Le azioni di Zegna
C’è un comunicato stampa che gira da un paio di giorni e parla di Zegna, l’azienda regina del tessile e del lusso fatti a Biella: dice che la società di famiglia, la Monterubello, ha acquistato sul mercato 913mila azioni Zegna, dal 2021 quotata a Wall Street. Monterubello, nell’incastro un po’ complicato di imprese che compongono la galassia di Valdilana, è già colei che controlla, con la maggioranza del 60 per cento delle quote, il marchio famoso nel mondo che, di trimestre in trimestre, sta facendo registrare fatturati in crescita. Quale sia il senso dell’operazione, è nelle parole di Gildo Zegna, l’amministratore delegato che – per farla assai semplice – ha comprato quote della sua stessa azienda: «La nostra famiglia crede fermamente che l’acquisto di ulteriori azioni rappresenti un’ottima opportunità di investimento. La famiglia Zegna ritiene che le valutazioni correnti del titolo, influenzate da incertezze e da un’elevata volatilità dei mercati finanziari, non rispecchino il forte potenziale del gruppo». Se qualcuno compra, secondo gli umori delle borse, la fiducia nel titolo (e nell’azienda che rappresenta) cresce e il prezzo tende a salire. E proprio qui sta il problema: nel giorno della quotazione a Wall Street ogni azione valeva 10,33 dollari. Tre anni dopo, nonostante bilanci con i segni positivi che hanno superato bene anche le tempeste geopolitiche, la quotazione è scesa intorno ai 7,50 dollari, la metà rispetto al massimo di sempre, 15,26 dollari. Come spiegarlo? Con le analisi e le previsioni negative che hanno segnato le ultime settimane nel settore del lusso. È stata Bank of America a settembre a scatenare la prima tempesta, con un’analisi sui marchi europei di cui si rilevava la contrazione dei ricavi e le possibili difficoltà anche per il 2025: il “target price”, ovvero una sorta di prezzo ideale, di Zegna (ma anche di Lvmh che controlla Loro Piana o Pinault che possiede Prada) è stato rivisto al ribasso e il titolo catalogato come “underperform”, ovvero dalle prestazioni attese in discesa. Non basta: lo studio di una casa di consulenza americana ha fatto previsioni poco rosee per il 2025 con la prima discesa rilevante del mercato globale del lusso dal 2008, anno della grande recessione. E la minaccia di dazi della nuova amministrazione di Donald Trump negli Stati Uniti è stata definita come «un possibile incubo se diventasse realtà» da Claudia D’Arpizio, co-autrice dello studio, citata da Associated Press.
Ipse dixit
“Per anni ci siamo sentiti ripetere che i volumi dei flussi di merci da e verso la Francia non giustificavano la realizzazione di un'opera come la Tav, mentre oggi ci troviamo isolati per la chiusura dei trafori del Frèjus e del Monte Bianco. Il Piemonte troverà un futuro solo se saprà dotarsi di una rete infrastrutturale che lo riporti al centro dell'Europa”
(Stefano Sanna, presidente del gruppo giovani dell’Unione industriale biellese, nella sua prima dichiarazione dopo la nomina a vicepresidente con delega a industria, competitività e finanza dei giovani di Confindustria Piemonte)
Da oggi Wooooow (nonostante le cifre)
Comincia oggi a Città Studi l’appuntamento con Wooooow, che mette insieme tre iniziative in una per l’orientamento scolastico, universitario e per chi cerca e offre lavoro. Si comincia proprio con quest’ultimo segmento con l’apertura a partire dalle 10 di “Io lavoro”, dove le aziende spiegano che cosa cercano e i candidati portano i loro curricula, trovando anche specialisti in grado di dare loro una mano per orientarsi o cercare un percorso di riqualificazione. Il salone arriva in un periodo in chiaroscuro per il mondo del lavoro nel Biellese. È notizia di ieri che in una delle più grandi fabbriche della provincia, l’ex Lancia di Verrone che appartiene al gruppo Stellantis, ha chiesto la cassa integrazione: sarà di due settimane, dal 9 dicembre fino ad arrivare a ridosso del Natale. Lo stabilimento è passato da più di 600 a meno di 400 dipendenti dal 2019 a oggi. Nel ricorso fatto dall’ex gruppo Fiat alla cassa integrazione nelle ultime settimane, Verrone si era sempre salvata ma i sindacati temevano che prima o poi sarebbe successo anche da queste parti. L’ex Lancia produce i cambi per veicoli commerciali e automobili per l’intero gruppo, al ritmo di poco più di mille pezzi al giorno. La richiesta delle prossime settimane è, evidentemente, diminuita. A dare segnali negativi sul mercato del lavoro ci sono anche i dati periodici di Unioncamere: a Biella prevede di fare assunzioni a novembre il 15,6% delle imprese, la maggior parte delle quali nel settore di commercio e ristorazione. Sono previsti 920 nuovi contratti di lavoro in trenta giorni, ma sono l’11,5% in meno rispetto al novembre del 2023. Il calo è più vistoso rispetto alla media regionale dove il calo previsto è del 3,5% mese su mese e del 5,9% considerando il trimestre novembre-gennaio. Tornando a Wooooow, a “Io lavoro” si affiancano come di consueto Versus, il salone dell’orientamento per chi deve decidere a quale scuola superiore iscriversi, e It’s my life, storico evento-bandiera dell’associazione Bi Young che collabora all’organizzazione con Regione, Agenzia del lavoro e Unione industriale, che mette in vetrina le università, le scuole e i percorsi post-diploma. Se “Io lavoro” si chiude oggi alle 18, gli altri due appuntamenti proseguono domani dalle 10 alle 18.
