Oropa e il santo ministro
Con quel nome che ha un sentore di sacro, il ministro Gennaro Sangiuliano si presta ai giochi di parole su Oropa. Eco di Biella non si è tirato indietro sul numero di giovedì quando ha dedicato un bel po’ di pagine al santuario, ai risultati presenti (15.576 pernottamenti in otto mesi, con un +22% rispetto al 2022) e ai progetti futuri. Tra interviste e dichiarazioni di chi Oropa la governa, la parte più interessante riguarda le anticipazioni dei progetti di migliorie che partiranno alle volte del ministero della Cultura, che il bisettimanale scrive prima di chiunque beffando anche il giornale che con Oropa dovrebbe avere un filo diretto, il diocesano Il Biellese. È qui che rientra in gioco Sangiuliano e la sua intercessione per ottenere il miracolo di un cospicuo finanziamento. L’ex direttore del Tg2 era arrivato a Oropa a luglio, invitato dallo stato maggiore provinciale di Fratelli d’Italia alla cena del tesseramento del partito, ma con l’occasione salito a vedere da vicino il principale bene turistico (e probabilmente anche storico-artistico) del territorio. L’altro stato maggiore, quello del santuario, lo aveva accolto con ogni onore, raccogliendo nel corso di una conferenza stampa tra i vecchi volumi della biblioteca una sorta di promessa. Suonava più o meno così: mandatemi progetti e i fondi ministeriali non mancano. Azzardò anche un ordine di grandezza, Sangiuliano: tra i 10 e i 20 milioni. Per lui fu una giornata di relax e di pacche sulle spalle, arrivata poco dopo la tempesta per la sua gaffe al premio Strega quando una frase malaccorta pronunciata in diretta tv davanti a Geppy Cucciari lasciò intendere che, pur facendo parte della giuria, non avesse letto i libri in concorso. Per Oropa fu lo stimolo a redigerli, i progetti. Ebbene, eccoli, così come sono stati riportati da Eco: la messa in sicurezza delle colonne, ancora imbragate, della basilica superiore, il restauro di altre cappelle del sacro monte, un impianto di raccolta dell’acqua piovana per scongiurare problemi nei periodi di siccità come quelli delle ultime due estati, una sede nuova e ampia per un museo nell’ala della basilica superiore sulla destra guardando la facciata, dove possa avere casa anche il manto da 25 metri dell’incoronazione centenaria, ora ospitato (ma non nella sua intera ampiezza) nella basilica antica. Fin qui il primo lotto. Il secondo riguarda principalmente un teatro-auditorium da quattrocento posti da realizzare negli ex posti auto coperti a sinistra del cancello d’ingresso e una serie di minialloggi per famiglie di pellegrini e turisti da creare sopra le arcate del chiostro, là dove c’è l’accesso verso la chiesa nuova. Ce n’è anche un terzo per interventi al cimitero e per la riduzione delle barriere architettoniche. Il tutto per una spesa tra i 15 e i 20 milioni di euro, compatibile con le cifre fatte dal ministro a luglio. Da qui a ottenerli, la via non è breve: prima serve capire, ma a Roma, quali disponibilità i tagli della legge finanziaria lasceranno nelle casseforti di Sangiuliano. Poi, come spiegò lui stesso a Oropa, comincia un iter fatto di «un passaggio ai beni culturali, quello alla Corte dei Conti, l’approvazione della conferenza Stato-Regioni». Per esultare insomma è presto, ma per sognare no.
Ipse dixit
“Nessuno si sognerebbe mai di andare a mangiare la polenta a Lourdes, ma venire a mangiare la polenta a Oropa ha un senso. È nella sua natura accogliere persone senza per questo farla diventare un villaggio turistico e nello stesso tempo non è luogo così spirituale da non accogliere chi viene a mangiare la polenta”
(Don Michele Berchi, rettore del Santuario di Oropa, a Eco di Biella)
L’importanza di un nome
Per anni, prima all’opposizione e poi al governo della città, una larghissima fetta di centrodestra ha opposto strenua resistenza nel chiamare la funicolare del Piazzo con il suo nome. Meglio mantenere le distanze da un progetto, quello del cambiamento di sistema di trazione, che non avevano condiviso, un po’ per convinzione e un po’ per campagna elettorale. Poi venerdì pomeriggio è arrivata la notizia dell’inizio, in ritardo di qualche settimana, dell’intervento che dovrebbe consentire la riapertura dell’impianto, chiuso dalla fine di luglio per non aver superato le verifiche tecniche periodiche. Titolo del comunicato inviato da palazzo Oropa? “Ripresi i lavori alla funicolare del Piazzo”. Non ex funicolare, non ascensore inclinato: funicolare e basta. Una svista dell’ufficio stampa comunale? La seconda verifica, sul profilo Facebook dell’assessore ai Lavori pubblici Davide Zappalà, lascia intendere che sia proprio una scelta. Anche lui scrive: «Iniziati i lavori per risolvere i problemi acustici della funicolare». Quanto sia controproducente cambiare nome a uno dei poli di attrazione turistica della città (come testimonia Tripadvisor che le ha assegnato il premio “Travellers’ Choice” per il 2023 come uno dei luoghi preferiti dai viaggiatori), è una questione di semplice marketing: il visitatore cerca la funicolare e su Google trova informazioni su un ascensore inclinato perfino su canali ufficiali. La confusione è immaginabile. Quanto sia dannoso tenerla ferma sta anche nelle parole di qualche residente a cui La Provincia di Biella di ieri ha dedicato una pagina: si tratta di proteste di chi, senza funicolare e senza bus sostitutivo, è legato all’uso dell’auto quando ne ha la possibilità per muoversi da casa. Nel frattempo venerdì si è aperto il cantiere che dovrebbe risolvere il problema della rumorosità e arrivare al collaudo definitivo dell’impianto che, paradossalmente, dopo la fine dei lavori della Maspero Costruzioni non era mai arrivato proprio per i difetti che poi hanno dato vita anche alla causa civile che il Comune ha intentato all’impresa chiedendole i danni per tutti gli interventi di manutenzione successivi.
