Processi/1
A più di quattro mesi dalla notte di Rosazza, la magistratura di Biella ha chiuso le indagini sullo sparo di capodanno, annunciando che al termine dell’esame di verifiche, perizie e testimonianze, l’unico sospettato è il deputato vercellese sospeso da Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo. Sulle relazioni degli esperti chiamati ad analizzare l’arma, le stanze della Pro loco rosazzese teatro del fatto e distanza e direzione del colpo di pistola, non sono stati trovati riscontri che dessero forza alla «ricostruzione alternativa fornita originariamente dall'onorevole Pozzolo al momento dei fatti», come ha scritto sul comunicato diffuso venerdì la procuratrice Teresa Angela Camelio. Quella ricostruzione, a quanto si sa dai frammenti trapelati in queste settimane, si basa sulla sua innocenza e sul fatto che la pistola non fosse nelle sue mani quando è partito il proiettile che ha colpito a una coscia il cognato del caposcorta del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, la cui sorella Francesca, sindaca di Rosazza, ha organizzato la festa tra amici a cui Pozzolo si è aggiunto dopo mezzanotte. Lui, all’edizione vercellese de La Stampa, ha rilasciato dichiarazioni in cui continua a scagionarsi: «Ormai questo processo non ancora iniziato lo si fa sui giornali, dato che la procura espone sui giornali stessi tutta la vicenda. Io, praticamente già condannato dai giornali, lo sarei perché sono l'unico positivo allo Stub? Beh, certo, forse perché mi risulta di essere l'unico che si è sottoposto a questo esame». Lo Stub, ovvero l’ex “guanto di paraffina”, è il test che serve a rilevare tracce di polvere da sparo su mani e abiti di un sospettato. I capi d’accusa sono lesioni colpose, porto illegale di arma da fuoco e di munizionamento in luogo pubblico o aperto al pubblico, omessa custodia di armi e accensioni/esplosioni pericolose, una lista che si è allungata nel corso delle indagini perché la piccola pistola di Pozzolo, registrata come da collezione, non poteva uscire dai confini della sua abitazione, nonostante il deputato detenesse un regolare porto d’armi.
Un secondo processo che coinvolge un politico locale ha vissuto un’udienza interlocutoria: è quello a carico di Andrea Delmastro, accusato di aver rivelato informazioni riservate, passandole al collega parlamentare (e compagno di appartamento a Roma) Giovanni Donzelli sulle visite in carcere all’anarchico in cella con il regime di massima sicurezza del 41 bis Alfredo Cospito. Proprio Donzelli fa parte della lista di testimoni che cominceranno a essere ascoltati in aula a Roma a partire dall’udienza del 12 giugno. Sarà ascoltato anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio mentre i quattro parlamentari del Partito Democratico che fecero quella visita in carcere sono stati ammessi come parte civile. Significa che, in caso di condanna di Delmastro, la sentenza farà fede anche per la loro richiesta di risarcimento senza dover passare da un altro giudice e un altro procedimento.
Ipse dixit
“Com’era bella l’Ivana. A rivedere certi scatti tratti dai cortometraggi di Peppo Sacchi tra gli anni Cinquanta e i Sessanta sembra davvero di poterla scambiare con un’attrice di quei tempi: la Lollo, la Mangano, la Bosè, la Rossi Drago. Quello stile lì, quella classe. Senza studi specifici, Ivana aveva il dono della recitazione cinematografica, tutta in levare, senza fronzoli e pantomime”
(Dal ricordo di Ivana Ramella scritto dall’insegnante e regista Beppe Anderi per Il Biellese)
Processi/2
È stata ridotta in appello la condanna a Simone Isaia, l’uomo senza fissa dimora giudicato colpevole di aver dato fuoco, la scorsa estate, alla “Venere degli stracci”, l’opera di Michelangelo Pistoletto collocata in piazza del Municipio a Napoli. Dai quattro anni in primo grado, la pena si è ridimensionata a due anni e sei mesi, ma per ora da scontare ancora in carcere, le cui porte non si sono mai aperte nonostante gli appelli dei mesi passati che sembravano (e lo aveva riportato anche 6aBiella) aver dato il via a una misura alternativa alla prigione. Invece Simone Isaia è ancora dietro le sbarre nonostante una diagnosi di problemi psichici sottolineata anche da tutti coloro che si sono spesi per lui, compreso lo stesso Pistoletto: «Questa persona deve essere messa in condizioni di riprendersi e curarsi. Il suo è stato un grido di aiuto» ha detto in una dichiarazione riportata dal Corriere della Sera. Non è stato l’unico a spendersi per l’accusato: «La prego» ha scritto al giudice l’arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia «di non considerare questa mia lettera come un'intromissione indebita volta a influenzare il suo giudizio poiché il mio scopo, come cittadino e vescovo, è unicamente quello di sottolineare come il giovane in questione sia anzitutto una persona in difficoltà, fortemente fragile, vissuto per diverso tempo in condizioni di marginalità sociale». Ha aggiunto Samuele Ciambriello, garante dei detenuti della Campania: «La prigionia da mesi di Simone Isaia è una sconfitta umana e sociale per tutti noi. È un ragazzo fragile, una persona in difficoltà, ma non pericolosa». E don Franco Esposito, cappellano del carcere di Poggioreale, ha già messo per iscritto la sua proposta per accogliere Isaia nella casa Liberi di volare della Diocesi napoletana: «Lo attediamo a braccia aperte, siamo pronti ad assisterlo». Nel frattempo un nuovo allestimento della Venere degli stracci è tornato in piazza del Municipio un mese fa. Per decisione di Michelangelo Pistoletto il ricavato di una raccolta fondi per finanziarne la ricostruzione è stato destinato a due associazioni a beneficio di persone con disabilità e per il reinserimento sociale di donne detenute.
