Le donne, la piazza, la situazione
Forse l’anno scorso, se alla manifestazione per la giornata contro la violenza sulle donne avessero preparato i cartelli con i nomi delle vittime, non avrebbero avuto mani abbastanza per reggerli. Sabato in via Italia ce n’erano in abbondanza: mani maschili e femminili, giovani e mature, studentesse e pensionati, femministe che combattono da anni e persone che ci sono andate perché ne hanno avvertito la necessità. Non è usuale, in una Biella che è pigra anche per le battaglie che dovrebbero riguardarla da vicino, vedere strade e piazze piene per una manifestazione. Invece l’onda fucsia, come è stata ribattezzata dai media, è diventata marea anche in città. Fin dal ritrovo con le performance artistiche iniziato alle 14, lo spazio previsto è sembrato non abbastanza, così la manifestazione si è mossa in corteo, preceduta dalla musica e dallo striscione con lo slogan: “Ho detto no. No significa no”. Gli altri slogan erano sui cartelli delle manifestanti: “Mai in silenzio”, “Amore non è possedere”, “Io sono miə”, “Sii grato, anche tu sei nato da una vagina”, per citarne alcuni. «Facciamo rumore tutte insieme non solo oggi ma tutti i giorni della nostra vita» ha detto in avvio della manifestazione Ilaria Sala, consigliera di parità della Provincia. E poi c’erano i cartelli con il viso di Erika Preti, la vittima dell’ultimo femminicidio biellese, lei uccisa dal fidanzato a coltellate mentre erano insieme in vacanza. Sembra un caso doloroso ma chiuso, con la condanna a trent’anni di Dimitri Fricano. La ferita si è riaperta per il provvedimento del tribunale di sorveglianza che ha stabilito che per un anno l’uomo sconti la pena agli arresti domiciliari, perché in carcere non poteva curare i suoi problemi di salute fisica e mentale che lo avevano ridotto a muoversi quasi esclusivamente in sedia a rotelle. Dimitri Fricano può uscire ogni giorno accompagnato dal padre per le terapie ed è durante il ritorno a casa di una di queste che entrambi vennero intervistati da Pomeriggio 5, mentre erano collegati in diretta i genitori di Erika Preti. L’episodio ha sparso sale su quella ferita riaperta. Sia venerdì sia sabato la famiglia è stata presente in prima fila alle manifestazioni: Fabrizio Preti, il padre, ha seguito l’intero corteo del venerdì con l’inaugurazione di tre nuove panchine rosse. La moglie Tiziana Suman con la sorella e la zia si è aggiunta nell’evento di sabato, una cui parte era dedicata proprio alla protesta, ideata dalla sindaca di Pralungo Raffaella Molino, per il provvedimento del giudice. La loro richiesta è che gli arresti domiciliari siano sostituiti dalla custodia in una struttura protetta e medicalmente attrezzata per le cure necessarie. Nel frattempo i giornali locali hanno aiutato in questi giorni a dare la dimensione del fenomeno della violenza sulle donne in provincia. La procuratrice capo Teresa Angela Camelio ha parlato a Il Biellese di un «numero di denunce aumentato ma in linea con il resto d’Italia. Aumento delle denunce non significa aumento del numero di reati ma solo che, piano piano, il sommerso viene a galla». Altri numeri arrivano dalle strutture e dalle associazioni che offrono sostegno alle donne. Ilaria Sala aveva parlato a La Stampa di 174 richieste di aiuto ricevute dalla rete. Il dato del centro anti violenza di via Caraccio a Biella ne ha quantificate 130, in calo rispetto alle 193 dell’anno precedente. Di queste 77 sono sfociate in una denuncia all’autorità giudiziaria. «Ci sono donne talmente assuefatte» ha raccontato a Il Biellese la psicologa del centro anti violenza Chiara Occleppo «che faticano a riconoscere che un rapporto non è alla pari. Vengono qui magari solo perché spinte dall’amica o dal genitore. Un altro aspetto che limita le denunce è il comportamento del soggetto maltrattante che spesso dopo un episodio violento ha una fase di recupero in cui sembra pentirsi. La donna si fida, fino a quando la situazione non precipita di nuovo». L’associazione biellese Paviol, abbreviazione di “percorsi antiviolenti” ha un servizio aperto proprio ai maschi che maltrattano: dal 2016 hanno aderito circa cento uomini, un’ottantina dei quali ha portato a termine il percorso.
