Pubblico contro pubblico
Un patto fuori dai tribunali ha risolto una contesa che nelle aule della giustizia ci era rimasta per anni, fino a quelle della Corte di Cassazione. A litigare, ed è questa la cosa originale, sono due realtà che in teoria stanno dalla stessa parte, quella dello Stato: il comune di Biella e l’Azienda sanitaria, sempre di Biella. Il grosso pomo della discordia si chiama ex ospedale e, con lui, gli altri edifici prima utilizzati come uffici o ambulatori dall’Asl (quello di via Marconi o quello di via Fecia): secondo il municipio, da quando sono diventati scatole vuote, avrebbero dovuto essere tra gli immobili soggetti all’Imu, l’imposta sulle case e sui terreni che ogni Comune incamera, salvo esenzioni. Secondo l’azienda sanitaria, in quanto edifici che non avevano mutato destinazione d’uso, ricadevano ancora tra quelli esenti anche se materialmente non ospitavano più pazienti, dottori e personale di servizio. Per arrivare all’intesa sono serviti anni: i primi sono quelli trascorsi dal novembre 2014 al 2020, quando il Comune per la prima volta ha battuto cassa con l’Asl, secondo la ricostruzione de Il Biellese. Dagli uffici “cugini” dell’azienda sanitaria hanno risposto picche ed è arrivata la prima ingiunzione di pagamento, un po’ più minacciosa. Qui è arrivato il primo ricorso che ha dato ragione a palazzo Oropa, ma dalla commissione tributaria provinciale si è passati all’appello a quella regionale. Anche in questo caso ha “vinto” il municipio. L’Asl non si è arresa e ha presentato ricorso in Cassazione ma non si è arrivati all’udienza perché le parti si sono accordate per risolvere la questione prima di qualsiasi sentenza. Chi ha vinto? Il Comune: riceverà 1,5 milioni di euro, 833mila e spiccioli per gli anni oggetto della contesa, dal 2015 al 2019, poco più di 578mila per gli anni dal 2020 al 2023, su cui il Comune aveva sospeso le richieste in attesa della decisione definitiva, e 125mila euro e rotti per il solo 2024, una cifrona. L’Asl si è impegnata a versare dal 2025 in avanti il dovuto, almeno fino a quando le resterà sul groppone il patrimonio immobiliare dismesso. Per i bilanci di palazzo Oropa a dire la verità cambia poco: erano soldi che immaginava di avere prima o poi in cassa e li doveva mettere nella colonna delle entrate anno dopo anno, un po’ nel dovuto e un po’ nella lista dei crediti non ancora incassati. Per le tasche del cittadino, all’apparenza, anche: un ente pubblico paga, un altro ente pubblico incassa. L’unica differenza? Le spese legali di quasi cinque anni di cause e ricorsi. Quelle sono solo nella lista delle spese.
Ipse dixit
“Il condono per i no vax del Covid mi lascia sconcertato, un atto che raggiunge quattro obiettivi: sostenere chi non ha fiducia nel metodo scientifico e chi non ha nessun interesse per la collettività esponendola a rischi anche mortali, premiare i furbetti e arroganti e distruggere il concetto di merito. […] Ora premiare queste persone senza nessun richiamo al mancato senso di responsabilità e alla pericolosità delle loro affermazioni, senza chiedere scusa al personale sanitario, significa tra l’altro non prendere in considerazione il merito ma accettare il fatto che chiunque può dire la sua anche se può mettere a rischio la comunità”
(Franco Piunti, ex responsabile del dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria di Biella, in una lettera aperta a Eco di Biella)
Compreresti un oratorio?
Se lo si guarda dalle foto via satellite, l’oratorio di San Rocco in Riva, si vede una specie di cratere: non ci sono né la cupola né la copertura dell’abside, crollati cinquant’anni fa. In compenso c’è un vincolo della soprintendenza perché si tratta pur sempre di un ex edificio sacro costruito nell’Ottocento ma anche lasciato al suo destino da quasi un secolo, secondo la breve relazione che il ministero della Cultura ha pubblicato nel suo archivio dei beni abbandonati. Forse questi dettaglio sono più che sufficienti a spiegare perché, da anni, nessuno bussa alla porta del Comune per acquistarlo. L’oratorio fa infatti parte del patrimonio di palazzo Oropa che, a intervalli di uno o due anni, l’assessore al Bilancio di turno prova a vendere in un’asta pubblica. L’unica differenza tra un tentativo e l’altro è il prezzo, che scende progressivamente. Ora per comprare quel piccolo e diroccato luogo di preghiera all’imbocco della salita di San Giuseppe bastano 25mila euro. Sarebbe un investimento a fondo perduto per chiunque lo volesse fare, perché l’unica via sarebbe un restauro conservativo, presumibilmente più costoso dell’acquisto stesso, seguendo i dettami stringenti della soprintendenza. Ma c’è anche altro all’asta, in condizioni un po’ migliori, e il destino spesso è simile a quello del vecchio oratorio di Riva. Sono in vendita da anni villa Pramaggiore a Cossila e l’ex villa Trossi di via Caraccio, lo stabile di fronte al monoblocco del fu ospedale non utilizzato da quando, ormai vent’anni fa, chiuse i battenti l’asilo nido del centro storico. A intervalli regolari si pensa a un possibile riutilizzo ma ogni progetto naufraga e così ci si riprova con l’asta. Il Biellese ha calcolato il ribasso del prezzo nel corso degli anni: villa Pramaggiore ha perso il 50,3% in dodici anni, dai 320mila euro del 2012 ai 159mila attuali, villa Trossi è a -52,8%, da 755mila euro a 356mila.
