Scommettiamo 126 milioni
Sono impressionanti, e l’aggettivo ancora non rende a sufficienza l’idea, le cifre del gioco d’azzardo in provincia di Biella. Le ha riportate, insieme a quelle ancora più iperboliche dell’Italia intera, il rapporto “Il libro nero dell’azzardo”, frutto del lavoro di Cgil e Federconsumatori. All’ombra del Mucrone nel 2022 sono stati giocati 126 milioni di euro, una cifra reale perché la fonte sono i Monopoli di Stato ma che, se valesse anche da noi la proporzione nazionale, ammonta a poco più della metà delle spese totali perché riguarda solamente il gioco digitale, attraverso le app e le piattaforme internet. Sono questi infatti gli unici dati a cui i centri studi hanno avuto accesso, potendoli rielaborare e scorporare su base territoriale. Quelli sul gioco cosiddetto fisico, dalle ricevitorie del lotto fino ai videopoker dei bar, non sono stati diffusi, rendendo la statistica forzatamente parziale. Nonostante la cifra enorme, Biella è la quartultima provincia quanto a valore assoluto dei soldi scommessi e, rispetto al 2021, è una delle poche ad aver fatto registrare un calo anche se di soli 6mila euro. Sale, ma restando nella fascia bassa della graduatoria, se si passa alla spesa procapite: 88ª con 1.047 euro per ogni residente nella fascia di età tra i 18 e i 75 anni. Siccome non tutti giocano, né abitualmente né saltuariamente, è facile immaginare quanto sia più alto l’esborso di chi invece si avvicina alla dipendenza dall’azzardo. Cresce la spesa se si considera il solo capoluogo: 1.369 euro procapite. In provincia ci si ferma a 917. Dal biennio della pandemia, il gioco online ha superato quello in luoghi fisici che fino al 2019 era preponderante, ma entrambi in Italia risultano in forte crescita. La statistica ha calcolato anche vincite e, soprattutto, perdite: l’incasso netto per i gestori dei giochi via web e delle case di scommesse sportive nel solo Biellese è di 5,9 milioni di euro. È una cifra più alta di quanto ha incamerato nel 2022 il comune di Biella dall’addizionale Irpef dei contribuenti residenti in città. E, a proposito di tasse, trattandosi di gioco legale una fetta dei guadagni finisce dritta all’erario: la tassa occulta pagata dagli scommettitori biellesi ammonterebbe, secondo una stima un po’ a spanne, a 1,5 milioni di euro. Se avessero dovuto versarla direttamente nelle casse dello Stato, probabilmente sarebbero scesi in piazza a far barricate.
Ipse dixit
“Avremmo bisogno di scarpe da uomo (meglio se da ginnastica e resistenti alla pioggia) taglia dalla 41 alla 45. È abbastanza urgente. Inizia a fare freddo e c'è chi è costretto ad andare in giro in infradito senza calze. Grazie a chiunque ci darà una mano”
(Appello via Facebook di Greta Cogotti, ex consigliera comunale e componente del Tavolo Migranti. Arriva, per coincidenza, poche ore dopo le dichiarazioni del vicepremier Matteo Salvini che, interrogato sul possibile provvedimento del Governo che risparmierebbe ai richiedenti asilo la detenzione nei centri di permanenza temporanea qualora potessero pagare una cifra vicina ai 5mila euro, ha detto: «Molti di loro arrivano con il telefonino, le scarpe, la catenina, l’orologino, insomma…»)
Ancora sull’accoglienza dei migranti
