Ruderopoli
A Biella si fa una fatica immensa a recuperare gli spazi dismessi rimasti vuoti. Il privato fatica a proporre e, quando lo fa, punta a progetti che possano essere più redditizi possibile, il che non sempre si sposa bene con la pianificazione urbana. Il pubblico, che di questa si dovrebbe occupare, sembra non riuscire a trovare una visione comune, un’idea d’insieme che forse manca dal celebre “piano direttore” degli anni Novanta firmato da Gae Aulenti. Le iniziative arrivate a buon fine non sono molte e tendono a dipendere dalla fame di nuovi spazi delle catene di supermercati: il Lidl di via Ivrea al posto di una fabbrica chiusa da anni, l’Aldi di via Carso che si è mangiato però anche un giardino pubblico, l’ex discoteca Caravel di Cossato dove il cantiere è aperto da poco. Lungo la Trossi dei capannoni vuoti descritta da Silvia Avallone ormai dieci anni fa nel romanzo Marina Bellezza la situazione è stabile: la città del mobile di Verrone sognata da Giorgio Aiazzone a Verrone è ancora un enorme scheletro di cemento la cui proprietà, almeno fino alle ultime cronache dei giornali (il Corriere della Sera mandò un inviato nel 2017), era suddivisa tra una società inglese e la catena d supermercati Auchan. Unico segno di vita, un intervento recentissimo per disboscare rovi ed erbacce che però ha messo davanti agli occhi lo sfacelo che c’era dietro. Per una Coca Cola che ha riaperto il suo stabilimento specializzandolo nella lavorazione della plastica riciclata per le bottiglie, c’è un Gardenville alle porte della città che è ancora nelle condizioni in cui lo aveva lasciato l’incendio di quest’estate, mentre la proprietà sta ricostruendo qualcosa di nuovo accanto a Gli Orsi ma là dove c’era il magazzino della cartoleria Bonda. Dentro la città l’asse di via Carso aspetta notizie dalle ex Pettinature Riunite e dal complesso ex Rivetti. La prima ha un ok del consiglio comunale per un’area soprattutto commerciale che ruoterà attorno a un supermarket (l’ennesimo e un distributore di benzina) ma il cantiere non parte, sembra per discussioni sulla bonifica di un’ex discarica tra i proprietari. Il secondo avrebbe dovuto essere sede di un centro medico specialistico ma nel frattempo è passato di mano, acquistato da un gruppo specializzato in investimenti immobiliari con sede a Pescara. Qualche metro ancora più dentro la città ecco il vecchio ospedale: monoblocco, vecchia struttura, edifici che ospitavano uffici in via Marconi stanno per compiere dieci anni senza aver trovato una nuova destinazione, tra concorsi di idee finiti nel cassetto, proposte difficili da realizzare (dal polo scolastico alla stessa demolizione di parte del complesso) e iniziative private fermatesi ai primi disegni. È vuota dal 2016, anno del trasloco in piazza Curiel, l’ex biblioteca di via Pietro Micca, anche qui con idee che si sono sovrapposte (spazio coworking, affidamento ancora alla biblioteca, museo del tessile, casa dei giudici di pace) ma nessuna che si sia mai concretizzata. Poco lontano, una gioia arriva dalla Corea e da Gene Yoon, amministratore delegato della Fila che ha aperto il cantiere per riaprire la sede storica di via Cesare Battisti. A proposito di enormi complessi rimasti vuoti, ecco la Pettinatura Italiana di Vigliano: nel 2001 tre operai morirono in un’esplosione, nel 2008 iniziò una crisi che culminò nel 2014 con la chiusura definitiva. Da allora è stata usata solo come scenografia d’epoca per la fiction Rai dedicata a Luisa Spagnoli. Poi ci sarebbe l’ex Filatura Biellese tra Biella e Gaglianico: è vuota da trent’anni, non è mai diventata un centro di ricerca medico-scientifica per i tumori infantili (progetto Tera lanciato nel 2011 e svanito dal 2014 in poi) e ora sembra avere il destino di essere un’altra area commerciale (o non commerciale come dicono i promotori nonostante 12mila metri quadrati più un cinema multisala dedicati a negozi), tra discussioni e dubbi.
