L'ansia moltiplicata 119
Scade alla fine di giugno l’integrazione al salario per i 119 dipendenti della cooperativa Orso Blu che si occupano del centro logistico di Valdengo: era la struttura che si occupava delle spedizioni degli acquisti via web e via catalogo di Bonprix, prima che la multinazionale trasferisse le operazioni anche per l’Italia nella sua casa madre in Germania. Ma era rimasta attiva con l’insegna di un’altra azienda del gruppo, la Hermès Fulfilment, che ha messo a disposizione spazi e servizi per clienti terzi con le stesse necessità, cioè quelle di gestire le spedizioni a clienti. Il problema è che il contratto con questi clienti non è ancora stato firmato e nel magazzino di Valdengo il lavoro procede a rilento, e così sarà ancora dopo il 28 giugno, ultimo giorno in cui i dipendenti potranno usufruire del fondo di integrazione salariale. Per questo i sindacati hanno avuto un incontro in Regione con i vertici di Orso Blu da cui è partita la richiesta per passare alla cassa integrazione con la durata massima di 56 settimane, con la cooperativa che si è impegnata ad anticipare di tasca propria in attesa dei versamenti dell’Inps. Questa situazione è l’ultimo nodo intricato rimasto come conseguenza della ristrutturazione aziendale che ha interessato i marchi controllati da Otto group, la società tedesca che scelse il Biellese come sede italiana di Bonprix. Ma dietro i numeri ci sono persone, come hanno spiegato ai media i sindacati: «Parliamo di un cantiere» ha detto a Il Biellese Alessandro De Stefano della Cisl «prevalentemente gestito da donne con contratti di poche ore giornaliere, formalizzate attraverso part time in molti dei casi involontari. Donne che hanno accettato per necessità il basso reddito dovuto dal contratto di poche ore in essere». Il sindacalista ha ricordato come i lavoratori abbiano «già pagato caro il prezzo per continuare a lavorare, con parte della loro retribuzione. Il drastico taglio ore che hanno subito anni fa fu accettato con la promessa di un ripristino mai avvenuto». Il clima è di ansia e tensione: «Comprendiamo lo stato di apprensione degli addetti» ha dichiarato a La Stampa Mauro Orsan della Uil. «I dubbi e gli interrogativi che li attanagliano sono moltissimi, abbiamo voluto incontrarli per chiarire la situazione: speriamo di essere riusciti a rassicurarli».
Ipse dixit
Non c’è anche un problema di tasse? Se lo Stato non riduce gli oneri in bolletta, i costi per le famiglie resteranno sempre alti, anche con le rinnovabili e il nucleare.
La risposta è molto semplice: se non rimangono in bolletta, questi oneri vanno nella fiscalità generale che è già abbastanza alta. In bolletta almeno la tariffa è rapportata all’utilizzo, il che dovrebbe essere un deterrente contro gli eccessi.
Di quanti soldi stiamo parlando?
