi, a Netro Tiziana Pasquale, a Occhieppo Superiore Emanuele Ramella Pralungo, a Ronco Carla Moglia, a Verrone Cinzia Bossi, a Villa del Bosco Alessandro Todaro, a Zimone Piergiorgio Givonetti, a Zubiena Davide Basso e, per essere in procinto di completare il secondo mandato in un Comune sopra quota 5mila, Cristina Vazzoler a Vigliano. Il decreto era annunciato per mercoledì ma non è stato discusso né votato, ufficialmente per ragioni di tempo ma, come dicono i soliti pettegolezzi di palazzo, perché tra le forze di maggioranza non c’è intesa. Tra chi spinge per un sì rapido c’è certamente il leader della Lega Matteo Salvini: «Noi parlamentari» ha dichiarato ieri «non abbiamo limiti ai mandati, noi ministri neppure, perché un governatore o un sindaco dovrebbe averne?». Difficile immaginare un’opposizione dal parlamentare biellese di Forza Italia e vicepresidente dell’Anci Roberto Pella che ha dato il suo nome alla legge che, dal 2021, ha ampliato da due a tre mandati consecutivi il limite per i Comuni dai tremila ai cinquemila abitanti. Ieri su La Stampa, che ha dedicato due pagine al tema, ha preso posizione a favore dell’aggiunta alla riforma: «Ci sono territori come il Piemonte che su 1200 comuni ne hanno 1150 con meno di 5mila abitanti». Più che sui sindaci, è l’ampliamento del limite ai presidenti di Regione che anima il dibattito politico. Quanto ai primi cittadini, è vero che un limite ai mandati consecutivi esiste perfino per il presidente degli Stati Uniti che non può essere eletto più di due volte di fila. È pure vero che trovare persone disponibili ad assumere un incarico che probabilmente porta più grane che vantaggi non appare così semplice, specie nei piccoli centri dove accade che il sindaco non sia nemmeno residente. Non è rara la lista unica, il cui unico ostacolo è superare il quorum del 50 per cento più uno degli elettori che si presentano ai seggi. Rosazza, nella tornata elettorale del 2021, vide al via due liste, una con la sindaca uscente Francesca Delmastro di Fratelli d’Italia e l’altra che presentava allo stesso modo militanti di Fratelli d’Italia, allestita solo per superare il problema del quorum che non è necessario in presenza di due liste concorrenti. Leggendo la lista dei sindaci che, senza decreto, resterebbero al palo spicca un nome: Emanuele Ramella Pralungo (Partito Democratico) è primo cittadino di Occhieppo Superiore dalle elezioni del 2009. Ma è anche presidente della Provincia, incarico che può ricoprire solo fino a quando è sindaco. Ci sarebbe un posto in più da riempire, dunque, se Ramella Pralungo perdesse il suo municipio senza nemmeno poter lottare per difenderlo. Sempre su La Stampa il presidente della Provincia si iscrive alla lista di chi vorrebbe vedere approvato il provvedimento: «Chi si impegna per la cosa pubblica soprattutto nei piccoli centri andrebbe sostenuto, non denigrato. È sempre più difficile trovare amministratori, bisogna ringraziare quelli che ancora ci sono».
