L'Unione industriale e il salario minimo
«Per risolvere la questione del lavoro povero il salario minimo non basta. Il ragionamento va allargato»: non è proprio un no alla proposta che fa dibattere da mesi imprese, sindacati e politica. Quello di Giancarlo Ormezzano, vicepresidente dell’Unione industriale biellese, è più un “ci vuole ben altro”, formula usatissima nel passato prossimo e nel presente quando si vuol dire di non essere d’accordo addolcendo un po’ la pillola che magari, a chi ascolta, può risultare amarognola. La sua presa di posizione, sotto forma di comunicato stampa, è comparsa quasi dal nulla giovedì mattina, senza che fosse stata sollecitata da particolari prese di posizione o svolte politiche. Anzi, i titoli dei giornali della settimana hanno ribadito che è ferma intenzione del Governo accantonare fin da subito la questione: una legge sul salario minimo non è in agenda. Di certo la posizione di Ormezzano e dell’Uib non stupisce se si ricorda l’applauso convinto che il presidente di Confindustria Carlo Bonomi raccolse dall’uditorio di Città Studi riunito in assemblea generale quando ricordò: «Non è un nostro problema. I contratti nazionali che applichiamo hanno una paga oraria superiore ai 9 euro lordi che sono stati proposti. Si guardi a quei settori che fanno da dividendo elettorale».
Leggendo più nel dettaglio le parole di Giancarlo Ormezzano, titolare dell’impresa chimica di famiglia con sede lungo la Trossi, l’analisi parte da una situazione oggettivamente difficile: «L’aumento dell’inflazione, la perdita di potere d’acquisto da parte delle famiglie, i rincari delle bollette di gas ed energia sono tutti fattori che contribuiscono ad aumentare l’attenzione su quanto pesa la busta paga dei lavoratori». Fin qui tutti d’accordo, ma poi cominciano le puntualizzazioni, a partire dal ruolo dei contratti collettivi di settore che tengono la soglia della paga minima oltre quei 9 euro lordi all’ora che si vorrebbero definiti per legge. Tutti o quasi, in verità, come dice Ormezzano stesso e l’eccezione riguarda proprio i lavoratori del tessile: «Per gli addetti del settore tessile abbigliamento, se per 9 euro all’ora si intende un minimo mensile lordo di 1.557 euro (9 euro x 173 ore/mese), si può affermare che per tutti i livelli contrattuali, con l’unica eccezione del 1° livello, cioè il livello retributivo più basso riservato a mansioni semplici e non qualificate, ad esempio addetti alle pulizie, tale soglia è ampiamente superata. Ad esempio già per il 2° livello il salario/stipendio minimo mensile lordo è di 1.658 euro. Analogamente, per il settore metalmeccanico dove al livello più basso corrisponde un salario/stipendio minimo mensile lordo di euro 1.609. Invece per il settore chimico si sale a 1.638 euro». La prima osservazione è data da un calcolo: il minimo dei tessili risulta di poco superiore ai mille euro al mese. Sicuri che basti per vivere? La seconda deriva dalla considerazione seguente di Ormezzano: «Le garanzie e le tutele offerte al lavoratore dai contratti collettivi nazionali» dice il vicepresidente Uib «sono ben più estese del mero trattamento economico minimo. I premi di produzione sono un esempio, così come gli accordi integrativi aziendali». Giusto ma, a proposito di integrativi, i sindacati hanno festeggiato quelli firmati con buone condizioni per i lavoratori in aziende grandi come quelle dei gruppi Piacenza e Marzotto («Come una mensilità in più» esultò il segretario dei tessili Cgil Filippo Sasso), ma allo stesso modo sono scesi in sciopero con tanto di presidio davanti ai cancelli della Manuex dove invece la trattativa per l’integrativo era ferma da mesi a contratto scaduto. Non è, insomma, una certezza quanto il “fisso” in busta paga. Il “ben altro” proposto da Ormezzano riguarda lo strumento per alzare il valore dei salari «per una questione sociale ma anche economica perché senza consumi si rischia il blocco dell’economia». La proposta non è così nuova: «Da tempo Confindustria chiede una riduzione del cuneo fiscale e contributivo per avvicinare il costo del lavoro in Italia alle media Ocse e aumentare il potere d’acquisto delle persone». Una proposta in cui, in sintesi, i soldi escono soprattutto dalle tasche pubbliche: a parità di lordo, quello che paga l’azienda, la salita del netto dipenderebbe da meno tasse allo Stato (che, inutile negarlo, sono altissime per i dipendenti anche per compensare l’evasione fiscale degli altri) e meno versamenti all’Inps. Due realtà le cui finanze non godono di una salute di ferro.
Ipse dixit
“Mettere la bandiera ovunque è un po’ stucchevole nel 2023, a meno che non si voglia trasmettere l’idea che tutti noi si stia vivendo un periodo “bellico” viste le tante difficoltà quotidiane. Mi sembra di rivivere i racconti di mio nonno ai tempi della guerra nel secolo scorso quando c’era la tessera per i beni di prima necessità. Ma anziché addentrarsi in questo labirinto di prodotti scontati e prezzi calmierati al supermercato non sarebbe stato più utile aumentare un po’ stipendi e pensioni minime?”