Cosa succede in città
Oggi alle 9 a Occhieppo Inferiore si apre la seconda giornata di Melamangio & Melabevo, manifestazione dedicata alle mele del territorio organizzata dalla Pro Loco al centro polivalente. Dopo la colazione e l’apertura del mercatino, alle 11 ci sarà un intervento di arte partecipata con Isadora Pei e alle 12 il pranzo. Per tutto il giorno saranno in programma laboratori
Oggi alle 9 a Torrazzo comincia la domenica di Pomologica, altra manifestazione dedicata alle mele. Il programma offre colazione con strudel e succo, mercatino di prodotti tipici biellesi ed eporediesi, un corso di potatura e gestione del frutteto con Marco Maffeo, una conversazione sulla castagna, il pranzo a base di polenta e, nel pomeriggio, frittelle di mele, laboratori per bambini e castagnata
Oggi alle 10,30 al Piazzo si apre la rassegna di vini e vignaioli Alto Gradimento, organizzata dai sommelier biellesi di PopSommelier. Sono in programma degustazioni e incontri con piccoli produttori italiani nelle stanze di palazzo Gromo Losa. Ingresso a 20 euro, con sconto di 2 euro per chi mostrerà alla cassa un biglietto della mostra “Banksy, Jago. TvBoy” in corso proprio tra palazzo Gromo Losa e palazzo Ferrero
Oggi alle 16 a Lessona il cinema teatro Italia accoglie lo spettacolo di burattini di Eliseo Niemen, ultimo erede di una dinastia di storici burattinai vercellesi
La domenica sportiva
Oggi alle 7 ad Andorno parte la prima delle tre prove, quella da 44 chilometri, del trail del Casto, gara di corsa sui sentieri e saliscendi delle montagne biellesi. Alle 9 prende il via la gara sul tracciato da 20 chilometri e alle 9,30 la passeggiata non competitiva da 8 chilometri per la quale le iscrizioni saranno aperte anche poco prima del via al parco La Salute
Oggi allle 14,30 a Biella il Biella Rugby torna in campo nella serie A maschile contro la capolista VII Torino. Si gioca allo stadio di via Salvo d’Acquisto
Oggi alle 14,30 a Oleggio torna in campo la Biellese nel campionato di Eccellenza di calcio maschile. Gioca in trasferta anche il Città di Cossato alla stessa ora a Settimo
Oggi alle 18 a Biella il palasport di via Paietta ospita il primo match da professionista del pugilato di Giulia Lamagna, quattro volte campionessa italiana prima tra le giovani e poi tra le dilettanti nella categoria dei pesi supergallo. La sua avversaria è la serba Golic. Biglietti a 10 euro per un appuntamento che riserva anche altri incontri di contorno
Oggi alle 18 a Castelnuovo Scrivia scende in campo per la terza giornata di serie B di pallacanestro femminile il Bonprix Bfb contro Derthona. Alla stessa ora a Bra, per il girone A di serie C maschile, Biella Next affronta l’Abet
Chi era Gilberto Oneto?
«Tanto per intenderci, Gilberto Oneto è uno che quando detta il suo indirizzo mail non pronuncia il suffisso “it”. Al massimo lo sostituisce con itterizia»: questo è l’inizio di un’intervista che Il Fatto Quotidiano fece a Oneto nel 2011. L’argomento della conversazione era la Lega, all’epoca ancora “Nord”, e la sua vicinanza politica a Silvio Berlusconi e a Forza Italia, un indirizzo che all’architetto e ricercatore nato a Biella, e a Biella ricordato ieri in un convegno a palazzo Ferrero patrocinato dal Comune, piaceva pochissimo. Sempre da quell’intervista, ecco un altro botta e risposta: «I militanti della Lega sono arrabbiati perché chi è andato a Roma si è dimenticato quello che sta scritto nello statuto della Lega, cioè l’indipendenza della Padania». Di quell’entità geografica mitizzata a lungo dal partito e dal suo segretario Umberto Bossi, Oneto è stato una sorta di padre putativo. Dopo la sua morte, un amico ricordò una sua frase, tratta da un articolo che Oneto scrisse nel 2014: «Se non si riesce a mettere assieme quel che di buono c’è nella Lega e nei movimentini con la pacata ma forte voglia di libertà della nostra gente, allora è meglio chiuderla lì e rassegnarci a morire italiani». Tra le altre cose fu colui che disegnò il simbolo del sole delle Alpi, diventato bandiera della Padania, e fu “ministro” dell’identità culturale del governo-ombra della Padania che la Lega creò nel 1996, un’istituzione parallela nata quando era più forte la spinta alla secessione e il nemico era dentro i confini italiani, a cominciare da “Roma ladrona” fino al Sud. Ieri il convegno di Biella ha celebrato l’Oneto paesaggista, architetto e storico, ma l’organizzazione è politica, come ribadisce lo stesso comunicato ufficiale del Comune, indicando nel consigliere della Lega Alessio Ercoli come colui che lo ha proposto. Come si concili il neo-patriottismo del suo partito con la pulsione indipendentista di Oneto, è un problema che avrà modo di spiegare ai suoi elettori. Come si concili il patrocinio del Comune con i principi di Fratelli d’Italia, componente della coalizione che regge palazzo Oropa ma anche partito che fa dell’inviolabilità dei patrii confini un punto nodale, sarà altra materia da spiegare agli elettori. Ammesso che a loro interessi.