Malto, libri e musica classica
Comincia domani la settimana forse più intensa per il panorama biellese di cultura e spettacolo: ci saranno pressoché in contemporanea una rassegna di musica classica (l’Oropa music festival), un festival letterario (Fuoriluogo) e la più importante manifestazione italiana legata alle birre artigianali, BollediMalto. Se queste ultime sono note al panorama cittadino, l’appuntamento musicale è una novità nata da una mente giovane: il direttore artistico si chiama Federico Gad Crema, ha 24 anni e ha una carriera già consolidata come pianista di livello internazionale. Ma, siccome è biellese, ha voluto rendere omaggio alle sue radici aiutando a portare in città una rassegna che vedrà soprattutto giovani di talento con il passaggio di qualche stella della musica classica, in particolare la pianista argentina Martha Argerich che si esibirà al teatro Sociale Villani domenica 3 settembre. Proprio al Sociale la rassegna vivrà la sua apertura domani sera: su un programma con le Quattro Stagioni di Vivaldi e con un concerto per pianoforte di Mozart, suoneranno Crema e la violinista statunitense Aubree Oliverson mentre dirige il giovane maestro Giuseppe Mengoli, di fronte alla Peace orchestra project, un’idea dello stesso pianista biellese per mettere insieme una multinazionale di talenti, alcuni anche provenienti da comunità svantaggiate.
Anche BollediMalto vivrà domani la sua apertura ufficiale: alle 17,30 a palazzo Oropa, in una cerimonia che fa un po’ il verso a quella che apre l’Oktoberfest, sarà spillato il primo fusto della manifestazione. Ne seguiranno moltissimi altri, se è vero che nell’edizione 2022 le oltre centomila persone passate da piazza Martiri hanno consumato 45mila litri di birra artigianale. L’evento per il grande pubblico inizia giovedì, sempre all’ombra della statua di Quintino Sella: si entra gratis e si sceglie la birra da degustare a prezzo calmierato e uguale per tutte e 21 le postazioni, una per ogni birrificio ospite (l’anno scorso il prezzo era di 5 euro a bicchiere). Poi ci sono i gazebo e i camioncini con il cibo da strada e il grande palco per la musica dal vivo. Fino a mercoledì gli eventi per gli addetti ai lavori si mescoleranno alle degustazioni, ai dibattiti e alle presentazioni di libri a tema, il tutto con la collaborazione di Slow Food che dall’anno scorso ha aggiunto la sua firma all’evento, invitando poi BollediMalto al suo appuntamento a Terra Madre.
A sua volta Fuoriluogo inizia giovedì con il consueto programma fittissimo di appuntamenti e di temi da sviscerare tra la Biblioteca Civica, il chiostro di San Sebastiano e il teatro-auditorium dell’Opificiodellarte. Qui su 6aBiella ovviamente saranno presentati giorno per giorno, ma intanto ecco qualche nome da non perdere da annotarsi in agenda: l’ospite fisso Carlo Cottarelli, premier designato per pochissime ore qualche anno fa, sarà venerdì alle 18,30 al chiostro, il giornalista trapanese Giacomo Di Girolamo racconterà la latitanza di Matteo Messina Denaro dal punto di vista di chi per anni ha seguito chi gli ha dato la caccia e chi lo ha nascosto (sabato mattina in biblioteca), il collettivo Wu Ming da poco orfano di Luca Di Meo è a Biella sempre sabato ma di pomeriggio a Villa Boffo, la vincitrice del Campiello 2021 Giulia Caminito e la biellese nella dozzina dello Strega 2023 Maddalena Vaglio Tanet parleranno (ovviamente) in biblioteca sempre sabato pomeriggio, sua maestà della cronaca nera Stefano Nazzi, autore del podcast ascoltatissimo “Indagini” è in contemporanea domenica pomeriggio con un incontro con Michelangelo Pistoletto. Si parlerà anche di carcere e in carcere: per la prima volta una delle presentazioni sarà oltre le mura di via dei Tigli, quella di Alberto Schiavone e del suo libro “Non esisto”. E uno degli incontri sarà con Giacinto Siciliano, direttore del carcere di San Vittore e da pochi mesi, a interim, anche di quello di Biella.
