Lavoro e numeri

«Buon primo maggio da chi il lavoro non lo millanta, ma lo crea» ha scritto Elena Chiorino, vicepresidente biellese della Regione e una delle coordinatrici del tema lavoro per il suo partito, Fratelli d’Italia, a livello nazionale. Era il suo augurio per il giorno di festa, che a Biella ha portato più polemiche attorno alla manifestazione, a chi c’era e a chi non c’era rispetto a discussioni su numeri, dati e sulla situazione generale. Chiorino, per suffragare la sua tesi, ha messo insieme i dati annunciati dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, con quella cifra di sapore propagandistico berlusconiano del milione di posti di lavoro in più da quando è alla guida dell’Italia. Poi però, a proposito di cifre, ecco quelle sulla cassa integrazione: da gennaio a marzo in Piemonte è quasi raddoppiato il numero di ore richieste. E se Biella è l’unica stabile è perché la richiesta di ore dell’inizio del 2024 l’aveva già portata ai vertici non piemontesi ma italiani dell’integrazione al reddito figlia dei cali di produzione. Quindi non è facile considerarla una buona notizia “in purezza”. Anche le altre cifre, quelle che parlano del successo delle politiche governative, meritano approfondimenti. In molti tra i quotidiani hanno fatto verifiche sui dati presentati da Meloni. Per esempio quanto all’incremento dei salari, che in Italia sono storicamente più bassi rispetto al resto d’Europa, il potere d’acquisto è finalmente salito. Ma, dice La Stampa, le retribuzioni contrattuali reali sono ancora dell’8% più basse rispetto al gennaio del 2021. E, più che di un milione di posti di lavoro, è bene parlare di un milione di occupati, una categoria in cui rientra perfino chi ha svolto almeno un’ora retribuita in una settimana. Febbraio è stato il mese in cui la disoccupazione è risalita e tra chi ha firmato un contratto sono di più gli ultracinquantenni rispetto ai giovani. Nulla di strano che si tenda a enfatizzare quello che va bene, quando si è al timone, e quello che va meno bene quando quel timone lo si vorrebbe afferrare tra le mani. Ma, appunto, la realtà ha più sfaccettature di quelle semplici degli slogan, da una parte e dall’altra. Lo conferma una frase, riportata proprio da La Stampa, dell’economista Tito Boeri: «Se il costo del lavoro diminuisce, le imprese tendono ad assumere di più», a spiegare come i salari bassi e l’occupazione che cresce possano stare bene insieme. E poi, sul piano piemontese, ci sono le cifre della cassa integrazione. Anche questa ha bisogno di un approfondimento: le ore richieste all’Inps non sono necessariamente tutte sfruttate. Sono, per dirla nel modo più semplice, le aziende che mettono le mani avanti temendo cali di produzione da affrontare in qualche modo, anche con l’aiuto dell’ente previdenziale di Stato. Ma il 2024 si chiuse con un +76,9% di ore di cassa integrazione effettivamente erogate nel Biellese. E il 2025, secondo i dati diffusi dalla Cgil, per la provincia è iniziato come quel 2024 in cui solo Taranto aveva chiesto sostegno in una misura proporzionalmente maggiore.
