L'ultima goccia
O decide oggi il territorio o deciderà con i suoi tempi un commissario scelto dalla Regione per stabilire chi avrà la responsabilità della gestione dell’acqua, dal suo prelievo per gli usi urbani e produttivi al suo rilascio (possibilmente) pulita come la si è trovata. È un affare che riguarda circa 430mila residenti delle province di Biella, Vercelli e, per una fetta, di Torino (per i Comuni intorno al lago di Viverone) e Alessandria nella fascia che da Casale arriva fino a Valenza. È questo il territorio di Egato2, l’autorità d’ambito presieduta dal sindaco di Biella Claudio Corradino (Lega) che ha il compito di sovrintendere affinché agli abitanti arrivi il miglior servizio possibile e per questo è formata dai sindaci dei centri che ne fanno parte. Esserne inclusi non è una scelta ma una questione idrogeologica: si considera il ciclo dell’acqua dalla sorgente fino al suo arrivo in un grande fiume (nel nostro caso, il Po) e si considerano i territori interessati come un grande corpo unitario. Di che cosa si ridiscuterà oggi? Dell’affidamento a un gestore unico (in questo momento sono sei di differenti dimensioni) dell’intera rete per i prossimi trent’anni. Unico, perché così vuole la legge. L’ultimo tentativo di arrivare a un’intesa si era arenato a dicembre: la maggioranza richiesta per arrivare a una decisione deve essere più che ampia, il 75% degli aventi diritto al voto. Se Biella, Valsesia e le fette di altre province sembrano decise ad affidare l’incarico a una società partecipata, già precostituita e di cui fa parte Cordar, l’attuale gestore per gran parte del Biellese, c’è resistenza a Vercelli là dove il principale gestore è una società mista pubblico-privata di cui è azionista Iren. Le tre strade possibili sono gestione pubblica, gestione mista o gara europea aperta potenzialmente a chiunque anche senza legami con il territorio. Se lo stallo non ha ripercussioni sul servizio ai cittadini, non decidere nemmeno oggi all’assemblea convocata a Vercelli rischia di sottrarre la scelta dalle mani di chi rappresenta direttamente i cittadini stessi, i sindaci, che dovrebbero accettare l’arrivo di un commissario. Per evitare questo passo, come scrive Il Biellese, nei giorni scorsi c’è stata una riunione tra gli amministratori del territorio, guidata dal parlamentare e sindaco di Valdengo Roberto Pella (Forza Italia) in accordo con il presidente della Provincia e sindaco di Occhieppo Superiore Emanuele Ramella Pralungo (Partito Democratico), utile per compattare i ranghi in attesa del voto di oggi. Ad aspettarne l’esito ci saranno anche i rappresentanti dei sindacati, preoccupati per l’incertezza che riguarda anche i trecento dipendenti circa delle società impegnate nell’attuale gestione della rete idrica. Secondo i calcoli riportati da Il Biellese, la maggioranza per la gestione in mani pubbliche dovrebbe raggiungere circa il 70%, non abbastanza per chiudere i conti (salvo defezioni del fronte vercellese) ma sufficiente per pesare su una decisione del futuro possibile commissario.