Cosa succede in città
Oggi alle 16,45 a Biella s’inaugura la pista di pattinaggio, primo segno del Natale nel cuore di Biella e del suo programma di appuntamenti. L’apertura è affidata a uno spettacolo. Da stasera e fino a 2 febbraio la pista sarà a disposizione di chi vorrà provarla noleggiando i pattini al prezzo di 8 euro per mezz’ora e di 12 euro per l’ora intera
Oggi alle 17,30 a Biella una tavola rotonda dal titolo “Provare per crescere” metterà insieme le esperienze di persone tra sport e mondo del lavoro: intervengono il giornalista Alessandro Alciato, l’imprenditrice Francesca Di Dio Busa, il manager di Bottega Verde ed ex presidente di Bi Young Luca Nobili e Cecilia Salussoglia di Stamperia Alicese. Modera Luca Murta, vicepresidente del gruppo giovani dell’Unione industriale e amministratore delegato del Cappellificio Biellese. L’appuntamento è all’auditorium di Città Studi, legato al salone Wooooow
Oggi alle 21 a Vigliano riparte una nuova edizione di “Interscambi coreografici”, la rassegna proposta dalla fondazione Egri Bianco danza al palazzetto dello sport di viale Alpini d’Italia. Il primo spettacolo s’intitolo “Dittico contemporaneo” e vede alternarsi sul campo la compagnia abruzzese E-Motion e i “padroni di casa” di Egri Bianco Danza. Biglietti da 16,50 a 11,50 euro a questo link
Oggi alle 22 a Biella si apre allo spazio Hydro di via Cernaia la minirassegna musicale “Psichedelizia”. La prima serata propone il concerto dei biellesi Sabbia e del duo torinese Sabasaba. Seguirà il dj set con dj Frangetta. Biglietti a 9 euro, ridotti a 8 per chi ha la tessera Arci
“Tu non hai mai rischiato?”
I feticisti del cinema italiano probabilmente hanno riconosciuto la domanda e, in automatico, hanno ricordato anche la risposta, con l’accento un po’ siciliano di Aldo (Baglio) che replica: «Una volta… ho messo due fisso a Inter-Cagliari». A porre la domanda, in una scena di “Tre uomini e una gamba” era Giovanni Storti, che con Giacomo Poretti completa il trio che ha fatto ridere l’Italia intera dalla tv al teatro fino al cinema. Se ogni investimento porta con sé un pizzico di rischio, Giovanni Storti ha da poco fatto qualcosa di diverso rispetto a comprare un bar sulla spiaggia in Costa Rica, entrando come socio in un’azienda biellese: insieme a Corax, l’agenzia che cura la sua immagine, ha rilevato quote di “Leave your S”, l’impresa fondata da Andrea Campagnolo che ha creato NaturalBoom, la bevanda a base di prodotti naturali e senza zuccheri che si trova anche sugli scaffali dei supermercati e che duellò con i cantanti Fedez e Lazza che nel frattempo hanno lanciato la loro bibita con nome (Boem), confezione e colori un po’ troppo simili. Giovanni Storti da tempo sostiene la promozione di NaturalBoom con video pubblicati sui suoi canali web e social (dove parla anche di orto, giardino e natura con il suo stile da attore brillante) e poi ricondivisi da quelli dell’azienda biellese. «Abbiamo lavorato per portare nuove risorse a bordo» ha detto a Il Biellese Andrea Campagnolo. «Ora abbiamo prodotto una struttura, trovato il personaggio e l’agenzia di comunicazione. Adesso serve la liquidità per mettere benzina alla macchina». Il 2025, nelle intenzioni di Campagnolo, sarà l’anno in cui si consoliderà lo sbarco all’estero, grazie a contatti già allacciati con Svizzera, Giappone e Stati Uniti. Ed è annunciato un terzo gusto, ancora misterioso, da affiancare al classico tè verde e zenzero e al più nuovo limone e fiori di sambuco.