(Luigi Apicella, ex consigliere comunale, dalla sua rubrica “Sale e pepe” su La Provincia di Biella di mercoledì, commentando la “spesa tricolore” varata dal Governo in contrasto all’inflazione)
Di funivie e di cabinovie
C’è un altro pesante no al progetto di cabinovia Romanina-Bielmonte svelato ad agosto dal vicepresidente della Regione con delega allo sviluppo della montagna Fabio Carosso (Lega). Arriva da chi di montagna se ne intende: il Cai biellese. Il documento siglato dalle sezioni provinciali del Club alpino italiano e riassunto da Il Biellese martedì non lascia dubbi su quali dovrebbero essere le priorità: «Si fa veramente fatica a vedere i vantaggi del nuovo impianto di Bielmonte: costi di costruzione molto altri sostenuti da fondi pubblici, impatto ambientale rilevante, anche per la necessità di realizzare adeguati parcheggi nello stretto fondovalle del torrente Strona, costi di gestione che non verrebbero compensati dagli introiti dei biglietti venduti, anche con le più ottimistiche ipotesi di affluenza». Le obiezioni non sono solo di natura tecnico-economica: «È un’idea che va contro quella che è la logica fruizione delle nostre montagne e in particolare della Panoramica Zegna che va percorsa tutta, da Trivero alla valle Cervo, godendo della fioritura in primavera, dei panorami e di poter fare tutta una serie di escursioni che partono da più punti della Panoramica. Opportunità che sarebbero negare a chi sale direttamente a Bielmonte in funivia dove, senza un mezzo di trasporto, le possibilità di fare escursioni sono molto limitate». C’è anche una nota sul cambiamento climatico che, a rigor di logica, minaccia l’esistenza stessa di Bielmonte come stazione sciistica: «Quanto ancora ci saranno le condizioni per sciare con anni sempre più caldi e siccitosi sciando solo sulla neve artificiale se fa abbastanza freddo?».
Scrive il Cai che, prima di occuparsi di costruire un impianto di risalita nuovo, il territorio dovrebbe far ripartire quelli che ci sono già e sono fermi. Ma guardando sotto il Mucrone sono allarmanti le dichiarazioni rilasciate da Gionata Pirali, presidente della Fondazione funivie Oropa, a La Provincia di Biella: «Apprendo gli sviluppi della vicenda dai giornali. Così ho saputo che a metà dello scorso mese di giugno era stata fissata la data ultima per la manifestazione d’interesse a progettare l’intervento di riqualificazione. Come sia andata la procedura e con che tempi si muova, lo ignoro». Pirali parla dell’intervento necessario per far ripartire la funivia, ferma dal dicembre 2021 in attesa della revisione periodica e con il preventivo da 5 milioni che è lievitato per l’aumento dei prezzi delle materie prime. Nel frattempo la Fondazione ha licenziato i suoi quattordici dipendenti: «Per fortuna» dice il presidente «tutti hanno trovato altri lavori ma resta l’amarezza di un patrimonio di professionalità e umano disperso». Sul futuro perfino lui non sa se e come cancellare il gigantesco punto interrogativo: «È dal 1962 che tutti i soggetti interessati sanno che l’impianto doveva fare la revisione generale per il raggiungimento del fine vita tecnico. Poi che i prezzi delle materie prime, dell’energia e della manodopera siano aumentati è innegabile. Non so se questo giustifichi un tempo così lungo per la revisione, non sono competente in merito. Il punto non è informare il sottoscritto o l’ente che presiedo, non c’è nessun obbligo. Informare i biellesi però dovrebbe essere un dovere».
