Salute e povertà
Sono 1237 le persone che in provincia di Biella affrontano la cosiddetta povertà sanitaria, la condizione di chi deve rinunciare, per far quadrare il bilancio familiare, alle cure. Il dato è del Banco farmaceutico, l’associazione che raccoglie medicinali per redistribuirli ai bisognosi. Nella settimana annuale di raccolta, organizzata a febbraio, ne sono state raccolte 3.700 confezioni. «Ma si tratta sempre di farmaci da banco» ha detto Andrea Servo a Il Biellese «che non necessitano di ricetta medica», mentre il fabbisogno riguarda anche prodotti per cui è necessaria la prescrizione. La situazione del Biellese non è la peggiore del Piemonte a livello assoluto: sono ovviamente più alte le persone che chiedono aiuto a Torino (28.310) e a Novara (7.122). Ma se si analizza la cifra in proporzione al numero di abitanti, la situazione mette Biella (una persona in povertà sanitaria ogni 136 abitanti) e Vercelli (una ogni 111 residenti) diventa peggiore. Il Banco farmaceutico è uno degli strumenti del terzo settore per sostenere chi fatica a badare alla propria salute. La Regione ne ha messi in piedi altri due nei mesi passati: nello stabile del Belletti Bona sono aperti un ambulatorio di oculistica e uno di odontoiatria, grazie a un progetto che coinvolge anche Torino, Alessandria, Pinerolo e Ivrea seguito dall’associazione Asili notturni Umberto I. Per il 2024 erano previste nell’intera rete regionale 7.650 visite odontoiatriche, la realizzazione di 470 protesi mobili e 55 impianti fissi, unitamente a 580 visite oculistiche e 395 paia di occhiali.
Ipse dixit
“Noi siamo disponibili a continuare a portare avanti l’associazione ma attendiamo dei rinforzi che, purtroppo, non arrivano, per predisporre assieme un calendario di massima delle manifestazioni. Ma quello che manca, soprattutto, è la spinta da parte dei commercianti cossatesi”
(Fabio Zonco, Valentina Busato e Mirco Squaiella dell’associazione di artigiani e commercianti Cossatoshop, a Eco di Biella)
Salute e tempi d’attesa
Forse c’è una ragione se i politici eletti in consiglio regionale sembravano voler evitare a ogni costo la poltrona dell’assessorato alla Sanità, una delle più prestigiose e ricercate, almeno in tempi normali. Questi non sono tempi normali, a giudicare dall’impatto delle liste d’attesa sulla situazione locale, ben descritto da La Stampa: per reumatologia le visite sono programmate tutte fuori provincia perché l’Asl di Biella non ha trovato nessuno specialista in grado di coprirle, per allergologia il tampone è una dottoressa che mette a disposizione 36 ore la settimana sul territorio, per chi ha problemi di fegato il medico a disposizione è uno solo, per endocrinologia sta funzionando una soluzione transitoria come accade per gastroenterologia, i cui referti degli esami vengono compilati grazie agli accordi con le Asl del Torinese che “prestano” i loro medici (ma la convenzione durava fino alla fine di giugno) e grazie a un’altra intesa con Lilt. Ma per una colonscopia la lista d’attesa, fino a poche settimane fa chiusa, arriva fino alla fine dell’anno. Per radiologia e pediatria l’azienda sanitaria ha fatto ricorso ai cosiddetti gettonisti, medici liberi professionisti che forniscono prestazioni da consulenti esterni. Non è l’unico problema: ci sono 56 assunzioni bloccate, personale che colmerebbe qualcuno dei buchi nell’organico degli infermieri. Accade perché c’è stato un ricorso sull’esito del concorso con il Tar che ha fermato le procedure. Il concorso è stato bandito a livello regionale da Azienda Zero, la sovrastruttura voluta dalla precedente giunta del presidente Alberto Cirio per sovrintendere e gestire le aziende sanitarie sul territorio. Questo concorso è stato uno dei primi atti e non è andato come si sperava: «La Regione ha fortemente voluto affidare il concorso ad Azienda Zero» ha commentato sempre su La Stampa la sindacalista della Cgil biellese Cristina Martiner Bot «quindi adesso deve essere l'amministrazione Cirio a dire di assumere e a garantire al lavoratore che non si tratterà di contratti a rischio. Servono delle indicazioni precise alle aziende sanitarie perché al momento domina il caos». I 56 infermieri nel frattempo sono nel limbo, con qualcuno che già aveva dato le dimissioni dal lavoro precedente e altri che si sono visti rinnovare un contratto a tempo anziché quello definitivo. Sarà una delle prime grane per la nuova giunta Cirio. E per il nuovo assessore alla Sanità, forse nominato suo malgrado.
Cosa succede in città
Oggi alle 16 a Biella apre alla biblioteca dei ragazzi Rosalia Aglietta Anderi il mercatino del libro usato junior, dedicato ai giovani lettori. Il ricavato dell’iniziativa, organizzata dagli Amici della biblioteca, finanzierà le attività di Civica e biblioteca dei ragazzi. La postazione resterà a disposizione fino alle 18,30 ogni giorno fino a venerdì
Oggi alle 19 a Gaglianico prosegue la festa patronale di San Pietro con un menu a base di grigliata e panini. Dalle 21 in poi comincia lo schiuma party
La foto del giorno
Questa immagine scattata da Emilio Gallo raffigura l’Alpe Irogna, a quasi mille metri di altitudine sopra Piedicavallo, nel 1900 ed è il regalo che la Fondazione Sella lascia a coloro che dedicano tre minuti per compilare un breve questionario, raggiungibile a questo link. L’argomento è l’offerta culturale nel Biellese e il ruolo che le fondazioni possono avere per implementarla e sostenerla. Tra le domande viene richiesto anche il grado di conoscenza di realtà che già si occupano di cultura, dai pubblici museo e biblioteca ai privati palazzo Ferrero, La Marmora, Gromo Losa o Fondazione Pistoletto. Al questionario Fondazione Sella tiene molto, tant’è che ha preparato un’inserzione a pagamento per mostrarlo a più persone possibile. Ma c’è stato un inconveniente: per tutto il fine settimana il link che avrebbe dovuto aprire il questionario in realtà conduceva a una pagina web vuota. Solo ieri il guaio è stato risolto, ma con due giorni di inserzione buttati via.