Nomine e dimissioni
Da una parte un’apparente convergenza, dall’altra una un po’ più manifesta divergenza: i cambi della guardia e le dimissioni degli ultimi giorni in incarichi rilevanti per il territorio dicono qualcosa dei rapporti tra pubblico e privato, tra chi detiene oggi il potere politico e chi ha in mano altre redini, quelle dell’economia e di preziosi salvadanai a cui attingere per il domani del Biellese. Scendendo nel dettaglio, a Città Studi c’è stato un cambio della guardia alla presidenza: Pier Ettore Pellerey, alla guida dell’ente il cui maggiore azionista è la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, ha ceduto la mano a Ermanno Rondi, ingegnere, fondatore nel 1981 di Incas, azienda di automazioni industriali di Vigliano e dal 2001 al 2007 presidente dell’Unione industriale e oggi delegato di Confindustria Piemonte al “capitale umano”. Il Biellese, il primo ad anticipare la nomina, la definisce «appoggiata e fortemente voluta dall’assessore regionale al Lavoro, formazione professionale e istruzione Elena Chiorino». Ovvero da un’esponente di spicco di Fratelli d’Italia, a Biella come a Torino (e Il Biellese è solitamente ben informato su ciò che accade in quel partito). Se la politica ha spinto per Rondi, la Fondazione non ha certamente detto no. Se la precedente gestione di Franco Ferraris sembrava essere invisa alla parte pubblica per il suo “fare da sola”, questo sembra un esempio di ritrovata unità d’intenti. A Pellerey, presidente di Città Studi dal 2014 e prima ancora vice di Luigi Squillario, resta l’incarico di amministratore delegato che però sembra destinato ad abbandonare a breve. Tra i suoi risultati c’è l’aver chiuso in attivo il bilancio 2021, il primo con il segno più dalla nascita di Città Studi, ma anche la guida del progetto Accademia Piemonte, fortemente voluto proprio da Elena Chiorino che ha investito cinque milioni pubblici in tre anni nelle scuole di formazione su misura per le aziende. Le ultime cifre del progetto, diffuse proprio da Città Studi, parlando di diciotto corsi attivati, con 94 allievi disoccupati e 97 in attesa di riqualificazione professionale all’interno delle loro imprese, con nove persone su dieci che hanno trovato lavoro. Rispetto ai numeri di un anno di Città Studi, sono ancora minoritari: 213 immatricolati ai corsi universitari 2022/2023, 3.779 partecipanti ai corsi di formazione professionale nello stesso anno scolastico.
Tra pubblico e privato non sembra correre buon sangue invece quando si parla di città creativa Unesco. Marco Morchio, il manager nominato come “focal point” (in italiano, coordinatore) per conto del Comune delle iniziative legate al riconoscimento internazionale, ha presentato le sue dimissioni in aperto contrasto con l’assessora in quota Lega Barbara Greggio. «Le attività previste dal bando comunale con la mia nomina» ha detto Morchio in un’intervista a Eco di Biella «non si sono mai realizzate e sono state gestite direttamente dall’assessore, rendendo impossibile per me svolgere questo ruolo. Strutturalmente, dalla mia nomina a marzo, è andata così. L’assessore non aveva alcuna intenzione di abdicare a un ruolo con altri». Il manager conserva l’incarico di direttore dell’associazione per Biella città creativa Unesco, la realtà che provocò la prima crisi che sembrava risolta tra Comune, Unione industriale, Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e Cittadellarte, le entità più attive prima attorno alla candidatura e poi, dopo la nomina, negli sforzi per valorizzare il marchio. Dissero i bene informati che i privati avessero presentato al sindaco Claudio Corradino il nome di Morchio a trattativa già definita e lui, per contro, ritirò il Comune dal sodalizio. Non fu l’unica ragione di attrito: quando Cittadellarte e Unione industriale ufficializzarono il progetto del museo del tessile in uno stabile della Fondazione Pistoletto, ancora Corradino che lo aveva scoperto dai media sbottò: «Il Comune non può essere tagliato fuori così». L’unica brevissima dichiarazione di Barbara Greggio sull’argomento è su Il Biellese di ieri: «Sono polemiche personali a cui non intendo replicare. «La mia risposta sarà data con l’organizzazione del forum Unesco del 20 e 21 ottobre e con l’annuncio del lavoro svolto finora. Lascerò poi ai cittadini il giudizio». Il sospetto è che, di tutto il lavorìo attorno alla nomina a città creativa, gli uomini della strada ci abbiano capito poco. E, allo stesso modo, non provino lo stesso orgoglio che le istituzioni sbandierano per il riconoscimento internazionale, semplicemente perché faticano a comprenderlo.
Ipse dixit
“Oggi Città Studi è pronta per nuovi sfidanti traguardi per i quali occorrono reti e professionalità anche nuove. Un punto di partenza, dunque, non un punto di arrivo, per una struttura che è e sarà sempre più un fondamentale polo formativo, accademico e di innovazione del Biellese”.
