Riso solitario
Vercelli è la capitale del riso, anche formalmente: lì ha sede il centro operativo dell’Ente nazionale risi, per esempio, che ha a Milano la sua “casa” ufficiale. Ma c’è un pezzo di “mare a quadretti” che punta a fare un po’ più da solo: a ispirarlo è il Consorzio di bonifica della Baraggia, a guidarlo la neo-vicepresidente della Provincia e sindaca di Gifflenga Elisa Pollero, a fornire gli strumenti per farlo è la legge del 2017 che ha istituito i distretti del cibo. Il Piemonte ne ha tredici, secondo i documenti pubblicati sul sito del ministero dell’Agricoltura, il Biellese ancora nessuno o almeno non come capofila. E già c’è il distretto del riso del Piemonte. Come annuncia Pollero sull’edizione di Vercelli de La Stampa, il cammino è già partito per crearne un altro, parallelo ma non troppo: si parte dal riso e dal Baraggia Dop, ma si arriva alle altre peculiarità della fetta di Biellese e Vercellese che comprende 36 Comuni e arriva fino alle colline del vino: «La prima fase sarà proporre il distretto alla Regione che avrà 90 giorni di tempo per iscriverci al registro nazionale». La caratteristica che, secondo gli ideatori, rende unica questa fetta di territorio è la coesistenza con l’unico riso a denominazione di origine protetta d’Italia, con l’altro Dop legato ai vini rossi delle Coste della Sesia e all’associazione del Biodistretto del riso piemontese, che promuove le colture biologiche tra Biella e Vercelli. Nessuna sovrapposizione, come dice anche il presidente della Provincia di Vercelli Davide Gilardino a La Stampa: «Le due realtà non vanno in contrasto». Aggiunge colui che appare come un grande ispiratore, il presidente del Consorzio Baraggia (lo stesso ente che è a capo del progetto della nuova diga sul Sessera) Leonardo Gili: «Il nostro distretto è ideato per valorizzare le caratteristiche di un territorio specifico, con eccellenze uniche, che non può essere compatibile né assimilabile ad altre realtà. Non ha niente a che vedere con il distretto del cibo di Vercelli». Tra le sue possibili missioni, ci sarebbero la partecipazione e l’organizzazione di eventi enogastronomici, la creazione di itinerari turistici, la promozione internazionale. La consulenza per la creazione del distretto è stata affidata a Barbara Greggio, ex assessora al Turismo a Biella, in quota Lega.
Ipse dixit
“Marisol Castellanos di un altro livello”
(Storia Instagram di Milena Baldassarri, azzurra di ginnastica ritmica reduce dalla finale individuale di Parigi 2024, dal teatro Duse di Bologna dove ha assistito a “C’era una volta Cenerentola”, lo spettacolo del Balletto di Roma con la giovane biellese come prima ballerina)
Wok(e)
Si parla di “woke”, soprattutto da destra, quando si vuole descrivere la tendenza all’autocensura per rispettare in modo maniacale il politicamente corretto. Santo Crea nella presentazione del suo prestigioso palazzo Jacquard in quello che era il supermercato Upim a Biella centro, si è certamente tenuto a debita distanza da qualsiasi rischio. «Ho ritenuto che non fosse una soluzione corretta per la città e allora ho rifiutato l’offerta»: è il suo virgolettato che arriva da La Stampa, ma ce n’è uno simile anche su Il Biellese. L’immobiliarista torinese è colui che sta dietro il progetto di trasformazione dell’ex Upim in via Gramsci in centro residenziale di prestigio, con bilocali da 75 metri quadri a 200mila euro, appartamenti grandi il doppio a poco meno di 400mila e una villa sul tetto con giardino e piscina dal prezzo imprecisato. Prestigio, appunto, quello che il cliente potenziale dell’offerta rifiutata, secondo Crea, non aveva. Lui stesso si è dichiarato poco politically correct, prima di svelare che si trattava di un’azienda con a capo manager di origini cinesi. Cercavano spazi commerciali, per mettere quello che lui stesso ha definito «un bazar», una versione ancora più grande, verosimilmente, dei grandi empori che già si trovano lungo la Trossi, in via per Candelo o dentro la galleria dell’Esselunga. Nella classifica dei fatturati più pesanti tra le aziende biellesi, quelli che valicano almeno i 2 milioni di euro, ci sono già due aziende simili, ben mescolate insieme a nomi storici del tessuto produttivo locale. Tra gli investimenti più pesanti su ristrutturazione di spazi e apertura di locali pubblici in città, negli ultimi lustri, si segnalano quello in viale Macallé dove un ex supermercato rimasto vuoto è diventato un ristorante, uno di una catena nata in Lombardia, oppure quelli tra piazza San Paolo e viale Roma, uno dei quali evoluzione di un locale che serviva cibo cinese e giapponese in via Pietro Micca angolo via Arnulfo. È una catena anche Shun Fa, una delle due imprese commerciali oltre i 2 milioni di fatturato, che dichiara su internet di avere undici punti vendita affiliati tra Piemonte, Lombardia e Liguria. A Biella il primo ristorante arrivò negli anni Settanta e si sprecavano le battute molto poco woke sul fatto che probabilmente mangiavano cose strane come i cani, memori di una scena di un film di Fantozzi in cui la pietanza era il barboncino della signorina Silvani. Oggi un giro a un “all you can eat” non suona più così strano, così come vederli nel panorama urbano. Negli anni Sessanta, quando aprì il primo ristorante cinese a Milano, all’inaugurazione ci andarono anche un ministro e lo scrittore e cronista Dino Buzzati, che descrisse la cena in una paginona sul Corriere della Sera. Anche quella era poco woke: «Soprattutto sentita l’assenza di cinesine» scrisse in un paragrafo verso la fine. «Almeno una al bar e una al guardaroba, direi che è il minimo indispensabile. Invece niente».
Cosa succede in città
Oggi alle 8,30 a Ponderano apre all’ospedale Casa Telethon, il punto di riferimento per la raccolta fondi nazionale promossa in provincia da Gaglianico e dalla sua amministrazione. Resterà a disposizione fino a mercoledì dalle 8,30 alle 12
I titoli della settimana
Le notizie principali degli ultimi sette giorni secondo le prime pagine dei giornali locali
Lunedì 2
Eco di Biella Il business biometano è realtà
Martedì 3
Il Biellese La Vuelta di Spagna 2025 passerà per le strade biellesi
La Stampa Biella, “corsa” al pronto soccorso: solo un caso su quattro merita l’urgenza
Mercoledì 4
La Provincia di Biella Allarme cassa integrazione
La Stampa La città accende i nuovi lampioni ma piazza Vittorio resta al buio
Giovedì 5
Eco di Biella Istruttore pedofilo, Ippica sospesa due anni
La Stampa Ferrovie, è guerra fra le province: “Cancelliamo i passaggi a livello”
Venerdì 6
Il Biellese Il massaggio costa 5 anni di galera
La Stampa Biella, gli scatti di Steve McCurry aprono la stagione dei grandi eventi
Sabato 7
La Provincia di Biella Sciatori bloccati ad Alagna
La Stampa Biella sogna la rinascita urbana con il rilancio dell’edilizia privata
Domenica 8
La Stampa Dopo dieci anni si sblocca il progetto della scuola hi-tech da 14 milioni