Panettoni
All’inizio di dicembre la Reyer, squadra di basket di Venezia, ha chiesto ai sostenitori delle squadre machile e femminile di presentarsi al palazzetto dello sport con un peluche e di tenersi pronti a scagliarlo in campo al primo canestro segnato. È un’iniziativa arrivata in Italia dall’estero e vista anche a Biella qualche anno fa: i pupazzetti raccolti vengono destinati a chi ne può avere bisogno, come i reparti di pediatria degli ospedali o le associazioni che sostengono le famiglie in difficoltà. I canali di comunicazione della Reyer nei giorni che hanno preceduto il Natale hanno mostrato le immagini delle prime consegne, a un punto Caritas di Mestre. Nelle fotografie si vede chi dona, con lo sguardo rivolto a chi riceve, di cui non è mai inquadrato il viso. Si intravede al limite qualche nuca di un bambino che prende un orsacchiotto dalle mani tese di una giocatrice che sorride e che non guarda verso l’obiettivo, concentrata sul gesto e non sul doverlo mostrare.
Che cosa c’entra questa lunga premessa con Biella? Non molto. È un mero esempio di come, altrove, si sia compiuto un gesto di bontà con modalità un po’ differenti non così dissimile da quello ideato nei giorni poco prima di Natale da Federcasa, l’associazione che raggruppa le agenzie che si occupano di case popolari, con il sostegno di Atc (l’agenzia che ha la cura di quelle del Biellese), Regione, Comune e Rotaract. Come è accaduto l’anno scorso a Torino, anche a Biella su stimolo dell’assessora regionale Chiara Caucino (Lega) sono stati donati settecento panettoni e peluche alle famiglie inquiline al Villaggio La Marmora. Alla consegna sono stati convocati i media locali. Taccuini e macchine fotografiche sono entrati nelle case delle persone insieme a coloro che hanno consegnato il dono: insieme a Caucino c’erano il presidente Atc Piemonte Nord Mario Marchioni, quello di Federcasa Piemonte Fabio Tassone, il sindaco Claudio Corradino, il capogruppo della Lega in consiglio comunale Alessio Ercoli, l’ex parlamentare leghista Cristina Patelli, volontarie e volontari del Rotaract. Se La Stampa, nel dare conto della donazione, non ha mostrato nell’unica immagine pubblicata chi ha ricevuto il dono, La Provincia di Biella nello stesso giorno ha mandato in stampa un quasi album fotografico in cui spesso l’obiettivo puntava sui destinatari del regalo. I quali, nei virgolettati raccolti dalla cronaca, si sono mostrati contenti del gesto («Non mi era mai capitato di ricevere qualcosa» è stato uno dei commenti) che, come tutti gli atti di generosità, è comunque un bene che ci sia stato. Ma chi ha consegnato il panettone (della stessa marca del controverso pandoro di Chiara Ferragni, per puro caso) ha avuto meno remore a usare i suoi profili personali (e talvolta politici) per mostrare le proprie foto nella mattinata dedicata all’iniziativa. In una di queste il gruppo, con il dolce in mano, posa nel cortile di una delle case popolari. Così il gesto bello sembra avere una specie di alone, quello dei flash che lo hanno paparazzato, come se l’immagine sia stata considerata importante quanto la generosità. Forse la solidarietà avrebbe funzionato meglio se fosse stata condita con un grammo in più di discrezione.
