Le luci delle piazze
Sembra esserci una serie di passaggi obbligati per le piazze che si rinnovano a Biella. Prima i promotori del progetto affibbiano loro il nome di agorà, come avevano fatto gli allora sindaco e assessore ai Lavori pubblici Dino Gentile e Andrea Delmastro quando annunciarono l’intenzione di mettere mano a piazza Duomo. Lo ha ripetuto Davide Zappalà, quando è toccato a lui fare da padrino alla nuova piazza Vittorio Veneto. Poi si litiga sui lampioni scelti per l’illuminazione degli spazi a lavoro finito. Su quelli “a sigaretta” di piazza Duomo c’è chi storce il naso ancora adesso ma fu quando vennero installati – e toccò al centrosinistra guidato da Marco Cavicchioli – la tempesta più forte di parole, guidata dall’artista Omar Ronda in una delle battaglie degli ultimi anni della sua vita segnata da un tumore. E toccò sempre al centrosinistra ricordare al centrodestra che storceva il naso cavalcando l’onda che quei lampioni erano stati scelti nel progetto approvato dalla giunta Gentile. Puro gioco delle parti: il centrosinistra che si lamentò dell’iniziativa quando era all’opposizione fu assai più conciliante quando venne il suo turno di governare. Stavolta per i lampioni di piazza Vittorio Veneto però non sono tanto i politici ad aver alzato la voce. La linea retro dei punti luce non è in discussione, peraltro. Il problema è che non fanno abbastanza luce, come sostengono negozianti e residenti della zona. Così i primi, secondo le dichiarazioni raccolte da La Stampa: «Le lampade che sono state piazzate sono troppo fioche e nelle ore notturne la zona appare fin troppo buia, non sono assolutamente sufficienti a garantire una adeguata illuminazione per una zona che resta comunque commerciale oltre che di passaggio. Se poi si transita dopo la chiusura di tutti i negozi sembra di stare in un'area abbandonata». Così invece i secondi: «Non tutte le lampade garantiscono lo stesso livello di illuminazione, qualcuna che fa più luce c’è, ma in generale il giudizio che possiamo dare è negativo. Chi rientra la sera tardi si trova a dover passare tra le ombre». Ad acuire il problema c’è anche il fatto che l’illuminazione è più diffusa dal lato dei giardini rispetto ai portici, che sono spazio a uso pubblico ma appartengono ai condomini che si affacciano sulla piazza. Il Comune ha quindi un limitato margine di intervento anche, per esempio, sulla pavimentazione e sulla pulizia. Ma il sindaco Marzio Olivero promette, sempre a La Stampa, che proverà a risolvere la situazione: «Ce ne siamo resi conto fin da subito e stiamo già cercando un modo dovendo però fare i conti anche con le più recenti normative, che vietano le luci che si diffondono dal basso verso l’alto, come erano prima quelle sotto i portici. L’introduzione delle luci al neon era quindi praticamente obbligata. A rendere ancora più evidente la questione è il contrasto con l’illuminazione molto efficace di via Italia».
Ipse dixit
“Ancora la settimana scorsa, nell'ultimo incontro tra Gabusi e i rappresentati del Biellese il sindaco della città capoluogo non era presente al tavolo, avendo delegato in sua rappresentanza un mutissimo assessore ai trasporti, che non si è degnato di dire una parola in difesa della nostra necessità di avere migliori collegamenti. Per fortuna c'era il neo consigliere regionale Zappalà, di Fratelli d'Italia, che è intervenuto per dire che non abbiamo bisogno di più treni nel week end. C'è la Provincia e ha fatto bene a convocare l'assessore regionale ma non basta. Se viene lasciata sola, se come Biellese ci presentiamo disuniti, senza argomentazioni forti, senza una strategia condivisa, i treni continueremo a perderli. Pensavo che questo sfacelo sul fronte trasporti fosse dovuto a incapacità politica, ma sottovalutavo i miei avversari, non sono incapaci, è che non vogliono portare i treni a Biella”
(Marta Bruschi, candidata sindaca di centrosinistra e capogruppo di Biella c’è in consiglio comunale, in un intervento su La Stampa)
Provarci con Babbo Natale
Non è un buon segno per chi ha esultato per la pioggia di soldi conquistati dal territorio e annunciati solo pochi giorni fa, porzione della somma destinata al Piemonte dei Fondi di sviluppo e coesione. Sono denari dell’Unione europea che le regioni amministrano e distribuiscono. A meno che, come è accaduto a Crevacuore, la burocrazia non ci metta del suo. Nella suddivisione dei finanziamenti 2014-2020 il paese valsesserino aveva ottenuto poco meno di due milioni di euro per mettere in sicurezza i corsi d’acqua che ne attraversano il territorio. Ne ha già speso poco più della metà, ma dai fondi di cui sopra ne sono arrivati 500mila circa. E basta. Gli altri, rendicontati e richiesti? Sono bloccati in attesa, come dice Il Biellese, che si chiarisca l’applicazione di una procedura che attende nuove linee guida ministeriali. La più classica delle barriere burocratiche all’italiana, insomma. Solo che mezzo milione di euro, per un piccolo Comune, sono tanti soldi: «Questo ritardo» dichiara il sindaco Corrado Garlanda «rischia di compromettere la continuità dei lavori e di mettere in difficoltà le imprese coinvolte, che a loro volta devono garantire i pagamenti ai propri dipendenti e fornitori». E se la burocrazia a tutti i livelli è sorda, il primo cittadino ha provato con Babbo Natale, a cui ha indirizzato un’ironica letterina: «Se non puoi tu con la tua slitta carica di doni sbloccare questa situazione, chi altro può farlo? Confidiamo nel tuo spirito natalizio per ricevere quei fondi tanto attesi, che serviranno a pagare le imprese che hanno lavorato con impegno e i loro dipendenti che hanno contribuito alla buona riuscita del cantiere». E se non bastasse? La lettera del sindaco prosegue sulla falsariga dell’ironia: «Confidiamo nella Befana. Magari il 6 gennaio porterà carbone a chi di dovere, sperando che almeno serva a scaldare gli animi e smuovere la situazione».
