Neve, sci e clima che cambia
Oggi aprono le piste di sci a Bielmonte, segno dell’inizio della stagione turistica invernale sulle montagne nostrane. Succede in un giovedì formalmente feriale perché è anche il giorno di Sant’Ambrogio, che per i milanesi è vacanza, e la speranza malcelata dal comprensorio dell’Oasi Zegna è di attirare visitatori proprio tra chi vive e lavora a Milano. Le piste aprono nonostante l’immagine che risalta davanti agli occhi in giornate, come ieri, incredibilmente limpide: pendii e vette sono color terra e pietra, visti dalla pianura. Lo stesso Mucrone è pressoché completamente “pelato”, segno che della neve caduta negli ultimi giorni è rimasto un ricordo pallidino. C’è una sola chiazza candida sul panorama, in corrispondenza proprio delle piste di Bielmonte dove si potrà sciare grazie all’aiutino dell’innevamento artificiale, con i cannoni alimentati dal laghetto-serbatoio che così poco è piaciuto, in fase di progetto e realizzazione, alle associazioni ambientaliste. È un dato di fatto che negli ultimi anni, senza la neve artificiale, sulle montagne biellesi non si sarebbe sciato quasi mai. È altrettanto un dato di fatto che sulla conca di Oropa, l’altra possibile stazione sciistica della provincia, la Busancano, pista su cui mezzo Biellese ha imparato i primi spazzaneve per decenni, sarebbe impraticabile anche con la funivia in funzione per la maggior parte degli inverni recenti perché non c’è neve a sufficienza per arrivare fino ai circa 1200 metri del Santuario. Perfino la Coppa del Mondo di sci sta ragionando sugli effetti del cambiamento climatico: da due inverni è in programma una discesa libera nel comprensorio di Zermatt e Cervinia, con partenza in territorio svizzero e traguardo in quello italiano. Da due inverni non si può disputare: salire in altissima quota (il cancelletto di partenza è a quota 3000 metri) era una scelta per rendere più facile trovare abbastanza neve anche in tardo autunno (anche se nel 2022 non ce n’era stata comunque), ma sottopone ad altri rischi: quest’anno il rinvio è stato causato dal forte vento, perché lassù verso le vette soffia più forte e in modo da essere incompatibile con i salti a cento chilometri all’ora di Dominik Paris o Sofia Goggia. Bielmonte invece prova a resistere agli innegabili inverni diversi del terzo millennio a colpi di neve artificiale, un investimento non da poco, e con iniziative per coinvolgere e attirare i visitatori. Domani debutterà il bus navetta gratuito dalla stazione San Paolo di Biella fino al piazzale ai piedi delle piste. Sarà in funzione per tutti i fine settimana di dicembre con partenza alle 8,45 da valle e ritorno alle 16 da Bielmonte. Il sogno è di convincere qualche torinese o milanese a usarlo in abbinamento con il treno. La giornaliera a Bielmonte costa un massimo di 40 euro, con sconti per bambini e senior, e dà accesso a 18 chilometri di piste. Per dare un termine di paragone, a Cervinia con 53 euro si hanno a disposizione fino a 350 chilometri di pendii. A Courmayeur si arriva a 65 euro.
Ipse dixit
“Qui a Cop28 colpisce il fatto che la ministra della Transizione ecologica spagnola, Teresa Ribera, parli tre lingue, sia la voce, il volto e la guida per il negoziato per conto dell’Europa, al fianco del commissario al Clima Hoekstra, e abbia una così profonda conoscenza della questione climatica mentre il ministro dell’Ambiente italiano Gilberto Pichetto Fratin viene qui nella completa, totale irrilevanza, non ha niente da dire, non ha nessuna lingua in cui dirlo, non sapeva niente l’anno scorso, non sa niente quest’anno. Siamo completamente fuori dai giochi a livello politico. I nostri tecnici sono tra i più bravi ma è un’altra storia. Forse è meglio così. Comunque colpisce la nostra scelta di auto-marginalizzarci politicamente così in un negoziato tanto importante”
(Da un post su X di Ferdinando Cotugno, giornalista del quotidiano Domani ed esperto di cambiamento climatico, inviato ai lavori del Cop28, l’assemblea mondiale sul tema di Dubai)
La ChatGpt per il turista nel Biellese
