Quello che la campagna elettorale non dice/1
Somiglia a una specie di contraddizione definire «vero tema del futuro del Biellese» (parole di Roberto Azzoni in un breve commento su Eco di Biella di ieri) quello di chi è più anziano e, per ragioni meramente anagrafiche, ha un orizzonte del domani forzatamente limitato. Eppure parlano chiaro, e durissimo, le cifre: oltre 50mila residenti della provincia hanno più di 65 anni, tra cui più di 17mila oltre la soglia degli 80 anni. È una legge di natura che la loro salute e il loro tasso di autosufficienza sia destinato a decadere. E, stando all’andamento demografico, la quota è destinata ad aumentare più che a scendere. In questo contesto diciotto case di riposo del territorio hanno firmato una lettera aperta in cui comunicano di «dover sospendere l’accoglienza delle persone anziane che, numerose, richiedono i servizi che queste strutture hanno perpetuato negli anni». La ragione è soprattutto economica ma non solo: «Dopo il Covid» ha dichiarato a Eco di Biella Paola Garbella, direttrice del Cerino Zegna, una delle strutture firmatarie della lettera, «il costo dell’energia è schizzato alle stelle e anche il costo del personale è giustamente salito. Questo però ci sta mettendo in ginocchio ed è per questo che vogliamo essere ascoltati al più presto». La mancanza di confronto è uno dei problemi sottolineati dalla lettera che menziona «difficoltà più volte sottolineate e significate alle competenti autorità locali senza ricevere riscontro alcuno». La retta in una casa di riposo è di circa 2.300 euro mensili, una cifra ben superiore alla pensione di anzianità media che l’Inps versa nel Biellese. Esiste il meccanismo delle quote sanitarie: i non autosufficienti possono accedere a un prezzo decurtato del 50% perché la parte restante è a carico della Regione. Per la quota che resta in capo all’assistito ci sono, poi, meccanismi di compensazione in caso di scarsi mezzi economici a carico di Comuni e consorzi socioassistenziali. Ma, come denuncia Paola Garbella, le quote sono diminuite rispetto al passato: «Una volta avevamo raggiunto le 780, a nostro parere il numero giusto per un territorio come il nostro. Poi piano piano abbiamo cominciato a scendere fino a 540 circa. Negli ultimi anni dobbiamo riconoscere l’impegno che è stato assunto dalla direzione generale dell’Asl di Biella che le ha riportate a 640 circa. Ma non sono ancora sufficienti». Il secondo problema riguarda il personale, o meglio la sua carenza: pubblico e privato si contendono infermiere e infermieri e, per esempio, l’ultima campagna di assunzioni dell’azienda sanitaria biellese, con 54 nuovi ingressi, sottrarrà forza lavoro anche alle case di riposo. «Noi assumiamo, formiamo le figure professionali» dice Garbella «che poi ci vengono portate via. Quello che vorremmo dalla sanità pubblica è un impegno a non farci la guerra sul personale». Martedì l’Asl ha fissato un incontro per affrontare i problemi e per proseguire «il consueto confronto», come scrive Eco di Biella.
Ipse dixit
“Passeremo dal prosecco al barbera”
(Il presidente della Regione Alberto Cirio commentando, a Vicenza, il passaggio di consegne verso l’adunata degli Alpini del 2025 a Biella. Più bramaterra ed erbaluce che barbera, però...)
