L'elezione più importante dell'elezione del sindaco
Oggi è il giorno della successione in via Garibaldi angolo via Gramsci, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella. La riunione degli undici componenti dell’organo d’indirizzo sceglierà chi prenderà il posto di Franco Ferraris alla presidenza, al termine dei suoi otto anni pari a due mandati consecutivi (per statuto non può essercene un terzo). C’è attesa tra quelli che, se si fosse populisti amanti delle scorciatoie, si definirebbero poteri forti. E ci sono due candidati: Paola Garbella, direttrice generale della Fondazione Cerino Zegna, sembra essere la preferita dal presidente uscente, mentre Michele Colombo, direttore del Gal Montagne Biellesi, è il nome su cui punterebbe l’ala politica dell’organo d’indirizzo, con una sorta di compromesso storico tra destra e sinistra.
Perché non c’è stata una scelta unanime? Gli otto anni di Ferraris sono stati fin da subito ricchi di impegno e risultati. La prima riunione di territorio per spingere verso l’elettrificazione – poi arrivata – della linea ferroviaria Biella-Santhià si svolse al tavolo della Fondazione Cassa di Risparmio. Spazi urbani abbandonati sono stati riconsegnati a progetti di utilità sociale: l’ex Monte di Pietà all’angolo tra via Caraccio e via Repubblica, villa Boffo in piazza La Marmora, la recente apertura di Cascina Oremo. Palazzo Gromo Losa fa cultura al Piazzo remando insieme a palazzo Ferrero (comunale ma affidato in gestione) e a palazzo La Marmora (privato) Nel frattempo l’ospedale di Biella ha due reparti a guida universitaria e Città Studi ospita un corso di laurea in inglese sul patrimonio culturale unico in Italia, grazie ai soldi della Fondazione. E poi città creativa Unesco.
Negli stessi otto anni, anche a causa dei tempi assai diversi del pubblico rispetto al privato, per esempio (benché decisamente estremo), l’ampliamento del dormitorio pubblico che il sindaco Cavicchioli sperava di inaugurare prima del termine del mandato non è ancora pronto a un anno dal termine di quello di Corradino. Dettare la linea da ente pubblico e farsi aiutare dalle risorse e dai tempi dei privati sarebbe come mettersi in vetrina con il vestito migliore per un politico che si trova ad amministrare. Invece a volte la politica è arrivata dopo o non è arrivata affatto, come nel caso del museo del tessile, il cui progetto finanziato da Roma è frutto di un’intesa tra Fondazione Crb, Unione industriale e Cittadellarte con Michelangelo Pistoletto. Il Comune lo ha scoperto a cose fatte. Ecco perché avere qualcuno più “amico” in via Garibaldi, angolo via Gramsci fa gola a chi amministra.
Ipse dixit
“Non ho intenzione di fare politica ma può darsi che continuerò a interessarmi, se sarà necessario, di cose che si possono fare a favore del nostro territorio”
(Franco Ferraris, da Eco di Biella di lunedì 24 aprile)
Profilo basso
La vera sorpresa del 24 aprile, giorno in cui Biella ha celebrato la Liberazione, è stata la presenza di Andrea Delmastro (Fratelli d’Italia): il deputato e sottosegretario era presente nella sua veste istituzionale ma era difficile scinderla dalla sua storia politica, intrisa dell’ideologia della destra più destra. Nel 2002, come ha ricordato di recente Paolo Berizzi su Repubblica, era stato organizzatore di un convegno su “Mussolini uomo di pace”, sui suoi social una decina di anni fa comparivano ancora citazioni di icone vicine al fascismo e non sarebbe stato strano vedere un suo “mi piace” sotto il post di un camerata che, il 25 aprile, avesse scritto «Io oggi festeggio solo San Marco». Alla celebrazione ai giardini Zumaglini era in prima fila, guardato da vicino da due agenti della scorta che gli è stata assegnata dopo lo scivolone sul caso-Cospito in tandem con il compagno d’appartamento a Roma Donzelli. Ovviamente era anche accanto all’altro ministro biellese Gilberto Pichetto (Forza Italia). Il presidente dell’Anpi Gianni Chiorino ha ringraziato entrambi ma poi, quando nella sua orazione ha fatto a pezzi le recenti dichiarazioni del presidente del Senato Ignazio La Russa («Torsioni mentali, mi auguro colpose») ha guardato spessissimo nella sua direzione. Ai giornalisti presenti - dice La Stampa - non ha voluto rilasciare dichiarazioni. E qui c’è la prima differenza con Pichetto che ha vinto la sua ritrosia per raccontare la storia del padre Fiore, salito sedicenne in montagna con i partigiani per seguire “Biondino”, ovvero Elio Panozzo poi sindaco di Cossato. Pichetto ha rimarcato la sua presenza e la sua adesione ai valori della Liberazione con due pubblicazioni sui social. Andrea Delmastro è rimasto silente sia il 24, quando ha parlato del genocidio degli armeni, sia il 25, quando si è limitato a post di pura propaganda meloniana, nel giorno in cui la sua leader ha provato a fare un passo avanti con una lunga lettera pubblicata dal Corriere della Sera, in cui è riuscita in un mare di righe a evitare il termine “antifascismo”. A proposito, anche il sindaco Claudio Corradino nel suo intervento alla manifestazione, ha parlato perfino dei rischi legati alle nuove tecnologie. Ma quella parola lì, antifascismo, dev’essere come la criptonite per Superman.
Cosa succede in città
Oggi a Biella per tutto il giorno e fino al 1 maggio sui cancelli di villa Schneider in piazza La Marmora sarà visibile un’installazione dedicata alla Liberazione. Tutti i cittadini sono invitati ad arricchirla con immagini e parole dedicate al 25 aprile o papaveri realizzati con materiale di recupero.
Oggi alle 21 a Biella il Fotoclub ospita l’incontro con il fotografo valdostano Enzo Massa Micon. L’ingresso nella sede di via Monte Mucrone 3 (l’ex casa della Pietro Micca) è libero fino a esaurimento posti.
La foto del giorno
Biella diventata Pleuelstange (la traduzione letterale di biella, inteso come parte meccanica) nella versione tedesca poi rimossa del sito internet del ministero del Turismo Italia.it. Lo screenshot è da una storia Instagram della giornalista Selvaggia Lucarelli. Le traduzioni troppo letterali dall’italiano al tedesco dei nomi di località sono state l’ultimo capitolo della polemica legata alle iniziative ministeriali, dalla campagna “open to meraviglia” all’influencer virtuale con la testa della Venere di Botticelli e il corpo preso da fotografie di modelle trovate su internet. Nel frattempo la foto scelta per Biella, in cui non si vedono montagne né monumenti né natura o palazzi storici, è ancora presente sul sito internet: è una veduta dall’alto di Chiavazza. Nome che, per fortuna, non è stato tradotto letteralmente.