Le elezioni si vincono (forse) falciando l'erba
Quello del sindaco è un mestiere aspro. Si viene criticati se si fa, ma anche se non si fa. Posto che realizzare cose grandi è complicatissimo, restano quelle piccole: tenere puliti i marciapiedi, ridipingere le strisce pedonali, spazzare la neve quando nevica e, ogni benedetta primavera, tagliare l’erba nei parchi e nei giardini pubblici. È su questo che sembra essersi concentrata la pioggia di critiche sul capo di Claudio Corradino e della sua amministrazione negli ultimi giorni, tanto che lui ha risposto con prontezza: «Guardandomi intorno nell’ultimo periodo ho notato che il verde pubblico necessitava di un intervento incisivo e immediato e ho quindi accelerato le procedure per iniziare da subito con il taglio» ha dichiarato ieri a La Stampa. Come? Con una squadra speciale di tredici operatori che «rimedieranno a una situazione ormai degenerata» in attesa che le pratiche burocratiche per assegnare a una ditta l’appalto del giardinaggio urbano recuperino il ritardo accumulato.

In un ente pubblico perfino mettere la falciatrice in mano a un operaio richiede procedure da seguire, e questo va a discolpa di Corradino come di ogni amministrazione. Lo si può tacciare di scarsa programmazione, al limite, lui e gli uffici preposti. Certo, la sensazione è che la credibilità e il gradimento di un sindaco si misurino proprio da questi dettagli. Non spostano voti o preferenze i piani regolatori, né i progetti più visionari di recupero urbano o ridisegno dei quartieri. Puoi trascurare il museo del tessile come hanno fatto pressoché tutti gli inquilini di palazzo Oropa finora (tant’è che lo realizzeranno Unione industriale, Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e Cittadellarte) e nessuno sembra sollevare un sopracciglio. Ma se lasci che il prato del parco diventi una coltre di erbacce, apriti cielo. È anche il terreno più semplice su cui un’opposizione può attaccare una maggioranza: chi si ricorda il bob di Giacomo Moscarola, oggi vicesindaco, quando era in minoranza con la Lega e ci si poteva lamentare della neve sull’asfalto? Ma poi occuparsi delle piccole cose paga? L’allora sindaco di centrosinistra Marco Cavicchioli s’inventò il giro dei quartieri per parlare faccia a faccia con i cittadini, raccogliere segnalazioni e prendere provvedimenti, dalla buca da rattoppare alla panchina da rimettere in sesto. Ma la memoria dell’elettore è corta e spesso guarda oltre la città, quando si decide su che simbolo mettere la croce. Così Cavicchioli nel 2019 non arrivò nemmeno al ballottaggio, travolto dall’onda salviniana così come lui aveva cavalcato nel 2014 quella di Matteo Renzi al suo massimo fulgore. Con buona pace delle aiuole rasate. O non rasate.
Ipse dixit
“Guardo tanti telefilm. In quelli americani c’è sempre il personaggio che dice: Dio benedica l’America. Io invece dico: Dio benedica e protegga la democrazia”
(Vittoria Cova, figlia di Luigia Midolli e Angelo Cova – antifascista morto dopo diciotto mesi di detenzione nel lager di Mauthausen -, due dei cinque biellesi insigniti martedì dell’onorificenza di “Giusti tra le nazioni” per aver salvato vite di ebrei)
Frammenti di Biella al Salone del libro
Comincia oggi il Salone del libro, l’evento culturale che mette Torino al centro del panorama dell’editoria. Biella cercherà in ordine sparso di catturare un fascio di luce di quei riflettori. Ecco l’elenco più completo possibile degli appuntamenti che coinvolgono autori, editori e iniziative di casa nostra.
Oggi alle 13,30 un incontro sul made in Italy vedrà protagonista l’assessora regionale Elena Chiorino (Fratelli d’Italia) con rappresentanti di aziende biellesi, da Felice Piacenza (lanificio Piacenza) a Giorgio Borrione (cappellificio Cervo) fino a Lucia Bianchi Maiocchi (Vitale Barberis Canonico). Modera il direttore di Libero Alessandro Sallusti. Sempre oggi alle 19 Luca Lenzi Cigliuti presenterà il suo secondo romanzo “Stalking da un oscuro passato” nella sala lilla del padiglione 2.
