La storia dell'affitto negato
Dove comincia e dove finisce il diritto dei proprietari di una casa ad affittarla a chi vogliono loro? La domanda è difficile, ma esistono casi in cui la scelta di dire no risulta difficile da comprendere e difficilissima da digerire. La Provincia di Biella ha raccontato nei giorni scorsi la vicenda di una donna che, dopo aver visto un alloggio a Gaglianico, aver trovato un’intesa con l’agenzia immobiliare e aver versato la caparra, si è vista il contratto ritirato dalla proprietaria con la seguente frase, riportata dal giornale: «Non affitto casa mia a una marocchina. Piuttosto la do a un poliziotto». La donna marocchina non è: i genitori sono egiziani, in provincia da quarant’anni, lei è cittadina italiana e ha un lavoro fisso. Le origini vengono svelate dal cognome e si può immaginare che la proprietaria dell’immobile, dopo averlo letto sul contratto, ha scelto di fare marcia indietro con tanto di frase che lascia trasudare un bel po’ d’intolleranza, curiosamente anche verso i poliziotti considerati appena più sopra nella graduatoria degli inquilini meno desiderabili. Il giornale è ritornato sull’episodio nel numero successivo intervistando uno dei più esperti tra gli agenti immobiliari che operano in città. Dalle sue parole traspare il dettaglio che un simile atteggiamento verso chi ha origini straniere non è così inusuale. E non riguarda tutti gli stranieri: «Qualche tempo fa» rivela l’agente immobiliare «un cittadino dell’Europa orientale poteva avere dei problemi. Oggi lo escludo». Non esclude, l’operatore, che si tratti di un caso isolato anche se è un problema che si può aggirare: «Situazioni come quella si verificano. Detto ciò, ribadisco, noi e tanti altri colleghi troviamo alloggi da affittare a cittadini cinesi, nordafricani o africani, senza problemi». A volte evitare certi episodi è anche questione di mestiere, del «mettere d’accordo la domanda con l’offerta» come dice l’agente immobiliare: «I clienti non sono tutti uguali. Vanno capite le loro esigenze, le loro caratteristiche sociali e pure quelle psicologiche. La loro mentalità, insomma. A una signora anziana che vive in un paesino, va detto che la persona interessata ad affittare casa sua è una cittadina straniera. Meglio fare subito patti chiari». La vicenda ha valicato i confini della provincia grazie alla rubrica quotidiana “Pietre” che il cronista Paolo Berizzi tiene sulle pagine di Repubblica. L’episodio biellese è stato descritto nell’edizione di sabato.
Ipse dixit
“Per gli anziani avevamo fatto con Villa Boffo, all’ospedale avevamo contribuito significativamente e così abbiamo pensato ai giovani. Personalmente ho avuto la fortuna di portare avanti alcuni sogni e per questo ringrazio tutti, anche se per Cascina Oremo se devo dire un nome penso a Enrico Pesce”
(Franco Ferraris, ex presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, intervistato da Il Biellese a un anno dall’apertura di Cascina Oremo)
Basket city
Il Basket Napoli, realtà emergente e metropolitana della serie A di pallacanestro con la Coppa Italia dell’anno scorso messa in bacheca da poco, ha esultato via social pochi giorni fa per aver chiuso la campagna abbonamenti con 736 tessere stagionali vendute. L’ultimo dato disponibile di Torino, che milita in serie A2, parlava di 620 tifosi con l’abbonamento in tasca. A ottobre 2019, alla vigilia dell’ultima stagione prima della pandemia, delle porte chiuse e del colpo di grazia al sogno sportivo di una società con oltre un quarto di secolo di gloria, Pallacanestro Biella vantava ancora 1.292 tessere vendute, con un bacino di utenza nemmeno paragonabile a quello delle due grandi città che ancora navigano nei campionati che contano di più. Sabato sera in più di 600 (stima de Il Biellese) hanno assistito all’esordio con vittoria di Biella Next, erede diretta