Quello che la campagna elettorale non dice/2
Dagli anziani ai giovani: c’è una nuova iniziativa in città, che si è materializzata su Instagram con il nome Comfortzone Biella. Il suo primo post indica quello di cui il gruppo si vuole occupare: c’è il meme dell’astronauta con i due tasti identici di fronte agli occhi e non sa quale schiacciare. Il dilemma, alla biellese, è stare al Duomo o fare su e giù per via Italia. È il sintomo della mancanza di spazi per stare insieme e del desiderio di realizzarne uno. Il primo passo era stato pubblicare un sondaggio su internet per comprendere le esigenze della popolazione giovane di città e provincia. Gli organizzatori dichiarano di aver ricevuto quasi mille risposte. Il 97 per cento si è dichiarato insoddisfatto delle proposte serali nel Biellese, il 69 per cento ha detto di passare le sue serate girovagando per la città. Più della metà desidererebbe avere una discoteca dando ragione alla campagna del capogruppo della Lega Alessio Ercoli che lottò per “imporne” una all’interno del progetto del non centro commerciale con cinema multisala tra Biella e Gaglianico. Ma le risposte denunciano anche l’assenza di centri aggregativi, di spazi culturali e, per 200 di coloro che hanno partecipato al sondaggio, di un’aula studio che si sommi agli spazi in biblioteca e a Città Studi. «Questi dati sono un po’ deprimenti» scrivono su Instagram i gestori della pagina Comfortzone «ma sono la dimostrazione che c’è davvero bisogno di cambiare molte cose». In un altro post si parla di come stanno pensando di strutturare lo spazio: aula studio, servizio bar, spazi per stare in compagnia, dj set, laboratori, concerti e molto altro. Un piccolo esperimento era sorto in via San Filippo, sede provvisoria e ora già dismessa di Nientedafare, il gruppo prima spontaneo e poi un po’ più organizzato di Biella che aveva provato a coagulare le necessità di chi ha meno di 25 anni. L’appello è ai loro coetanei: «Dobbiamo dimostrare a chi ha il potere a Biella che noi giovani desideriamo uno spazio proprio così. Solo mostrando che tutti sono interessati si possono cambiare le cose». Chissà se negli ultimi 25 giorni di campagna elettorale anche questo diventerà un tema.
Cosa succede in città
Oggi alle 16 a Biella apre i battenti il luna park o, in gergo biellese, la fiera. Giostre e attrazioni sono in piazza Cerruti, il grande parcheggio tra Città Studi e il carcere. Funzioneranno nei giorni feriali dalle 16 alle 19,30 e dalle 20,30 alle 24 e il sabato e la domenica dalle 10,30 alle 13 e dalle 14,30 alle 24
Oggi alle 18 a Biella la Biblioteca Civica di piazza Curiel accoglie un suo ex bibliotecario in una veste differente, quella di autore: Marcello Proietto presenterà il suo libro “Pietre Sante. Le figlie dell’Etna” dialogando con Patrizia Bellardone. L’ingresso è libero
Oggi alle 18,30 a Biella lo scrittore Luca Bianchini sarà ospite della libreria Giovannacci di via Italia per presentare il suo ultimo romanzo “Il cuore è uno zingaro”. L’ingresso è libero
Oggi alle 18,30 al Piazzo musica e parole si mescoleranno nell’appuntamenti di Accademia Perosi e Club alpino italiano nella sala concerti al primo piano di palazzo Gromo Losa. L’incontro è con l’alpinista Emilio Previtali, la musica è con le percussioni di Andrea Dejeronimis. Ingresso a 3 euro
Oggi alle 19 a Biella l’auditorium della chiesa di San Filippo (ingresso da via De La Salle) ospita la presentazione del libro “Dio, la scienza, le prove”, saggio dei francesi Michel Yves Bolloré e Oliver Bonnassies. Ne parleranno il fisico biellese Nicolò Jacazio e padre Giovanni Gallo. L’ingresso è libero
Oggi alle 20,30 a Vigliano taglia il traguardo del primo anno di incontri il Silent Book club, il gruppo di lettrici e lettori che si ritrovano in un locale, leggono un libro ciascuno in silenzio per poi chiudere scambiandosi impressioni sulle loro letture. L’appuntamento è al Bicer di via Milano