Ipse dixit
“Questa è una città dove non va mai bene nulla, dove se non dai niente si lamentano ma se fai qualcosa anche”
(Claudio Corradino, sindaco di Biella, intervistato da La Stampa)
Il lettore numero uno
Biella lo ha premiato con due biglietti per il teatro che saranno una piccola distrazione rispetto al suo passatempo principale, la lettura: Diego Catto Ronchino è stato il più fedele e assiduo utente della Biblioteca Civica con 174 libri presi in prestito in un anno. Laureato in matematica, ricercatore, insegnante alle scuole medie e alle superiori e anche preside, è pensionato da otto anni e da più o meno altrettanti è volontario dell’associazione Amici della biblioteca. Meriterebbe una tessera onoraria anche se non lo fosse, vista la sua passione: «Amo leggere sin da quando ero un bambino» ha raccontato a La Provincia di Biella «e questo interesse è cresciuto sempre di più con gli anni: nonostante gli studi e la mia vita professionale, all’apparenza, mi hanno portato verso il settore scientifico, il piacere di una buona lettura non mi ha ma abbandonato». La media è di quasi un libro letto ogni due giorni: «Mi capita spesso di scegliere un volume proprio quando, da volontario, lo sto rimettendo al suo posto dopo che lo hanno restituito. È un ottimo modo per conoscere sempre nuovi autori». Qualche dritta? «In questo periodo mi piacciono soprattutto le opere di autori dei paesi del nord e le autrici orientali e arabe. Adoro il loro modo di descrivere il mondo, è molto particolare».
Cosa succede in città
Oggi alle 10,30 a Biella cominciano le partite della terza giornata della Next Gen Cup, il torneo giovanile di pallacanestro aperto ai vivai delle sedici squadre di serie A. Si gioca al palasport di via Paietta e al Forum con ingresso libero per gli spettatori. Il programma delle gare è a questo link
Oggi alle 18 a Biella torna lo storico Alessandro Barbero per presentare il suo ultimo saggio “All’arme all’arme i priori fanno carne”, narrazione della congiura dei Ciompi del 1378 a Firenze. Alla Biblioteca Civica di piazza Curiel l’ingresso è libero fono a esaurimento posti
Oggi alle 22 a Biella torna la musica dal vivo allo spazio Hydro di via Cernaia con il jazz del sassofonista biellese Riccardo Sala e del polistrumentista milanese Zè in the clouds. Seguirà il dj set con Andrea Passenger. Ingresso a 5 euro con tessera Arci
La foto del giorno
Forse è un po’ di più di una semplice foto del giorno quella che Valerio Minato, cossatese che vive a Torino, ha scattato a metà dicembre catturando l’allineamento perfetto tra la luna piena, la sagoma del Monviso e il profilo della basilica di Superga. La Nasa l’ha selezionata come immagine astronomica di Natale, mettendola sotto gli occhi di tutto il mondo e regalando al fotografo una popolarità insperata. Di lui hanno raccontato, a pagine unificate, sia La Stampa sia La Provincia di Biella ieri. La postazione, innanzitutto, è a Castagneto Po, a trenta chilometri di distanza circa da Torino. Minato la scoprì nel 2017 e da allora ha fatto numerosi tentativi per arrivare allo scatto perfetto: «Ho scattato all’alba, al tramonto, con le nuvole e senza, ma non è mai venuta la foto che sognavo, mancava qualcosa...». I primi ad applaudirlo per il risultato sono stati i genitori. Poi è arrivata la pubblicazione sui social con un’altra prima ondata di consenso e infine l’idea di auto-candidarsi per la foto del giorno scelta dall’agenzia aerospaziale statunitense. È piaciuta anche a loro e dopo l’uscita sui canali ufficiali della Nasa del 25 dicembre, la popolarità di Minato è esplosa: il suo profilo Instagram sta volando verso i 50mila seguaci, il video che narra come è riuscito ad arrivare alla foto ha superato il milione di visualizzazioni. È quello che ha inviato anche alla Nasa: «Mi hanno chiesto una serie di dettagli per accertarsi dell’autenticità della foto» ha raccontato a La Provincia di Biella. Perito chimico diplomatosi all’Iti Quintino Sella e poi laureatosi in scienze ambientali, è fotografo a tempo pieno da meno di dieci anni. Tra i suoi scatti c’è anche un Ricetto di Candelo inquadrato da Valdengo al crepuscolo, anche in questo caso in una giornata così limpida da consentire di intravedere il Monviso sullo sfondo.