Ma cosa c’entra Taiwan con Biella?
Le porte di palazzo Oropa si sono aperte, lunedì, per accogliere Vincent Tsai, da pochi mesi attivissimo rappresentante di Taiwan in Italia. Ad accompagnarlo dal sindaco Claudio Corradino ha pensato una delegazione guidata dai parlamentari di Fratelli d’Italia Andrea Delmastro ed Emanuele Pozzolo (vercellese) e dall’assessora regionale Elena Chiorino. Poi la delegazione si è spostata all’Unione industriale.
Le parole sono importanti e gli equilibri delicatissimi. Per l’Italia Taiwan non esiste come Stato: sono solo tredici i Paesi della comunità internazionale a riconoscerla, tutti piccoli (come la Città del Vaticano) e di scarsa rilevanza nello scacchiere mondiale. La Cina, quando parla di integrità territoriale, sottolinea come quell’isola vada considerata cosa sua e, da mesi, sembrano essere più concrete le minacce di uno scontro militare. Per questo il comunicato ufficiale della città di Biella dopo l’incontro presenta Tsai come “rappresentante diplomatico” e non come “ambasciatore”. Fu meno prudente Giorgia Meloni a giugno quando, non ancora presidente del Consiglio, incontrò il predecessore di Tsai e lo definì proprio ambasciatore, rimarcando di essere «sempre al fianco di chi difende libertà e democrazia». Ora che è a capo del governo, deve essere più prudente, specie pensando alla scadenza dell’accordo commerciale con la Cina ribattezzato “La via della seta”, figlio del primo esecutivo di Giuseppe Conte, sostenuto da Movimento 5 Stelle e Lega. Rinnovarlo creerebbe problemi di equilibri internazionali: Pechino e le sue ambiguità verso Putin e l’occidente non è la migliore amica del momento. Non rinnovarlo esporrebbe a ritorsioni commerciali con un partner che, per esempio, nel 2022 ha acquistato beni piemontesi per due miliardi di euro (+7,2% rispetto al 2021).
Andrea Delmastro e i suoi fedelissimi Pozzolo e Chiorino possono essere meno prudenti, con il primo che forse sente pulsare forti i geni paterni sulla politica estera fuori dagli schemi: Sandro Delmastro, da parlamentare, era stato in Iraq diventando amico del primo ministro di Saddam Hussein, Tareq Aziz. Il figlio Andrea è entrato nel 2020 in un comitato interparlamentare internazionale nato per spingere a un comportamento più intransigente degli Stati occidentali verso la Cina. Lo guida alle nostre latitudini Lucio Malan, l’esponente di Forza Italia che propose un emendamento-sabotaggio, ai tempi della discussione sulla legge per le unioni civili, che avrebbe trasformato un articolo della norma in “In Italia si fa sesso”. Il comitato è bipartisan, ma non ci sono esponenti del Movimento 5 Stelle, considerato il partito più sensibile a Pechino. A margine dell’incontro di Biella, Delmastro ha fatto politica estera: «Apprezzo il rispetto della libertà, del libero mercato e dei diritti umani» ha dichiarato. Ma ha provato anche a fare affari: «In campo energetico crediamo di poter vincere la battaglia insieme a Taiwan, leader nel campo dei semi conduttori, dei chip e microchip. Il governo Meloni sta puntando sul rapporto con Taiwan e penso che il Piemonte e Biella siano pronti a collaborare».
Più fredda, almeno nelle manifestazioni esterne, è stata la reazione dell’Unione industriale dopo la visita di Tsai: non una nota ufficiale ha accompagnato l’incontro in via Torino. Non è difficile da spiegare cotanto equilibrismo, ripescando una dichiarazione di qualche mese fa di Gildo Zegna, amministratore delegato del colosso di famiglia quotato a Wall Street, locomotiva del tessile biellese di alta gamma: «Siamo convinti che il futuro sarà ancora la Cina, che conosciamo bene, un Paese che rappresenterà il 50% del lusso entro il 2025 e che è innamorato del made in Italy». Intanto in Piemonte Taiwan sta già investendo: sarà a Novara uno stabilimento della GlobalWafers, che produce i semiconduttori indispensabili per qualsiasi apparecchiatura elettronica, dal computer in poi, che hanno rubato il nome alle cialde ripiene di cioccolata. Vincent Tsai lo ha spiegato bene a Giulia Pompili de Il Foglio, una delle più informate esperte italiane di Cina e dintorni già ospite a Biella della rassegna Fuoriluogo: «Il valore dei nostri scambi arriva a 6,3 miliardi di dollari. E gli investimenti di Taiwan in Italia aumentano rapidamente» ha detto in un’intervista rendendo esplicito l’obiettivo di rendere il mercato nazionale meno dipendente da quello cinese.
