Ma Rosazza?
La situazione è la seguente: da più di un mese è arrivata la notifica della chiusura delle indagini all’unico sospettato, secondo i magistrati di Biella, dello sparo accidentale di capodanno a Rosazza che ha ferito una persona alla coscia. E si tratta di Emanuele Pozzolo, tuttora deputato anche se sospeso dal partito nel quale ha militato fino al 31 dicembre, Fratelli d’Italia. Le prove balistiche e il cosiddetto stub (che una volta si chiamava guanto di paraffina) hanno aiutato a ricostruire la scena dei fatti e a trovare sulle mani di Pozzolo tracce di polvere da sparo compatibili secondo la Procura con quelle lasciate da un proiettile esploso dalla sua piccola pistola. In attesa del rinvio a giudizio però il deputato ha accettato di essere interrogato, dopo essersi avvalso nelle occasioni precedenti della facoltà di non rispondere. E lo ha fatto, secondo i media non solo locali, dicendo (e contraddicendo tutte le altre testimonianze raccolte) di non essere stato lui a sparare. Il colpo, secondo la sua versione, sarebbe partito quando l’arma era tra le mani del caposcorta dell’altro deputato di Fratelli d’Italia, il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. Si tratta, per giunta, del suocero della persona ferita oltre che di un agente di polizia penitenziaria dalla lunga esperienza. La linea di difesa è chiara: perché, si domanda Pozzolo, solo a lui tra i presenti la sera del 31 dicembre alla festicciola nella Pro loco di Rosazza sono state fatte le prove dello stub e la ricerca di tracce di polvere da sparo sui vestiti? E perché non sono state seguite piste alternative se sulla pistola sono state trovate tracce del Dna di tre persone, lui, il caposcorta e il figlio di quest’ultimo? Se risulta impossibile giustificare il fatto che fosse uscito con un’arma in tasca e che, dati i fatti, l’ha custodita senza la sufficiente cura, la strategia in un eventuale processo per le lesioni sembra essere quella di instillare il famoso ragionevole dubbio nei giudici. Nel frattempo si parla di un approccio degli avvocati di Pozzolo per risarcire il ferito. E si annota la reazione del caposcorta che ha minacciato di denunciare il deputato per calunnia. Resta, per ora, una sola morale un po’ triste: a cinque mesi da un episodio pericoloso che, per fortuna, ha avuto conseguenze limitate, nemmeno la presenza di due deputati, svariati amministratori pubblici e personale delle forze dell’ordine ha permesso di dipanare con assoluta certezza la matassa delle ricostruzioni alternative che si intrecciano. Non è dato sapere, insomma, che cosa sia successo. E chissà se riuscirà a scoprirlo almeno il probabile processo che verrà.
Ipse dixit
“Noi dobbiamo vivere, non solo poter sopravvivere, altrimenti l’abbandono sarà inevitabile. Aiutare chi la montagna la vive e non la sfrutta è la prima cosa da fare per salvaguardare il paesaggio e creare le condizioni per sviluppare attività collegate di turismo e accoglienza”
(Paola Rondolotto, titolare di una piccola azienda di allevamento e produzione formaggi a Netro, alla presentazione di giovedì scorso del progetto della Grande balconata alpina)
Ma il Brich?
Ecco un’altra storia che ha tenuto banco per qualche settimana per poi sparire, sommersa dal flusso dell’attualità: il Brich di Zumaglia era stato oggetto dell’allarme lanciato da un gruppo di cittadine e di cittadini, con tanto di foto sui giornali a testimoniarne il degrado, incontri assortiti e un’assemblea pubblica per fare pressione sui gestori e sugli amministratori dell’Unione montana della valle Cervo, che ne è titolare, per cambiare la situazione. La collina che fu sede di Teatrando e dei suoi spettacoli è affidata alla società Manifatture60 dal 2020: ne sono titolari Giulia Borio, modella con una copertina di Playboy all’attivo e un canale Onlyfans per abbonati in funzione, e il marito Mauro Rizzan. Proprio Giulia Borio ha annunciato, dopo settimane di calma apparente, un deciso contrattacco: dopo che lunedì il parco era tornato sui giornali, su Eco di Biella, grazie a un incontro tra una delle liste in corsa per le elezioni a Ronco e l’associazione degli amici del Brich, ha firmato una lettera aperta in cui annuncia denunce e ne minaccia altre. «Ma chi sono gli “amici del Brich”?» scrive nella versione integrale del documento, pubblicata da Newsbiella. «Non si sono mai costituiti in nessuna associazione, non hanno una ragione sociale, non risultano da nessuna parte ne hanno un indirizzo o una sede. Continui insulti al mio operato, ora anche danneggiamenti alle strutture, cestini dell’immondizia svuotati a terra... Da quando ho preso in gestione il Brich di Zumaglia sono sotto attacco. Articoli di giornale, foto, tutto il possibile per screditarmi. Alla fine non essendoci la possibilità di interloquire con i fantomatici e scellerati “amici del Brich” che di amici non hanno nulla, ho dovuto mio malgrado denunciare ai carabinieri quello che sto subendo». Borio dice di essersi sempre dichiarata disponibile a collaborare sia con il comune di Zumaglia (il cui sindaco, dice, è stato a sua volta denunciato per diffamazione) sia con gli amici della collina: «Tutto ciò che è stato fatto al Brich in questi due anni l’ho fatto io con mio marito a nostre esclusive spese senza mai nessun contributo neppure durante il Covid. Poco o tanto che sia, lo abbiamo fatto con nostre risorse, coscienti di non avere per ora alcun piano di rientro economico, ma solo a fondo perduto per migliorare l’area».
Cosa succede in città
Oggi a Parigi in orario ancora da definirsi il secondo turno delle qualificazioni del singolare maschile vede il ritorno in campo del tennista biellese Stefano Napolitano, a caccia di un posto nel tabellone principale del torneo di Roland Garros, uno dei quattro più prestigiosi e importanti al mondo. Il suo avversario è il giapponese Shintaro Mochizuki, numero 168 al mondo. Il biellese è al numero 125
Oggi alle 18 al Piazzo si apre a palazzo Gromo Losa la stagione della rete museale biellese: lo farà con la presentazione del calendario delle trenta realtà museali che lo compongono e delle iniziative organizzate dalla comunità
Oggi alle 18,30 al Piazzo la stagione dei concerti dell’Accademia Perosi propone il Trio Koiné, composto da Fabrizio Berto al violino, Lorenzo Salmi al violoncello e Alex Xi Wang al pianoforte. Eseguiranno un programma con musiche di Mendelssohn e Shostakovich. I biglietti per la sala concerti al primo piano di palazzo Gromo Losa costano 5 euro
Oggi alle 21 a Candelo la rassegna “In quota” dedicata ai film di montagna, organizzata da Cai e cinema Verdi, sconfinerà nel mondo della musica con il documentario Karma Clima, realizzato nel 2023 di Michele Piazza e dedicato alla realizzazione dell’omonimo disco del gruppo cuneese Marlene Kuntz
Elettorart attack
Proviamo a chiederlo con bel garbo: ma che cosa accidenti è un “conversation party”? Letteralmente, ok, è una festa della conversazione. Ma è un modo che il candidato sindaco di centrodestra (e sindaco in carica) di Cossato ha trovato per rendere elettorali le chiacchiere da bar? Un’istituzionalizzazione dei pettegolezzi? Una rivoluzione per osteggiare la frase fatta di chi dice di darsi da fare e sibila: «Le chiacchiere stanno a zero?».