Quanto è pieno il bicchiere del turismo?
Il 2023 è stato l’anno dei record per il turismo nel Biellese: mai dal 2013 a oggi si era avuto un numero così alto di arrivi (le persone che hanno trascorso almeno una notte in una delle strutture ricettive della provincia) e di presenze (il totale delle notti trascorse). Sono rispettivamente 133.878, +20,7% rispetto al valore massimo storico del 2022, 110.891 arrivi, e 292.720, superiore del 9,4% al precedente primato del 2017, anno in cui arrivarono a Biella il Giro d’Italia con un traguardo a Oropa, i giochi nazionali Special Olympics e fu l’estate della Passione di Sordevolo. Rispetto al 2022 il dato dei pernottamenti è cresciuto del 21,6%. Sono cifre che corrispondono alla crescita di tutto il quadrante raggruppato nella stessa azienda turistica locale, quella denominata delle “terre dell’alto Piemonte”, definita nella conferenza stampa che in Regione ha presentato i dati come «una delle rivelazioni dell’anno» con più di 500mila arrivi e 1,1 milioni di presenze. Eppure nelle dichiarazioni a La Stampa di Barbara Greggio, assessora al Turismo della città di Biella, sembra esserci più rammarico che gioia: a suscitarlo è l’altra faccia della medaglia, quella che porta la provincia a essere comunque buona ultima in regione quanto a numeri del turismo, dietro Vercelli con i suoi oltre 137mila arrivi e in una categoria totalmente differente rispetto a Verbania e dintorni che supera il milione. «Il risultato è abbastanza scontato» ha dichiarato Greggio «perché purtroppo non abbiamo posti sufficienti. Abbiamo di contro un alto indice di occupabilità, significa che le camere sono spesso occupate. Ma non è abbastanza. E per scattare una fotografia coerente su progetti in corso d’opera ed eventuali punti deboli del territorio, è opportuno riconoscerlo». Tra alberghi, bed and breakfast e appartamenti in affitto breve, il Biellese mette a disposizione 7.558 posti letto. Per dare un termine di paragone, Alba da sola 3.150, Sestriere 5.994, Verbania città 10.896. È allo stesso modo vero che l’offerta dipende dalla domanda: la media di posti letto occupati al giorno (ottenuta dividendo il numero di pernottamenti per 365, i giorni di un anno) è di 802, poco più del 10 per cento di quelli a disposizione. Per la richiesta attuale, insomma, lo spazio per i turisti sembrerebbe essere sufficiente. Tornando ai dati dell’anno scorso, c’è un ulteriore parametro in crescita, quello della permanenza media: ogni turista passa 2,19 notti, in leggerissima salita dopo un calo che era stato costante dal 2015, a lasciar intendere che le visite preferite nel Biellese sono quelle “mordi e fuggi”. Il confronto dice che nel Verbano-Cusio-Ossola la media è 3,53, nel Vercellese 2,63, nel Novarese 2,66.
Ipse dixit
“Da mamma di due bimbi di 4 e 7 anni vedo quanto sia difficile coinvolgerli in una lettura che non li affascina già dalle prime righe”
“E cosa le dicono del suo lavoro da scrittrice?”
“Mah, per loro è normale. Hanno avuto un attimo di spaesamento quando per il premio Strega mi hanno anche vista in tv. Erano incuriositi e un po’ preoccupati di un premio che si chiamasse Strega”(Dall’intervista a La Provincia di Biella della scrittrice biellese Maddalena Vaglio Tanet, il cui nuovo libro per ragazzi “Rim e le parole liberate” è in libreria da oggi)
L’ennesima richiesta sui treni
Con i dati sul turismo in crescita, con un 2024 che promette grandi numeri per l’arrivo del Giro d’Italia e un 2025 in cui arriveranno moltitudini di Alpini per l’adunata nazionale, «i tempi sono maturi» come dicono i pendolari biellesi per tornare a chiedere più treni almeno nel fine settimana. Dopo aver incassato un no sull’arrivo di più diretti verso Torino per almeno due anni e un contentino sull’aggiustamento degli orari per chi si dirige a Milano porta Garibaldi, il comitato riprova a sottolineare come il servizio nel fine settimana sia nettamente inferiore a quello degli altri capoluoghi di provincia piemontesi, in apparente contrasto con l’iniziativa appena varata del biglietto unico treno-bus per raggiungere il santuario di Oropa o di quella invernale della navetta gratis dalla stazione San Paolo a Bielmonte per chi scia e arriva da fuori provincia. «Le recenti iniziative dimostrano un interesse per il territorio» ha dichiarato a La Stampa il portavoce del comitato Paolo Forno. «Si chiede per il sabato un’implementazione del servizio da 7 a 10 coppie, ma anche una maggiore frequenza dei servizi il sabato mattina su entrambe le linee e la copertura nella fascia delle 21,06 o meglio 22,06 da Novara e delle 21,48 da Santhià, oggi non coperte». Al potenziale mercato turistico, si somma infatti quello di chi studia all’università e spesso preferisce tornare a casa il sabato mattina o raggiungere la sede delle facoltà la domenica sera. «I flussi universitari sono in crescita» dice Forno «ma in parte dirottati verso l’auto privata dall’assenza di adeguato servizio festivo serale e al sabato mattina come presente fino al 2019». Prendendo proprio l’ultimo anno prima della pandemia come termine di paragone, l’offerta di treni è calata del 55% il sabato e del 22% negli altri giorni festivi ed è inferiore del 50% rispetto agli altri capoluoghi piemontesi.
