Quando il rosa divide
Vacillano anche le piccole certezze in questo 2024 in cui ogni minuzia diventa un argomento da tifosi, anzi da ultras con un insulto in bocca e un bastone (virtuale come un commento social, per carità) in mano. Il Giro d’Italia sembrava una delle ultimissime cose che alla fine mettono d’accordo un po’ tutti: porta gente, porta anche soldi con gli alberghi e i ristoranti pieni, porta una visibilità senza pari alla città e alla provincia. Eppure è bastato illuminare per una notte la cupola di Oropa di rosa per scatenare i commenti negativi. Doppia premessa: era già successo nel 2017, ultimo arrivo di tappa al santuario, e allora il microcosmo biellese in stragrande maggioranza sorrise, piacevolmente sorpreso. E poi l’illuminazione di almeno un monumento quando inizia il conto alla rovescia dei 100 giorni alla partenza del Giro è una richiesta degli stessi organizzatori della corsa che in questo modo danno anche visibilità sui loro canali alle città sedi di partenza e arrivo delle tappe. Biella non si è tirata indietro e ha scelto il simbolo dei simboli, la cupola che i ciclisti vedono alzando gli occhi quando infilano il rettilineo del prato delle oche e che i telespettatori hanno sullo schermo, inquadrata dalla strada e dall’elicottero. Stavolta però la reazione è stata quasi più negativa che positiva. C’è chi si è lamentato perché s’illumina la cupola ma la passeggiata dei preti è inagibile, chi ha notato luci accese a Oropa e lampioni spenti in città. E va bene. C’è chi si chiede chi paga la bolletta. Altri benaltristi se la sono presa perché per il Giro d’Italia s’illumina un monumento e per altre iniziative no. C’è chi ha parlato di «pagliacciata americanoide», chi ha scambiato il gesto per un qualcosa di femminista magari pure legato al successo del film Barbie (seriamente, ma che c’entra?). Volendo dare un nome e un cognome ad almeno due commentatori contrari al gesto, eccoli. Alberto Scicolone, portavoce animalista dell’associazione “Legami di cuore”: «Un luogo si definisce sacro perché è inviolabile per finalità che non siano quelle dirette del suo essere. Ormai Oropa, grazie anche al suo rettore, ospita mostre di dubbio gusto, lascia illuminare la basilica superiore con i colori della Gazzetta dello Sport… Assessore Moscarola, chieda ai fratelli musulmani di fare la stessa cosa o alla sinagoga». Non così dissimile la presa di posizione di Ruben De Lorenzo, insegnante, “spiritual coach” (come si descrive sul suo sito internet personale), già candidato alle elezioni comunali per Fratelli d’Italia: «Mi pare che la perdita del senso del sacro, e forse in parte anche del ridicolo, abbia raggiunto una piena maturità». Chissà come avrebbero reagito nel 1993, anno dell’arrivo di tappa dopo trent’anni dall’ultima volta con Ghirotto vincitore e Indurain in maglia rosa, quando nella basilica superiore (proprio dentro, eh?) era stata posizionata la sala stampa. La morale, comunque, è che ora nemmeno il Giro d’Italia va universalmente bene. Restano gli Alpini. Forse.
Ipse dixit
“Quest'anno, per la prima volta e con nostro grande dispiacere, non abbiamo venduto neanche un libro per la Giornata della Memoria: insegnanti e famiglie, come si può lasciar scivolare via un'occasione così significativa per confrontarsi con i bambini e i ragazzi?”
(Post su Facebook della libreria Cappuccetto Giallo di via Vescovado a Biella)
Quando sparano a un cacciatore
Finché ci si accapiglia sulle luci rosa accese per una sera, tutto sommato, pazienza. Ci sono limiti che l’aggressività supera assai più facilmente e poco importa se c’è una persona in ospedale. Dipende dalla ragione per cui ci finisce. Se si tratta di un cacciatore ferito per errore da un’altra doppietta, per esempio, non merita di guarire, o almeno merita di soffrire secondo il microcosmo social. Che poi è fatto dalla gente in fila con noi alle poste, accanto a noi sul bus o sui banchi di una chiesa, davanti a noi al reparto surgelati che sceglie i fagiolini. Quando nei giorni scorsi un biellese è rimasto colpito dai pallettoni di un collega e i media locali hanno diffuso la notizia anche sui social, si sono scatenati più commenti rispetto alla media. C’è chi scrive «spiace» e sorride, chi ringrazia il karma, chi sceglie la faccina del pagliaccio e chi quella che ride. Una persona dice che il ferito «ha sperimentato il dolore che infligge, spero che non si lamenti». Un’altra sentenzia che «hanno il cervello pari a zero i cacciatori» e un’altra ancora se la cava con un «finché si sparano tra loro pazienza». C’è chi sembra augurarsi «avanti un altro». E poi c’è un commentatore (sulla pagina di Newsbiella) che prova a rispondere così: «Leggo dei commenti che veramente sono il peggio che si possa in primis pensare, figuriamoci poi se vengono scritti e pubblicati. Augurare disgrazie a persone perché si è contro la caccia non è cosa di questo nostro universo umano. Qualcuno dovrebbe vergognarsi».
