Ottantunesimo
Solo sei sindaci sono dietro Claudio Corradino nella classifica nazionale del consenso dei primi cittadini, stilata ogni estate da Il Sole 24 Ore: quella pubblicata ieri dal quotidiano economico lo pone all’ottantunesimo posto su 87 capoluoghi di provincia censiti con il 46,5% dei consensi, un calo del 4,4% rispetto alla percentuale ottenuta alle elezioni del 2019 quando superò Dino Gentile e le sue liste civiche centriste al ballottaggio. Ma si tratta anche di un lieve recupero di gradimento a confronto del 45% secco che gli valse la 73ª posizione su 78 nel 2022. Stare nelle retrovie non è cosa nuova per colui che, da tre turni di amministrative a questa parte, vince le elezioni, due volte a Cossato e una a Biella: era stato 89° nel 2020 e 81° nel 2021, sempre sotto il 50 per cento, soglia non esattamente simbolica visto che è quella necessaria per aggiudicarsi un ballottaggio. Solo in un’occasione, quando riuscì a stare davanti a Chiara Appendino, non è stato il peggiore del Piemonte.
Il “Governance poll” de Il Sole 24 Ore ha il rigore scientifico garantito dal giornale che, non a caso, depenna dalla lista dei sondaggi annuali le città che hanno appena votato un sindaco nuovo o riconfermato quello vecchio. Ma si tratta pur sempre di un valore aleatorio, espressione più di un sentimento che di una realtà numericamente attendibile. Del resto, dal 2019 a oggi, il paragone tra i 9.317 voti ottenuti da Claudio Corradino al primo turno delle Comunali e i 9.978 ad Andrea Delmastro alle Politiche di settembre mostrano una differenza non così marcata dal punto di vista numerico, con l’onda leghista con il momento di massima popolarità di Matteo Salvini appena più bassa di quella che ha portato Giorgia Meloni a palazzo Chigi. Anche Delmastro, se fosse stata una corsa a palazzo Oropa, avrebbe avuto bisogno di un ballottaggio con il suo 47,31%. Se davvero qualcuno nel centrodestra avesse in mente di non candidare Corradino nel 2024, probabilmente avrebbe bisogno di motivazioni un po’ più solide di un sondaggio sul gradimento.
Ipse dixit
“Tengo a precisare che l’assegnazione del premio non rappresenta il traguardo di un singolo, ma di un gruppo di ricerca tra i più prestigiosi nella comunità scientifica delle macchine azionamenti e convertitori elettici. Vorrei ringraziare tutti i colleghi con cui ho collaborato nella mia vita accademica iniziata nell’ormai lontano 1984, per avermi trasmesso le loro capacità scientifiche ed umane, che hanno permesso il raggiungimento di questo traguardo”
(Aldo Boglietti, professore biellese del Politecnico di Torino, vincitore per il 2024 del premio internazionale Nikola Tesla, assegnato dalla Ieee, l’istituto mondiale degli ingegneri elettrici ed elettronici)
La nuova Bose di Enzo Bianchi
È ad Albiano, a quindici chilometri da Bose e a una spanna da Ivrea e da Viverone, la sede della nuova comunità fondata da Enzo Bianchi. Il teologo era stato allontanato nel 2020 dal monastero nel territorio di Magnano, che aveva fondato nel 1968, su decisione del Vaticano. Da allora, aveva continuato a scrivere libri (“Cosa c’è di là”, l’ultimo, è del 2022) e a partecipare alla vita pubblica soprattutto attraverso interventi sulle pagine dei quotidiani (soprattutto Repubblica) o sui suoi profili social. Sembra riferito alle reazioni italiane dopo la morte di Silvio Berlusconi, ad esempio, il messaggio su Twitter del 14 giugno: «Mi indigno di fronte all’ipocrisia dominante che trasforma un funerale in una celebrazione, una beatificazione, o mi rattristo dicendo che gli italiani non sanno ciò che dicono né ciò che fanno e sopratutto non sanno mai dare un giudizio storico?». La comunità di Albiano ha un nome, Casa della Madia, e per ora ospita sette confratelli residenti, lui compreso: non è un monastero ma, come ha dichiarato a La Stampa ieri, «un luogo aperto a chi vuole sostare, prendersi una pausa dalla frenesia della quotidianità. Viviamo insieme nel nome del Vangelo e siamo aperti all’accoglienza di tutti, credenti e non credenti». Bianchi ha acquistato il cascinale, già sede di un campo volo, dove ha sede la comunità con un mutuo e con l’aiuto di amici. I posti per i visitatori per ora sono tredici.
Nel racconto al quotidiano, il teologo ha anche svelato qualcosa sul rapporto con i tre pontefici che ha conosciuto: buono con Francesco («Con il suo evangelismo radicale mi ha toccato il cuore) nonostante fosse alla guida della Santa Sede nel periodo del suo allontanamento da Bose, ottimo con Benedetto XVI («Le sue omelie erano di una ricchezza spirituale degna dei padri della Chiesa») quasi nullo con Giovanni Paolo II («Forse perché aveva una visione della presenza della Chiesa nel mondo diversa dalla mia).
Cosa succede in città
Oggi alle 21 a Candelo il cinema Verdi ospita la proiezione di “Tramonto a Nord Ovest”, opera della regista e produttrice biellese Luisa Porrino che, in un omaggio alle sue origini, ha girato numerose scene tra Rosazza e la valle Elvo. L’appuntamento è alle 21 e l’ingresso è libero
Numb3rs: i contributi a Oropa
In attesa dei milioni di euro che potrebbero arrivare nel 2024 da fondi ministeriali, come anticipato dalla visita di sabato di Gennaro Sangiuliano, il santuario di Oropa ha una sezione apposita per mostrare con trasparenza quali e quanti contributi alla gestione arrivino da fonti pubbliche. Dall’Ente regionale di gestione dei Sacri Monti arrivano 150mila euro all’anno, un contributo che si ripete dal 2019 al 2022 e destinato alla riserva naturale. Il Comune di Biella ha investito 15mila euro nel 2020 come contributo alla manutenzione e valorizzazione del complesso monumentale e 50mila euro nel 2021 come sostegno all’organizzazione dell’incoronazione centenaria. La Regione aveva deliberato nel 2018 (giunta di centrosinistra presieduta da Sergio Chiamparino) un contributo da 800mila euro per il restauro e consolidamento della basilica superiore, un atto che l’Uaar, l’unione degli atei e agnostici, battezzò all’epoca come «la clericalata della settimana»: i denari sono arrivati (e sono un po’ meno, secondo il sito web del Santuario) nel 2019 con 410mila euro e nel 2021 con altri 200mila euro). La Camera di Commercio ha versato 30mila euro tra il 2018 e il 2020 per la promozione dell’evento dell’incoronazione e per i lavori alla basilica superiore. Dai fondi europei sono arrivati di recente 200mila euro del programma Next Generation Ue per la cappella delle nozze di Cana e altre risorse dal Pnrr per la cappella della presentazione di Maria al tempio. La cappella della dimora di Maria al tempio era stata risistemata nel 2017 con contributi della Compagnia di San Paolo e della Fondazione Cariplo. La forma giuridica del Santuario di Oropa è di un ente autonomo laicale di culto, basata su decisioni prese quattro secoli fa che stabilirono un’amministrazione mista tra Diocesi e comune di Biella che nominano in consiglio quattro componenti ciascuno.