Ipse dixit
“Molti di noi hanno fatto il servizio militare tra gli Alpini. Io prima a l'Aquila e poi ad Aosta, presso la Scuola militare alpina. Dovevano selezionare un gruppo di militari di leva da inviare ad Aosta al plotone comando della Scuola militare alpina e cercavano una persona che sapesse usare la macchina da scrivere. Io scrivevo con due dita ma ai tempi era già qualcosa. Fui quindi trasferito ad Aosta e assegnato presso l'Ufficio affari riservati dove però rimasi il tempo necessario che dalle varie stazioni dei carabinieri arrivassero le schede che riguardavano ciascuno di noi e che io, avendo avuto l'incarico di aprire la busta, ebbi la possibilità di visionare. Sulla mia c'era scritto che ero «comunista» ed era sbarrata la casella con la dicitura «non offre garanzie democratiche». Credo che la mia fortuna sia stata che comandante della scuola fosse il colonnello Oberti, un’ottima persona che incontrai a Biella anni dopo in occasione della visita di Pertini per il conferimento della medaglia d'oro al valor militare per i meriti conseguiti durante la Resistenza contro il fascismo e il nazismo. Mi convocò e mi disse che avrebbe dovuto spostarmi da quell'ufficio”
(Post su Facebook dell’ex deputato Wilmer Ronzani)
Un piccolo passo avanti per la sanità
Finisce dopo un anno, come anticipa La Stampa, l’assenza di visite specialistiche reumatologiche all’azienda sanitaria di Biella grazie a una dottoressa di 32 anni che arriva dal Canavese e che ha completato all’università di Cagliari un ciclo di studi che l’ha portata anche in Francia e in Portogallo. La sua assunzione copre uno di quei ruoli rimasti sguarniti dopo trasferimenti e pensionamenti che l’ospedale si sta ingegnando per riempire come può: ci sono state le pediatre arrivate dall’Argentina grazie ai buoni uffici del primario Paolo Manzoni, per esempio. E poi c’è stato il passo della Regione che ha fatto salire di grado la struttura di gastroenterologia che da mesi è alla ricerca di medici che non trova, sperando di allettare specialisti con un livello più alto di professionalità, responsabilità e retribuzione. Ma quella scelta darà i suoi frutti più a medio termine, nonostante l’enfasi con cui la politica l’ha annunciata. Ancora oggi nell’elenco dei tempi di attesa delle prestazioni all’Asl di Biella riferiti ad aprile, le visite gastroenterologiche risultano semplicemente non disponibili. A proposito dei tempi, ecco la situazione: 22 giorni per una prima visita cardiologica, 32 per chirurgia vascolare, 22 per endocrinologia, 72 per oculistica, 64 per ortopedia, 32 per ginecologia, 3 per otorinolaringoiatria, 9 per urologia, 51 per pneumologia, 57 per oncologia inclusa la stesura del piano di trattamento, 79 per dermatologia.
Cosa succede in città
Oggi alle 11 al Piazzo si svolgerà la cerimonia per il conferimento ufficiale del titolo di equipollenza universitaria per i titoli conseguiti all’Accademia Perosi. Nella sede di palazzo Gromo Losa è attesa la ministra dell’Università Anna Maria Bernini. Sarà presente anche il ministro biellese dell’Ambiente Gilberto Pichetto. L’evento non è aperto al pubblico
Oggi alle 21 a Biella è in programma alla sala delle colonne del Centro territoriale volontariato di via Orfanotrofio la tavola rotonda dal titolo “Addio alle armi, l’obbedienza non è più una virtù”. Parleranno il saggista Giorgio Monesterolo, autore del libro “Europa, Ucraina, mondo, guerra e lotta per l’egemonia”, Simonetta Valenti del presidio per la pace di Ivrea e Daniele Gamba del circolo Tavo Burat
Oggi alle 21 a Candelo è in programma al cinema Verdi il documentario “Lumière, l’avventura del cinema” che il regista Thierry Frémaux ha realizzato per risalire alle origini dell’arte della cinepresa. La voce narrante italiana è di Valerio Mastandrea
Oggi alle 21 a Candelo prosegue nell’altra sala del cinema Verdi la rassegna “Tutti pazzi per il cinema” del tavolo biellese per la salute mentale: è in programmazione il documentario di Dario D’Ambrosi “Io sono un po’ matto, e tu?”. Biglietti a 6 euro
I titoli della settimana
Le notizie principali degli ultimi sette giorni secondo le prime pagine dei giornali locali
Lunedì 28
Eco di Biella Mussolini resterà cittadino onorario
Martedì 29
Il Biellese A Biella e Cossato è l’ora di fare spazio agli alpini
La Stampa Alpini, scattano le grandi manovre: Biella chiude 50 tra strade e piazze
Mercoledì 30
La Provincia di Biella «Dormire a prezzi da avvoltoi»
La Stampa Primo maggio, la sfida è la sicurezza. “Va rivisto il sistema di prevenzione”
Giovedì 1
Eco di Biella non era in edicola per la festa dei lavoratori
La Stampa Biella, gli alpini alle grandi manovre: piazze e strade un grande cantiere
Venerdì 2
Il giorno dopo la festa dei lavoratori i giornali non escono
Sabato 3
La Provincia di Biella Adunata, ci siamo!
La Stampa Biella, un Primo Maggio di tensioni: scontro aperto tra destra e sinistra
Domenica 4
La Stampa Montagne illuminate con il tricolore per il grande abbraccio agli alpini