Libri, presentazioni e luoghi pubblici
Domani è alla biblioteca cittadina l’appuntamento con Nicola Gratteri, magistrato antimafia che presenterà il suo libro “Il grifone”. È stato invece nel salone della fondazione Biella Domani, all’angolo tra via Piave e via Trieste (sotto la sede provinciale del Partito Democratico) l’incontro con Federico Fornaro, autore del saggio “Giacomo Matteotti, l’Italia migliore”, dedicato al parlamentare italiano che fu ucciso dalle squadracce fasciste perché aveva provato a opporsi alla nascente dittatura di Mussolini. Nulla di strano: entrambe le sedi sono state spesso teatro di incontri letterari e culturali. Ma, come hanno osservato La Stampa e La Provincia di Biella, qualcosa su cui alzare la mano e fare una domanda c’è stato: lo ha fatto proprio il Partito Democratico, a cui appartiene Fornaro che è anche senatore. Dice la nota della segreteria che a loro la biblioteca è stata negata perché l’incontro aveva connotazioni politiche. Il che, nell’imminenza degli appuntamenti elettorali, sarebbe parso sconveniente. Ma, come dice il Pd, non è immune dalla politica nemmeno l’incontro di domani con Gratteri che presenterà sì il suo libro ma dialogando con un deputato (il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, peraltro fresco di mezza polemica con il magistrato su riforma della giustizia e intercettazioni) e un’assessora regionale, Elena Chiorino, la cui ricandidatura alle elezioni di giugno sembra certa. Dei due incontri, insomma, l’unico a cui hanno un ruolo al tavolo dei relatori persone prossime a chiedere voti è quello di domani. «Tutti sono uguali ma qualcuno è più uguale degli altri» recita la presa di posizione del Pd riportata da La Provincia di Biella. «La biblioteca è di tutti, quindi per l’assessore Gaggino iniziative che coinvolgano politici non se ne possono svolgere alla vigilia della campagna elettorale. A meno che i politici non siano dello stesso schieramento che sostiene la deludente giunta Corradino». Massimiliano Gaggino (Forza Italia) che è assessore alla Cultura ha replicato sempre su La Provincia di Biella, rivelando di aver proposto come alternativa la sala conferenze del Museo del territorio che però è a pagamento. «In vista della campagna elettorale» ha detto «abbiamo deciso di non concedere la biblioteca a nessun personaggio politico intenzionato a presentare un proprio libro qualunque fosse l’argomento. Divieto che vale per tutti i politici a prescindere dalla loro appartenenza e dai contenuti dell’opera. Il discorso non si pone per Nicola Gratteri che, come sappiamo tutti, è un uomo delle istituzioni e non un politico». C’è un piccolo precedente: quando a novembre fu invitato a Biella da Fratelli d’Italia il direttore del quotidiano Il Giornale Alessandro Sallusti per presentare la sua biografia di Giorgia Meloni, il primo annuncio dell’evento indicò come sede la biblioteca, con tanto di ordinanza emessa dal Comune per limitare sosta e circolazione intorno a piazza Curiel. Ma dopo pochi giorni la sede mutò e l’incontro si svolse all’hotel Agorà. La ragione del cambio in corso d’opera non fu mai resa nota. Quello era però certamente un evento non solo letterario ma con nette connotazioni politiche, probabilmente più forti della presentazione di un saggio su Matteotti.