Ipse dixit
“Da quando ho visto in televisione che entrava nella macchina rossa del padre, a ogni vettura dello stesso colore non riesco a fare a meno di guardare se c'è dentro lui. Non so come mi sentirei se me lo trovassi davanti”
(Tiziana Suman, madre di Erika Preti, uccisa nel 2017 dal fidanzato che da qualche giorno sconta la pena di 30 anni di reclusione agli arresti domiciliari e non più in carcere)
Nasce un nuovo Gardenville
Il magazzino dell’ex cartoleria Bonda, al confine con il centro commerciale Gli Orsi, diventerà il nucleo della nuova sede di Gardenville, il negozio di piante, fiori e articoli per il giardinaggio e gli animali andato completamente distrutto in un incendio in estate. I dettagli dell’operazione sono stati narrati dall’edizione di sabato de La Provincia di Biella dopo che, qualche settimana fa, era stato Eco di Biella ad annunciare la vendita dello spazio con il conseguente trasloco a Gaglianico di Bonda, la cui storicissima vetrina in via Italia aveva servito fino a pochi anni fa generazioni di scolare e scolari. L’obiettivo della famiglia Sorrentino, titolare del marchio che ha un altro punto vendita ad Alessandria, è di riaprire a marzo. Non a caso il cantiere è già aperto a differenza di quello nell’area resa inagibile dall’incendio del 28 giugno. «Temevamo di perdere mesi preziosi per via dei tempi della burcocrazia» ha spiegato al giornale Monica Sorrentino. «Con il senno di poi abbiamo avuto ragione. Basti pensare che l’area in questione è ancora sotto sequestro». Gardenville ha scelto di non rinunciare a nessuno dei suoi quindici dipendenti: tra cassa integrazione e supporto al negozio di Alessandria sono ancora tutti in organico. «Siamo completamente immersi e assorbiti dal progetto ed è il minimo che possiamo fare anche per loro» ha dichiarato Monica Sorrentino. La nuova sede non è più nel territorio di Biella ma in quella di Gaglianico. Quanto a quella vecchia, bisogna attendere per capire che destino avrà: «A tempo debito vedremo» si limita a dire la titolare. Certamente il progetto alzerà ancora la quota di suolo consumato nel territorio comunale di Gaglianico, già una delle più alte in provincia con il suo 30,1% secondo il rapporto annuale di Ispra. Biella città , per fare un confronto, è al 20%.
Cosa succede in città
Oggi alle 9 a Biella nel negozio Cigna Dischi di via Italia si apre la vendita libera dei biglietti degli spettacoli compresi nell’abbonamento della stagione teatrale di Biella che si apre giovedì sera al teatro Odeon con “Tuttorial” e gli Oblivion. I biglietti saranno disponibili anche in vendita digitale sul sito de Il Contato del Canavese, l’associazione che gestisce e organizza la stagione biellese
Oggi alle 17,45 a Biella il Seminario ospita un incontro di formazione organizzato da Caritas sul tema del sostegno alla fragilità delle persone anziane e non autosufficienti. L’appuntamento fa parte del ciclo “La via dei poveri”. Interverranno l’ex direttore di Caritas don Giovanni Perini e Rosanna Carlevaris di Acli, associazione La Speranza e cooperativa Il filo di Arianna
I titoli della settimana
Le notizie principali delle prime pagine negli ultimi sette giorni secondo i giornali locali
Lunedì 20
Eco di Biella Alpini, prima adunata con tutti i sindaci
Martedì 21
Il Biellese Colletta alimentare da record
La Stampa Biella. Meglio grigia e immobile: “Tutela una vita integra e sana”
Mercoledì 22
La Provincia di Biella Multe non pagate, sono arrivati i pignoramenti
La Stampa Le donne ostaggio della violenza: in un anno 174 richieste di aiuto
Giovedì 23
Eco di Biella Pm Soffio risarcita con 80mila euro
La Stampa Biella triste? Ricetta da Venezia: “Dovete investire sulla cultura”
Venerdì 24
Il Biellese «Codice rosso, violazioni in crescita»
La Stampa Biella, dopo lo stop di quattro mesi la funicolare 2.0 pronta a ripartire
Sabato 25
La Provincia di Biella Bollette meno care con l’energia “made in Biella”
La Stampa Chiavazza, operazione sicurezza nel rione ostaggio del degrado
Domenica 26
La Stampa “Erika e Giulia vogliono giustizia”: in centinaia al corteo anti-violenze