Ipse dixit
“Laggiù correva la pianura, s’irradiavano le grandi arterie d’asfalto che conducevano a Milano, a Roma, a ogni luogo del mondo che valesse la pena raggiungere. E dall’altra parte c’era il vuoto. La terra di nessuno. Un grappolo di lampioni, un tenue bagliore disperso a nord-ovest. E sopra il capoluogo c’erano loro, le montagne”
(Da “Marina Bellezza”, romanzo ambientato nel Biellese scritto da Silvia Avallone)
Quattro anni per aver bruciato la Venere
Quattro anni di reclusione, 4mila euro di multa più il pagamento delle spese processuali: la giustizia non ha fatto sconti all’uomo di 32 anni senza fissa dimora giudicato colpevole di aver dato fuoco, nella notte tra l’11 e il 12 luglio, alla Venere degli Stracci di Michelangelo Pistoletto in piazza Municipio a Napoli. L’uomo era stato riconosciuto dalle riprese delle telecamere di sorveglianza della zona e catturato poco dopo mentre pranzava a una mensa dei poveri poco lontano dal luogo in cui era stata collocata l’opera dell’artista biellese che aveva ricevuto l’incarico dal Comune di realizzare una nuova versione in grande formato della sua installazione, manifesto dell’arte povera, che può essere vista a Biella nelle sale di Cittadellarte. Uno sconto in realtà c’è stato: la pena è stata ridotta di un terzo perché il processo si è svolto con il rito abbreviato. Ma il tribunale ha considerato le fattispecie più gravi di reato, per la distruzione volontaria di un bene artistico tutelato. Sul trattamento che la giustizia ha riservato all’accusato c’era già stata una protesta della società civile napoletana perché l’uomo, nonostante fossero state accertate le sue condizioni psichiche precarie, era rimasto in custodia cautelare in carcere in una cella con troppi detenuti rispetto alla sua capienza. Alla petizione aveva aggiunto il suo sostegno anche Michelangelo Pistoletto che non si è costituito parte civile al processo così come il comune di Napoli. Dopo essere stato scarcerato (dopo molte settimane) e accompagnato in una comunità che è diventata la sua dimora per gli arresti domiciliari, ora è arrivata la condanna pesante. La sua avvocata presenterà appello. La società civile si è di nuovo fatta sentire: «Non considerare la situazione soggettiva del ragazzo» ha detto a La Repubblica Sergio D’Angelo, uno dei promotori della prima petizione «è un errore. Attendo che la giustizia in appello sappia essere più clemente». Michelangelo Pistoletto ha intanto annunciato di voler donare una nuova riproduzione dell’opera che sarà inaugurata a gennaio, sei mesi dopo il rogo. Il denaro raccolto con una sottoscrizione che il maestro biellese ha rifiutato diventerà una donazione suddivisa tra un’associazione che si occupa di persone con disabilità intellettive e una che sostiene il recupero delle donne che escono dal carcere.
Cosa succede in città
Oggi alle 18 ad Aosta verrà presentato il libro “I Sella in Valle d’Aosta”, saggio sulla famiglia di bancari (e alpinisti) biellesi e sui loro legami con la vicina vallata. All’appuntamento, alla biblioteca regionale Salvadori, saranno presenti lo storico Teresio Gamaccio e il presidente di Banca Sella Maurizio Sella
Oggi alle 20,45 a Biella riprende al teatro Odeon la stagione teatrale in abbonamento: Chiara Francini e Alessandro Federico portano sul palcoscenico “Coppia aperta quasi spalancata”, testo di Franca Rame e Dario Fo. Biglietti in tutti i settori, più numerosi in galleria quasi esauriti in platea, ancora disponibili a questo link
I titoli della settimana
Le notizie principali delle prime pagine negli ultimi sette giorni secondo i giornali locali
Lunedì 4
Eco di Biella «Le nostre storie di ragazze abusate»
Martedì 5
Il Biellese Precipita con il parapendio, rischia di perdere un piede
La Stampa Raddoppio della Trossi: “Basta con i veti politici, il progetto va approvato”
Mercoledì 6
La Provincia di Biella Oltre 150 persone al gelo per tre lunghi giorni
La Stampa Nella provincia ricca la grande avanzata della povertà “invisibile”
Giovedì 7
Eco di Biella Irpef, quanto si paga nei 75 Comuni
La Stampa Sicurezza sul lavoro, blitz dei carabinieri nei cantieri del Pnrr
Venerdì 8
Il Biellese Bonprix, adesso c’è aria di sciopero
La Stampa Il patto del Piemonte scommette su ospedale e palazzo Cisterna 2.0
Sabato 9
La Provincia di Biella Pioggia di milioni per palazzo Cisterna e Asl
La Stampa In valle Elvo il naufragio del Comune unico: “Non risolverebbe nulla”
Domenica 10
La Stampa Sotto processo il direttore Asl: “Favorì l’amica in un concorso”