Ipse dixit
“È complicato spiegare ai gazebo che sei stato al governo con Renzi, Draghi, Di Maio, ma con l’Italia chiusa per Covid lasciarla in loro balia non era possibile: abbiamo perso milioni di voti ma per dare i bonus agli agricoltori e ai commercianti dovevi essere dentro. Era facile stare fuori, ce l’hanno fatta pagare ma possiamo recuperare il terreno perduto”
(Matteo Salvini sul calo di consensi della Lega durante l’incontro di venerdì sera a Città Studi a Biella. La frase è riportata da La Stampa)
Il triplete del complottistmo
Un film russo con malcelati messaggi di propaganda anti-Ucraina, uno statunitense che strizza l’occhio alle contorte teorie di estrema destra di QAnon, un terzo italianissimo che racconta la storia di medici e infermieri che, per il rifiuto di vaccinarsi ai tempi della pandemia, vennero lasciati fuori dagli ospedali: il Biellese ha visto, nel giro di pochi giorni, il passaggio di opere cinematografiche legate ognuna a una differente teoria complottista o propagandistica, ma probabilmente destinate a un medesimo pubblico, quello che preferisce Putin, uscire dall’Euro e lottare contro la sedicente dittatura sanitaria. Del primo film, intitolato “Il testimone” e proiettato all’ex Casa del popolo di Vigliano, ha parlato un avvocato cittadino in una lettera a Eco di Biella: «Direi che si tratta di un film innocuo» ha scritto Giuseppe D’Amico, dopo aver visto il film a Vigliano «con due antagonisti, per niente propagandistico salvo gli ultimi cinque minuti né tantomeno meritevole di ostracismo». D’Amico si riferisce alla presa di posizione contro il film e contro gli ospiti, tra cui reporter filorussi, del Partito Democratico provinciale, ma anche al fatto che in altre sedi la proiezione venne sospesa perché lo spazio pubblico fu revocato. Ma D’Amico se la prende anche con Diego Siragusa, ex assessore di centrosinistra a palazzo Oropa, ora assai critico dei suoi ex compagni di partito. Le sue dichiarazioni, secondo l’avvocato, «non mi sembra riguardino l’aspetto formale o contenutistico del film ma anzi, inducono a pensare che fosse effettivamente di propaganda». Forse perché, nota da osservatori esterni, era quello il fine ultimo (o almeno di mostrare quella che ai loro occhi è una “verità alternativa”) di chi ha organizzato la proiezione. Non si sa bene quale potesse essere invece il fine di chi ha portato al cinema Mazzini, giovedì sera, il film “Il canto della libertà” per un appuntamento all’apparenza straordinario (e lanciato da inserzioni sponsorizzate sui social) benché si tratti di un film che negli Usa ha incassato parecchio. Ma lo ha fatto perché è stato adottato dai seguaci delle teorie del complotto di estrema destra, quelle che pensano esista un sovrastato parallelo potentissimo e che gli avversari politici (ovviamente progressisti) si nutrano del sangue di bambini per mantenersi giovani. Il film che ha Mel Gibson tra i produttori e Jim Caviezel (Gesù ne “La passione di Cristo”) e Mira Sorvino nel cast racconta di Tim Ballard, chiacchieratissimo presidente di un’organizzazione non governativa, e di un episodio della sua vita, il salvataggio proprio di bambini in Colombia. Il passaggio a Biella è passato quasi inosservato, se non fosse per il podcast Ultimo treno che ne ha narrato qualche retroscena: la pellicola è in Italia grazie alla casa di produzione Dominus, la cui fondatrice e presidente è Federica Picchi Roncali, ex manager nel mondo della finanza, già candidata al Parlamento Europeo e al Senato per Fratelli d’Italia, fervente paladina di valori cristiani e pro vita. Il film è stato proiettato in anteprima nazionale a dicembre ad Atreju, la festa dei giovani di quel partito. L’ultimo appuntamento con le teorie alternative è stato ieri sera a Gaglianico che ha concesso l’auditorium comunale a “Sospesi”, documentario firmato da Marcello Rossi e Walter Zollino che narra del personale sanitario che ha rifiutato di vaccinarsi per il Covid-19 ed è stato, appunto, sospeso dal servizio. A diffondere il film è Buzzz Blog, piccola editrice che risulta essere di Zollino. A portarlo nel Biellese è Paola Fara, che già a febbraio aveva organizzato una proiezione al Centro Zegna a Valdilana (qui il servizio di Buzzz Blog). «Per non dimenticare le vittime sacrificate in nome del Covid e quelle del genocidio vaccinale» scrive su un suo post Facebook. «Ma quante sono state le facce della storia terribile degli ultimi tre anni? Tante tessere dello stesso puzzle, strategie volte allo stesso fine. A Gaglianico, con la proiezione di “Sospesi” entreremo in uno degli aspetti più bui della nostra storia recente».