Cosa succede in città
Oggi alle 9,30 in varie sedi comincia la prima giornata di Alchemica, un evento dedicato al buon cibo e ai prodotti naturali dedicato alle “protagoniste del gusto”. Tra gli appuntamenti si segnalano le aperture, fino alle 13, di tredici piccole aziende dedite all’agricoltura o all’allevamento sul territorio e, a Foodopia di Vigliano, il mercato della terra e, alle 17, una degustazione artistica in cui il vino si potrà assaggiare ma anche usare come materia prima per disegnare. Il programma completo della manifestazione è a questo link
Oggi alle 10 al Piazzo apre l’esposizione “Fatti ad arte” che trasforma le sale di palazzo Ferrero e palazzo La Marmora in una fiera dell’artigianato d’eccellenza con trenta espositori da tutta Italia specializzati in varie discipline e materiali, dal vetro al tessile, dall’oreficeria alla legatoria. L’ingresso costa 5 euro e gli spazi espositivi resteranno aperti fino alle 21, mentre domani l’orario è dalle 10 alle 20
Oggi alle 10,30 al Piazzo, a margine di “Fatti ad arte”, ci sarà una mostra di antichi documenti tratti dagli archivi della Fondazione Sella e dalla collezione della famiglia Alberti La Marmora a ingresso gratuito nella sala delle antiche cucine di palazzo La Marmora. Il titolo è “Carte in dimora”. Sarà visitabile fino alle 13 e dalle 15,30 alle 19
Oggi alle 10,30 a Biella via La Marmora ospita la partenza di Biella Classic,gara di regolarità riservata ad auto costruite prima del 1990 che toccherà le valli Mosso e Cervo prima di rientrare alle 16,30 in città
Oggi alle 14 a Biella allo spazio Hydro di via Cernaia si apre la giornata intitolata Destà e organizzata dal collettivo al femminile Le Parole Fucsia che firma uno dei podcast del canale Better Radio. Il tema è la decolonialità, affrontato con l’arte e il laboratorio di Marie Moïse fino alle 16,30, con le parole dell’attivista Ariman Scriba, della giornalista Gabriella Kuruvulla e dell’esperta di migrazioni Gabriella Owusu Twumwah, accompagnate dalla musica e dalla voce di Marella Motta. Dopo l’aperitivo con cibi vegetariani e vegani, alle 22 ci saranno la musica di Technoir e il dj set di Smiyya+Laada
Oggi alle 15 a Pollone è previsto il primo volo della mongolfiera, simbolo della manifestazione “Pollone dal cielo”. La partenza sarà nell’area verde attorno al lanificio Piacenza dove troveranno spazio anche un mercatino, uno spettacolo di aquiloni e l’ambulatorio mobile di Lilt per visite di prevenzione al seno. La manifestazione prosegue domani
Oggi alle 18 a Roppolo è in programma un appuntamento della rassegna musicale “Suoni in movimento”. Al castello si esibirà il pianista Matteo Cardelli con musiche di Beethoven, Schonberg e un inedito composto per l’occasione da Massimiliano Seggio. Biglietti a 8 euro, ridotti a 5
Oggi alle 19,30 a Biella la mensa Il Pane Quotidiano di via Novara ospita un evento solidale con Gattopoli, il rifugio dei felini aperto in città. La serata, intitolata “Ristogatto”, prevede una cena vegetariana con raccolta fondi per finanziare le sterilizzazioni delle colonie di randagi in provincia. Prenotazioni al 328.8587460
Oggi alle 19,30 a Roppolo comincia la seconda serata di “Beeropu”, festa dedicata alla birra e alla musica. Nel menu ci sono hamburger, würstel e stinco mentre sul palco saliranno i “Sempre noi” con le cover di Max Pezzali e degli 883
Oggi alle 21 a Biella il tradizionale fine settimana con “Ben rivà an Riva” in piazza San Giovanni Bosco e dintorni si apre con un concerto nella chiesa di San Cassiano. Canteranno il coro Genzianella di Biella, la Corale Polesana di Nichelino e il Coro Trecime di Abbiategrasso. L’ingresso è libero
Oggi alle 21 a Biella prosegue la rassegna teatrale “IeriDomani” all’Opificiodellarte. Nel piccolo auditorium di piazza De Agostini andrà in scena Le Troiane, scritta quattro secoli prima di Cristo da Euripide. Ingresso a 10 euro
Oggi alle 21 a Chiavazza un concerto di Paolo Tarizzo inaaugura l’organo della chiesa parrocchiale il cui restauro è stato appena ultimato. Ingresso libero
Oggi al cinema Verdi di Candelo prosegue nella sala 1 la proiezione di “Io capitano) (Italia, 2023) di Matteo Garrone alle 21,30 e domani alle 17,30 e alle 21. Si alternerà con “L’ultima luna di settembre” (Mongolia, 2022) di e con Amarsaikhan Baljinnyam, in programma alle 18 e alle 19,45 di oggi e alle 10, 15,30 e 19,45 di domani. Nella sala 2 arriva (o meglio torna, perché era già stato in programmazione a Biella) Oppenheimer (Usa, 2023) di Christopher Nolan. Gli spettacoli sono oggi alle 17,45 e, in lingua originale con sottotitoli in italiano, alle 21 e domani alle 10, alle 15, alle 18,15 (in lingua originale con sottotitoli) e alle 21,30. La programmazione nelle sale di Biella è a questo link
La settimana della capitale del crimine
Trattore lascia scia d’olio per quasi 2 km, problemi al traffico a Cerrione (Newsbiella, sabato 30)
Festa privata a Cossato ma un residente chiama il 112: “Musica troppo alta” (Newsbiella, domenica 1)
Lite con minacce tra vicini di casa, attimi di tensione a Occhieppo Inferiore (Newsbiella, lunedì 2)
Furto di monili in oro in un appartamento ma… senza effrazione di porte o finestre (Prima Biella, martedì 3)
Fidanzati litigano in strada ma poi fanno subito pace (La Provincia di Biella, martedì 3)
Asini sulla strada alle 2,30 di notte, automobilista chiama il 112 (Newsbiella, mercoledì 4)
Asini sulla strada alle 2,30 di notte, automobilista chiama il 112 (Newsbiella, mercoledì 4)
Battuta di caccia al cinghiale, arrivano i carabinieri (La Provincia di Biella, venerdì 6)
Vigliano: lite sul campo da calcio per una sigaretta. Minacce all’arbitro (Newsbiella, venerdì 6)