Lavoro, dati, soprattutto persone
«Ci sono 45mila persone iscritte ai centri dell’impiego di Torino» dice Fabio Santoro, portavoce del comitato di disoccupati e precari “Dobbiamo vivere”. «Voi non volete lavorare, volete protestare» gli ribatte in faccia Elena Chiorino, vicepresidente della Regione e assessora a Istruzione e Lavoro. All’esponente biellese di Fratelli d’Italia va riconosciuto il coraggio: all’inaugurazione a Torino di “Io lavoro”, iniziativa itinerante che prova a mettere in contatto chi cerca e chi offre un impiego e che farà tappa anche a Città Studi, Chiorino ha trovato anche il dissenso, cosa rara agli eventi in cui tendenzialmente si tagliano nastri e si celebrano successi. Lo ha affrontato a viso aperto, andando con i suoi appunti là dove c’era lo striscione dei manifestanti che si lamentavano, tra l’altro, di non essere riusciti mai a incontrarla in un anno di richieste. A loro ha ricordato le politiche che la Regione ha messo in campo e soprattutto il suo provvedimento-bandiera, le accademie di filiera che hanno esordito proprio a Biella con quella dedicata al tessile e ai cosiddetti “green jobs” che puntano alla sostenibilità ambientale e quella sul comparto orafo mirata per il distretto di Valenza: «Offrono le posizioni che richiedono le aziende» ha detto Chiorino «e si tratta di posti per la maggior parte a tempo indeterminato». Quanti? Le ultime cifre ufficiali sono di settembre: un corso per disoccupati con 14 iscritti che hanno completato la formazione e sono stati assunti dalle imprese che fabbricano gioielli a Valenza, 34 per 219 persone che un impiego già ce l’hanno ma che avevano bisogno di riqualificazione e aggiornamento. Il 100 per cento di disoccupati rientrati nel mondo del lavoro è una cifra un po’ meno imponente se si guardano i valori assoluti, quattordici persone appunto, e se si confrontano con i dati urlati in faccia all’assessora da Fabio Santoro, quei 45mila iscritti a quelle che un tempo si chiamavano liste di collocamento: «Chi trova lavoro» ha detto il portavoce dei precari «non lo fa grazie ai corsi di formazione ma perché una persona a un certo punto non può andare avanti senza soldi e accetta un impiego». Chiorino ha difeso a spada tratta le politiche regionali e gli investimenti sulla riqualificazione professionale: «Offriamo serie opportunità. Il Piemonte è l’unico che non fa pagare gli iscritti agli istituti tecnici superiori». E poi la polemica: «Non è che non vi abbiamo dato risposte, è che ne volete altre e non si capisce quali». Il faccia a faccia, documentato da un video pubblicato da La Stampa e ripreso dalle pagine social dei comitati dei disoccupati, è stato solo un pezzetto della giornata di “Io lavoro” al Lingotto. Sull’edizione in edicola ieri, si raccontano anche le storie di qualcuna delle persone che ha bussato alle porte del salone con il curriculum in mano. C’è l’uomo di 41 anni che un corso regionale di formazione lo sta seguendo, nonostante una laurea in ingegneria edile in tasca: «Sono disoccupato da febbraio, non ho mai trovato lavoro nel mio ambito. Ho fatto il call center, il parrucchiere». L’uomo di 50 anni cerca qualcosa di meglio del contratto a chiamata: «Il venerdì vengo a sapere i turni della settimana successiva». La sua coetanea di cinquant’anni, fermatasi alle soglie della tesi in architettura per diventare mamma, sa che «quando si ha una certa età trovare lavoro è difficile». La quasi laureata in lingue orientali, 23 anni, vuole sapere se avrà un futuro: «Vorrei rimanere qui ma se le circostanze lo imporranno me ne andrò». La psicologa appena più grande ha bisogno di un lavoro per pagarsi la scuola di psicoterapia: «Costa 20mila euro per quattro anni». “Io lavoro” arriverà anche a Biella, inserito nell’iniziativa più ampia Wooooow a Città Studi il 15 e 16 novembre. Si parlerà anche di orientamento scolastico e universitario.
Ipse dixit
“Guardando al quarto trimestre del 2024 e al 2025 ci aspettiamo che il contesto di settore rimanga incerto, in particolare in Cina. Tuttavia credo che il nostro gruppo sia assolutamente pronto per affrontare il futuro prossimo contando su marchi più solidi, visione più chiara e un management team più forte”
(Gildo Zegna, amministratore delegato del gruppo Zegna, commentando i dati dell’anno finora, con un +2% di ricavi rispetto ai primi nove mesi del 2023. La dichiarazione è riportata da Eco di Biella)
Da Singapore a Oropa
Il turismo lento, si dice spesso, è un’occasione di sviluppo per il Biellese, anche se di nicchia. Ma un altro piccolo muro è caduto in questi giorni: un gruppo di otto escursionisti di Singapore hanno volato dall’Asia all’Italia per raggiungere Santhià e da qui cominciare la marcia lungo le strade e i sentieri del Cammino di Oropa. «Si tratta del primo gruppo organizzato proveniente dall'estremo Oriente» ha detto a Newsbiella Alberto Conte, il presidente di Movimento Lento, l’associazione che ha letteralmente inventato il cammino biellese. «Hanno viaggiato per oltre 10mila chilometri di volo compiuti apposta per percorrere il Cammino di Oropa. Li ho incontrati lungo il tracciato ed è stato un piacevole confronto». I numeri, benché ancora piccoli, del percorso che porta al cospetto della Madonna Nera sono in crescita da anni: 4.500 passaggi nel 2023 con più del 50 per cento delle persone provenienti da vicino, Lombardia e Piemonte, ma con le prime consistenti presenze anche dall’estero, Australia compresa, attirati da un’organizzazione che prevede punti di ristoro e per il pernottamento lungo la via e la possibilità all’arrivo di farsi timbrare l’attestato da pellegrini, proprio come accade sul più noto cammino di Santiago. Al curriculum dell’iniziativa biellese mancava ancora l’Asia e, in attesa del bilancio del 2024, è un dettaglio da segnare sull’agenda anche come possibile strada per incrementare il numero dei visitatori. Alberto Conte ha tracciato con Newsbiella anche un piccolo bilancio dell’anno: «Di positivo c'è un settembre meraviglioso che ha visto una crescita del 6 per cento in più rispetto a dodici mesi fa. Dall'altro paghiamo un ottobre sottotono condizionato dalle piogge che non ha favorito i pellegrini. L'impressione è che si andrà verso una conferma dei numeri del 2023».