Cosa succede in città
Oggi alle 11 a Oropa c’è un nuovo appuntamento con le visite guidate al complesso del santuario, dalla basilica antica al museo dei tesori passando per gli appartamenti reali. La partenza è dai cancelli d’ingresso accanto al prato delle oche. La partecipazione costa 8 euro con sconti per famiglie
Oggi alle 15 a Vigliano parte “La vita corre, noi camminiamo insieme”, una passeggiata senza classifica di circa quattro chilometri che la Pro loco organizza da qualche anno con fini benefici. L’appuntamento del 2024 è dedicato alla memoria di Giovanna Favero, storica interprete della Malascia, maschera del carnevale viglianese. I proventi andranno all’Aima, l’associazione che si occupa dei malati di Alzheimer. La partenza è dal piazzale della biblioteca Aldo Sola
Oggi alle 16 a Cossato la rassegna teatrale per ragazzi propone lo spettacolo “Buiobù”, ispirato dal libro di Jill Tomlinson “Il gufo che aveva paura del buio”. Alessia Candido è autrice e, insieme a Giulia Nicolosi, attrice. Appuntamento al teatro comunale di piazza Tempia
La domenica sportiva
Oggi alle 10 a Biella parte da piazza Vittorio Veneto la Biella-Piedicavallo, una delle classiche del podismo in provincia. Il tracciato prevede 18,5 chilometri di strada con un dislivello di 600 metri. Alla stessa ora parte anche la versione breve: la Campiglia-Piedicavallo di 6 chilometri
Oggi alle 14,30 a Casale riprende il campionato di serie A maschile di rugby con il Biella Rugby che affronta il quasi derby con il Monferrato
Oggi alle 14,30 a Vigliano per il campionato di Eccellenza maschile di calcio il Città di Cossato fa visita all’Alicese Orizzonti, squadra che in questa stagione è ospitata in terra biellese. Alla stessa ora la Biellese gioca a Volpiano la prima partita con Davide Rota come allenatore dopo l’esonero di lunedì scorso di Montanarelli
Oggi alle 18 ad Asti cominciano i playout di serie C maschile di pallacanestro per lo Zeta Esse Ti Biella. Undici sono le squadre coinvolte, quattro quelle che eviteranno la retrocessione. I biellesi esordiscono con la Scuola basket Asti
L’artista e la calciatrice
Federica Cafferata, classe 2000, è nata a Genova e gioca a pallone da professionista: è nella rosa della Juventus che da questa stagione è di casa a Biella dato che disputa le partite interne al La Marmora-Pozzo. In una delle occasioni in cui la squadra ha provato a vivere la città anche fuori dallo stadio, le bianconere sono state ospiti di palazzo Gromo Losa, prima per un incontro con le giovanissime calciatrici della provincia e poi per una visita alla mostra di arte contemporanea e da strada “Banksy, Jago, TvBoy”. Cafferata, che è diplomata al liceo artistico e nel tempo lasciato libero dal pallone si interessa di grafica e videoarte, era la più appassionata di tutte nelle sale del Piazzo che ospitano le opere: si è goduta la mostra e poi si è fatta promettere di essere avvisata se mai qualcuno degli artisti avesse fatto visita al Piazzo. Da Biella hanno mantenuto la promessa e lei non ha voluto mancare: era sua una delle seggiole della sala convegni di palazzo Gromo Losa andate esaurite in poche ore per il dibattito di mercoledì tra Jago e Michelangelo Pistoletto. E, a fine conferenza, ha pubblicato con orgoglio l’immagine del momento in cui Jago le scrive la dedica sulla copia del catalogo della mostra. Per una volta, insomma, è stata una stella del calcio a chiedere un autografo a qualcun altro.