Ipse dixit
“Come indipendente, sono fuori da quanto viene discusso all’interno del Pd. Una candidatura? Di certo ci penserei”
(Marta Bruschi, consigliera comunale di Biella, indicata come possibile candidata sindaco del centrosinistra)
Arrivano i candidati
Eravamo rimasti a due autocandidature (Tony Filoni per Verdi-Sinistra e Claudio Corradino nel campo del centrodestra) in cerca di appoggi e a un roveto di voci e chiacchiere. A meno di sei mesi dal voto vincono ancora i pettegolezzi ma, giocoforza, è anche il momento delle scelte. Vince lo sprint il Movimento 5 Stelle, già papabile alleato del campo largo tendente al larghissimo da contrapporre al centrodestra e poi sfilatosi anche per la scelta di considerare il primo turno come una sorta di primarie di coalizione, per poi ritrovarsi insieme al ballottaggio ad appoggiare chi ci è andato. Il candidato sindaco sarà Domenico Remorini, artigiano in pensione, allenatore di calcio, reduce da un’esperienza in lista nel 2019 dove si fermò a 17 preferenze. Il gruppo territoriale lo ha scelto all’unanimità, come riporta La Stampa, «per la conoscenza della realtà biellese e per le sue doti di determinazione, comunicativa, impegno». Qualcuno ha schiacciato il tasto “avanti veloce” anche nel Partito Democratico. Ecco la sequenza degli eventi: intervento duro a mezzo stampa della consigliera comunale (eletta nel Pd ma indipendente) Marta Bruschi in replica a un’intervista in cui il sindaco Claudio Corradino rivendicava i meriti della sua amministrazione, risposta nervosa dello stesso Corradino nel suo video social settimanale del venerdì e con un’irrituale nota ai media partita dall’ufficio stampa del Comune, controrisposta di Bruschi sempre su La Stampa di giovedì sotto il titolo “La consigliera indipendente che scuote la sinistra dal torpore” con chiusura finale in cui dice che, se le proponessero di candidarsi a sindaca ci penserebbe (vedi “Ipse dixit” poco sopra), annuncio della sua candidatura come cosa fatta su Il Biellese di venerdì con le dichiarazioni dell’ex segretario regionale Paolo Furia («Biella può decidere di aprire una pagina nuova, gli ex sindaci della città adesso ci aiutino») e di quello provinciale Rinaldo Chiola («Sarà importante creare una squadra adeguata per sostenere la nostra candidata») e l’appoggio che pare incondizionato di Verdi-Sinistra («È certamente una ventata di novità e freschezza» sono le parole del portavoce Corrado Cossu) che a questo punto rinuncerebbe all’ipotesi-Filoni libero di cercare la rielezione a Mongrando. Più nel dettaglio, il nome di Marta Bruschi mette in freezer il lavoro svolto fino a ieri l’altro, compreso il sondaggio-non sondaggio su internet in cui i tre nomi su cui era stato chiesto di pronunciarsi erano quelli di Chiola, Michele Lerro ed Emanuele Ramella Pralungo. Nasce, secondo le spiegazioni ufficiali, da una richiesta fatta alle donne del partito di trovare nomi possibili nell’ala femminile del centrosinistra. E non è ancora una candidatura definitiva come ha precisato su La Provincia di Biella di ieri il segretario cittadino Sergio Leone insieme a Chiola: «C’è un’assemblea del circolo che deve decidere chi sarà il candidato» ha detto Leone. «Nelle scorse settimane erano stati avanzati dei nomi, ora mi pare superati. Il segretario provinciale ha deciso di fare un passo di lato per favorire soluzioni maggiormente aggreganti. A questo punto, come da procedure democratiche, stiamo raccogliendo altre candidature. Una di queste è Marta Bruschi. Stop. Se ci saranno altri nomi saranno accolti, vagliati e messi in discussione». Aggiunge Chiola: «Marta Bruschi è uno dei nomi possibili per il ruolo di candidato sindaco, né l’unico né il definitivo». Resta un piccolo dubbio da dietrologi: la decisione di provare a puntare su di lei è stata presa dopo il doppio intervento rumoroso su La Stampa come se non si fossero accorti di lei, consigliera comunale dal 2019, o le uscite sui media erano parte di una strategia per offrirle visibilità in vista dell’annuncio?