Cosa succede in città
Oggi alle 17,30 a Biella s’inaugura l’esposizione pubblica della “Madonna con bambino e santi”, dipinto del 1538 di Gerolamo Giovenone, di recente restaurato con il contributo di un lascito testamentario. Il quadro sarà sotto gli occhi dei visitatori del Duomo dalle 7 alle 19 di tutti i giorni fino al 2 febbraio. L’iniziativa fa parte del progetto di Diocesi e galleria d’arte Bi-Box “Sia luce”
Oggi alle 17,30 a Biella si parla dei migranti lungo la rotta balcanica alla mensa Il Pane Quotidiano di via Novara, in un incontro promosso dall’associazione NoMafieBiella e dall’Acli. Intervengono Mira Schifano di Pacefuturo, reduce da un viaggio in Bosnia, e in diretta da Bihac, ultima città prima della frontiera con la Croazia, Silvia Maraone. L’ingresso è libero
Oggi alle 20,30 a Biella il palasport di via Paietta sarà la sede dello spettacolo di Natale dello Skating Biella, società sportiva di pattinaggio artistico a rotelle. Oltre ad allieve e allievi del club, si esibirà la campionessa del mondo Giada Luppi. La musica è affidata a Luca Tavaretti, voce dei Bandberry Smoke. L’ingresso è libero
Oggi alle 20,45 a Cossato la stagione teatrale prosegue con “Oliva Denaro”, storia tratta dal romanzo di Viola Ardone che si è ispirata alla vicenda vera di Franca Viola che, rifiutando il matrimonio riparatore unica via d’uscita nella Sicilia degli anni Sessanta, mandò a processo per stupro l’uomo che aveva abusato di lei. La protagonista è Ambra Angiolini. Restano pochissimi biglietti in galleria al prezzo di 26 euro a questo link
Oggi alle 21 a Vigliano è in calendario il galà di Natale inserito nel programma della rassegna “Interscambi coreografici” con il cast di EgriBiancoDanza e le scuole di danza del territorio. Appuntamento alla palestra comunale di via degli Alpini
Oggi alle 21 a Candelo è in programma il concerto di Natale della banda musicale cittadina che ha per titolo “Voci di donna”. Appuntamento nella chiesa di Santa Maria Maggiore, ingresso libero
Oggi alle 22 a Biella va in scena al Forum la festa di Natale per studentesse e studenti biellesi. L’organizzazione è di Moonlight, stesso marchio che si occuperà della festa di Capodanno della città sempre al palazzetto dello sport de Gli Orsi. L’ingresso è riservato a chi ha acquistato il biglietto in prevendita
Oggi alle 22 a Biella c’è la musica dal vivo allo spazio Hydro di via Cernaia con il concerto di Marta Del Grandi, cantautrice il cui ultimo album “Selva” è uscito nell’autunno del 2023. Biglietti a 10 euro, ridotti a 7 per i soci Arci
Magliette e battute
Nel consiglio comunale di mercoledì a Biella Sara Novaretti, esponente della lista civica di centrosinistra “Biella c’è”, ha indossato una maglietta “fatta in casa” che riproduceva la vignetta dedicata da Makkox, alias Marco Dambrosio, alla frase del sottosegretario Andrea Delmastro sul “non lasciar respirare”, legata alla presentazione di un mezzo blindato della polizia penitenziaria. Nel disegno, pubblicato dal quotidiano “Il Foglio”, Delmastro è raffigurato con la mano appoggiata al veicolo mentre chiede il permesso di guardare oltre i vetri oscurati, per vedere da vicino il recluso. Pochi metri più in là e due giorni prima, il sottosegretario alla Giustizia era tra i partecipanti alla conferenza stampa che ha annunciato l’arrivo dei primi sette milioni di finanziamenti ministeriali per Oropa. Appena sedutosi, è stato raggiunto dal sindaco Marzio Olivero con il fiatone, perché era arrivato in tutta fretta dalla cerimonia degli auguri natalizi in Prefettura. «Prendi fiato» gli ha detto, «è noto che io lascio respirare tutti».