Erano 490 fino a giovedì i richiedenti asilo accolti in provincia di Biella secondo i dati diffusi dalla Prefettura e riportati da La Stampa. Ora è probabile che il numero sia già cresciuto, un’ipotesi che trapelava già dalle parole del prefetto Silvana D’Agostino: «Ogni tanto ci troviamo con la testa sott’acqua ma poi troviamo sempre il modo di tirarla fuori e respirare un po’. Devo riconoscere che ho avuto una grande collaborazione da tutti i sindaci che hanno fatto il possibile per aiutarci». Tra gli arrivi recenti ci sono anche 24 famiglie con quindici bambini che hanno trovato posto non nei grandi centri di accoglienza ma in appartamenti singoli. Averne di più è l’obiettivo della Prefettura che però si scontra con la ritrosia dei proprietari di case: «L’accoglienza diffusa è molto meglio ma quante difficoltà stiamo trovando. Ci sono proprietari di case che sembrano disponibili, poi si tirano indietro. In altri casi invece si tratta di locali non idonei, dobbiamo garantire non soltanto l’accoglienza ma anche condizioni accettabili. E lo stesso è per quelle lavorative che sono fondamentali». Secondo Silvana D’Agostino il più contestato tra i luoghi in cui trovano rifugio i migranti, l’ex hotel Colibrì, viene utilizzato solo per l’emergenza quando non si trovano altri posti. Qui ha compiuto un sopralluogo nei giorni scorsi anche il Tavolo migranti che ha trovato una situazione più che accettabile. Ma la preoccupazione dei rappresentanti delle associazioni è rivolta ai minori non accompagnati: «Ne stanno arrivando tanti» dice Greta Cogotti, una delle attiviste «e vengono inseriti nelle strutture per adulti. Anche se si tratta di quindicenni o sedicenni non è il luogo idoneo per tanti motivi, compresa la componente dell’istruzione. Il bando a loro dedicato è però andato a vuoto, cosa comprensibile visto che il tempo per partecipare era di una settimana, inoltre in agosto. Anche chi nel Biellese se ne sarebbe fatto carico non ce l’ha fatta».
Cosa succede in città
Oggi alle 21,30 al Piazzo il Biella Jazz Club apre la stagione autunnale della musica dal vivo con una festa accompagnata da una jam session
Oggi alle 21,30 a Biella la sala 2 del cinema Mazzini propone la versione “director’s cut” restaurata in 4K del film “L’esorcista”, pellicola di culto che compie nel 2023 cinquant’anni dalla prima uscita nelle sale. La proiezione sarà replicata domani alla stessa ora
Numb3rs
Ammonta a oltre 4.200 euro al metro lineare, secondo un calcolo effettuato da Eco di Biella, il costo per la sostituzione dei cavi della funivia Oropa-Lago, passo fondamentale del piano di revisione periodica senza il quale l’impianto non può essere rimesso in moto. Si tratta di un aumento rispetto al preventivo di spesa di 5 milioni di euro, la cifra sulla quale sta ragionando da mesi il Comune bussando a varie porte e cercando diverse soluzioni per dare il via all’intervento. La causa del rincaro è il maggior costo delle materie prime che porterebbe la somma necessaria più vicina ai 6 che ai 5 milioni. La lunghezza dei cavi in acciaio da sostituire è di un chilometro e 408 metri. Nel frattempo Biella ha ottenuto però un altro contributo: un milione e 650mila euro legati al Pnrr per rimettere in sesto la pista di sicurezza al servizio della funivia stessa, un passo necessario per procedere al restauro. L’impianto di risalita è completamente fermo dal dicembre del 2021 e si avvia al terzo inverno di stop. La cestovia del Camino, che aveva superato lo scoglio della revisione periodica grazie anche a una raccolta fondi tra i cittadini, era stata riaperta il 23 dicembre 2017. Dopo poco più di due anni di funzionamento prima lo stop causato dalla pandemia e poi quello conseguente al fermo della funivia l’hanno resa a sua volta inutilizzata.
Quando si sbaglia si corregge e si chiede scusa
S’impara alle elementari che il Monte Bianco, vetta d’Italia e d’Europa, è alto 4810 metri. Su 6aBiella di ieri, parlando della quota dello zero termico, è stato più o meno declassato a 4400 metri, là dove arriva un’altra cima delle Alpi, il Cervino. Non è bello fare errori sulle montagne dalle parti di Biella: per questo vi arrivino doppie scuse.