Ipse dixit
“Sono passati venti giorni, e tutto tace. Ma oltre che a magistratura e carabinieri questi due uomini, eletti da un territorio che ha creduto in loro, una parola in più proprio ai loro elettori la devono. O viene meno quella fiducia, quel patto con il territorio, che li ha portati a Roma. E i patti non si sciolgono così”
(Dal commento di Roberta Martini su La Stampa di ieri, dedicato al silenzio davanti ai magistrati e all’opinione pubblica dei deputati Emanuele Pozzolo e Andrea Delmastro dopo l’episodio di Rosazza di capodanno)
A qualcuno piace Nespolo
Una rappresentazione del grattacielo di via Nizza, nuova sede della Regione, con la scritta “Piemonte” e una composizione grafica, ribattezzata “allegoria”, in cui spiccano le caratteristiche e i simboli delle nove province: sono il frutto della mente e delle mani di Ugo Nespolo, artista nato a Mosso 82 anni fa e famoso in tutto il mondo. A commissionargli le opere è stata la Regione stessa, all’interno di un progetto da 39mila euro per vivacizzare l’immagine del territorio e del grande palazzo che ha affiancato la Mole sul panorama di Torino, ancora un po’ freddo. L’allegoria, in formato orizzontale, troverà spazio nella “sala trasparenza”, quella dedicata a mostre ed eventi pubblici. Comprende anche Biella nel suo collage di immagini: c’è il santuario di Oropa in primo piano, insieme a una sciarpa che rimanda alla tradizione tessile. Volendo c’è anche il riso che, grazie al Baraggia Dop, non è solo vercellese e novarese. Per Nespolo non è la prima volta in cui le sue opere vengono chiamate a valorizzare il territorio. Sono sue le vetrofanie dedicate a Torino che colorano le stazioni della metropolitana.
Il paradosso è che il suo lavoro nel campo della promozione del territorio toccò anche il “suo” Biellese che però, nel frattempo, sembra essersene dimenticato. Il logo “Biella turismo” con la mano stilizzata con le cinque dita aperte venne realizzato nel 2006 e doveva essere quello con cui la provincia si presentava al mondo pronto a transitare dal Piemonte per le Olimpiadi invernali. A lungo è stato il marchio della promozione del territorio, almeno fino a quando le aziende turistiche locali si sono fuse in una sola realtà di quadrante che ingloba, insieme a Biella, anche Vercelli, Novara e Valsesia. “Terre dell’alto Piemonte” è il nuovo nome condiviso, in cui un Battistero un po’ più minuto è affiancato dalle cattedrali di Vercelli e di Novara. È più anonimo e meno biellese dell’immagine delle dita aperte, cinque come le valli che, come disse l’artista, «fanno da splendida cornice al territorio pianeggiante e al capoluogo. Assumendo questa similitudine, la mano può essere quindi accolta come simbolo del territorio biellese. Ma questa mano, dal carattere marcato, è anche un invito forte al turista, per raccomandargli una sosta in questo territorio che saprà offrirgli molteplici emozioni e ricchezze naturalistiche, artistiche e culturali». Soprattutto, da una parte c’è la firma di un artista di fama internazionale come Ugo Nespolo a garantire una visibilità potenziale ulteriore che, nella nuova immagine coordinata, è una possibilità che scompare. Proverà ad approfittarne la Regione.
Cosa succede in città
Oggi ale 17 a Biella è in calendario uno spettacolo pomeridiano al circo Peppino Medini, il cui tendone è nel piazzale della fiera in zona Città Studi. Biglietti da 20 a 15 euro per gli adulti e da 18 a 10 euro per i bambini
I titoli della settimana
Le notizie principali delle prime pagine negli ultimi sette giorni secondo i giornali locali
Lunedì 15
Eco di Biella Il cattivo di 007 alla festa vip di Bielmonte
Martedì 16
Il Biellese Gas, via al mercato libero. Le bollette ora spaventano
La Stampa In mille restano senza medico: “Ma la salute è un diritto anche nelle valli”
Mercoledì 17
La Provincia di Biella Trovata senza vita in casa a soli 44 anni
La Stampa Al circolo Legambiente arriva la “scomunica” dopo lo scontro su A2A
Giovedì 18
Eco di Biella I nuovi redditi di giunta e consiglieri
La Stampa Biella, centro città al buio e i residenti denunciano: “Pericoloso passeggiare”
Venerdì 19
Il Biellese Il Biellese mai cosi caldo come negli ultimi due anni
La Stampa Pozzolo ai magistrati: “Troppe indiscrezioni, adesso non parlo più”
Sabato 20
La Provincia di Biella Allarme bomba in centro, arrivano artificieri
La Stampa I sindaci si dividono sul mandato a oltranza: “Roma decida in fretta”
Domenica 21
La Stampa Una scuola hi-tech da 14 milioni per agrario e istituto alberghiero