Povero Piazzo/2
La “non folle notte” è la prima vittima del Piazzo semi-isolato dopo che da lunedì, al funzionamento della funicolare limitato alle 18, si è aggiunta la chiusura per lavori del piazzale del Bellone, il principale serbatoio di posti auto del quartiere medievale insieme all’autosilos che per adesso è ancora raggiungibile tramite un varco lasciato dal cantiere. Prima una spiegazione sul nome: la festa con musica e maschere di piazza Cisterna, tradizionale appuntamento del Carnevale, da un paio d’anni si chiama “Biella masquerade”, nome scelto per evitare conflitti con chi ha depositato il marchio della “Folle notte”, ovvero Filippo Regis e la sua società Nightlife project. Dopo liti e minacce di azioni legali con l’assessore alla Cultura Massimiliano Gaggino (Forza Italia) che Regis, ex consigliere comunale di centrosinistra, ha diffidato a usare quel nome per la festa in piazza Cisterna, la soluzione scelta da Comune e organizzatori del carnevale è stata di farla comunque ma chiamandola in un altro modo e affidandola a un altro service di intrattenimento. Il programma avrebbe previsto piazza Cisterna chiusa alle auto tra le 9 e l’una di sabato 17, con accesso gratuito ma limitato a 1500 persone per volta e a mettere dischi anche lo staff di una festa simile e riuscitissima, “Back to Cancello”, con le memorie dello storico locale che aveva sede proprio al Piazzo. Ma lunedì gli organizzatori hanno annunciato via social che “per problemi organizzativi” non se ne sarebbe fatto nulla. A La Stampa Massimiliano Gaggino è possibilista: «La tradizionale festa non si farà al Piazzo. Stiamo però cercando soluzioni alternative. Quindi ufficialmente l'evento non è ancora annullato». Scartate, sempre secondo La Stampa, piazza del Monte e piazza Colonnetti, si sta valutando un’alternativa al coperto. Lo stesso assessore indica nei problemi a raggiungere il Piazzo la ragione per il cambio di programma: «La chiusura del parcheggio del Bellone, che era nell'aria e si è concretizzata lunedì, rende complicato lo svolgimento, in termini logistici e di sicurezza». Nel frattempo Il Biellese riporta le voci dei residenti che chiedono di riaprire alla sosta piazza Cisterna. Non facile nell’estate in cui è diventata luogo privilegiato per ampi e frequentatissimi dehors dei locali.
Ipse dixit
“Oggi la convivenza tra diverse generazioni in azienda è ineludibile quanto salutare per poter garantire la continuità alle nostre organizzazioni. A trent’anni si è adulti e in grado di assumersi la responsabilità di guidare un’impresa e non disporre di una sensibilità che favorisca questo passaggio è un rischio”
(Stefano Sanna, presidente del Gruppo giovani imprenditori dell’Unione industriale, a Il Biellese)
Tornano i trattori
Oggi è prevista a Roma una manifestazione dell’ala di agricoltori che protesta. Partirà prima dell’alba un bus anche dal Piemonte, con sosta a Vercelli Ovest per caricare i partecipanti della zona. Nel frattempo però c’è un nuovo presidio in programma anche a Biella. Lo si è scoperto nel pomeriggio di ieri grazie a una comunicazione del Comune che ha annunciato divieto di sosta con rimozione forzata nell’area di piazza Martiri a sud della statua di Quintino Sella, la metà quindi più lontana dal teatro Sociale Villani. Il divieto e quindi presumibilmente la manifestazione scatteranno dalle 12 e termineranno alle 19. I manifestanti, che non hanno sigle (anzi, sono in polemica con Coldiretti), hanno dunque il permesso in tasca che li terrà al riparo dai rischi legati alle nuove norme sui blocchi stradali, pensate dal governo Meloni per limitare le proteste più eclatanti degli ambientalisti e diventate applicabili, nelle ultime settimane, soprattutto a quelle dei contadini che palazzo Chigi sembra anzi vedere di buon occhio. Le manifestazioni si svolgeranno nonostante le prime concessioni fatte ai temi della protesta, come una proroga dello sconto sulle tasse che la legge finanziaria aveva appena abolito: esenzione dell’Irpef per i redditi fino a 10mila euro e del 50 per cento per quelli tra 10 e 15mila euro.
Cosa succede in città
Oggi a partire dalle 12 a Biella la caffetteria Interno 21 dei giardini di via Marconi propone un’iniziativa nella giornata mondiale contro il cancro infantile. Nel menu del pranzo ci saranno tre specialità a base di melograno, il frutto simbolo della giornata: per ogni piatto ordinato un euro sarà devoluto al Progetto Bambini del Fondo Edo Tempia
Oggi alle 18,30 a Biella la sede della fondazione Biella Domani (al piano terra della sede del Partito Democratico di via Trieste angolo via Piave) ospita una tavola rotonda politica, prima uscita pubblica della candidata sindaca del centrosinistra Marta Bruschi. Con lei parleranno la consigliera provinciale Luisa Nasso e il senatore di Alleanza Verdi Sinistra Peppe De Cristofaro
Oggi alle 18,30 a Cossato il ciclo di incontri “E adesso parliamo di cinema” con l’esperto Riccardo Poma propone l’analisi del linguaggio dei film sulle migrazioni. Nella sala Pizzaguerra di villa Ranzoni l’ingresso è libero
Un ponte per il signor Nino
Biella è pronta a sanare una delle dimenticanze della toponomastica cittadina: il ponte di Chiavazza è pronto a essere battezzato ponte Nino Cerruti. La scelta è simbolica e, nello stesso tempo, evita a Comune e cittadini i problemi di un cambio di nome di una strada che ne ha già uno: i costi di tempo e risorse per sistemare le schede all’anagrafe e i documenti di tutti i residenti, per esempio, sono le ragioni che impediscono alle città di eliminare intitolazioni anacronistiche (come corso Unione Sovietica a Torino) o perfino fuoriluogo, come le varie vie o piazze Adua, Addis Abeba, Macallé che ricordano il passato coloniale dell’Italia, fatto anche di carneficine. Sul ponte di Chiavazza nessuno risiede e nessuno, prima della scelta ratificata lunedì dalla giunta e anticipata da Il Biellese, aveva mai pensato a dare un nome diverso da quello popolare. In compenso, affacciandosi verso valle, da lì si vede la fabbrica che di Nino Cerruti è stata casa per decenni. Una delle case, a dire il vero, lui che era diventato cittadino del mondo portando, da antesignano, le cose belle fatte a Biella oltreconfine, prima a Parigi e poi fino a Hollywood. Nel giorno del suo funerale, ormai più di due anni fa, il sindaco Claudio Corradino aveva promesso che la città avrebbe onorato in qualche modo la sua memoria. Questo è certamente un primo passo, per il quale peraltro è necessaria una procedura straordinaria: norma vuole che non si possa intitolare una strada a una persona scomparsa da meno di dieci anni, salvo casi eccezionali. La fama mondiale del “signor Nino” lo è certamente.