Ipse dixit
“Naturalmente i paesi della provincia di Taranto organizzano in ordine sparso la beer fest facendo numeri piccoli in confronto a grandi realtà. Si propongono serate che negli anni sono le stesse e che non portano ad una crescita economica del territorio. L'idea di fare rete, tra i piccoli paesi della provincia, non sfiora lontanamente gli organizzatori. Magari l'anno prossimo sarà diverso, si mettono insieme risorse anche economiche e si inizia a pensare in grande. Si inizia a pensare che l'unione fa la forza, partendo da un nuovo nome per la festa che superi le salsicce arrostite e le panche. Aprire le porte ai birrifici nazionali ed esteri, al valore nutrizionale della birra, alla sua storia alla sua lavorazione. Paesi poco popolosi con poche risorse anche economiche non possono portare sviluppo ed essere attrattivi. Naturalmente non me ne vogliano gli organizzatori, ma la mia è una critica costruttiva è condividere un'idea di sviluppo sociale, economico e culturale di un territorio. Territori del sud che per attrarre visitatori mordi e fuggi si inventano la sagra della fica, termine dialettale del fico ma che allude all'organo femminile. Se dobbiamo arrivare a questo significa che tanta bellezza e tanto buon cibo italiano e in questo caso del sud sono sprecati laddove non c'è cultura di marketing turistico e non si hanno conoscenze in ambito geografico economico i risultati non cambiano la situazione di un paese”
(Da un post su Facebook di Valentina Mele, da Taranto, che porta BollediMalto come esempio positivo a confronto con le sagre in ordine sparso della sua provincia)
Intanto protesta Piedicavallo
Finché il programma prevedeva musica classica, nulla da obiettare. Ma gli ultimi tre giorni del Piedicavallo Festival si sono aperti ad altri generi, dai tenores di Sardegna all’elettronica e soprattutto l’area picnic è stata trasformata in un teatro-campeggio per chi voleva non solo godersi i concerti e i dj set ma anche la natura della valle. La conseguenza? Indovinato: proteste. Lo rileva La Stampa che riporta le lamentele di qualcuno tra residenti e villeggianti-proprietari di seconde case che in alta valle cercano soprattutto quiete e silenzio: «È veramente una mancanza di rispetto» ha sbottato una donna. Pronta la risposta, sempre su La Stampa, di chi ha contribuito a organizzare il festival: «Le polemiche sono sterili, come lo sono il 98% di quelle che si trovano sui social» osserva Veronica Rosazza Prin della Pro loco. «I ragazzi sono stati tutti sempre rispettosi, la musica era tenuta bassa ed è stata staccata in tutti e tre i giorni alle 23,59. A quel punto, la gente è andata via ordinatamente e nella zona rimanevano ammesse soltanto le persone che stazionavano in tenda». Aggiunge Paola Zorio Piedicavallo, presidente della Società operaia: «Dite che venite su per la tranquillità e il relax? Venite in qualsiasi momento dell'anno al di fuori di luglio e agosto e vi assicuro che avrete tutta la tranquillità che desiderate! Ma qui ci sono anche bar e attività che necessitano di questi momenti e di festa e turismo». È sua la nota sull’area picnic, riconsegnata totalmente pulita al termine della manifestazione, durata da venerdì a domenica della settimana scorsa che ha ospitato, tra gli altri, Kreggo, dj e produttore di origini biellesi ma con una carriera anche all’estero, o Marco Isaias Bertoglio e Ginevra Naldini, artisti che lavorano con i suoni (lei è nipote di Michelangelo Pistoletto).