Sono 12 miliardi che in qualche modo devono essere coperti.(Gilberto Pichetto, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, intervistato da La Stampa sul caro-bollette che grava sulle famiglie e sulle aziende italiane più che nel resto d’Europa)
La politica estera dei biellesi
Si è chiusa con cinque giorni di ritardo e con un travagliato viaggio di ritorno la missione in Israele di Federica Valcauda, la tesoriera dell’associazione Europa Radicale. Era insieme ad altri quattro italiani invitati dall’Ambasciata per partecipare al Pride di Tel Aviv e per incontri con la comunità Lgbtqi+, piani scombinati in corsa dall’attacco all’Iran e dalla conseguente pioggia di droni e missili partita da Teheran che rendevano pericoloso anche allontanarsi dall’hotel. Valcauda ha comunque avuto l’occasione di qualche incontro, anche ad alto livello: l’ultimo è stato con Sharren Haskell, viceministra degli Esteri che, nel governo di unità nazionale retto da Benjamin Netanyahu rappresenta l’ala liberale, più lontana dalle posizioni più estreme della destra religiosa. Un viaggio su invito del Paese ospitante, in un momento in cui la sua reputazione è fortemente compromessa, e l’incontro con un personaggio di spicco del suo governo sono similitudini che riportano alla mente un altro episodio del passato della “politica estera” biellese. Nel 1999 accettò l’invito per partecipare a un convegno internazionale in Iraq Sandro Delmastro, all’epoca parlamentare di Alleanza Nazionale che era all’opposizione (mentre il primo ministro di centrosinistra era Massimo D’Alema). L’Iraq dell’epoca era già nemico ma non ancora invaso: fu nel 2003 l’inizio dell’offensiva degli Stati Uniti nel golfo. E l’Italia, come i Paesi alleati degli Usa, partecipava alle sanzioni economiche che miravano a mettere in difficoltà il regime del dittatore Saddam Hussein. Delmastro non video il baffuto leader del Paese. Ma incontrò il suo vice Tareq Aziz, e ne divenne amico. Nel 1999 tornò dall’Iraq con la ferma convinzione che le sanzioni fossero ingiuste: «Sono scrostati edifici, marciapiedi, strade» narrò a Eco di Biella «I condizionatori non funzionano più, le auto si fermano ogni cinque minuti perché non è più possibile sostituire i radiatori forati. Ma è incredibile la reazione orgogliosa di questa popolazione che ogni sera illumina tutta la città per non darla vinta agli americani». Tareq Aziz venne descritto come «personaggio di grande levatura intellettuale, fiero della sua fede cattolica»: ai tre parlamentari italiani, tutti di Alleanza Nazionale, chiese sostegno per avviare una mediazione che mettesse fine all’embargo «per aiutare un popolo incolpevole che sta morendo». A chi lo accusò di atteggiamento antiatlantico, Delmastro rispose che era più degno di un fedele alleato non comportarsi da servo di fronte a un comportamento sbagliato. Ormai ex deputato, nel 2010, lanciò un appello per salvare Tareq Aziz dalla condanna a morte, dopo il rovesciamento del regime e il cambio di governo in Iraq. Fece propria quella battaglia anche l’Unione Europea, tanto che la pena fu tramutata in semplice detenzione. Aziz morì in carcere nel 2015 all’età di 79 anni.
Cosa succede in città
Oggi alle 14 a Chiavazza comincia la prima giornata di “Il civico 3.5”, un centro estivo pomeridiano riservato a ragazze e ragazzi tra gli 11 e i 14 anni, cioè nella fascia di età delle medie, che vivono nel rione o che ne frequentano la scuola.
I titoli della settimana
Le notizie principali degli ultimi sette giorni secondo le prime pagine dei giornali locali
Lunedì 16
Eco di Biella L’Asl “blinda” Pronto e sedi territoriali
Martedì 17
Il Biellese La truffa dell’abbonamento ai bus
La Stampa Notte prima degli esami per 1.152: “Un numero record di candidati”
Mercoledì 18
La Provincia di Biella Caccia al rapinatore
La Stampa Sul lago movida con il coprifuoco per frenare i vandalismi e le risse
Giovedì 19
Eco di Biella Due giorni “maledetti”
La Stampa Maturità, il tema scaccia via l’ansia: “Ma gli autori ci hanno spiazzato”
Venerdì 20
Il Biellese La giudice: «Quella era tortura»
La Stampa Case popolari, scatta l’emergenza: “Troppi gli alloggi ko rimasti sfitti”
Sabato 21
La Provincia di Biella Superstrada, l’unico prolungamento è quello dei tempi: tutto fermo da due anni
La Stampa “Il Far West nel centro della città”: è allarme per criminalità e spaccio
Domenica 22
La Stampa Il tesoretto in dono col 5xmille premia le Onlus ma non i Comuni