Cosa succede in città
Oggi alle 11 a Oropa è in programma una visita guidata al santuario che toccherà la basilica antica, gli appartamenti reali e il museo dei tesori. Si parte dai cancelli dell’ingresso. Il costo è di 8 euro a persona
Oggi alle 15 a Biella seconda giornata di repliche per il “Gran tour delle fiabe”, appuntamento per i bambini di Teatrando nella sua sede di via Ogliaro. La seconda replica sarà alle 16,15. Biglietti a 6 euro e ingresso gratis per chi ha meno di 4 anni sono prenotabili sul sito
Oggi alle 16 a Cossato va in scena lo spettacolo teatrale per bambini “Simona, storia di una calabrona”, scritto e interpretato da Silvia Elena Montagnini. L’appuntamento è al teatro comunale. Biglietti a 7 euro per gli adulti e a 3 euro per chi ha meno di 12 anni
Oggi alle 16,30 a Biella è in cartellone l’unico spettacolo del giorno del circo Peppino Medini, in città da venerdì nell’area fiere accanto a Città Studi. Biglietti Biglietti da 20 a 15 euro per gli adulti e da 18 a 10 euro per i bambini
Oggi alle 16,30 a Gaglianico l’auditorium comunale ospiterà il primo concerto della rassegna curata dalla sezione biellese del Fai, il Fondo ambiente italiano. La “Biella chamber orchestra” eseguirà musiche di Vivaldi e Corelli. Biglietti a 20 euro, ridotti a 10 per i soci Fai
Oggi alle 18,30 a Biella nell’ultima giornata di apertura della pista di pattinaggio di piazza Carlo Rossi sé in programma uno spettacolo con la pattinatrice biellese Isabel Falcetto e due gruppi di giovanissime atlete tra i 5 e i 13 anni che si esibiranno con lei
La domenica sportiva
Oggi alle 14,30 a Biella torna a giocare in casa il Biella Rugby che nella serie A maschile affronta il Parma. Appuntamento allo stadio di via Salvo d’Acquisto
Oggi alle 14,30 a Cossato per il campionato di Eccellenza maschile di calcio il Città di Cossato sfida l’Alpignano allo stadio Ezio Abate. La Biellese gioca in trasferta alla stessa ora contro il Bulé Bellinzago
Oggi alle 19 a San Mauro Torinese domenica in trasferta per lo Zeta Esse Ti nel campionato di serie C maschile di pallacanestro contro il San Mauro
La foto del giorno
Bielmonte ha lanciato il suo servizio di bus navetta gratuiti per raggiungere le piste da sci con i grandi manifesti 6 metri per 3 incollati sugli spazi della città. Qualcuno li ha presi di mira uno per uno con una bomboletta spray con cui ha vergato lo slogan: «Ad agosto crisi idrica?» in cui la ultima “a” è scritta dentro un cerchio, sullo stile del simbolo dell’anarchia. Il Biellese ha ottenuto una conversazione con gli autori del gesto di protesta, definiti «anonimi writer» dai tre giovani collaboratori (reduci dal progetto del giornale mandato in stampa con le scuole superiori lo scorso maggio) che hanno firmato l’articolo. «Ci si chiede» hanno spiegato «se in estate si parlerà dell’ennesima crisi idrica dimenticandoci dell’utilizzo fatto dell’acqua in inverno. Quello dell’innevamento artificiale è il tema sensibile delle questioni ambientali e oggi è oggetto di riflessione e critica di molti giovani biellesi». Più ancora delle questioni ambientali, risulta emblematica una considerazione che rimarca l’apparente distanza incolmabile tra politica, amministrazione e le fasce più giovani della popolazione con i loro temi caldi e le loro priorità: «Purtroppo gli studenti non hanno una reale rappresentanza nelle amministrazioni locali e questa distanza potrebbe avvicinarli a posizioni critiche e di sfiducia verso le istituzioni. Sul territorio sono molti i temi che meriterebbero un’attenzione maggiore e in particolare vorremmo esprimere il nostro dissenso riguardo alla presenza militare in Baraggia o al cantiere della Masserano-Ghemme». Il Biellese ospita anche la replica di Giampiero Orleoni, presidente di Icemont, la società che gestisce Bielmonte: «Chi ha scritto questi messaggi evidente non è ben informato perché noi tutta la neve che abbiamo d’inverno la restituiamo nei mesi più caldi. Abbiamo fatto per tempo una scorta di neve che poi rilasceremo. Alimenterà le sorgenti, i torrenti, i corsi d’acqua. Mi fa sorridere che attacchino noi quando in realtà dovrebbero prendersela con le pianure dove le piscine sono piene di cloro e additivi chimici».