Nessuna riconferma
Il Piemonte sarebbe l’Ohio d’Italia, come dice un’indagine di Pagella Politica citata anche dal podcast localissimo Ultimo treno, nel senso che è la regione i cui l’andamento delle elezioni rispecchia più da vicino quello dei dati nazionali proprio come lo è stato a lungo l’Ohio negli Usa, indicatore di dove tiri il vento del voto. In Piemonte però i capoluoghi sono il paradigma della democrazia dell’alternanza, quella in cui una volta vince una persona e uno schieramento e la volta dopo tocca a facce e a coalizioni diverse. Biella è da anni una conferma quasi matematica alla regola: dopo Gianluca Susta (primo mandato nel 1992 prima che esistesse l’elezione diretta e poi due vittorie alle urne), tutti sono stati bocciati dopo aver governato. È toccato a Vittorio Barazzotto, prima vincitore da vicesindaco uscente di centrosinistra e poi sconfitto dal centrodestra di Dino Gentile che, a sua volta, cedette il passo a Marco Cavicchioli e alla sua coalizione a guida Pd. Quello che è accaduto a Claudio Corradino (Lega) è storia recente: eletto a scapito di Cavicchioli ma battendo al ballottaggio le liste civiche centriste del redivivo Gentile, ora non potrà nemmeno difendere la sua poltrona, lasciato ai margini dagli equilibri di coalizione che si è spartita le candidature nelle province piemontesi in una riunione di quadrante. Toccherà a Marzio Olivero (Fratelli d’Italia) provare a smentire la legge dell’alternanza. Quel che succede a Biella non è però straordinario. Nella vicina Vercelli per trovare un doppio mandato bisogna guardare all’attuale primo cittadino Andrea Corsaro (Forza Italia) che ha guidato la città per due volte ma non consecutive. Anche lui, come Corradino, è rimasto vittima degli equilibri tra alleati che hanno scelto l’altro avvocato Roberto Scheda, ex socialista e ora in quota Lega, come candidato. Prima però l’alternanza ha portato centrodestra e centrosinistra a passarsi sempre il testimone, con i sindaci uscenti sempre sconfitti alle urne. Anche ad Alessandria nessuno ha ottenuto la riconferma con una perfetta staffetta tra i due schieramenti che ha sempre visto i sindaci uscenti perdere al secondo tentativo. Le eccezioni sono poche: Maurizio Rasero (centrodestra) ha ottenuto la riconferma all’ultima tornata elettorale ad Asti dopo una serie di alternanze di volti e di schieramenti alla guida della città. A Novara ha fatto lo stesso Alessandro Canelli, leghista come Massimo Giordano che ci era riuscito nel 2006 salvo poi lasciare nell’ultimo anno di mandato per diventare consigliere regionale. A Verbania Silvia Marchionini nelle ultime due legislature e, prima di lei, Aldo Reschigna nel 1995 e nel 1999 riuscirono a restare in carica per più di un quinquennio. E Torino? Ecco la linea di continuità: dal 1993 due mandati di Valentino Castellani, due di Sergio Chiamparino e uno di Piero Fassino hanno assicurato la città al centrosinistra, prima della parentesi di Chiara Appendino e del Movimento 5 Stelle, a cui ha seguito un’altra vittoria progressista con Stefano Lo Russo.
Ipse dixit
“Il turismo in valle non è mai esistito. Se ci arrivi, significa che puoi esibire comprovati legami di sangue, oppure che sei un intruso, un ficcanaso, e non sei gradito”
(Da “Cuore nero”, il romanzo di Silvia Avallone ambientato in valle Cervo)
Chiude anche via Ogliaro
Non sarà un lunedì facile per il traffico cittadino. Mentre è ancora chiuso l’incrocio di Riva per la riasfaltatura delle vie circostanti, da stamattina alle 8 sarà tagliata in due anche via Ogliaro. In questo caso però si tratta di un’emergenza e non di un intervento programmato. La rottura di una tubatura nei pressi della farmacia di Pavignano, poco lontano dalla rotonda con via Pettinengo, ha costretto il Cordar, l’azienda municipalizzata che si occupa del ciclo dell’acqua, a chiedere il via libera per aprire un cantiere. Lo scavo e la riparazione dureranno due giorni, fino alle 18 di domani, salvo imprevisti o risoluzioni in un tempo più breve. Ma nel frattempo la principale via d’accesso alla valle Cervo sarà chiusa al transito. Resta un percorso alternativo, quello che passa da Andorno e Tollegno, per chi deve andare oltre Pavignano. Ma è anche quello che porta inevitabilmente alla rotonda di via Serralunga, dove c’è la seconda chiusura cittadina con obbligo di deviare lontano dall’incrocio di Riva. Bisognerà, una volta arrivati alle porte della città, svoltare a sinistra in via Serralunga o al ponte della Maddalena. La situazione non sarà semplice, specie nell’ora di punta del pomeriggio. Il consiglio per chi abita in quella zona è di uscire di casa qualche minuto prima stamane: fino alle 8 via Ogliaro dovrebbe essere ancora aperta.
Cosa succede in città
Oggi alle 18 a Biella in una postazione in via Italia, all’altezza del civico 4, i Radicali italiani raccoglieranno firme sulla legge d’iniziativa popolare per consentire la coltivazione domestica della cannabis, la decriminalizzazione dell’uso personale e la possibilità di creare associazioni di cittadini che coltivino e distribuiscano la canapa indiana ai soli membri. Il banchetto sarà presente anche domani in piazza San Giovanni Bosco dalle 20 alle 22
Oggi alle 21 a Biella prosegue la stagione teatrale con “Raffaella”, spettacolo-omaggio a Raffaella Carrà interpretata da Beatrice Baldacchini. L’appuntamento è all’Odeon di via Torino. Gli ultimi biglietti, da 23 a 32 euro, sono ancora a disposizione a questo link
La neve arancione
Nelle giornate più limpide, come quella di martedì, il panorama delle Alpi biellesi si mostrava splendido e inusuale: da una certa altitudine in giù, una sorta di alone giallo-arancione sembrava colorare il manto di neve, ancora ben presente sulle montagne a dispetto della primavera. È la conseguenza dell’ultima perturbazione di Pasqua che ha portato con sé, nascosta tra le sue nubi, la sabbia del deserto del Sahara. Non è un fenomeno meteorologico inusuale. Avviene, dicono gli esperti, quando i cicloni si formano nell’Atlantico del nord e vengono spinti verso l’Europa da venti di scirocco e libeccio, che soffiano da sud e si caricano di pulviscolo sabbioso che proviene proprio dal deserto. Il fenomeno è stato notato in molte zone dell’Europa meridionale, con i cieli ingialliti da uno strano bagliore, con le tracce di sabbia ben presenti sulle auto in sosta all’aperto a pioggia cessata e perfino con la neve colorata dalle ultime precipitazioni, questo sì un fenomeno un po’ più raro. Sempre secondo gli esperti la sabbia africana che si posa sui terreni ha perfino funzioni di fertilizzante perché è ricca di fosforo. Può però creare qualche problema alla salute con irritazioni agli occhi o alle vie respiratorie.