L'altra sicurezza
Diciotto pedoni investiti nel 2023, cinque solo negli ultimi giorni di gennaio di quest’anno, un record non invidiabilissimo con più di quattro automobilisti su cento che, nell’anno passato, hanno denunciato un incidente all’assicurazione: la sicurezza stradale sembra un problema a leggere questi tre dati tutti insieme. Poi ci sono i dati dell’attività della polizia municipale di Biella, diffusi nei giorni scorsi: 38 persone al volante senza patente o con una falsa, 73 multati per guida senza assicurazione e 278, quasi il triplo, per veicoli senza la revisione, quasi il triplo dell’anno scorso. I numeri messi insieme in una conferenza stampa dal vicesindaco Giacomo Moscarola (Lega) e dal comandante della polizia municipale Massimo Migliorini non comprendono eccessi di velocità o soste vietate, specie quelle sui marciapiedi o sui passaggi pedonali che complicano un po’ la vita di chi cammina. Forse è stata una scelta: sono anche le sanzioni più invise agli automobilisti e quindi è un bene farle ma un po’ meno vantarsene. Chi si ricorda le polemiche quando arrivarono le multe per le fotosegnalazioni di chi aveva posteggiato sui passaggi pedonali o sulle fermate bus dell’allora sindaco Cavicchioli? Moscarola ha dato una spiegazione anche per il numero, che sembra in salita nel 2024, degli investimenti: «Puntiamo ovviamente a farli calare, anche se nei primi mesi dell’anno ci sono stati tanti casi. Ho letto che la causa sarebbe imputabile alla mancanza d’illuminazione, ma i dati in nostro possesso evidenziano chiaramente come su 18 investimenti di pedone solo quattro siano avvenuti in orario serale. Credo che la colpa sia da ascrivere a una certa disattenzione». Per amor di statistica cambia anche il numero di pedoni in circolazione, che calano di sera e di notte rispetto alle ore diurne: bisognerebbe poter calcolare (ed è impossibile) l’incidenza degli investimenti sul totale dei pedoni in circolazione a quell’ora. Una ricerca semplice su Google alla voce “lampioni spenti Biella” richiama numerose segnalazioni nel corso degli anni. L’ultima è proprio di gennaio e riguarda la zona di via Garibaldi e via Mazzini, in pieno centro, con i cittadini che denunciavano di non sentirsi al sicuro. «Biella ha ottomila lampioni» aveva dichiarato a La Stampa il sindaco Claudio Corradino «e quando sono arrivato erano affidati a tre gestori diversi con i problemi che ne conseguono. Adesso stiamo arrivando a uno solo ma il percorso è lungo».
Ipse dixit
“Sono vent'anni che andiamo avanti così, che non riusciamo più ad apprezzare chi fa il sindaco. Finiamo i cinque anni esasperati, disprezzandolo, è successo a Barazzotto, a Gentile, a Cavicchioli e a Corradino, che magari a giugno vincerà ancora ma adesso è palese che non ne possiamo più di questa maggioranza. Le continue risse politiche non permettono di arrivare al cuore dei problemi di Biella”
(Andrea Foglio Bonda, candidato sindaco per la lista civica centrista Buongiorno Biella, in un’intervista a La Stampa)
Parlare male dei treni
Ci si potrebbe costruire una rubrica settimanale per questa newsletter, come la “capitale del crimine” del sabato o la rassegna stampa del lunedì: la brutta notizia del momento sui treni è l’aumento dei prezzi e degli abbonamenti previsto con l’entrata in vigore dell’orario estivo. Sono pronti, per esempio, rincari da 30 centesimi sul viaggio tra Biella e Torino, con ritocchi medi pari al 3,59% come ha riportato Il Biellese di martedì. La variazione è automatica perché è una legge regionale a stabilire che i prezzi vanno adattati al tasso d’inflazione. Per questo, in tempi in cui il carovita colpisce duro come accade da due anni a questa parte, si tratta del terzo aumento di fila: era stato del 5,45% nel 2022 e del 5,88% nel luglio scorso. Il comitato regionale per la mobilità sostenibile, di cui fa parte anche il coordinamento dei pendolari biellesi, ha protestato subito: «Riteniamo tale provvedimento inappropriato e ingiustificato in quanto non supportato da un servizio efficiente e adeguato e che ha suscitato un generale senso di indignazione da parte dei pendolari». I viaggiatori mettono il dito anche su una ferita aperta che colpisce soprattutto le tratte biellesi: i treni sono pochi in settimana e pochissimi nei giorni festivi. «L’offerta» scrivono «è ancora decimata dai tagli per il Covid, mai tornata alla situazione precedente, unica regione in Italia». È di pochi giorni fa l’ultimo sgarbo agli utenti locali: il tempo di percorrenza del diretto con Torino aumentato di dieci minuti per lasciare spazio al nuovo servizio che collega il capoluogo all’aeroporto di Caselle.
Cosa succede in città
Oggi alle 16,30 a Biella un flash mob davanti alla Fons Vitae di viale Matteotti ricorderà le vittime del traffico di esseri umani nella giornata mondiale contro la tratta. Parteciperanno ballerine e ballerini della scuola di danza L’Arabesque
Le tre “M” dei giornali
Cesare Maia ha firmato ieri il suo primo numero da direttore editoriale de La Provincia di Biella. Per lui è un ritorno nelle redazioni dopo quasi sette anni dal suo ultimo giorno di lavoro a Il Biellese, dove è stato per venticinque anni a raccontare cronaca e politica, prima di passare nelle file dei pensionati. Un riposo attivo, il suo, passato da dirigente del Biella Rugby, squadra di cui è stato anche giocatore, e da accompagnatore delle Nazionali giovanili dello sport della palla ovale. Ora è arrivato il momento di tornare in pista: affiancherà Matteo Floris che resta al timone del bisettimanale, con un ruolo che, nell’articolo di presentazione dell’editore, è definito come «un maestro per i molti giovani che si affacciano alla professione, la memoria storica di una città che troppo in fretta dimentica i suoi protagonisti e un collega di grande talento che, non oppresso dai ritmi frenetici del lavoro quotidiano, potrà dedicarsi alla programmazione e agli approfondimenti». Curiosamente è il terzo giornalista con la “M” che nel volgere di pochi mesi assume la direzione di un giornale locale. Aveva cominciato Andrea Moggio che a Eco di Biella ha preso il ruolo che era di Roberto Azzoni, anche lui pensionato ma restato a collaborare con il “suo” giornale. In estate Fabio Marzaglia è diventato direttore de Il Biellese, sostituendo Manuela Colmelet rimasta in redazione a sua volta in attesa del giorno della pensione.