Sabato alle 15 il fotografo cossatese Marco Arduino mostrerà gli scatti contenuti nel libro “Tutti frutti”, raccolta di ricette di marmellate studiate dalla chef Francesca Maggio nello stand degli editori veneti (W161, padiglione Oval). Sempre sabato alle 15,45 Ezio Greggio parlerà dal palco nell’area esterna del padiglione Oval della sua autobiografia “N.1”. Ancora sabato alle 19 ma al Salone Off (ciclo di eventi fuori dalla sede del Lingotto) Paolo Cosseddu racconterà il libro “Supergiovane forever” scritto con Luca Mangoni, storica spalla di Elio e le Storie Tese.
Domenica alle 12 si presenta “Biella tra le nuvole”, il fumetto dedicato alla città, nella sala argento del pagiglione 3. Alle 14 Anna Raviglione parlerà del suo “La ragazza del ’99”, ambientato a Graglia e Gino Carlomagno il giallo “Il segno della vendetta” mentre Luca Foscale racconterà la sua raccolta di poesie e aforismi “Teatro per sonnambuli”.
Non sarà tra gli ospiti la biellese candidata al premio Strega Maddalena Vaglio Tanet. Il programma completo del Salone del libro è a questo link.
Cosa succede in città
Oggi alle 17,30 a Biella Alessandro Niccolò Pellizzari presenterà il suo libro “Love advisor”, saggio sulle relazioni sentimentali dello scrittore e giornalista della redazione di Starbene. Organizza l’agenzia di lavoro Sinthema nella sala convegni del Fondo Edo Tempia (via Malta 3). L’ingresso è libero ma su prenotazione a questo link.
Oggi alle 18,30 a Biella la Biblioteca di piazza Curiel ospita la presentazione di “Sesso, prosecco e rock & roll”, autobiografia di Luciano Angeleri, artista, musicista e per anni gestore insieme alla moglie del ristorante “L’orso poeta” di via Orfanotrofio.
Oggi alle 21 a Biella è tempo di musica dal vivo allo spazio Hydro di via Cernaia 46: il Biella Jam Blues sarà guidato da Simone Dellacqua e Andrea Cesone alla chitarra, Maurino Dellacqua al basso e Luca Roffino alla batteria ma tutti e tutte potranno unirsi con il loro strumento per suonare insieme.
Numb3rs (immaginari)
C’è una bozza di riforma elettorale per le elezioni amministrative che piace tantissimo al centrodestra: abbassare al 40% la percentuale necessaria al candidato sindaco dei centri sopra i 15mila abitanti per essere eletto al primo turno senza dover passare dal ballottaggio. Se questa norma fosse stata in vigore dal 1995, anno della prima elezione diretta del sindaco, i ballottaggi a Biella città sarebbero stati due e non cinque e avremmo avuto tre primi cittadini diversi da quelli effettivamente eletti: nel 1995 Benito Rimini (centrodestra) avrebbe vinto con il risicatissimo 40,02%, appena sei voti sopra il quorum, invece di perdere al secondo turno da Gianluca Susta (centrosinistra). Nel 1999 stesso copione con Mario Porta (centrodestra, al 42,67%) vincente al primo turno sempre su Susta. Nel 2004 non ci sarebbe stata la rimonta di Vittorio Barazzotto (centro sinistra) al ballottaggio con l’elezione immediata di Gabriele Mello Rella (centrodestra) con il 47,39%. Nel 2009 il 51,74% di Dino Gentile (allora di centrodestra) gli bastò anche con la legge in vigore per battere Barazzotto. Non sarebbe cambiato l’esito delle ultime due tornate elettorali: nel 2014 sfida tra Marco Cavicchioli (centrosinistra) e Dino Gentile (ancora centrodestra) partendo dal 36,63% e dal 36,17%, nel 2019 duello tra Claudio Corradino (centrodestra) e il solito Gentile, nel frattempo passato a una coalizione civica di centro, con il 39,95% per il primo e il 27,57% per il secondo. Anche in questa circostanza sarebbe risultato decisivo un pugno di voti, i 12 che separarono Corradino dal 40%.