di quei 25 anni di storia, nel torneo di serie C. Ieri nello stesso palazzetto di via Paietta altri 300 spettatori circa hanno sostenuto il Teens, l’altra squadra cittadina con radici a Cossato, nel suo successo con i lombardi di Venegono nello stesso campionato. La passione non si misura in bacino d’utenza e resta viva nonostante il torneo di più alto livello, da un paio di stagioni, sia la serie B femminile, casa del Bfb, che inizierà dal prossimo fine settimana con una squadra dall’età media inferiore ai vent’anni e fatta solo di giocatrici cresciute nel vivaio, dove le più esperte sono nate nel 1999 e si può considerare “decana” anche Soha Habti che è nata nel 2005. In questo momento non c’è professionismo, se non una pallida parvenza nel ruolo di giocatori (solo in campo maschile) che possono definire il basket la loro attività principale. Anche per questo succede che le rose siano rivoluzionate non solo dal mercato ma anche da questioni di lavoro. Sia Biella Next sia Teens per esempio hanno perso i loro capitani. Gregorio Alberto si è laureato in medicina e inizierà la scuola di specializzazione in ortopedia a Milano, con poco tempo e troppi chilometri per potersi allenare con continuità. Martino Maffeo si è trasferito in Portogallo, ancora più lontano. A volte invece studio e lavoro diventano un’occasione per entrare in squadra: nella passata stagione il Bfb ha abbracciato Natalia Novikova, allieva russa del corso di patrimonio culturale di Città Studi, e Clara Didier, specializzanda francese in ingegneria biomedica che stava seguendo uno stage a Ivrea. Ma proprio come nella giovanissima squadra femminile biellese, in campo si vede una percentuale sempre più alta di giocatori cresciuti a Biella. Lo sono i nuovi capitani dei due team maschili: Gabriele Aimone aveva fatto in tempo anche a debuttare in A2, Strahinja “Ninja” Zimonjic è serbo di nascita ma con un passato anche lui nel vivaio di Pallacanestro Biella, diventata sua città adottiva.
Cosa succede in città
Oggi a Biella sarà il primo giorno di esposizione pubblica in piazza San Paolo del grande manifesto 6 metri per 3 dell’artista cuneese trapiantato a Torino Gec: la sua opera si chiama “Siamo marea” ed è un omaggio alla stampa “La grande onda” del giapponese Katsushita Hokusai, rivisitata con la collaborazione del collettivo nazionale di Fridays for future con un messaggio ambientalista: tra i flutti infatti si vedono galleggiare i rifiuti. L’iniziativa è parte del progetto “Da cosa nasce cosa”, pensato dalla galleria d’arte Bi-Box per avvicinare il grande pubblico all’arte contemporanea e alla sua trattazione dei temi della vita quotidiana
Oggi alle 21 a Candelo ricomincia la rassegna “Tutti pazzi per il cinema”, organizzata dal tavolo biellese per la salute mentale. Il film a tema proiettato al cinema Verdi è “Mia” (Italia, 2023) di Ivano De Matteo. Biglietti a 6 euro
I titoli della settimana
Le notizie principali degli ultimi sette giorni secondo i giornali locali
Lunedì 30
Eco di Biella Tragedia sfiorata ai giardini
Martedì 1
Il Biellese Incidente in Slovenia, muoiono due biellesi
La Stampa Chiavazza lancia l’Sos sicurezza: «Stop al degrado e alla criminalità»
Mercoledì 2
La Provincia di Biella «Non affitto a immigrati»
La Stampa Terre alte, contro lo spopolamento al lavoro le “comunità intelligenti”
Giovedì 3
Eco di Biella Tesoretto da 5 milioni da spendere subito
La Stampa Export, primo semestre da incubo: il Biellese maglia nera in Piemonte
Venerdì 4
Il Biellese Blitz anti droga nei boschi
La Stampa Biella, allarme disagio minorile con il record negativo in Piemonte
Sabato 5
La Provincia di Biella Stop alla caccia in Piemonte
La Stampa Biella, la “campagna” di Chiavazza: in 200 al confronto con il sindaco
Domenica 6
La Stampa La grande caccia ai medici di base: nel Biellese sono 24 i posti vacanti