Oggi alle 20,45 a Biella Cittadellarte celebra la giornata internazionale dei musei con un incontro-conversazione con Michelangelo Pistoletto che dialogherà con Paolo Naldini, direttore della fondazione che porta il suo nome. Modera Luca Deias. L’ingresso è libero
Oggi alle 20,45 a Biella comincia all’Opificiodellarte di piazza De Agostini la rassegna “Teatro giovani” con gli spettacoli portati in scena da allieve e allievi dei corsi guidati da Arcipelago Patatrac. Si comincia con “Casting” e “La dodicesima notte”. Biglietti a 10 euro. Info e prenotazioni allo 015.30901
Oggi alle 21 a Vigliano la musica d’organo torna protagonista nella chiesa di Santa Maria Assunta con la rassegna Organalia. Suonerà Gianluca Cagnani accompagnato dalla soprano Hangxi Yang in un programma dedicato a Bach
Consigli social non richiesti ai candidati
Uno Se avete aperto una pagina Facebook a un mese dal voto, a nome vostro o della vostra lista, è assai probabile che non serva a nulla, se non a dire a voi stessi che andava fatto perché ce l’hanno tutti. Servono settimane, talvolta mesi per ottenere un numero dignitoso di profili che seguono la pagina. È quasi certo che, nel giorno del voto, sarete arrivati poco sopra quota cento e, dal giorno dopo, comunque sia andata, la lascerete morire lì nel magazzino dei megabytes in disuso. Così, quando si rivoterà fra cinque anni e se mai vi toccasse ricandidarvi, dovrete di nuovo partire da zero.
Due Vi state esaltando per quei cinque o sei “mi piace” che compaiono sotto i post? Controllate bene di chi sono: se appartengono a compagni di lista o a persone che già vi stimano e vi voteranno, vuol dire che tutto questo sforzo non vi ha portato una singola preferenza.
Tre Ormai ’sta pagina è aperta, giusto? Valutate di ridurre gli sforzi per produrre contenuti e aprite il portafogli. Concentratevi su un post solo con nome, simbolo e appello al voto e metteteci sopra qualche decina di euro di sponsorizzazione per forzare la visualizzazione sulle bacheche di persone che non vi conoscono. Magari, poi, prima di farlo affidatevi a chi conosce bene i social così da fissare correttamente il target delle persone a cui è destinato il messaggio. A che servirebbe inviarlo a chi vive in un altro Comune e manco può votarvi?
Quattro Può capitare (e probabilmente, voi che leggete, avete un esempio in mente) che abbiate deciso da che parte stare appena prima che si partisse pancia a terra a far campagna elettorale. Allora è inevitabile essere partiti da zero. Tornate al punto tre e applicatelo.
Cinque Dato che avete aperto quella pagina, probabilmente state provando a popolarla di post, immagini, video. Sicuri che quella foto un po’ patinata fatta scattare al ritrattista professionista abbia più senso di un giro al mercato a farvi conoscere davvero e non a due dimensioni?
Sei In ansia da prestazione probabilmente state martellando di messaggi diretti, di link spediti su whatsapp e di inviti a seguire la pagina tutta la vostra rubrica. Attenzione: al sesto messaggio rischia di venire voglia di votare il vostro avversario. E attenzione numero due: il vostro avversario potrebbe essere uno dei contatti della vostra rubrica che state cercando di convincere a votare per voi e non per se stesso.
Sette Se avevate aperto una pagina per le elezioni 2019 e adesso avete una lista nuova, magari con uno schieramento diverso, cambiare nome alla pagina fa impazzire la maionese ai vostri già scarni seguaci. E l’effetto dei vecchi post che magari parlano male del candidato sindaco che appoggiate oggi fa un po’ ridere.
Otto Più in generale, i social sono (ancora) visti come il luogo del passatempo. Ma se fior di politici li hanno usati come mattoncino per costruire, riuscendoci, il loro consenso, è perché si sono affidati a professionisti che sapevano (e sanno) il fatto loro e non al cugino smanettone. La comunicazione politica è una professione. Affrontarla da dilettanti è sforzo nobile ma non necessariamente fruttuoso.