Ipse dixit
“Come dal dentista”
(Commento social dell’utente Facebook Peter Merucci alla notizia dell’installazione dell’impianto di filodiffusione in via Italia a Biella che garantirà un sottofondo musicale durante le “vasche” tra una vetrina e l’altra)
Te lo ricordi il Babylonia?
C’è un curioso filo rock che lega la storia di Biella con la musica. Oggi, una volta ogni anno, lo riannoda il Reload Sound Festival del parco Kennedy. Ma se tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta a Candelo c’erano i Cammelli che sera dopo sera proponevano dieta ferrea di chitarre pesanti, poi è arrivato il Babylonia di Ponderano. E con lui una sequenza di concerti che hanno attirato pubblico e attenzioni da fuori provincia, merce rara nella nostra isoletta irraggiungibile. Il Babylonia è chiuso da quasi vent’anni, dal 2005 in cui il contratto di affitto del capannone che lo ospitava non fu rinnovato. Ma i ricordi restano e ci sono due documentaristi che li vogliono riportare tutti alla luce: Vieri Brini e Alessandro Zorio stanno lavorando al progetto “Back to Babylonia”, un film che metta insieme i pezzi del mosaico e racconti quei dieci anni abbondanti di musica. L’appuntamento per chi avesse immagini, testimonianze, qualcosa da raccontare è per le 15 di sabato 13 allo spazio Hydro di via Cernaia (zona Terzo Paradiso/Cittadellarte). Dalle 18, dopo la registrazione delle interviste, si proseguirà con talk show e (ovviamente) musica dal vivo. Per capire che cosa fosse quel luogo, bastano due dettagli: la prima data italiana dei Radiohead agli albori della carriera, andata buca perché non c’erano tutti i permessi e trasformata in un soundcheck lungo per pochissimi, o il passaggio di mostri sacri dell’indie italiano (Modena City Ramblers, Africa Unite, Prozac+, i 2500 spettatori per i Subsonica dirottati al palazzetto) o del rock-punk come Dee Dee Ramone dei Ramones o The Damned, il cui concerto biellese è ancora su Youtube.
Cosa succede in città
Oggi alle 16 a Valdilana si svolgerà l’anteprima della mostra “E il giardino creò l’uomo” dell’artista biellese Roberto Coda Zabetta. La sede è Casa Zegna a Trivero dove l’esposizione sarà visitabile a partire dal 20 maggio fino a novembre
Oggi alle 17,30 al Piazzo lo studioso, scrittore e poeta biellese Emilio Jona presenterà il suo libro “Essere altrove, scritti sull’ebraismo” dialogando con l’attrice, sceneggiatrice e scrittrice Sarah Kaminsky. L’appuntamento è a palazzo La Marmora (corso del Piazzo). Modera Marco Cassisa.
Oggi alle 21 al Piazzo sarà presentato il libro “Dieci anni di viaggi e fotografia”, raccolta di immagini scattate da Luca Guzzo, ex direttore della confederazione artigiana Cna di Biella. Nella sala convegni di palazzo Ferrero l’ingresso è libero.
Numb3rs - speciale polenta e cervo
Sono tre (e mezzo) le specialità piemontesi che la Cnn ha inserito in un servizio, pubblicato sul suo sito web, dal titolo “Cibo italiano: piatti classici che tutti dovrebbero provare”. In tutto sono 28 e la quota sabauda è considerevole: comprende gli agnolotti del plin, il vitello tonnato e il bollito alla piemontese. Il “mezzo piatto” è la polenta, che però è presentata come caratteristica di tutto il Nord Italia e come ottimo accompagnamento per arrosti, carni in umido e formaggi. Quindi non è consigliata nella sua biellesissima variante della polenta concia.