Cosa succede in città
Oggi alle 9,30 a Tollegno c’è la seconda giornata di “Tollegno in scala”, manifestazione dedicata al modellismo. La mostra con la possibilità di scambi tra gli appassionati sarà aperta fino alle 12,30 e dalle 14 alle 17,30 nella palestra comunale di via Mancini
Oggi alle 10 a Candelo apre i battenti il mercato della terra di Slow Food con prodotti delle aziende del territorio e che si replica ogni prima domenica del mese. Le bancarelle saranno a disposizione tra le rue e le cantine del Ricetto fino alle 18
Oggi alle 11 a Oropa tornano le visite guidate del fine settimana al santuario, con partenza dai cancelli dell’ingresso e itinerario tra basilica antica, museo dei tesori e appartamenti reali. Il costo è di 8 euro a persona con sconti per le famiglie
Oggi alle 16 a Cossato prosegue la fetta di stagione teatrale dedicata alle commedie dialettali: andrà in scena al teatro comunale “Tant fracass per niente” con, in scena, il gruppo “Piccolo varietà” di Pinerolo. Biglietti a disposizione a 11 euro a questo link
La domenica sportiva
Oggi alle 9,30 a Biella comincia il Trofeo dell’Orso di rugby, manifestazione che porterà sui campi di via Salvo d’Acquisto più di settecento giovanissimi atleti delle categorie Under 8, Under 10 e Under 12. Finali e premiazioni saranno dalle 14,30 in poi
Oggi alle 14,30 a Ravenna si disputa la terza giornata della serie A femminile di ginnastica artistica: la Libertas Vercelli, quinta dopo due prove, aspira a un posto nella finale a sei con due atlete biellesi, Artemisia Iorfino e Agnese Vella, e un allenatore di Cavaglià, l’ex azzurro alle Olimpiadi Enrico Pozzo
Oggi alle 15 a Biella per il campionato di Eccellenza maschile di calcio la Biellese affronta in casa, sul campo di corso 53° Fanteria, la capolista Borgaro mentre alla stessa ora all’Ezio Abate di Cossato il Città di Cossato gioca contro il Verbania
Gli invidiosi diranno photoshop
Ha fatto discutere (e sorridere) lo svarione del Corriere della Sera che, sulla copertina del suo settimanale Sette ha pubblicato una grande foto di Sofia Goggia sdraiata sul letto insieme al suo cane ma con due piedi sinistri, uno dei quali aggiunto al posto di quello destro in postproduzione per “migliorare” l’immagine. Il sorriso deriva soprattutto dalla reazione della campionessa di sci che, in un video divertente che ha pubblicato sul suo canale Instagram, mostra la fotografia a un’anziana amica bergamasca con cui chiacchiera in dialetto stretto e, alla sua obiezione sui piedi, la signora risponde: «Ma sei bella, chi vuoi che li guardi i piedi». Con un piccolo ritocco (e sia perdonato il doppio senso) la medesima frase può valere per l’immagine ufficiale e festosa diffusa al termine della mostra “Banksy, Jago, TvBoy”, chiusasi a Pasquetta con 29.770 visitatori più quelli della giornata inaugurale per portare la somma delle presenze al Piazzo da ottobre ad aprile all’obiettivo dei 30mila dichiarato alla vigilia. È un bel risultato, chi vuoi che noti che la cifra non è proprio quella tonda e le (eventuali) assenze nella foto di gruppo che celebra il traguardo? Eppure di quell’immagine che ha al centro il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio Michele Colombo, a capo dell’organizzazione della mostra-evento, ne sono circolate almeno tre versioni. E nessuna delle tre è stata esente da un passaggio con photoshop. Nella prima, a ben guardare, c’è almeno una persona aggiunta con quello che un tempo si definiva fotomontaggio: all’estrema destra Gigi Piana, presidente dell’associazione culturale Stilelibero che si occupa di palazzo Ferrero, una delle due sedi della mostra, ha un curioso alone attorno al corpo e, tra le sue gambe, è scomparso il battiscopa che decora la parete di sfondo. Desta sospetti anche l’assessora comunale Gabriella Bessone, accanto a lui. Ma l’analisi lascia il beneficio del dubbio: le imperfezioni nell’immagine potrebbero essere state causate dalla sovrapposizione di Piana accanto a lei. Una seconda versione, “tagliata” ai lati, ha però una correzione sul cartello stretto tra le mani di Colombo: le presenze sono diventate 30mila grazie a una pecetta digitale che ha coperto la scritta a penna, in verità più spontanea e carina, del cartello originale. Poi ce n’è una terza in cui il fotomontaggio è particolarmente malriuscito: occorreva aggiungere un altro assessore, quello al Bilancio Silvio Tosi, ma sembra emergere come un genio dalla lampada dalle giacche e dai maglioni delle persone che gli stanno intorno, lassù in seconda fila in alto a sinistra. In tutto questo sforzo di aggiunte digitali, alla fine nella fotografia non si vede Annalisa Ramazio, anima della gestione quotidiana di palazzo Ferrero. A renderle omaggio, a parole e non per immagini, è stato proprio Gigi Piana via social: «Ha gestito lo spazio con eleganza e intelligenza. In questi anni di esperienza nella realizzazione di eventi abbiamo maturato un modus operandi che permette al visitatore o alla visitatrice di trovare personale che non stampa biglietti di ingresso, ma fornisce informazioni, sull'evento, sul contesto, su altri punti di interesse della città, soprattutto grazie alle capacità di Annalisa».