Parliamo di cose serie, per esempio l'inceneritore
Si calmeranno presto le ultime onde del maremoto elettorale e Biella si ritroverà ad affrontare i soliti problemi, alcuni dei quali sono rimasti ai margini del dibattito tra i candidati. L’inceneritore (o termovalorizzatore) che A2A vorrebbe costruire a Cavaglià, per esempio: oggi si svolgerà uno dei passaggi burocratici che hanno a che fare con il progetto, come ricorda il circolo Tavo Bürat, ex Legambiente, di Biella che si piazzerà a partire dalle 9,30 fuori dalla sede della Provincia insieme agli attivisti del Movimento Valledora che raduna i contrari all’installazione dell’impianto che brucia i rifiuti. Proprio oggi la Provincia ospita la conferenza dei servizi, l’organismo che raduna tutti gli enti e le autorità interessate per competenza (come Arpa e azienda sanitaria) o prossimità territoriale, come i Comuni, o per le attività che svolgono, da Rfi che gestisce la vicina rete ferroviaria al Consorzio di bonifica della Baraggia per canali e corsi d’acqua. In esame ci saranno le numerose osservazioni presentate dopo la revisione del progetto di A2A, ripresentato nella sua forma attuale che prevede un fabbricato seminascosto da collinette fatte apposta ma anche un’enorme ciminiera alta quasi quanto la cupola di Oropa. Tra le varie osservazioni, tendenzialmente negative (i Comuni di Santhià e Alice Castello, le organizzazioni ambientaliste, l’associazione Movimento lento inventrice del cammino di Santhià, ma anche il consorzio del riso Dop di Baraggia per citarne qualcuno), c’è anche un documento dell’autorità sui rifiuti della Regione che indica la “mucca nel corridoio”, come direbbe Pier Luigi Bersani: quell’impianto non brucerà rifiuti urbani, e quindi non risolverà il problema di dove mettere la spazzatura del territorio, ma solo scorie industriali e artigianali che arriveranno da lontano. Per questo la Regione si dichiara incompetente. E la palla resta proprio al territorio, su un tema in cui i politici in lizza (e no) sono rimasti quasi tutti silenti. Poche le eccezioni: la neoconsigliera regionale del Pd Emanuela Verzella, il neoconsigliere comunale di centrodestra a Biella Dino Gentile, l’ex sindaco di Biella e candidato alle europee Vittorio Barazzotto, per esempio. C’è un dettaglio in più: se diventasse realtà l’inceneritore, diventerebbe carta straccia il progetto del maxi-villaggio turistico di Pierre et Vacances sulle colline intorno al lago di Viverone.
Ipse dixit
“Oggi Biella è più bella e questa bellezza mi dà orgoglio come uomo più che come sindaco. Ho incontrato in tanti anni cittadini scontenti e gente entusiasta, persone anziane che avevano bisogno di assistenza e giovani che andavano alla ricerca di nuove speranze. Ho ascoltato i loro pareri insieme a quelli della squadra che avevo al mio fianco e ho deciso in autonomia, in coscienza, pensando soprattutto al bene della comunità”
(Dal messaggio di saluto via social di Claudio Corradino, da ieri non più sindaco di Biella)
La soluzione della politica per il commercio in centro è la politica
Se ci fosse più spesso una campagna elettorale, forse le vetrine del centro storico biellese sarebbero più colorate e vivaci. Da ieri l’altro, primo giorno dopo voto, scrutini e verdetti, nelle sedi dei vari comitati elettorali nel cuore di Biella restano manifesti e santini che presto verranno dirottati nella raccolta differenziata. E, siccome sono pressoché tutti ospitati da ex negozi, sembra un modo per adempiere a uno dei desideri dell’ormai ex assessora Barbara Greggio e anche del suo predecessore Stefano La Malfa: usare le vetrine dei negozi dismessi per attaccarci immagini del territorio o di opere d’arte, o di qualsiasi cosa eviti quel brutto effetto di abbandonato di uno spazio commerciale non utilizzato. Invece di arte e Burcina ci sono slogan e faccioni, ma meglio di niente: Marzio Olivero aveva preso casa all’ex Cigna dischi in via Italia, tra l’incrocio di via Duomo e quello di via San Filippo. Più su in Riva c’era Alleanza Verdi Sinistra. Davanti alla Santissima Trinità, vista municipio, ecco Marta Bruschi. Accanto alla stessa chiesa, là dove c’era un’edicola, invece c’era la sede di Buongiorno Biella. Dino Gentile aveva scelto un altro ex bar, in piazza La Marmora angolo via Pietro Micca. C’era un negozio anche nella sede attuale di Forza Italia, in via Duomo, ma quella non è provvisoria, così come era occupato da movimenti politici già prima di questa elezione il quartier generale di Nova Bugella in via Repubblica. E adesso? Molte delle vetrine probabilmente si svuoteranno di nuovo. E il centro spopolato tornerà in attesa di una soluzione meno provvisoria di una campagna elettorale.
Cosa succede in città
Oggi alle 13 a Biella apre alla biblioteca di piazza Curiel il mercatino del libro usato. Le postazioni saranno aperte fino alle 18,30. Il ricavato della vendita, organizzata dall’associazione Amici della biblioteca, finanzierà le attività culturali della “Civica” e della biblioteca per ragazzi Rosalia Aglietta Anderi
Oggi alle 21 al Piazzo il festival Selvatica porta a palazzo Ferrero la presentazione del libro “Alberodonti d’Italia, cento capolavori della natura” alla presenza dell’autore Tiziano Fratus, esperto di alberi e di botanica. L’ingresso è libero
Ipse dixit/2: speciale “mettetevi d’accordo”
“Dall’altra parte abbiamo solo sentito livore, invidia, odio. E dato che l’amore batte sempre l’odio e la passione batte sempre l’invidia, noi abbiamo già vinto questa campagna elettorale”
(Andrea Delmastro, Fratelli d’Italia, nella festa di fine campagna elettorale di giovedì 7 giugno in piazza Santa Marta)
“È stata [una campagna elettorale] molto corretta e garbata, decisamente un punto a favore di tutti i partecipanti. Credo sia meglio per i cittadini vedere che tra i candidati c’è un clima sereno, senza toni esasperati”
(Marzio Olivero, Fratelli d’Italia, a La Stampa, mercoledì 12 giugno)