Cosa succede in città
Oggi alle 9,45 a Biella si apre la festa patronale di San Paolo nella parrocchia dell’omonimo rione con l’insediamento del nuovo priore Mauro De Caria. Seguiranno la Messa celebrata dal vescovo Roberto Farinella, aperitivo e pranzo di fraternità e un pomeriggio di giochi per i più piccoli e con l’iniziativa dei “cantieri della carità”
Oggi alle 11 a Oropa parte la prima delle due visite guidate del giorno (la seconda è alle 12,30) a chiostro, basilica antica, appartamenti reali e museo dei tesori. La partenza è ai cancelli del santuario. Il costo è di 6 euro a persona
Oggi alle 11,30 a Cossato si distribuisce la fagiolata benefica della Croce Rossa. I fondi raccolti contribuiranno a finanziare l’acquisto di una nuova ambulanza. L’appuntamento è in via Amendola 91
Oggi alle 12 a Crevacuore sarà scoperta una nuova lapide in ricordo dei caduti nelle due guerre mondiali originari del paese valsesserino. La cerimonia coincide con la commemorazione legata alla giornata nazionale dedicata agli Alpini
Oggi alle 14,30 a Chiavazza parte la sfilata dei carri allegorici, tradizionale appuntamento del carnevale del rione. Il corteo in maschera percorrerà piazza XXV Aprile, via Gamba, via Milano, via De Amicis e via della Vittoria. Attenzione alla viabilità: durante il passaggio della festa le strade saranno chiuse al traffico
Oggi alle 15 a Biella c’è l’ultima giornata di repliche per “Il gran tour delle fiabe”, l’iniziativa di Teatrando per mettere in scena storie dedicate a bambine e bambini. L’appuntamento è nella sede di via Ogliaro 5. Ci si prenota, al prezzo di 6 euro, a questo link
Oggi alle 16,30 a Biella va in scena l’ultimo spettacolo del circo Peppino Medini, il cui tendone è ospitato nello spiazzo delle fiere accanto a Città Studi. Biglietti da 20 a 15 euro per gli adulti e da 18 a 10 euro per i bambini
La domenica sportiva
Oggi alle 14,30 a Biella è tempo di derby nel campionato di Eccellenza maschile di calcio. La Biellese affronta il Città di Cossato sul campo di casa di corso 53° Fanteria
Oggi alle 14,30 a Calvisano il Biella Rugby mette per la prima volta nella sua storia piede sul campo di una delle più blasonate società d’Italia, sette scudetti in bacheca. La partita è valida per la serie A maschile
Oggi alle 18 a Biella si gioca al palasport di via Paietta Zeta Esse Ti-Cus Genova, valida per il girone B del campionato di serie C di pallacanestro. Nella sfida di ieri sera del girone A l’Albatros Biella si è confermata capolista battendo 84-70 la seconda in classifica Abet Bra davanti a circa 900 spettatori. Nella serie B femminile il Bonprix Bfb è stato sconfitto 59-55 a Venaria
Quando un giornale annuncia una sorpresa
«Chiudete?». «Fate un corso di grammatica?». «Iniziate a essere un giornale serio?». Sono tre esempi di commenti comparsi sulla pagina Facebook de La Provincia di Biella, uno dei tre bisettimanali del territorio, che da giorni stava annunciando «una sorpresa» per i suoi lettori. Ieri si è alzato il velo sulla novità: una grafica tutta nuova per l’edizione di carta con un carattere più grande, come ha spiegato nel suo editoriale il direttore Matteo Floris, «per andare incontro alle esigenze di chi, come il sottoscritto, convive con qualche diottria in meno». Una revisione dello stile dell’impaginazione è cosa classica per i giornali anche nel mondo digitale: Il Biellese per esempio ne ha varata una da poche settimane per il suo sito internet. Quella de La Provincia di Biella sembra figlia del gruppo a cui appartiene, il colosso lombardo Netweek che è azionista di maggioranza anche di Eco di Biella. Lo stesso stile grafico si ritrova in un altro periodico piemontese del gruppo, La nuova provincia di Asti. Per i commentatori seriali delle notizie nostrane però il gioco del conto alla rovescia del giornale via social è diventato un’occasione per scatenare il sarcasmo pesante sul bisettimanale, facendolo direttamente “a casa sua”, ovvero sulla sua pagina Facebook. I tre commenti-esempio si sono replicati numerose volte sui vari post che annunciavano la “sorpresa”. Si vedono almeno due paradossi analizzando la vicenda. I commentatori che denigrano il giornale, con il loro commento, ne hanno in realtà favorito la visibilità: il meccanismo di Facebook calcola il cosiddetto “engagement”, letteralmente coinvolgimento, ovvero il tasso di interesse che un post riceve, in base al numero e non al merito dei commenti, delle reazioni e delle condivisioni. Sono negativi? Valgono uno, così come i positivi. E se sono tanti, faranno sì che i prossimi post del giornale siano ancora più visibili del solito. Secondo paradosso, legato al precedente: può un giornale, a salvaguardia del suddetto “engagement”, accettare di essere denigrato senza replicare proprio su un canale che dipende direttamente da lui? Moderare costa tempo, fatica e occhi vigili e la stragrande maggioranza dei giornali, a Biella e non, cessa il suo lavoro sui social una volta che ha pubblicato il link a una notizia. Ma questo fa sì che l’ambiente a disposizione dei lettori sia inquinato spesso da odio, insulti, attacchi personali oltre le soglie della diffamazione. Sia, in sintesi, invivibile e inadatto a un confronto civile, perfino su un’innocua sorpresa di un giornale, costretto per un giorno a fare da bersaglio agli attacchi che in un giorno medio si limita a ospitare inerme.