Cosa succede in città
Oggi alle 15 a Biella è in programma un incontro nell’aula maglia dell’Itis quintino Sella di via Rosselli sul tema dei lavori estivi e stagionali, rivolto soprattutto ai più giovani. Organizzano Comune, Informagiovani e Centro per l’impiego
Oggi alle 16 a Biella il ciclo “Incontri del pomeriggio” organizzato dall’università popolare UpbEduca propone una conversazione con Silvia Delzoppo sulla figura di Lucia Maggia Hedda, insegnante, poetessa e scrittrice biellese. L’appuntamento è nella sala convegni della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella in via Gramsci. L’ingresso è libero
Oggi alle 21 a Candelo il cinema Verdi ospita un nuovo appuntamento con la rassegna “In quota” dedicata al cinema sulla montagna: sarà proiettato il documentario del regista cinese Huaqing Jin dal titolo “Il respiro della foresta”
Oggi alle 21 a Graglia partirà dalla chiesa della Santa Trinità e Santa Croce la via crucis che coinvolge l’intera zona pastorale della valle Elvo guidata dal vescovo Roberto Farinella
Oggi alle 21 a Cossato don Ettore Cannavera, cappellano del carcere minorile di Cagliari, sarà ospite della serata di “Una chiesa a più voci”. Il tema dell’incontro, aperto a tutti in videoconferenza collegandosi al sito web, è la giustizia in Italia per chi ha meno di 18 anni
Oggi alle 21,30 al Piazzo il concerto del martedì porta sul palco del Biella Jazz Club a palazzo Ferrero Attilio Zanchi e la sua band per un tributo a Charles Mingus
La foto del giorno
Il lancio del giavellotto è stata la prima gara di Nicole Orlando ai Trisome Games di Antalya, in Turchia, chiusisi ieri. Ed è stata anche la prima delle sue cinque medaglie, lo stesso numero che era arrivato nel 2015 a Bloemfontein in Sudafrica, quando la sua fama diventò nazionale, portandola dalla bacheca social dell’allora presidente del Consiglio Renzi al discorso di fine anno di Mattarella fino al palco del festival di Sanremo. Dopo il bronzo nel giavellotto sono arrivati due ori, nella staffetta 4x100 con Giulia Pertile, Elisa Zendri e Chiara Zeni e nel triathlon, conquistato a pari merito con la ceca Michala Petrikova, l’argento nel salto in lungo e il bronzo nel lancio del disco. Orlando, trent’anni compiuti a novembre, è tesserata da sempre per la Ginnastica La Marmora ma si allena anche con la Pro Patria a Busto Arsizio. La sua carriera è una lunga sequenza di successi a livello nazionale, europeo e mondiale. I Trisome Games sono considerati alla stregua di Olimpiadi per atlete e atleti con disabilità intellettive e relazionali, che alle Paralimpiadi non sono ammessi nonostante una campagna di sensibilizzazione che ha visto anche l’atleta biellese tra le portavoce. Nel 2020, anno di pandemia, erano stati rinviati e non recuperati. Nicole Orlando ha atteso senza smettere di allenarsi e non ha smesso nemmeno di salire sul podio. Il tempo di tornare dalla Turchia e tornerà anche al suo lavoro quotidiano, quello di barista alla Ca’ degli Studi, la caffetteria di Città Studi gestita dalla cooperativa Raggio Verde.