(Michele Colombo, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, sulla nomina di Ermanno Rondi alla guida di Città Studi)
«Meno uno»
Nella puntata di martedì 3 di “Cosa c’entra”, uno dei podcast de Il Post, la conduttrice Chiara Alessi ha letto le risposte al messaggio su X della nave ResQ, di proprietà di Emergency, che dava notizia dell’ultimo salvataggio di migranti nel Mediterraneo. Erano repliche che auguravano ai migranti di annegare e ai soccorritori di affondare, il tutto nei giorni del decennale del naufragio al largo di Lampedusa costato la vita ad almeno 380 persone. Non è nulla di nuovo per chi frequenta i social, da anni sfogatoio in cui augurare la morte è diventato normale e in cui, per tornare al tema dell’edizione di ieri di 6aBiella, il minimo di sensibilità che aiuta a mettersi nei panni dell’altro viene lasciato ben chiuso nell’armadio del cambio di stagione. Ma è stato spontaneo ripensarci quando ieri l’edizione web de La Provincia di Biella ha dato per prima la notizia di un suicidio nel carcere di Biella. È un problema, quello dei gesti autolesionistici delle persone che in Italia scontano una pena in cella, che è un indicatore di malessere in un luogo che dovrebbe non solo punire ma non solo riabilitare. Ne hanno parlato le associazioni e talvolta anche i ministri (ma non, a quanto risulta, il sottosegretario biellese di Fratelli d’Italia Andrea Delmastro che ha la delega proprio alle carceri). I numeri sono tristi e alti: 53 persone si sono tolte la vita dietro le porte chiuse delle case circondariali da gennaio a settembre. L’uomo senza nome, di cui si conoscono solo le origini tunisine, morto a Biella potrebbe essere il numero 54, ammesso che non ci siano stati gesti simili altrove. Tra l’altro ne ha dato notizia uno dei sindacati della polizia penitenziaria, alcuni dei cui uomini in servizio in via dei Tigli sono stati oggetto di tre inchieste giudiziarie: «Invito le autorità istituzionali e regionali» ha scritto il segretario regionale del Sappe Vincenzo Santilli «ad attivare, da subito, un tavolo permanente regionale sulle criticità delle carceri, che vedono ogni giorno la polizia penitenziaria farsi carico di problematiche che vanno per oltre i propri compiti istituzionali». Fin qui la notizia, sotto il cui link pubblicato dal giornale su Facebook i commenti sono stati i seguenti: «Si vede che aveva la coscienza sporca», «Doveva solo fare il bravo» e tre «meno uno» a cui si somma il «Uno in meno da mantenere» comparso sotto la notizia pubblicata da Newsbiella.
Cosa succede in città
Oggi alle 17,15 a Vigliano la biblioteca Aldo Sola diventa un cinema per la prima proiezione del ciclo “Travolgenti passioni”, promosso da Beppe Anderi e Maurizio Pellegrini di Videoastolfosullaluna, sulle tracce del loro libro sulla storia del cinema amatoriale biellese pubblicato ormai trent’anni fa. L’appuntamento d’esordio avrà come titolo “Bulli, pupe e rododendri” con produzioni in stile noir ma ambientate a Biella e dintorni e con un western all’italiana, girato sulle rive dell’Elvo nel 1954
Oggi alle 20,30 al Piazzo il Biella Fotoclub inaugura la sua nuova sede a palazzo Ferrero con una serata con Alberto Ghizzi Panizza e le sue immagini. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti
Oggi alle 20,45 a Gaglianico l’auditorium comunale ospita un incontro con il regista Massimo Givonetti, durante il quale si potranno vedere alcune delle sue produzioni dai cortometraggi ai documentari fino ai filmati promozionali per le aziende. Dialogherà con lui Andrea Guasco
Oggi alle 21 a Biella l’auditorium di Città Studi diventerà un teatro per la versione in stile musical di “Hate speech”, il libro di Claudia Bianchi che ha vinto l’ultima edizione del premio Biella Letteratura e Industria. La messa in scena sarà a cura della compagnia Carovana-La Boheme. L’ingresso è gratuito
A BiDigital c’è anche “quello di Taffo”
Dice che la sua rivincita è stato l’invito, nelle vesti di relatore, al master di comunicazione di Publitalia. Quando aveva presentato domanda per frequentarlo, da allievo, lo avevano rifiutato. Riccardo Pirrone è tra gli ospiti, sabato, di BiDigital, la giornata di studio e lavoro dedicata al mondo digitale che si terrà sabato a SellaLab, nel vecchio lanificio di via Corradino Sella diventato casa delle sezioni più votate all’innovazione del gruppo bancario biellese. Se il nome non vi dice nulla, fidatevi: è certamente il più popolare tra gli ospiti invitati da SellaLab e dall’agenzia di comunicazione digitale Btrees. Pirrone è diventato celebre attraverso le campagne di Taffo, un’impresa funebre che, attraverso campagne tanto aggressive quanto scanzonate sui social, è diventata la più celebre d’Italia, tanto da avere una serie di accessori con il suo logo, dalla tazza per la colazione con la scritta “Se la mattina ti svegli significa che è una buona giornata” ai teli da mare i cui colori sono grigio lapide o rosso cremazione. La sua conferenza ha un titolo assolutamente in linea con la comunicazione aziendale: “Taffo? Per ironia della morte alla fine vende”. BiDigital sarà anche molto altro: quaranta faccia a faccia che seguiranno il macro-tema dell’intelligenza artificiale (il titolo della giornata è “Nuove forme d’intelligenza”) con relatori biellesi dagli staff di Btrees, Hype o Koodit e che arrivano da più lontano come il formatore e saggista Rudy Bandiera o Valentino Magliaro, uno dei responsabili per l’Italia di Canva, il sito web che consente di disegnare grafiche per i social e non solo senza bisogno di un software dedicato. Il programma completo è a questo link mentre qui ci si iscrive (gratuitamente) per partecipare ai seminari. Domani ci sarà un’anteprima dedicata alle classi quinte delle scuole superiori biellesi nell’auditorium di Città Studi.