Maledetto catasto
L’estate scorsa a Roma i partiti che sostenevano il governo-Draghi litigarono a lungo sulla riforma del catasto. Metterci mano, dicevano i detrattori (soprattutto dalle parti del centrodestra e della Lega), avrebbe portato al rischio di veder aumentare le imposte sugli immobili perché dal valore catastale tra l’altro, dipende il calcolo dell’Imu, l’imposta comunale sul mattone. Del resto si sa, alzare le tasse non piace a nessuno. C’è una recente statistica, redatta dall’associazione di artigiani Cna, che sembra raccontare una storia diversa: se a Biella si mettesse davvero mano all’aggiornamento del catasto, in tanti potrebbero risparmiare.
La statistica ha “fatto titolo” sui media perché ha calcolato il “total tax rate” che grava su imprese e negozi: si tratta della somma del peso di fisco, imposte e tariffe locali in un anno. Risulta che un artigiano o un commerciante biellese medio finiscono di lavorare per lo Stato e gli enti locali il 26 luglio e solo dal 27 in poi possono considerare quello che incassano come loro guadagno netto. In Italia va peggio solo ad Agrigento. Ma in un sistema che prevede valori costanti (l’imposta sul reddito viene calcolata allo stesso modo da Bolzano a Santa Maria di Leuca), la variabile che più grava sui biellesi è la differenza tra valore catastale, altissimo rispetto a quello di mercato. La Cna ha considerato per un negozio di Biella un +130% del primo rispetto al secondo. Significa che a parità di metri quadri, un commerciante biellese paga di Imu tremila euro in più di un collega di Torino. E significa che, almeno per certe categorie, una riforma del catasto potrebbe abbattere le imposte anziché vederle crescere.
La lite dell’estate scorsa venne composta inserendo nella legge delega per la riforma fiscale una manciata di articoli interlocutori. Si cita anche la revisione dei valori catastali quando si parla di «attribuire a ciascuna unità immobiliare, oltre alla rendita catastale determinata secondo la normativa attualmente vigente, anche il relativo valore patrimoniale e una rendita attualizzata in base, ove possibile, ai valori normali espressi dal mercato». Il problema sono i tempi: per la pax di coalizione, la riforma è stata rimandata al 2026. Nel frattempo, mano al portafogli.
Ipse dixit
“Ogni tanto ripenso a quello che in pandemia si era presentato a fare il vaccino con il braccio di silicone. Che cosa abbiamo vissuto”
(Post del profilo Twitter Fotoinutilizara)
“I veri problemi sono ben altri”
«Il primo aspetto su cui ci viene da obiettare è relativo alla necessità di portare in discussione questo argomento in un periodo in cui gli amministratori dovrebbero affrontare problematiche diverse, secondo noi più importanti»: lo disse nel 2016 Michele Mosca, allora segretario della Lega, commentando acidamente la proposta dell’allora amministrazione comunale di Biella di istituire il registro delle unioni civili. La Lega è lo stesso partito che in questi giorni ha presentato una mozione per impegnare il Comune a non prevedere cibi che contengano insetti nelle mense scolastiche. A scriverla è il capogruppo Alessio Ercoli che, all’Ansa, ha poi precisato: «Già adesso il capitolato d'appalto per la gestione del servizio di ristorazione scolastica e asili nido in vigore non permette questo tipo di prodotti. Anche le grammature previste in quello nuovo escludono qualunque tipo di farina di insetti o comunque prodotti derivanti da insetti». Insomma, una mozione scritta “nel caso in cui…” e che mostra come, evidentemente, più dei diritti civili importi la farina di grilli. Anche se non c’è.
Cosa succede in città
Oggi alle 17 a Biella la biblioteca dei ragazzi Rosalia Aglietta Anderi (piazza La Marmora) ospita l’incontro con Alessandra Ubezio che presenterà il suo libro “Le ragazze del fiume”. L’incontro è adatto a bambine e bambini a partire dagli 8 anni. L’ingresso è libero.
Oggi alle 21,30 al Piazzo il Biella Jazz Club di palazzo Ferrero propone il concerto dei Brothers in jazz quartet, ovvero Monica Giuntoli alla voce, Marco Farello al pianoforte, Agostino Marino al contrabbasso e Valentino Finoli al sax.
(Quasi) gossip
La consegna del riconoscimento era avvenuta a dicembre in Prefettura. Ma negli ultimi giorni è tornata sulle pagine dei giornali la notizia del conferimento a Luca Grillenzoni del titolo di cavaliere del lavoro. Medico novarese in forza al pronto soccorso dell’ospedale di Biella, durante il periodo più duro del coronavirus, usava i suoi canali social per racconti e video che spesso diventavano sfoghi dalla prima linea, dove si viveva tra fatica e paura. Venne video-intervistato (a distanza) anche da Vanity Fair dalla giornalista biellese Giulia Perona. Grillenzoni è sposato con Valentina Pozzato, infermiera ma anche concorrente della quarta edizione di Masterchef, la trasmissione televisiva che mette in competizione i migliori cuochi dilettanti d’Italia, dove venne eliminata prima della finale. Dedicò il cavalierato a lei «e ai miei figli Ella, Leonardo e Lorenzo che per un paio di mesi sono stati senza di me e che in nessuna occasione mi han fatto mai pesare questa assenza».