«Piazza Cisterna è il cuore del centro storico di Biella. Qui puoi ammirare la Cattedrale di Santo Stefano, un edificio religioso con una facciata imponente»: giocherellendo con ChatGpt, la più famosa tra le piattaforme che mettono a disposizione l’intelligenza artificiale per tutti, questa è una delle risposte che il sistema fabbrica per rispondere alla domanda di un presunto turista su che cosa visitare in città. Ovviamente non funziona e se ne sono accorti anche nello staff di Agenda digitale, il patto tra enti pubblici e realtà private per provare a far progredire sul fronte immateriale di pixel e rete una provincia che, secondo i dati della recente graduatoria sulla qualità della vita de Il Sole 24 Ore, ancora arranca. Per questo venerdì scorso al pomeriggio di formazione “Sempre più digital commerce” c’è stato spazio anche per #InnamoratiGpt, il portale a cui fare domande e da cui ottenere risposte più verosimili sulle bellezze artistiche, culturali e naturali del Biellese. Per ora è in fase di sperimentazione ma l’idea è simile a quella di ChatGpt: facendo una domanda, l’intelligenza artificiale pesca dati dal suo archivio e costruisce in modo automatico e rapidissimo una risposta. La squadra che ci lavora da qualche mese è stata capitanata da Luca Pradovera, manager biellese di una multinazionale dell’informatica, che ha adattato alla necessità un motore nato per affari legali, come ha spiegato nei giorni scorsi La Stampa. La Camera di commercio e gli studenti delle scuole superiori biellesi hanno contribuito ad alimentare l’archivio con informazioni e dati. Ora, in fase sperimentale, l’applicazione va “addestrata”, ovvero provata per vedere se risponde in modo corretto alle richieste che possono essere anche particolareggiate. Un esempio fatto in fase di test ha previsto la domanda di due motociclisti desiderosi di passare un weekend a Benna. #InnamoratiGpt ha ricordato loro il vicino Ricetto di Candelo, le passeggiate nella natura e i giri in moto fino a Viverone, oltre agli indirizzi dei bed and breakfast più vicini. Il nome deriva da #innamoratidelBiellese, la campagna social dal basso che, dal 2015 a oggi, ha riempito di immagini del territorio e delle sue bellezze Instagram arrivando a 135mila fotografie caricate. Questo è il link per provare la versione sperimentale, che per ora ha un accesso limitato a venti utenze al giorno.
Cosa succede in città
Oggi alle 10 a Biella la galleria d’arte Bi-Box di via Italia 38 apre le porte a Manif@ttura, mercatino con i manufatti delle donne della Cna di Biella. Le postazioni con i prodotti saranno a disposizione fino alle 19. Gli orari di domani saranno 15-19 e sabato e domenica nuovamente dalle 10 alle 19
Oggi alle 21 a Occhieppo Inferiore nell salone polivalente si esibiranno i musicisti della Società filarmonica per onorare la patrona della musica Santa Cecilia. Comincerà la Junior Cep Band per lasciare il posto alla Filarmonica occhieppese diretta dal maestro Simone Cangiano con un programma sulla falsariga della magia e con intermezzi dell’illusionista Gianni Giannini. L’ingresso è libero
Oggi alle 20 a Biella il ristorante di Villa Boffo in piazza La Marmora propone una serata di degustazione dedicata al vermuth: si potranno assaggiare combinati in quattro modi diversi e in abbinamento ad altrettanti piatti. Prenotazioni allo 015.9526462
Numb3rs
Sono state 86 (e non sono poche nel pigro Biellese) le persone presenti martedì sera a Zumaglia all’assemblea pubblica convocata dal comitato degli amici del Brich che da qualche settimana si sta organizzando per strappare all’incuria la collina sormontata dal castello che, potenzialmente, potrebbe essere uno dei poli di attrazione della provincia. Il sindaco di Zumaglia Edoardo De Faveri ha messo a disposizione la sede, la palestra comunale, ma ad amministratori e politici di qualsiasi colore è stato chiesto di non intervenire per lasciare spazio ad attivisti e cittadini. C’erano anche rappresentanti della minoranza di Zumaglia mentre non si sono visti altri componenti dell’Unione montana, l’ente proprietario del Brich a cui proprio De Faveri ha presentato una mozione per rescindere il contratto con gli attuali gestori, la società Manifatture60 dell’ex modella di Playboy Giulia Borio e del marito Mauro Rizzan che hanno ottenuto l’incarico nel 2021. Quella proposta ebbe il solo voto a favore di De Faveri mentre gli altri sindaci, astenendosi o votando contro, hanno fermato l’iniziativa. Con l’Unione montana ha un braccio di ferro in corso anche Legambiente che ha fatto richiesta di accesso agli atti che regolano la convenzione con i gestori ma senza avere risposta entro i trenta giorni previsti dalla legge. Gli ambientalisti insisteranno. L’iniziativa è servita per contarsi e provare a organizzarsi, dopo le fotografie e le testimonianze inviate ai giornali che hanno aperto il caso e mostrato le condizioni di apparente abbandono della collina, testimoniate anche da alcuni dei presenti come il gruppo sportivo ciclistico che ha scelto di evitare i sentieri intorno alla collina nelle sue escursioni perché impraticabile.