Cosa succede in città
Oggi alle 18 a Biella si inaugura al lanificio Sella di via Corradino Sella la mostra “Trame di vita” con le opere realizzate in tessuto da Teodolinda Caorlin, esponente della cosiddetta “fiber art”. Sarà visitabile fino al 1 dicembre con apertura il sabato e la domenica dalle 10 alle 18 e il martedì dalle 12,30 alle 14,30
Oggi alle 18,30 a Biella la biblioteca diocesana del Seminario ospita la presentazione del libro “Arduino e la marca di Eporeia”, romanzo storico ambientato nel X Secolo a Ivrea. L’autore Davide Polcari dialogherà con Fulvio Conti
Oggi alle 20,30 a Lessona il pianista-biologo Emiliano Toso sarà in concerto al cinema teatro Italia accompagnato dai chitarristi Nicola Boschetti e Leonardo Crenna. Biglietti a 28 euro disponibili a questo link. L’ingresso è gratis per chi ha meno di 12 anni
Oggi alle 20,45 al Piazzo la stagione dei concerti dell’accademia Perosi porta all’oratorio del Santo Sudario di corso del Piazzo la “Passione secondo Giovanni” di Alessandro Scarlatti con Rita Peiretti al cembalo, i controtenori Angelo Galeano e Gianluigi Ghiringhelli e il basso Luciano Fava, accompagnati dalla Corale civica di Chieri e dalle parole dello scrittore e storico della musica Sandro Cappelletto. Dirige Andrea Damiano Cotti. Biglietti da 5 a 15 euro a questo link
Oggi alle 21 ad Andorno si parla di oriente e di storia alla biblioteca comunale con Giulio Pavignano che terrà una conferenza su Marco Polo
Oggi alle 22 a Biella un gruppo pietra miliare della musica indie italiana dei primi anni Duemila fa tappa allo spazio Hydro di via Cernaia: sono in concerto i Meganoidi, band genovese che sta festeggiando con un tour i vent’anni dell’uscita del brano Zeta Reticoli e dell’album che li ha consegnati a un pubblico più ampio. Ingresso a 15 euro, ridotti a 10 per i soci Arci. Prevendite a questo link
L’artista del sottopasso
È una storia bella da più di un punto di vista quella che ha raccontato La Stampa e che parla di un giovane artista che sta, nello stesso tempo, rendendo più bello un muro spoglio, o peggio imbrattato, della città e dedicando la sua opera alla memoria di un giovane morto troppo presto. Il protagonista si chiama Davide Savio e vive a Mongrando e la sua enorme tavolozza fatta di intonaco e mattoni è il sottopasso tra via Gorei e via Sant’Eusebio, che supera un condominio e si trova più o meno a metà strada tra via Galimberti, via Torino e via Tripoli. Perché lì? Perché poco lontano viveva Stefano Sughi, morto a vent’anni poco meno di un anno fa in un terribile incidente sull’autostrada Torino-Milano. «La mia ragazza era amica di Stefano che io non conoscevo così tanto» ha raccontato al quotidiano. «Mi ha detto che le avrebbe fatto piacere ricordarlo. Così è nata l’idea del murale in questo sottopasso dove lui s’incontrava sempre con gli amici perché la sua famiglia abita proprio qui». Il disegno ha pianeti e cieli stellati, volti giovani e segni dello zodiaco. E c’è anche un piccolo cartello appeso sulla parte non ancora colorata: “Per la realizzazione del murales è stata concessa apposita autorizzazione”. E qui c’è un altro paragrafo della storia bella: prima di cominciare, Davide Savio ha chiesto il permesso a Giacomo Moscarola, assessore alla Polizia municipale tra le altre deleghe. E lui ha detto sì, così come aveva fatto quando il giovane artista di strada si era messo al lavoro nel parcheggio della funicolare per coprire con disegni i graffiti più brutti. «Un giorno» racconta «incontro l’assessore che invece di riprendermi mi autorizza e mi invita a proseguire». Lo stesso è accaduto in via Gorei. Per aiutare Davide Savio si è aperta una staffetta di solidarietà, dalla famiglia di Stefano Sughi che lo ha aiutato a sostenere le prime spese a coloro che gli hanno prestato una scala dopo che la sua era stata rubata. «Poi il colorificio Athena di Biella» racconta ancora «mi ha regalato bombolette e colori e c’è chi mi porta un panino perché spesso mi fermo qui fino a tardi».