Cosa succede in città
Oggi alle 9,30 a Ronco la commemorazione del 27 agosto 1944, giorno in cui i nazifascisti bruciarono 18 case e uccisero il barbiere del paese, partirà con la deposizione dei fiori sotto le lapidi dedicate ai caduti. Alle 10,30 a villa Olga la giornata verrà ricordata con le letture delle testimonianze e dei ricordi a cura di attrici e attori dell’associazione Storiedipiazza. Alle 11 chiuderà la commemorazione il presidente dell’Anpi Gianni Chiorino
Oggi alle 9,30 a Oropa una celebrazione ricorderà l’incoronazione della Madonna del 2021 e la consacrazione della basilica superiore. I fedeli si ritroveranno davanti ai cancelli per poi raggiungere la “chiesa nuova” in processione dove alle 10,30 sarà celebrata la Messa
Oggi alle 11 a Oropa il giardino botanico propone il laboratorio per bambine e bambini intitolato “Pollicini verdi” e dedicato alla creatività
Oggi alle 16 a Miagliano un laboratorio di lettura ad alta voce sarà proposto dall’associazione Storiedipiazza al lanificio Botto con Manuela Tamietti, Roberta Correale e Francesco Logoteta. La partecipazione è a offerta libera. Ci si prenota al 351.8862836
Oggi alle 17 a Pettinengo al museo della sacralità dell’acqua e degli acquasantini s’inaugura la mostra “Veli perduti” che metterà in mostra le cueffe e i mucarö, i foulard di stoffa leggera e ricamata che un tempo le donne delle valli biellesi portavano sul capo per entrare in chiesa. Il museo è all’oratorio di San Rocco in frazione Lovera
Oggi alle 19 a Cossato riaprono le cucine della grigliata alpina. Il piatto forte della serata è la polenta, accompagnata dai funghi o dalle seppie. La festa è in via Cesare Battisti 10
Oggi alle 19 a Mezzana Mortigliengo la terza serata della festa patronale di San Bartolomeo propone buona cucina (piatto del giorno polenta e cervo) e musica da ballo con Alex Biondi e la sua orchestra
La domenica sportiva
Oggi alle 8,30 a Rosazza prenderanno il via gli iscritti alla Rosazza-Madonna della Neve, gara di corsa in montagna
Oggi alle 10 a Candelo parte la camminata ludico-motoria “Corsa per la casa dell’autismo”, manifestazione sportiva non competitiva su un percorso di 6,5 chilometri che serve a raccogliere fondi per l’Angsa, l’associazione che gestisce proprio a Candelo la casa dell’autismo. La partenza è dal parcheggio dello stabilimento Gabba salumi
Oggi alle 18 a Cossato lo stadio Ezio Abate ospita la prima partita ufficiale stagionale per le due squadre della provincia di Eccellenza: Città di Cossato e Biellese si affrontano nella gara di andata del primo turno della Coppa Italia di categoria
Il giorno zero delle lamentele per il rumore
Il braccio di ferro perenne tra chi a Biella ama la festa e chi predilige la quiete sta per arrivare a uno dei suoi momenti più caldi, i giorni di BollediMalto in piazza Martiri, ovvero in pieno centro. Come ogni manifestazione che sta poco lontano dalle case, le proteste sono di casa almeno quanto la birra appena spillata. Per trovare l’anno zero di cotante lamentele, anche se forse ci sono sempre state, bisogna andare un po’ indietro nel tempo, e magari fermarsi al 14 settembre 1989. Fu la sera in cui Biella ospitò il concerto di Vasco Rossi. Ci si aspettava un mare di gente quel giorno, ma non bastò a ottenere lo stadio La Marmora-Pozzo, pare per non rovinare il manto erboso. Così si ripiegò su corso 53° Fanteria. Il palco fu montato in fondo, là dove oggi c’è il semaforo di piazza Falcone. La platea fu la spianata, ovviamente liberata dalle auto, fino all’altro semaforo di viale Macallé. A mascherare la visione del palco e dei maxischermi per chi era fuori pensarono teli e alte transenne. Ma le note di un impianto da concerto rock se ne infischiano delle barriere copri-sguardi. Così, appena il rocker di Zocca attaccò “Muoviti”, attaccarono anche le telefonate ai centralini di polizia, carabinieri e Comune. C’era chi giurava che, a Cossila e a Favaro, con le finestre aperte, sembrava di avere Vasco Rossi sotto casa. La storia dice che tra i cinque e i seimila spettatori tornarono a casa felici, senza contare coloro che, approfittando dell’onda sonora, ascoltarono le canzoni appena fuori le barriere senza aver pagato il biglietto. La storia che seguì dice che mai più quell’area è stata utilizzata per concerti. Uno dei problemi pare fosse anche la capienza: non c’erano abbastanza tagliandi staccati per coprire le spese di un musicista di grido. Invece le proteste a ogni rumorino si sono moltiplicate, come ben sanno i centralini delle forze dell’ordine e le lettrici e i lettori su 6aBiella della rubrica settimanale sulla “capitale del crimine”.