Cosa succede in città
Oggi alle 10 al Piazzo è il primo giorno di visita per “Uplands & icons”, la grande mostra del 20242025 promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella con l’aiuto del Comune tra palazzo Gromo Losa e palazzo Ferrero. Saranno esposte 128 fotografie di Steve McCurry tra cui la sua opera più celebre, il ritratto della ragazza afghana con gli occhi azzurri. Biglietti a 13 euro, ridotti a 10. Gli orari di oggi, domani e domenica vanno dalle 10 alle 19
Oggi alle 17 al Piazzo è un programma un seminario sul restauro del ninfeo di Palazzo La Marmora, che sarà teatro dell’incontro. Interverranno Paola Gullino dell’Università di Torino, gli architetti Maria Chiara Pozzana e Stefano Giacosa e Luca Malavolta e Andrea Polidori che sono i responsabili dei restauri dei giardini del palazzo. Chiuderà Francesco Alberti La Marmora
Oggi alle 18 a Biella si presenta alla libreria Giovannacci di via Italia il libro “Due fratelli originali”, opera di Fabrizio Gariazzo che ne parlerà in dialogo con Allegra Loro. La storia è un po’ biellese: parla di una famiglia che lascia la provincia per tentare la fortuna nelle grandi città e poi torna sui suoi passi. L’ingresso è libero
Oggi alle 18 a Biella il Circolo Sociale di piazza Martiri sarà teatro di un omaggio a Giacomo Puccini e alla sua musica: ne saranno protagonisti la soprano Francesca Faudella e il pianista Leonardo Nicassio
Oggi alle 19 a Biella si parla dei Queen e della loro musica al negozio Cigna dischi di via Italia. A guidare la conversazione sarà Nicola Bizzo
Oggi alle 21 a Valdilana torna la rassegna “Cinefood” al cinema Giletti di Ponzone. La pellicola scelta è “La nuit du 12”, film del 2022 di Dominik Moll. La presentazione è affidata come di consueto all’esperto Fabio Cancelliere
Oggi alle 21 a Biella gioca in casa, al palazzetto dello sport dei Salesiani di via Galilei, il Bonprix Bfb che affronta il Gulliver Derthona, in testa senza sconfitte al girone di serie B femminile di pallacanestro. L’ingresso sugli spalti è libero
Vatti a fidare della Rai
C’è una foto su Il Biellese con Antonella Elia in primo piano, una telecamera di Rai2 che la inquadra e il sindaco di Candelo Paolo Gelone con la faccia perplessa un paio di passi più indietro. La sua espressione riassume quello che è successo domenica quando il Ricetto aveva conquistato uno spazio sulla tivù nazionale con il Borgo di Babbo Natale. “Citofonare Rai2”, un contenitore della mattina che totalizza tra il mezzo milione e i 600mila spettatori secondo i dati dell’Auditel, aveva programmato una diretta che parlasse dell’iniziativa della Pro loco, della storia del paese e del suo borgo fortificato, considerato tra i più belli d’Italia. Non è andata esattamente come tutti speravano: si è parlato poco del Ricetto, pochissimo dell’evento natalizio e del gran numero di persone che attira, ancor meno della storia del luogo nono stante i tentativi del primo cittadino di tornare sui binari di quello che avrebbe voluto raccontare. Deludente e banale è stato il commento sui social dove si è sottolineato almeno come la conduttrice apprezzasse le degustazioni di salumi e formaggio. L’ex sindaca Mariella Biollino che ha commentato così: «Trasmissione molto banale, ma la promozione in tv è sempre valida anche se il servizio non rendeva onore al Ricetto e alla casa di Babbo Natale». Il punto meno biellese è arrivato quando Antonella Elia ha suggerito, come piatto tipico, polenta e osei. In fondo è stata una sorta di rievocazione di quando nelle sovrimpressioni televisive Biella, interpretando male la sigla “Vc”, veniva collocata in provincia di Vicenza.